La Nuova Europa - anno II - n.22 - 3 giugno 1945

-- 3 g;ugno 194.5 ---------------LA NUOVA EUROPA ------------------ 7-- Q UANOO naC()ue il secoTo XIX 1 rapporti fra pitLUra francese e Roma erano assiSi su basi sol~de. Sin dalla met.:'\ del secolo XVII Nicola Poussln aveva dato l'impressione al francesi che sl poteva dipingere bene soltanto a Roma. perchè al di fuort della tradizione classica non v'era sal• vezza. Claude Lorrain aYeva accentua 1 to anche nel paeE:aggto 11tono classico. Cosl che nel 1666 Colbert fondò l'Acca• demla di Francia a Roma a fine di stu: ROMA NELLA PITTURA·FRANCESE DEI SECOLI XIX E XX :~~•i~~~o sue parole. « il su sto e la ta, J?lziata dal Pannlni, cioè il gusto portarono a Corot, pub confrontarne Te Al di f.uorl del monumenti rnedloeva: per. 11pittoresco ~elle rovl_ne.Polchè le opere con quene dei rinomati paesisti li, tutta Roma Ispirava gli artisti: re rovine erano antich_e.si vrveva sempr~ del 1830,per esempio di Théoclore Rous• statue e i monumenti antichi, Raffae1fo nel mondo classico! ma le rovine era: seau. Egli era stato educato dall'Olan: 'e MdcheTangelo, 1 Carrnocl e Domenl- ~o u_nmouv~ dl d1sorolne rispetto al: da anzi che da Roma. e dalla luce dl chino. CIOè ln tradizione cfosstca com= Iordine claSSlc?, e quindi una spezzatu: Fontalnebleau anzi che dal sole di Ro; prend<."\'aanche una buona dose cli ba: ra della tradluone. DI ciò profittò Hu: ma; e trovò un'arte un po' ristretta, rocco. ed era propflio ti barocco. doè il bert Robert J>e! ricamare le sue elegan- senza accento sullo stife. alquanto ligia gusto del momento. che dava. vita alla z,e rococò e Rranesl, per creare la vi- alla percezione empirica della natura. .tradizione classica. stone romantica dell antico. . Jean.Domin!.que Jngres (1780-ISG7) è Tuttavia questa non ebbe una v!ta Pierre-Henrt de Valc-nclennes (175().: ti rappresentante tipico del «classici• tranquilla e soddisfatta. La querelle 1819), che fu a Roma negll anni 1778· srno » 1n pleno Periodo romantico- DI• (les onciens et des modernes, e Pol 1780, fu pJù ldl tutU responsabile per scepolo di Davlò, appartenuto alla set• la rivoluzione degli amateurs, con ar= Il ti.po di paesaggio romano del secolo ta del primitl.visU, sotto la guida di Ja testa Roger De Piles. furono 1 se: XIX. Maestro del tmgliort paesisti fran- Maurlce Chua'i, Ingres va a Roma nel gn.l palesi del bisogno cll uscire dalla ce6i del periodo neo-classico, e a tra- 1806 e vJ rimane fino al 1820.VJ.torna tr.wllzlone classica e di cHstogUere gH verso Berttn e Mlchallon, anche di Co: pol altre volte, ma è quel lungo primo occhi da Romn per rivolger~\ a Vene: rot. teo:Jco ascol~1to della pittura dl periodo romano che decide del suo gu: zia. alle Fiandre e all'Olanda. Persino paesaggio. Valenc1e11nes amò Roma. Il sto. Dapprima egll aveva ~iar<lato con H «rococò, che era sorto come un cor- viaggio In ltalla. cioè a Roma, era per magg'ior compiacenza a Ma.saccio e ai rettivo cfasslcheggiante del barocco ti· lui tl voto di tutti gli artiSt.i. appena fiorentini, piuttosto che a Raffaello e nl per dlvemrc un'acc:entuazlone rallta• cominciano a sent\re 1a bellezza della al romani. Ma presto Raffaello domina slosa del barocco. lo.ro arte. Meglio Roma che la Grecia sulla sua mente. Roma è tutta Ratraef- Tutto ciò era lnammìsstblle per f di• o l'Egitto, perchè la luce -..