La Nuova Europa - anno II - n.31 - 5 agosto 1945

-- 5 agosto 1945 -------------~ LA iY U r VA EURO P la. ·------------------ 5 -- I pesciaiol.i; ve.ml ~no pesci. molluschi, M u R E N E •Una notte Pescando sentii con l'orcc. crostaceL ~ . - chio a raso tlcll'acqua un lento rumo1 que/; 1 j;{;~/~~ 1 ~~~!~ga 1 t~'sc1f~~!~~~ re di remi; si avvicina\'a; era Il rumore già la ca~!1emolle, 1! ventre giallogno- ~i~~ f~~~;~a \;;g~taq~a,~~fpt le~:Jc~:f: ~;.~~~Th~~n~g:~t~~b 11 1 ; ra;; 5~ 0 ~~~n!°~~ I NOn si sapeva perchè quello <IOVCSSI.! I n'era un altro. 1;oi alcuni altri più ser- le pale, appena smossa. fossero già cotti; gli scamDi banno una esser,e u:, po~to ouono: forse pcrchè in r~tl, voleva dire che la murena m;m- Ero con Gust!n: lrn avc"a un anno o ombra com~ di fumo sulla coda; le sep-1q~_eu acqua e era p1Q oscuntà. le a1g11eg!ava alla lenza. Ora d~va morsi un due più di Tfl.#,era stato mOzzo su un I>ie hanno perd'..lto la lur:entezza. quei 1 Ptu aggri,v1g11are e dense, Qualc::osa 111- po' qua Un Po' là al pesce, poi avrebbe veliero _cielcarbone; i ragazzi che hani riflessi acquosi e un po' annebbiati I sonun.~ che seuza sapere perchè. ci fa. ai)I•, L•. Ae<'::id...:-va a:1ci1e che abboc- no navigato sono subito uomini. ne degli speccm ai 1tichi; i polpi sono ftac•1ceva oire: - questo posto è buono. casse al prim,o moz-so; doveva dipe.nde- viene in !oro un'"'speri<mza. una mat cidL h;tnno ; t-entacoll arross.iU e il Ll si tornava 1<1 notte. La notte aw• re Oa!Ja sua fame o dal modo come turità e serietà dì uomini fatti. Cosi sacco sgonfio' e cadente, sembra una va camb1~_to tutt~. gH scogli enu_10 t.11· l'é}:Ca posava :;;ul fondo. non so. era Guslin: lui non sl sarebbe \asciato mammella cii vecchia. v_en~tl _P•U grandi. con contorni mcer- Quando la murena aveva abboccato, scappare una murena per ribrezzo e n~ 0 ~-t;sù ~~ùm~,~-~ei~~o~. i~~\1,~~-~ l ~\~~ ~~~~ 5 ~n d;;l~llfi.a~\Jgi0 11 ~~'!'. aie p,?,~ ~e~~-f;:~~~~ ~i~!i~~~- 0 1·i~~~~t~~a tift~ 1 l p~~a.battcllo v-eniva ve~o di noi ra• i:farzil!o che è la presenza de! mare Imo contatto disgustava e respingeva, sensi .. gll'ava su sé stessa, si tirava li ·,·11ando ~lì scogli: Gustin rlc"onobbe dentro le cose: i J>eS<'ia~o!i rovesciano I~ fo~sc tra glf_ scogl_iav~vano J)rofo1_1• hr;u~c10 dent"o. r.icq}Ju fino a!l'ascella. subito il battello. l'uomo che era al re, ogni mpmcnto buglioli d'acqua su quei dità 1nso11rlal;,ih_ e m1ster10~; anche 11 • Tirarla fuon dall acql!a. ci voleva ml: - è 11tale - dl~e; era un Riova: pesci, molluschi e crostacei, ma è una, mare era cambiato: la notte .entra nel tempo~ pazienza:- si sent1\·a che la mu• ne barcaiolo. un giovanotto conosciuto Jfq 1 ~~r~hest ~a~\~\,'.