La Nuova Europa - anno II - n.41 - 14 ottobre 1945

.. 1-- l4ottobrel~l5 -------------- L.i! N'U OVA B ÌJ R OPA------------------ O --· IN MARGINE -POLI_TICA, MA NON T_ROPPA CON_Q·U-ISTATORI E CONQUISTATI alla SCUOLA Q UANOO n professore et.unge nuovo a una scuola U preside cli dice: « Sl ricordi del pro• grnmma didattico». - Nelle prime settimane di scuola, fra J vari argomenti di conver'3zlone, i p•ofessori si domandano con una certa insistenza: e-Hai già consegnato U pro– gramma didattico?». E nel bel mezzo di una lettura o di una passeggiata basta Jl pcns1et·o del vroi;ramma didattico per mettere tn fugn le più liete fantasie e avvelenurc L'l dolcezr.a del brCve •riposo. Finalmente st legge all'ordine del giorno l'ukase _ presldcrizlale: e I pro· fcsso,i sono tenuti a consegnare In se– greteria entro Il .tal giorno Il program· ma didattico~- · E J)er un anno non se ne parla ph).. li pl'og-ramma didattico, l)Cr chi non lo sa, è un componimento nel Qu::aleal ptinciplo di ogni anno scolastico l'ins~ gnunte espone tutto quello ·che gli pas– sa pel capo: aspir,nlonl, spe1-anze,me– todo cnnscgnamento, criteri ,Il gtudL 210, disc!pllna, J"ipartlzlone della nulte• rin; tutto, s'intende, accam}}<ltonel J>U• rl clelt dell'Ideale. senza ntcun rlfcrl• mento concreto a cmcl trenta, quaran– ta, cln(lutmta ragazzi, che sederanno di fronte :dia su.'l cattedra, che non ha ancor visto o che conosce appena, e oot quali dovrà ventre a un modus vJ~tldl, a una specie di ·comprdmes· E.'O lra le su~eintenzioni e Je loro di• spoiilzlont. 11 componlmcnlo dovr:l J)OI esser .letto e discusso in seduta plenaria del corpo insegnante. Il Jlrofcssore nove111no,d1e credeva semplicemente d'incominciare a far ,;cuoia e d'Imparare a poco a poco 11 mcstle1~. è stuzzicato nell'amor pro. p1•Jo, vuol far vedere fin dal primo gtor110 a preside e colleghi 'quel che vale, 11reg11b-ta la seduta e In lettura,. e su un argomento d1 cui si occupa allora per la J)tima volta, esprime le ..sue teorie, l suol vecchi convlnclmen- . ~n~~~~~~a ij 1 ~~titf~.td~·1~ =~ 1 ~cln~ della sua cneigla. .. Ma non è che un momento. Là se– duta del batttcuorc è passata senta che si sia data lettura del programmi didattici; a f)OCO a .J)()Co egli ha impa– rato etlettlvamentc dol J.1.1ot alllcvl nlcune cose fondamentnll, che non hanno niente da vedere con quelle elucubra2.lonl Dcdat?oJdche. e che non nim1tano di esser ecrltte, trn l'altro anche perchè sa ormai per esperienza. che nessuno ha mal letto, legge o let?• gerà mal U componhnentlno ch'egli conses:na dl anno In anno In s~e– terl:t. Qualn sia l'orl~'lnl' dell'Jstttuzfonc .non saprei dire: forse Qualche circo. lare Ct·cdaro In temPo di fervori pc. dagoglcf, quando sl pensava che fosse buona cosa quell'nccordo prellmlnorc sull'lndtrlzzo didattico e disciplinare. che chiamava presidi e insegnanti a collabor:i1·e a1J'opera comune e dava un'omlma alla scuola. Poi via via U prognmma è diventato una delle tan– te sentinelle me~e a guardia della panca verniciata di fresco..,che conti– nuano a dorsi Il cambio nnche qurtn– ~o la panca non esiste più. SI potrebbe rlSJ)Ondcrc che In tutto questo non c'è niente di m3Je, che, anzi. un serio esame di coscienza su ciò che sl crede. su ctb che sl può e si deve chiedere a se stessi e alla HCO– Jarcscn. è, in ogni ca.so , un ottimo av– vlnmento al nuovo lavoro. Il cho sa. rehbc poi un lum1noso esempio del– l'eterogenesi del fini. Se non che, co– me si sa, accade assai sovente che Il professore s'accontenti dl Insegnare e passi l'Incombenza ped3a'oglca a un amico, a un 1mrente, oppw·e, se è per– sonn ordinata. si J>Orti dietro tutta la ,•ltn un suo modello da esibire In co– plà conforme di anno In anno. Nè è detto che n1entlsse quel professore. 