>d. è perfetta. lo. 11 periodo prlmitlvlsta nor: è stato tensori della « ra~one ,. quali i cfossi- E chi è cosi sfortunato da non Potere inutile a Ingres tuttavia, chè gll ha ctstl si reputavano. e una nuova rea- recarsi a Roma. scenda comunque ver- evitato di dedicarsi alle statue antiche. :L~n;ofl~i.!c:e:~~~~ò ... ~~~1 1 ~.i 1 r 7 e~uf~~: ~V~ 1! 1 ~~1:è~f~i~ V~'l(~u;ua :r 0 Ri~1;, :~:f1~ 0 a~ ;1~ufr 1 t~~1rou~I e~:!~1! 1~ rio. non solo per cancellare l'influsso Provenza sostituto dl Roma: ecco un scultore. Ma è 11modello per sè che degli amat.e11rs e del «rococò,, ma m!to che avrà fortuna nel principio del non è ~ti.le_ln art~. Ingr~s ha scritto: anche J>C" pu.riftearc la tradJzlone clas- nostro secolo a caus.1 di Cézanne. «Non c è mente d essenziale da trova– sica dallé scorte barocche che port:wa Carnille Corot (1700-1875) fece 11suo re ln artr dopo Fidia e dopo Raffaello, con sè. Non più tr:Klizione classica ma primo viaggio a Roma e dintorni du- eppure cè da fare. anche dopo di loro. « ritorno all'antlco 1, e ctOO .neo-class.;. rante gll anni 1825-1828, -e fu a Roma per mantenere il culto del vero e per– dsmo. Roma lsp.\rò cn nuovo. m manie- che si -r.lvelò a sè stesoo e anche al peluare la tra~lztone ,del bello» .. Arte ra nnche più esclusiva di pr,lma, e sol- suol compagni pl.ttorl come u nuovo «classica» questa, eh è stata grnsta: tanto con Ie statue antiche. Persino la gen~o del paesaggio. RoV'lne, archi, co, mente chiamata,« romantl?lsmo co~ge– influenza di Raffaello dt-mtnul. !osseo, A ventino. rive del Tev~re e del- lato•· oppure « l arte per l arte•· E un Louls DaV\d che Impersonò ra pittu- l'A.niene, castelli romani, Civ.ita Cnstel• paradosso artlst!co. è un cadavere im: r.i del neo-classlclsmo non esitava a co- lana. Ponte rotto di Narn.\. furono tutte baJsamato. pia-re in pittura una o l'allrn delle scul, tnppe di un cammino verso l'Ideale. Durante 11 secondo impero Ingres fu ture .romane, per esempao nelfa lma,rt- Era un ideale di cont-rasti di luce e di if trionfatore, e dopo dl Jul si aprl l'a– ne del suo Bruto. Più ancora. quando ombra, che cootruh•:mo la form3 per bisso tra n gusto ufficiale «congelato:1. aveva bisogno di dipingere fa capiglia- zone e volumi. cosl che 1o stile delt'ar- e il gusto vivente degli artisti creato: tura d'una baccante. scriveva at suo tlsta r,tusctva a distaccarsi 3bbastanza rl. J giovani m.indau a Roma all'acca: scolaro Wicar ch'era a Roma di fornir• daJl.i natura per assumere coscienza di detnla di Francia non riuscirono mal gH 11disegno di una pettinatura di « stt• 6è. Dal neo-classicismo quello stile si a mettersi •In prima tifa nclfa pittura )e,. In tal modo il rigore classico fini• allontanava per corrispondere ai nuovi francese. Non era colpa di N.oma. ma va nel pasttcelo dell'antico. tdeali. romanUco. realistico. lmpresslo- era colpa di Ingres. T,uttavia, proprio nel periodo neo• nlstico; segno dell"a prOJ)ria vitaHtà. Rvmanticismo autentlco. libero. crea- class\cO. Roma sePPe dare all'arte fran- Tornato in Francia Corot modlflcb li tivo, fu quello dt Delacrolx. A Raffael– ccse qual'eosa cli più v.itafe che t mo- suo stHe, e fece altrJ ca.ptlavor\. Mè lo ci s'Inchina, m.i si preferisce Miche: delll antichi, e questo fu H ro1e Torna: oggi sono molti coforo che amano so• lange1o, e cl si allontana da Roma per 110,t~a Je rovi.ne e la linea Yontana del prattutto fe sue prime cose del periodo guardnre di nuovo a Venezia. le