~~~ 1 àt\~~-~:a~ o~·g~~~ j ~~~~ ::~~ ~~~l~tàl.'.:;~~l~~~r~: ;~•1~~-d 1 ~; ~~~~ ~~st;\?~~\;~Jo:! :~~y;~~!: 11 u ~;t~ :~1~a u~~a b~~'J;; ~t\.~ 0 rÀend~e~i~~os~ sC fosse volata .via la loro anima. s1s<.>nte davvero I .lb!sso. dall'acqua avvitata !iUlb coda, come bo.rdo - dissP. ancora Gustin parlando E neanche i fi<!sciaioll hanno qualco- La lenza. per murene è fatta d'una u_n;1mol!a a spirale. E sulJilo che sen• più piano e con YOCe che tremava. sa del mare: vendono pesce ma per lo• bacche~~a d1 rerro, lunga e S?tlìle; una. llva lo scol!l~o t,;olfn di sè, ci puntava c·,,r~ Sf-',1 111 ., • 1 non-,:, <In! hntt--1llo .rn il pesce ~ merce, una !'(lerce come c,s1_rem1~della l>ac~hctta è g,trata a oc-; la .coda, sl nzzava s,ulla cvd~; era uh una figura bianca. pareva quasi lumi– un' altra~J potrcbbero vendere uova O c!11_0. CO:,Iquando 1\ J>esce abhoc·<.·a ei:ltt.!mo. ~tendendo a!l 1i:i1provv1so 11 co1- nosa ne! nero della notte:_ sl sl. è cavoh O '!...:m·pe.forse ogni tanto cam- ~1r~l,la bac~11etta n~n ?cappa dal!~ ma- po. nro1ctta~1do ava~tl la testa, come Andreslta _ <lissc ancora Gustin– biano, si mettono a -V'èndere altre CO· .10. ~tto e l! un 1>1ccolopezzo d1 h!ll· fanno l sei pen_Ll:.s~ av~cntav.a per Andres:ta era la fiµfo'.l: d'uno del paei se: anci1e 11 loro dialettol. sa ori t.erra. za, . 1 ~m?, mordere. La rtgtd,it;.i della bacchetta se che s'era fatto rie(!hissimo in· Ar– t loro antichi erano bifolchi e J>astori. ~1 ;11.c~ava I ::imo con.un pese';, f>!~f•• I~ ti;?tt~~c\:a: lei. non pareva accorger• gentina: lei era nata la~giù. la madre Da 1101 i! pet;.ee lo vendono le ctonn-e; co. si .infilava la bacchetta nellacq.:..ia. s1 dave1e Jarno 10 bocca, che qualcosa era ar~entina: ora ](!i -era venuta ncr ma le nos;,re pesciaiole sanno che cos'è tra, glt scogli. I~ dove. si pen~w_a Cl la trat_tenesse. paese di suo padre. già sposata ma gJO· li mare. lavorare e patire ~ul mare; bt· f1;>~ l,illa tana d! f!l~i-ene:,curv_11~1ega. Le.~, pestava la coda con 11n sasso; vanissima. ti marito non s'era mal vi• so""na• veoère come- toccano 11 pesce, ti suU a~qua_ 0 aùdmttu.ra sdraiati sul• lei 5 affloseim·a: sto: nessuno dl noi ragazzi aveva mai c~ne .li> prendono dalle ceste e lo mo-• lo scogho s1 aspettava; le .ore .se 111.: Una volta mera cascato il s~sso ln visto una donna che le son_1igliasse, strano e poi lo inmettono giu; e quel, andayano come .rn un volo. s1len~1oso. mar~; tlrai ·su una murena grossa. ml una donna tanto bella.