11 quale sl vantava di aver sempre pre– sentato come programma un pezzo di cronaca di :::iotnale copiato cleKante– mente su carta orotocollo. Il meglio sa1·e1JbedunQuc di sopprl. mere una ,tnutUe formalità, anche 1:e in fondo non abbia fatto altro di ma- 1c. se non d'infastidire segretari, pre– sidi e professori, di iar scrivere, pur· troppo abb3:.tanza sovente .. cose \'UO· te e non sentite. d'Intorbidire l'onesta · serenità <lella scuoln. l vantaggi che cl si riprometteva dal componimento annuale potranno esser raggiunti, co– m'è probabile In più ampia misura. con mezzi diversi. A differenza di clb che acc:ide per la maggior pai:te delle altre atlivlt;). la scuota. nella sua eR– senza, non tocca interessi Immediati; ·~e~~~n~o~h~ P~l~e~fg~ied~l'!m=~ A I TEMPI dd /ascl~mo, la parola d'ordine era: qut non sl fa poli• tica. Far polWca era dlrltto privi• teglato dt uno solo,· e le ne son vtstt oli effetti. PercttJ t sp«Joabtle, se 110n del t·utto olustl/icabtle che, caduto· O fascumo, U motto sta stato 1·ovesciato e che la r,olitlctt ri sfa llccata d' forza dd per tutto. Era tma reazione Inevi– tabile che, 11elvrtmi tempi, ha potuto aver.e 1ma notevole utilità pedaooou:a, percht h4 richiamato energicamente qli u.omin.t a: un nuovo ,enso dl att-.l– ·v.ltà e di responsabUttd. Ma, come t1tt· te le reazl011t. ha. varcato 'L scooo, e l'inflazlone poUtfca, subcntmndo im– rn·ovvfsamente aUa forzata a.stfnen~n. lrn generato tasttdfo e mtusca. Cos>.,ora tl pcnd.olo te11dcnuovmnenie ad o'sctl· Un-e verso Il polo opposto. « Basta con la politica n: d l.a. voce che st fa scntlre con insistenza scm11rc 1naoofore. S T nnrra che I Cinesi - quel Cinci,i che tcnuollo per e.ml da paglinlo 1 vUlosJ « ctau.eiau » <lalla lingua bleu, tesoreggiati dagli allevatori e J>a• gaU·migUala e migliaia dagli snob no– strani, e, quando li hanno ingi·::issaU a punto, se li mangiano come polla– stri... Ma non divaghiamo. Si nnrro che i Cinesi, di fronte alla ricorrente minaccio d'lnvasioni straniere, abbi.i. no sempre mosu·ato un'ollm1>ic..1· slcu– re22a di sè. Elementi estranei"? « L1 digeriremo>. Che mai poteva, lnfuttl, qunlche ondata di gente diversa, 1•1. versatasi .in quell'oceano tll carne gl:1lla? S'Jnquinn forse 11nuu·c a spu– tarci dentro? l"osse pure qualche ml• ~i~is1 ~"Ir~~~.Jii~~e::~;nii~~=zt 0 n~l corso <1·un paio di gener:?zlonl. Co101·0cl&e propaoano questo voce no,i .s1. ,:Cff®no abbastanza conto che, :cJ'r:1~: 1 ~r!ib!u~:!a 1 ~:.!'ga ~~~!;~f:r~ E' famoso Il motto sprezzante ron df. d·lrfttt acqufstatt a cosl caro prezzi), cui un pensatore t.edcsco (ma dell"età con Ul conseguenza tmmanCabile di so- d'oro del suo paese) si sOar::iz:,.avndi stituJre l'arbltTlo Interessato di 1 pi so- certe pretese italiche d'esser flgll ed lo o cli pocllt alle raolnnevoll csigen':Ze eredi dlrdtl dell'an(lca Homa. Gl'Ita- dei pilì. Jla In 'l'Caltà, non biSOfllUJ ~=n~n1i\~e~~m~~l~:a1 q~e~o(l1~ O '!il~ prendere t'e,,ortazlonc alla lettera: nes. le mosche sono figlie del cavallo: della suno vorrebbe tornare al punto di i>rj. catogna tlel cavallo. ma. e Qttcl e beuta• si 'fifcrlsce piutta· Vel'o; ma vero anche questo: che se !!ost~~;~~cesso, che non alla cosa In si rlvcrsa1'01:o Jn ItaU., Gott e Longo. lo credo che Il 1·aoto1ievoledestderlo tt~~tt!