Flan: monti. La tradizione del pa€saggio clas- romano. . òre, I'Ofan<la. come al tem:po degli sieo, tipa Clmlde Lorratn, J)Crma.neva Chi voglia Intendere Il vantaggio che amateurs, e vi si aggiunge ora Ja tuttavia; ma un'altra tradizione era sor- Roma e fa tra<tizlone ne<>-<:lassicap.. Spagna. Anche Delacrolx è 4n cerca d~I classico, ma non To trova nelle sta• tue romane, bensl negli arabi del Mai ro-... -co. Più lontani ancora da Roma sono t realisti. figli del romanttasmo. che op– r1011gonovita a stile, realtà ad ideale. e gl'impresSlontsti che esaltano la scn: s!biHtà lncl\vidualc. senza bisogno di modelli. Eppure aJ>Pena st delinea fa crlsJ <::ell'impressionlsmo. ecco che Il voi~ dl Roma rlnppare. Edgard Degas, cbt non è !mpressionista. ma espone cola gl'i-mpressionlsti. ed è assai apprezzato da loro, m,mtiene una costante coscten: za ò: linea e forma plastica. ereditata dn Ingrcs. Auguste Renolr, uno def fondatori dell'impressionismo e grande artista, viene a Roma nef 1881 e alfa vista di Raffaello subisce una crisi pro– fonda. E scr-ivc: Raffaello non cercava I' lmpossibllc come noi. L' lmposSibHe era la forma clelfa luce e dell'ombra. E per qualche anno Rcnolr vi. r1nun1 zia. per una linea noblfe, elegante è congelaL1. Nè riprende la sua crealrlvfi tà" se non dopo aver raggiunto una slntest delln nuova esperienza tonnare e dell'impressionismo: ciò che ru fa grnndezza dell'ultimo periodo della sua arte. Innne anche Paur Cézanne guari!a a Roma, non materialmente. ma •Ideal– mente. stando nella sua P,rovenza. re3,1 llizando In ple110quell'ideale del sole romano come principio di costruzione pittorica. che già aveva presentato va, lenclennes. e Corot aveva per conto suo attuato. Cézanne fa drl quell'ideale non solo la base della sua arte ma la rtfor• ma di tutta la pittura moderna. Nelle successive reazioni all'impre6= sionismo Roma sembra spari-re daT rJ: cordo del pittori francesi. Tah\H, non Roma, è Il centro del mondo. Sino che, col Ol1blsmo.un nuovo Interesse sorse per la forma plastica e Ta com))Osizlo– nc astr.itta. Sin dal suo pericxlo cosl detto rosa. del 1005, Te aspirazioni clas• Slcheggtantl di Pablo Picasso :ippato: no evidenti: esse si concretano tutta• via solo nel 1917,dopo l'csperlenz..'\ cu~ blst.lca. quando egli visita Roma per progettare ln decorazione d'un balletto Dlaghdlew. Roma ~spira a Picasso anz~ tutto il blsog.no di un nuovo contatto con la realtà obiettiva; fo colj)l!lce per mezzo del1e pitture dclfo catacombe e l'lsolamento volumetrico defte foro \m.– magiTN.quindi per mezzo di ?i.1ichelan1 geto e della sua terriblliU\ gigantesca', Infine per mezzo di Raffaelfo e delta– sua grazia rlservata. Dal 1917 af 1022 data il pertodo neo-cTasstcodi P5.casso, e la voga der neo-classicismo nel mon 1 do durata tra il 1920 e Il 1930. Pot dt nuovo la pittura sl è rivolta .id alt.re mete. Non c'è che da attcnde 1 re: un g4orno o l'altro tornerà a pren 1 dere lf ca-mmlno di Roma. LIONELLO VENTURI ad un verismo nutrito e caldo (che ma volta. da Marco Valin.