· tanto ben vei le facce nnsecchil.e e raschiate dal . {A, quest.o JHllltOdevo mettere 111 chia• sentwo perduto. avevo oa~1ra ~I quel 1 stlta e di tanta .e''!ntil,,zza: qqando lei mare. e !e. mani, quelle nwni che san• 10 qu~lcosa. Se .n~n lo fo: può .sc'!1br~- !a testa ,·\perl\'a ch_cs_cattava. di quella passava. sentivamo che .avremmo fatto no annar~ un remo e vogare, sern.1n~ re eh 10 ora p.irli così d1 que 1 . g1or111.forza che tenta~•a d1 pie~aJ'i! lil hncchct- qualunque cosa per farle ))iaçere: non una vela rimettere un matati.one ram• e pescare. ~ lenze. e murene. ecc~tera. t:1 e prendermi la mano o una gamba: so che pensassero i grandi di le\. a nol mendare' una rete. ' • per1:ltè soni ~ass;iti, anni e am1i, c_~gll la trascin~i su PPI' gl-i scogli. fino all_a ra~mzz.; pal'ava che soltanto. per PO· Allora II pttS(:econserv::i. 11 mare oeu· a~m lrasfì 0 u1ano tutte le cose: devo strada. lei saet~va nella polve~. 11 terla to~are un uomo dovesse E"SSerc tro di sé, l'occhio gli bri.lla come il sole dire ~ho~ pescavo non ~er vendere ,o n_rncodella sua pelle, Incollava la. poi, ~rande. bellissimo. potente, carico di che batte su.iJ·acqua· le araaoste biso- mang1Ìe ma. per pescaie, soltanto per \Cr.e. se ne lncrost.na . le! era d1ven· <!anaro. come nessuno di nQi avrehhc gna legun~ la coda Sotto la Pancia, ist: pesca:- . E' ,d1ver~: . ta~a del col?rc, cl~lla tc::a, un sen~n· oot•1~0-ry1aiessere. Si pen~ava al mari; no -ecco!e spatolare con una gran !.uria Quanc1o \(Hliv~ .Il ta,'.ola li pesce cht- ~e. e n_on<?to p,ù 10 a t,tarla. era lei a, 10 di lei come a uno <leg:li uomini ec• e saltare fuori del.la cesta; i poll}i di- avevo pcs~ato 10, ogni ,,oco esclama. rnsegumn!. e n~n tJ·o\·avo ~n sasso. e ccls,i e f>ì'.J fortunati della t,erra. , stendono e ritirano I tentacoli ·col mo· Vf'): - com è buory~ -: ma non c-ra per- l'"Orrevo._ e po: I amo le usci da11a bOC· G-·ist"n 1 . r d' ·.. · ir v·mento stanco d·uno che si stira Ilei chè. m.! paresse v,u buono<' perchè sen· ca. lei s1 l'lzzò ancor:i u1w volta o due ram.mo ! 1 1 ; 1 _C<"cd:~;!1 10 1 . ~~<'~f· 11 .t 1 ~nno. c·è qualche piiccoto sasso ,e gr<i· lisç,1. eh~ co~l,_nw.~1giando, si conclude-· ~~~~a c~d.a. fOr:SJ•ad-~sso .era per. la trattenen~/\\zerespii~cq~a, st~i;~;~~~ nidi ghi:fri altaccau alJe· ventose, il v:a la nua S}Ola. d.1~er pescato; non era .-1 ,1~ d. sen_tirs,.~,b~1a. ~01 ser_peg:gian- contro 10 scogl!o. 0 sacco dcl!:l testa è sodo e resistente questo,_lultalt10. Pia cl~c yo\..evoall?n- do \C'l~ce trnvc1sò_la st1ad?, smfi_lò lf! Il battello ci oas~ò davantli: a un come la mammdla d'una raga.