~f~~i 3e %i~~:~i 1 !h 1t~:t~tll~~~: del maooior numero pot,·cbbe esseri! · 1·le razziste, non furono quelle immJs– es,:,resso dal motto: politica si, ma non. slont di sangue barbaro a dare un'im– trovpa. E' un motto che Qluulra per• pronta all'ltalia; all'opposto, quegli fettamente con l'Intima 1iatura: àt cil> strnnlerl restarono assimilati, tr3sfor– c11enol chJamlamo politica. Con que· nuttl: arrtcchendo forse un quid Ila· Bto Mmc fufattt tutendituno 1m'aWvl· llco preesistente, ma restandone, In ~c}t:!!u';e:!~~i:,~,~: d~c~~";i:fc~~~ ~:;!;:: fin del. contJ, dominatl rali, reli(Jlosc ecc. Ora. pe1·cht, la: stn- Ml ricorrevano alla ·mente que~-tl tesi riesca efficace, ocrorrc elle le sln· prccedenU mentre nscoltavo Il raccon- 001.e otUvHtl .tubordlnate st svolgano to di un pnr'tlcolare poco noto del r~– ciascuna Bul prnprlo vtmio e secl)"40 ccntlsslmo tn:issato bellico. Le dlvlslo– t.e r,ropric leoat. Se f1wece la politica nl tedesche rimaste per un pezzo di r,retendc fnshl.uar.çi •,i. esse, finisce col guarnt:-,tonc in Francia, non si osnva deformarle e con l'Inquinarle, slcehb la pii1 mandarle a combattere stil frontC' sintesi, che rlcMederebbe "'eletnentJ orientale.· In occidente quel duri sol• 1chictt-l da amaloamare, ne vten pre• =r:~~onJ s~r~rcan:ei!=.nJ!~~n:;~i Olltdlcata.. , • -.... ..__ .cp Pl'ancc; onnal amavano troppo Et:itl.amo r>e,·cM d lntr0<lurt'e Za -v.oi • .. _ e più con saggio abbandono, che tlca dove non ~ a suo f)O&to.Lasctam:o ,ndn.,.eott- furia di « helve bionde, - che a. scuola si facc:a scuola, e 1ion U buon ,,1no, le donne, la siesta, t pro– altro,· che nell'azienda st pe11.sla pro- prl comodt: un epicureismo diffuso li durre, e non od altro,· che neoli utfi.cl aveva investiti e conqulsi, dando loro si faccia del1ammfnlstrazlone e non· una J )Slcolog la tn qualche misura affl• altro: che apri affar.i slmto preposti I ~ = 1 ~s.iu~ !3 ~is1if!:~~~ll!as~~~n~~ compete;n~I. e no,i altri. Rlsetblamo la del soldato, dal combattere e morire politica ai pa1·lamen !i ( e alle loro pro- ancora. pauotni periferiche): !Olo se offriremo Non più idonei al fronte orlènta- a:d essi un tnatc1iale di la·voro valido e le.·• Graecln capta ferum ... » non. ad~lterato, ,wt,-d venir fuori dal• l'opera l&ro una buona fJOtltica. ,:. d. r. "LA GITTA' LI11ERA,, MarioDonasti, l.011dra o della slnce>-il<l; Note della uttlma11a dl Libero; Alesso.n• dro Passarln D'Entrcvca. IAberallsmo e laiclSmo; Gabr1cle J>cve. Stato e cnt~sa; G, M-. Emlora::lone: Nuovo mondo di G. G.; AttU:o Riccio. I padri e t fratelli,· Sandro De Fex>, Dlarlo minimo; G-uldo AstuU, Come .1arcl elett" la Cost,tue11tc; Guido cari!, La riformo lnduJtrlal~; Do– ~mcnti: La libreria, La vua artfstlca, L' -arta.di Roma a cura di Vittorio Man-a• ma, Wolf Oluttl, Emanuele Farnetll, G1no Vlscntlnl, Guido lf. Gatti, casslodofo. di tempo. Il cattivo avvocato perde le cause e I clienti, Il cattl\•o medlco as– ~ssina gli ammalati, li cattivo operalo sbaglia l p<?UI e rovl113 Il macchina– rlo: son tutte cose che provocano un risentimento e una reazione tmmedia• ta; ma il cattivo Insegnante non gua. sta che le menti C!d l cuori, e per Il momento, flnchè c'è la promo_zion·e. non è 11 caso d1 darsene pensler'o. For– se è questo li motivo perchè, con tut– to Il chiasso che s'è fatto Intorno alla scuola, non sl è mal sentita