--cchl col tlt01 I L I f. RACCONTI DI CAMILLO BOTTO B R I talvolta può richiamarci af De Marchi). lo: Sorriso cleoll Etruschi ( Mlfano, Come nella figura del vecchio e savio Bomplani). Dove. appunto, il predomh zio delln ragazza, Il maestro Chlslola. nlo finisce col toccare all'lmmaglnlsmo. rentro Ideale del racconto. CH stessi 1-e' a) lirismo alfustvo, alla levlt.iztone sidul di certe situazioni care a roman~ «magica, delln realtà (lnslstente v'è tict e scapigliati; la stessa morbida e 1r ricordo del Cecchi.); con t-uttav1a qua vece, l'analisi delia e:ltllazione psfcoto• compiaciuta sensibllltà pittorica (si ve' e là nsultatt artlsticam1!nte .assai peri g\ca di due amanti. per cui un conve- da •la scena della festa del Redentore. stiasivl: e basti citare .Macello. Ma vi gno d'amore tanto bramato si risolve con quegli effet.tt, cosl moderni, di luci sono anche due raccontt che fanno ec• ln un reciproco senso di oppressione e ombre sul C.inalc delfo Giudecca). cezlone alla rcgofa, accostandosi alfo e disagio. è condotta con mOlta destrcz- qul sono contcnutl e rla~rbtu nella asplrazlon\ plù: segrete der Carrone: A LLA scarsa fortruna toccata al za e armonicamente f,usa per entro un compagine narrativa. E la prosa d~T Esuli e Una notte di Natale._ Questo raccontl di Camillo Bollo US3G· paesaggio còlto con delicato gusto pit- Botto. pur rlm.inendo. secondo la tra; specialmente, che è senza dubbio la. :19H), dovò forse contribuire l'ap- torico. E quel tanto di ovvio che può dizione manzoniana. egualmente distan: cosa più compiuta di fui (che se ne parente ,occasionalità della sua produ- e6Serv1 nel 'dato Iniziale, viene rlscat• te dalle sciatterie del parlato come dal- dichiarava. lnfottl, cont-ento), e In sè zionc letteraria rispetto alla continui- tnto dalla sottlLe ironia del n.irratore le sostenuteme del linguaggio llfustrc, e per sè mofto bello. Non che l'autoblO? tà, e al nome, della sua opera ctt archi· che, senza mai scoprirsi del tutto. ac::-acquista ancor essa. nel suo tono me; grafismo lirico sia qui assente: mà: tetto e sttudioso d'arte; oltre che la compagna dall'<un capo all'altro ll rac- dio. un timbro Intimamente poetico, è dominato da un ritmo narrativo rfCl masG1or fama del fratello Arrigo. con conto. Con Senso (1885circa) siamo ad Dot-1.queste. che pangono IL maestro co, sicuro, continuo, che di sparse sen 1 cui, quanto a gusto e qunlità narrat\• un più deciso Impegno dell'artista. Se di setUclavio fra 1 più notevoli raccon' sazloni ,e ricordi riesce a fare una crea: ve. egli finl po\ con l'essere ingiu st a- certi colpi di scena. certi partiti vi- ti del nostro «minore» Ottocento. zlone vtv;i. Sono p;igln,c che st rn.cco 1 mente confuso sotto la comun-eInsegna stosamente romanzegcht risentono an- mnndano al C1.1turi antologlsti della Jet• della sc:apigliatiura lombarda. A rlchia- cora un po' troppo cl\ modelli e schemi SORRISO DEGLI ETR"SCll[ tcratura contemporanea. mar l'attenzione su cotesti racconti. do• letterari del tempo, specie francesi; ner- v, Po Il lungo obito seguito alla morte l'Insieme. le pagine di questo «scarta• del Boito, valse anni fa II breve saggio faccio segreto delln contessa Livia :1.In In questi anni - e ne sono paS.satl UNA TRADUZIONE lici Croce; ma l'avvio ad una loro riva~ cui la protngonlsta cinlcnmente confcs- orma{ parecchi daUa sua morte, avve- lutazlone novecentesca venne, di li a sa ,la sua passione tutta sensuale per nuta a Parigi nel 193 1. quando egH ne Fra Te tante traduzioni, spesso frctii poco. dal Pancrazl: Il quale. nccoglien• I! bel Remigio, sono davvero cosplcue contava appena ventisette _ la figura tolose e mal fntte. che affollano Il mer 1 do nella sua antologia di Raccontt e per acutezza di analisi. per impasto di di Dino Garronc