-;za. ta11~~m1.<_:Ome ?\stacca! 11~1 da ~l~ella~• t!n:t d1 ~1uelle ape,tur~ ;:e.1 cui a1 lati tratto 1• uomo lasciò ; remi, si alzò, CionH fa su un banco in queJl'ango. to 11so\ut1vo del man~ia1 e. to111,1re a oelle siiade_ scola la p10.,gia, forse spe· andò a poppa. sedi•'t'I? cca lto 1 1 h lo del mercato c·~rano aicune murene· quelle ore, a quella gioia del pescare. rava di ar~n·are all'acqua; spari. ~'Pra Ìir:iu I l n l;to ~;ice1 d are. et e ruomo cl,!.ele ve,nd-eva,gri?ando c!1ia: ~~n~~~rc~P~~ 1 1 ~tfgro!ungai·la, continuare rc1:'~ 1\ i:~~~ 1 e;,~ 1 : t~,~~o n~~ ~~t~~ 1 :~!~~ Poi t_~tl•e:du~ s( confus~r;g J1~-~I~: mava. la .,.ente a ,&!ere le s.1e m~1rc11e. m· cosl che uno finisce col seut1i·1... perduto la sua natura d-i J>esce. m'era scv~_no, si \~leva I uomo a p~o a.poco ~uille. ~l ;~oglio, !!ridava, ve_ e an- che quando guarda il mare. li mare di\'entata un se111ente. 11c senl'ivu rl• copi _i~ _la bia! 1 ?a fìà,rura ~! lei. le,; p!e: guille d_i_~C 0':'11~·. . , 1 •• guélrda 1-ul; lui non sa. non riesce a brezzo e p..iura mslem-e: un po' dt pau- irarsi, SI senti, ano r~s1nrare · fortg e a D~w~~lp;;~ 1 ~ 11 :,~?e~~~~e;d\P~~att~~1..:~ spiegare come ciò .avvenga, ~he- cosa ra sempre l'a_.vev~ot1;:i11~.o µescm·o mu• ~~~~~~~~e se non ,ivesscro aria e s';J ~neo nl,-i~e nelle lo~ SJJire lJru._ sta,. ma sente che ,11cuore gli batte). ~~n~;n~1o;oft1~. ~~1:: d't~~~:1\~ ~:C~~ . Quandc,_ ruomo riprese. l r~mi e i[ ne ch.;azzate d1 nero. e_.ti~;uue. p0!v~• * no come un braccio d'uon~o: avevo pen- 1,attcl!To s, all~ntanò .•Gustrn· d1~c: rose, 11 ,;nuco dens? e \1SC;(,O che I~ 11• sato tanti.? volte che cosa1.a-v,rcl fatto - N? ho al!bastanza di pescaie. copre ~era 1mpas~to co_.~ la poi ere ' Le notti cli scuro di luna, quando se mi rosse ca1)1tato di pi·enderla. come La ,\oce gh tremava. ma era secca d!!!:~ P~~!~~11~ 0J\;e;~ 11~~~\'.: 11;:~~~rndst il' pie!o .e la cosrn sono neri. e le stelle spe?zarl~ !~ spinai a~la, coda. se~pre ~~a.~\•~~· come se conrenesse un gran, ~rana· co~ di cartapesta: cert~ cose di 1 ~ii\a\~~~ 1 ~~~~J: 0 c 1 \~~~~a b~•l~:c~~.s~i!C::-~ ecà~'e;,?e~d~~:i:~ 11 ~~=!~;~~ :r.; ~3ta 1 :,?t!· - An~~1:10 ne ho abh~stanza - dlssi. cart~i,esta d-r.? ~tan:1,0,.d<la_nm In una. di quella .nera oscul'ità· d'abisso Cl si r,rop-"'.'iO come un se17>entc, stir!sci,indo .R,1('('0.,.~e,~mo le lenze e ce ne an– ;:tr~~l~~rit;~~ot~!r~:u _o!ori ma, potvt:• s'?'