l'urgente, assoluta necessità cli rimediare al suoi malt, e non si ha. ad esempio, scrupo. lo di aifldare una missione dellcatlssl– mr. a chiunque, senz.i ulcuna s1><:elfica p1·ep&r:.izlone,presenti, - o non pre– senti, quando non offra oltro la p!.a?,- 1.a. o quando giochi l'amicizia. - un titolo di esami plù o meno brillante– mente superati. Che <llr-ricoltil.che ra– gione c'è perchè Il futuro Insegnante non debba lmparnre 11 suo dellcato mestiere - conoscere gli alunni, trat· tarli, spiegare, giudicare, ~ assisten– do in qualità di tirocinante alle le-. .do– nl d1 un buon maestro e facendo sotto la sua guldu te prime prove, per l'ap. punto come tJ garz.::,nc 1mpara dal mu- 194-4·.JS. · nell'alta Italia. Durante b guerra combattuta sul nostro suolo, cerU gnippettl dl tedeschi ,,i offriva– no In promessa di rlsp..,rmlare, di non far 8altare le vostre fabbriche, cose, officine, In cambio dJ un grosso pre– mio, da ri~u~tersl a: a .babbo mo1·to », cioè, In questo e«so, dopo la vltto1·ln. l tedeschi che lo pro1xmcvano non so– spettavano, evidentemente, che Il mo– ribondo genitore dovesse essere U lo– l'O Hl'tler. Ma questo non cambia nul– la, e (lui sta Il lato ph) gustoso della faccenda. Veniva proposto, ed accetta• to. un vero e proprio COntratto d'nssl– curazlonc. Il. contratto veniva steso, llrmato, lmbo1.tlgltato, suggellato e sotterrato ln luogo sicuro. E oggi I bravi tedeschi si presentano qua e l:l a riscuotere Jl premio d'assicurazione. Lo stahtte è Intatto. il contratto è In regola; pcrcbè non sl dovrebbe J}3EfU• ratore, li sostituto dall'avvocato, l'ns– slstente dal chirurgo? Ora poi, che la subdola, clamorosa. mastodontica scuo– la delta GlL, delle adunate, del1e di– mostrazioni, elci concerti e del d.lscorsi radlofonlcl (nessuna radio sosUtulrfl mnl l'uomo Ylvo che è Il maestro), della mistica e rlel « ludi•· dello spio. naggio, delle inchieste e delle pcrqut– slilonl, è ridiventata un luogo di la• voro e di raccoglimento, ora che è !I– .nito quel iiran da fare per presidi ed Ispettori, vien da pensare ch'esal Po– tranno dedicare un po' del loro tem– po n ctware l'andnmcnto della scuola, ad aiutare, consigliare, incoraggiare. A essere In vena di grande ottimismo possiamo ormai immaginare il presi– de che conversa amichevolmente con l'insegnante, s·lntercssa del suo lavo. ro, discorre cll libri e di studi, .:isslste alla buona ~ qualche. lezione, tlice a– pertamente quello che pensa; possia– mo tmmaglnnre l'Ispettore, - rlco1·do ihdlmentlcablle del vecchio Ispettorato dl ventl, trent'anni fa, - che non piomba da Roma con una missione se– greta, non viene per sov1·apresledere unn commissione esaminatrice, ma porta la. sua buona parola e la sua C· re? E anche Il contraente vlttorlQSo ~lene fede al suol impegni. ' Ecco una bella smentita· nlla tesi che « il diritto è la forza •· La f'J1-::.a tedesca è svanita. Un braccio secolare caJ)ace di lmpon·e l'esecuzione del J>at– to non esiste più; eppure U contratto Ylene rispettato. E' un punto d'ono– re:• non c'è forse un onore anche dei contrabbandieri, dei ladri, dei camor– risti (e come suscettll>llel), fattore morale ~i«. yclleris, che lega 1complici? Non vedete anche voi - cnso più complesso - qualcosa <l'ltallco, e.Il me– dltciTaneo, in ques:o SOl'l'idente cini– smo di «galantuomini,. fuori.della legge, a cui gli angolosi tedeschi har, no pur creduto bene di indulgere, tra per flll'heria e per involontaria mime– si? Paese che v:11, accomodameiitl che trovi. Anche le truppe ru~;.e, prima o poi, !~~nJ~ 0 d~\\?~:oR~~c~~i~o~;~ 1~ 8 ~11': bene In vista, nl polso o n tracolla, gli orologi, le macchine fotografiche e l binocoli st.rnppatl al tedeschi riluttan– ti, rechernnno s~o un carico Invisibi– le cli es1>erlcnzc, di notizie, d'lmv1·es– sionl. Per tanti anni noi fummo obbevera. tU di descrizioni e notizie menoogne– re sul conto della Russia, delle sue ;~\~~~o ~:dat1u~cd~~ic~~\r•it P:t sterioso, avvicinando profughi o pri– gionieri, si vennero raccogliendo a po. co~a poco testlmonlan:,,e ristrette, ma Immediate e schiet.te, che spesso smentiv.ino in pieno Il not1zia1'10ad– domesticato di un'annosa propaganda occidentale. E per tanti anni I papolt fi 1 !;~~ 0 g~fu ~~t~~c~C1t~~et~~~f~!fa~ scottarono descrizioni meramente ne-. ;atlve dei nostri paesi. della nostra ct– \·lltà •bQrghese, capitalistica e via di• scorrendo. Ma ora, dalla Vistola al Da– nubio e all'Elba, una continua, diret– l3, minuta espet·lenza personale ba fatto vedere col loro occhi al vlclnl orientali oome vivano contadini e ope. rat dell'Europa centrale. Non ~ppla– mo di preclso che ne pensino i soldati sovietici, ma riteniamo probabtle che I più rtnessivl tra esat troveranno ma– t.eria per qu.ilche correzione del giu– dizi stereotipi che porlnvano ~co, co– me ,·tntlco ufflclt1le, dalla Russin nel .paese conquistato. Alla vista di certe linde casette d'o– l)Cral tedeschi. con tanto di pendola, di radio, di frigorifero, con tersa mo– bilia moderna, Il muau, soldato escla.– mova· ,on accento di condanna: ,x,r tokrat! e giù, fracass..1va ogni COfla. :Ma più U tempo passa, pii) le lmpres– slont concrete della vtta In terra te– dcsc.-i si molUpllcano, e forse elio sguardo s1n·ev.ante e ol giudizio tutto nczatlvo subentrerà lnsenslbtlmente un apprezzamento diverso, meno osti– le, un vago desiderio d'lmtta~ione. ProlJahltmente anche U mllite politico della gronde: Unione eurasiatica met– terà dell'acqua nel suo vino e non sa– rà più buono nl cento per cento per Il fronte interno. Complessa ma evi– dente analogia col caso delle trupt)e tedesche trapiantate in Francia. Il dopogue1Ta riserva senza dubbio parecchie sorprese per azione e rea– zione tra vincitori e vinti. Anche il cohQtdstatore vlttor1060 co1Te l suol rischi in tclTa di eonqulsta. LUIGI Ell Eltll' sperlenz., per animare. correggere, ap. planare le difficoltà. Tutto clb_gloverehhe alla scuola as– sai meglio del programmi dldattlcJ, o delle relazioni finali, che s'ammonUc– chlnno anch'es~:! d'anno In anno nelle segreterie, senza che a.lcuno si sia mal dnto cura di leggerle. . E tuttavia, già che relazioni e pro– grammi son stati scrlttl, non voi-rei che finissero al macero. Pur con tutte le riserve che s1 debbono fare, st tra.tta di un materlale docun\entarlo di p1i– mls:,hno ordine, che merita di essere salvato da1ta distruzione e studiato al più presto. Chi oggi, o tra clnc1uanta. o cent'mml, vorrà rendersi conto di che cosa sia stata I~ crisi della reuola italiana negli ultimi decenni, non avr-.1 che du scorrere quelle c':.irte,e, com'è cCJ·to,troverà, tra ·molti luoghi comu– ni tra molte espressioni di conConul– stico zelo, più d'una nota discordan– te: 1l lamento della decacJcnz..'lscola– stico, J'opposizlo::ie tegnle contro le continue sopra!!aztonl esercitate a1 danni della dlsdpUna, del buon senso, della serietà degli studi. ·GIORGIO l'Al,CO

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