~thta eome .... se non si appart~nesse ~e(l:i P0 1~re; ero, CO!ltenro che fosse <l,lmmo, wnza parl}Jre. .:_ Vere anguille di scoglio -grida,va p1u ~Ila terra: _Era come• e~re .som, nita cosl- VlT'l'OIUO G. ROSSI ' ·,uomo. mers1; l'o_scu~1ta del mare c1 a!:t~va _ Murene _ dissi io. sulla f.icC'la, tin ~lcntro la ~occa ch!na Volevo dire: _ murene qunsi mar- t:3 sut\acqua; I odore dei muscln ~ ce-. ma non lo dissi. non m: -:,i~L('t?V:t ue!!·.? aighe lo~la11 a secco dalla lni.1· I n.uE F J;'RR UCCIO scenico eh r' t OJl/J d l. d l' 'ù aver da• f-are con quell'uomo; dissi sol· rea era tary_to !Otte che i>Jreva di tOC• .J!f .t • .lb . I ' ,oran Conc:n-:~t;· d1 t.1tfti 1~1r:'tto:1 fr:.e; tanto: - m.•JrcrK:: -; ma, l)é.ostò, pl"rchè cari.o. Slora. 1 vil;.. . . . loclrnmnurtici d'Italia, del G.rande i· · ~~~ì ~~mfp 1 ~1:!s~ff~~t m~~ù~~-':;,~ùe~~~ 0 ~~ 1 ~-~~~a ò~."c~l~~z\~~a~ioi;~~-d~r~:,t~~ D ~~·~ 1 :;~·;-::;,~~~ ~~ c;;1 1 ~~;~~~;~0 ::tfuu:i strione dt Pal azzo Ve nezia. Dopo i~ Jn fondr,, chC ~portava a me se lui ?rand, ? JllCSJ)Mmil? 1 II: di tratto :n torridu cielo di Roma: E'erruccin ¼1ft:~'t: l.ur~ :/: 1 ! 5 ~~~~ 1 ;s :::1:u ~~ 6 ::.f oo;. cercav~ 1 (H VèIH!-err- 111t:~·•:r.~ qua~ì ni.u•. ~r:itto. s udiva un guizzo, un gr.anchio I Parri, 1)nfs,dent.c del C:011siglio e Ferru.c. se andato 7.'agliaumi. il gran. vutiblico ce e le chk:mav::i ar.g-•.illt? cli S<'ogiio! ~fuggiva spaventato ci.allo ~og\:o nel- c;o 1'aulwvi11i ~a11torcdalla -morbida vo· itqUcuu, non a'vrebbc opposto una in.. I.o non avrei c')nn:.t.Ho quel!~ murene: ~~<:q.'..1~: Sf!.tto 1~ 01~~ 1 le patc.lle che ce, iL cut no,;1e si tcr,ae sui manifesti, coercibile ri7Jll,(J1Wn.za; 111.crttre, se an· gli altri c-0•r:u·a;_cs:;:,•-o nm·•~. o! gente <;hf:' .. ~·•.\.l. n a z;ito 1) guscio e resl)l_~ava~o I alle cmiti·nate, accoppiato a quelU di dasse Parri al posto dt 'l'ayliavini, la non ha mJi \'i:>to i! pesce usott·e ,:1vo anche 1~; 0 ~uel\ nnmensità. lo I iab~_a_s· i Sonnambula, Bohemc. i (J,Uali. ci tnisvor- reazione sarebbe immediata e senza dal m:1~e.~-.. ,.::!·:rnp,•to.,quello spasimo ~~r~~~i~ ;~f1t~iei~~n~v:~eJ~d t~f~:/,~~ I tano in quel limbo melodico della ca- scam,,o. finale eh nt,t: rntt t.,:u::!I110011., che ve11 1 ; t•· 1 _I 1 ,: 1 d ir 1., rezzevole musica m.elocirammatica del- Questa è w1a royio11e di Vii"t per de; Ò'<'.!Va pcsr•r>, cd era U~l uomo tutto del• con a i>•~• a. 1 a C p·r~gie ed a. ~r sr: ! l'Ottocento c)l,e 11romette riposo e lie• sidemre che Parri. riesca 11ella.sua ar· la t~r?·o. co:i <rfoè'a. facc!a. e.oueHc ma- ca_: 1~c .a t.. ~:·et/ 1 j! 1 t..i;a.- ~ 1 rncr~ I vi sor,ni alle tv..,s.treani,ne rintroruite dua m,ission-e. lnsiem.e con tante aure ~it~où:r,~ .• ~;r•)~~;~ff(~ ~:~;,:~gv:0J;; 1 ;:~ d-;\'.~a 1 .at~/n;~,, é vlgl~~./·;~~~~~ 1~,;. e _les_ionaterial. jazz ~a~ld CWUe arti- ~r::,e·1.e~~!!e:·~~r;!~to~fi1>~rnlc 0 ;::eo·c:,~~it~~ in qual;he moc10'so!Tz:ir·e trava da i;,~r•tulto ~,:c-d:rndcrnc rari~. 0l1~nc terr~stn, nia?tt!11ic ed _aeree. zion1, per il S"O passato. votra' ins~ · · da tutta :·oscurità si lc\·avano quei sof- qu~~lo b1~00110 JJ_1es.;.a11te di tra~i.- .... ... fì come respiri di anlmJ!i. vipjno e !on• qwll1ta e dl armonw, soprattutto tn r-~~rr:,i:~ :: " ,1:as:;;e d~~e P 1 ~i~igrfgsc~~~ !.:mo;. infine i soffi <li\'ent·n·.: i.no r.ir \ e 1111-zz.o a u-n vopulo come !l n~stro, co. wia certa dif.fere11za, l1·ai nn uomo di Dove sono buone tane (li murene, eh, ·f°~~Òtrag~~l~ i;ig!fa'::;~s~~:;: c~h~,a;;~ !~~~::~~r:n~i;~_e;:e11irn ~~lt~0:i11:::. st ato e un tc 11ore. lo sa non Io dice ad altri, è un''l?spe- pa~va· stanco, e divcnt:,to più f!randc. Ferr~cc,o La1tuwim vuo essere· sicu- m, "· !ri.enza che uno si fa a poco, a J>veo. S'era a1>pcna messa Ja lenza in ma, r<!,dl avere. m suo potere la popola. con gl! anni. se la tiene per sè; tutta re. la manO e 'ln po' del braccio in nta. , ., . una pratica degli ocehii. un senso di ri• acqua per man(lare l'escc1 ben(! in fon- Ma l altro I·errucc10? A/dm(}, eoli conoscere gl1 seogU, il fondo del mare; do alla tana. e già si sentiva !a ,lenza 11?.n è. un. te11ore. Q1.UJ! to rende molto ci si imni,..e-ano anni• \'ibrarc cli p1ccoll ~tr:1,,p.1.Erano pic• vm. fllffìctle la conqwsta '!etla popo. Noi ragazzi s'andava di giorno sugli coli pesci. la minutagl,ia che si getta lar1~a ad un uomo fino ? 1ert vis~ulo scogli pp1· vedere dove ci potessero es- suJ:-a ~che e le mc,rde a morsi fitti e 11ellombra, noto solo, m un vr11110 sere buonP. tane di murene: si saltava minuti; hanno Ja bocca trop!)o ;>iccola t~mpo, _nella. ns~reUa, aercl~ia 1i a1!li• da uno scogl!o all'alt:ro. su e giù. ci si per abboccare l'amo, ma a co!p,!ttini (ii ci aUeZLO//ati., pot, da u11paio d ann, .'!– metteva in g111occtMo sugli scogli più denti divorano e spolpano \'ésc-:1: e an• <rttestaparte, m un campo. un po' Pl bassi. si cacciava la testa dentro i che erano i granelli. qualche voltn. larµo, 1na di oe11te che aozQa,a bocca vuot! <ie! 1 ;i scogllcra. là <lentro ancht Quel minuto vihrarn finiva tutt':i un chiusn, e non poteva 11èdoueva accre· cli pieno ~iorno !'acqua è quasi nera. tratto se la murena c'era e si taceva sccrc fama- al c<1poadorato e in con· alita un f:t~sco cupo e umido come IE: avantii per mettrrsl lei a mangiare l'é- tin«fl pericolo. cantine. e:, camminano a sc!1iena in gita sca; al!or:.l i pfccoil pese! fuggivano. Ora è anche lui su. di un valcoscc· sulla n.v.:cia asiciutta granchi nerastri rapp:::nire della h.>Stavipelnna. con quc- nico. Ce l'abbiamo trascinato noi; vo· che vanne, 1ent1, sostano. poi a!l' im• gH occiwzttl <'attivi. !él hof'ca ve:envsa. glio dire queol'i.talia11iche hant10 fidu. F,~~~~~ 0 1:çb~::o~h!t.a~fido~a~g~~~c~~~: :~~~~:v~ ~~-a~~1 ~~:v~~:~\~~~li~\1fo~~~ ! ~~:~1a 11 ~.ledJ 0 ~~~r?fi~~gc1!s:;:~te v!bLll~- si ocrutava il fondo,- a lungo, ct vuo:e scon,lf'n<iosi sotto un sasso o tra i co, che solo da q:tt(l]chc mese ha co– un tem,o p-erchè l'occhio r,iesca a ve. ciuffi d'alga. minciato a vronun::iare il suo nome, dere dentro l'acoua proronda e cupa. C'era n:1:ilche momcntt>: ,,Jj <·:1lr.iarn si è accorto /i.n dul prinw apparire che basta ,u1ipiccolo moto del mare, subito fondo alla lenza. poi uno s:.rappo: I>O· si trovava. <li fronte ad un 1tomo che tutto si storce e confonde: intanto i tcva fimre Il. allora ,·oJev:i dir-e che i im.pone rispetto; ma anaora. lo guarda ginocclu premevano wtJ/e asnerità d'cl· rJccoLi pesci ave\·,:rno ~conerto !' amo. con un mis_to di c1triosità e di soyye· la ·roccJ:i. sulle conchi.;.Jle. quando ct si l'ésca ancora attaccr:ta all'amo ma sol• zione. f!ialzava erano rnc-1!':I di s~~n\ rossi. tanto µer la coda. 0-i1e!lostra1J.J)Odella Entra fn tutto questo anche uno conti•m;t•, ..1..,0 a l>1~1ci1re11er un pe7.Y.o. murPna ra\'eva stnccata (lei ·tutto, la stridente contrasto. l'oylia o non vo• - Questo è un postp buono - .!:ii mui·ena s'era divorata 11pesce: ma ~e olia, i.l Ferruccio alte non è un tenore diceva. · conUnuava, se dopo quello str.:lµpo {'e S ~q.-.tr2Uo a, calcare ·lo stesso palco-- VAL D'AOSTA S I cllscorrc tra amici dell't.Wunomta ddla Val <l'.A.osta. Fatto 1}iccolissimo nel quactro della crisi et11"01J(la e mon1tw1e. /i'at~.omollo (1r<mdese la· risol!... ':liOne sm•à.sodd1sfacc11te:sotto un certo a.:.vet•· to-i Il vrim-0 passo eDi>ttwu verso d 1wovo ordu1e Wternazi.onrtle. l'oicht i~ nuovo ordme. se ha eia ossora una S'-'' !idei. realtà, 11011 consiste 1t1::IV0,1m1.:iar"" wlenni vrincipi oe110.-au.siti c11tal~ s' I rayoi11nto aon discreta. facilità u11a11u. rCtbilc una,wnUd. di cvr1-1>t'11st. urn ne• risolvere SC(JOnclo,Lo spirito cli q1uupnn,, cipXwntt purtfr•olari. co,u:n-:tiproblemi.. - come ciii (Ucesse fro11tiere, mbwra11, ze etni<:ha o Unguistu:he, materie 111·1' me, colonia, emigrazione, lavoro, ecc."'? che mutano radicalmente le precadentt relai?ioni intenwzionali. e su cui, ver pochi ohe siano gti i,it1:ressati, t uwltr spinoso· mettersi d'accordo. g. f,

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