è venuta via via as- calo librarlo nell'ambizione di soppe 1 novene 'dell'Ottocento li bozzetto bot- colori e di toni (assai ,,J\·e. anche qui. sumendo al nostri occhi un maggiore rlre a sue particolari esigenze o dcm tiano Meno dt un mese (già scin.ilato le hnpresslont dcli' ambiente. del pae• rilievo. A cib ha giovato. naluralmen= ctcmre. et piace per oggi segnalarne dal Croce). e annotnndo con l'usata saggio, in una Venezia ancora austria• te I pubblicazione del suol scritti cu una «dlslntc1essata »· una che non ha finezza le cnrattcristichc Idi cotesta ca di avanti 11 '59). per pungente lro- ra'ta'\in~H nmic"i.e nnzttutto {l,cll'cplsto: altta pretesa se non 'd,t rimodulare nef• narrativa e Il suo divario da quella di nla al solito dissimulata dalla obietti"· larlo che, mettendo in luce quel suo la nostra lingua quell ardente canto d\ Ariigo (e, In genere. degli scapiglia- vità della narrazione. Ma la cosa più interiore dissidio fra una rigorosa con= amore. sempre cosl vivo nono sta nte ti). Invogliò lettori e studiosi ad ap- bella della raccolta. e forse del Botto. ccZione etica della vita e un attivismo cert~ sua enfasi e maniera. che è 1~ profondire per loro conto la ,conoscen- ~ l'ampio racconto che le dà u titolo. e dilettantismo che ne erano per molti corrispondenza fra Gcorge ~nd e AT za di questo scrittore. A tale Invito è N..:-1 .i\laestro di setticlavio (1895 circa) aspetti l'antltest. è anche valso a chfa; fred de Musset. E bisogna dire che, a venuto ora Incontro Giorgio 13.issanl due motivi - quello di una Inesperta rire talune contr1:1dlzion\dcHo scritto; ~~~~\~t~~iaft~n<lroJ~~f 1 t~.~f~ 1 ~1iJ~~tc~ ~ht1:C!~~~~~~ti~rn;;~o~I~~ ;1ei11il~1~~~ ragazza sedotta da un dissipa1o tenore re. Come quel suo va_!:!hcgglare.In Be' l'aulrlce dcI Passaggio e di Amo du,y _epresentandoli con molto accorgimen• ~!~ b~11.~~sn:rsrz:~tt~c~l~~~o~haiu;;~· I~~ ~!~,~~ri~~~l~~~~ee t~~aar~~r~rt1~~tt~;: quc sono. J.,.'l qunfe; oltre ~cl aver. dat~ to critico, ci mostra in tutta I.i loro fatuazionc di cotesto metodo ormai an: pnce d-i rlsoh·erc ogni. lirismo autoblo- a queste Lettere d amore (Roma. EdL~ .gamma I modi. le possibilità e l risul• liquato di lettura musicale. sfida. l'lm· grafico In rorza Intima di costruzione. zio~!. della Bussola: 1945) una veste tnli di cotesta arte singolare (Tl ·mae- popolnrità. la miseria. e finisce mal• aZ'l.onc,personaggi: e quel suo prope.n- sqrns1tamente Italiana, vi ~a anch~ stro cli sett1clav1o, Roma Colom- to -, qucsll due motivi sono lntrec- derc. po\. nella pratlc.i dell'arte. verso pre,n;i-.:SSO alcune buon_e 1~agmc tntro bo. t 9 -1 5 ). ' c~all e svolti con sagace accordo di tO· quelle forme critlco-llr!chc. frammenti- duttive. dove la S1:)a .rnttca simpatia Di <1uesti racconti Il meno felice è m drammntlcl e comici, a comparre stlche, saggistiche e simili, da cui ini On senso etimologico) per la S~nd. ~ Notte <li ~atale_, il più antico (1875), e un (!Uadro ricco d\ figure, di aztont. di tendeva nffrancarst. Contradlzlonl, cer- li suo generoso ~cmpcramento eh «fif• ,però II p1u ligio ancora alla maniera nmb1cnt1. di sfondt (slamo sempre nel• to, comuni anche a molti del suoi coe: le d~ feu •• 1ns1cmc con un fin~ dii dcl~,t scapigliatura, con quella mesco- la Venezia di quel tempo), e pur tutto tane!: ma che nef Garrone acquistava: scernimento critico, concorrono a dl_se lanza di tenero roman~1c1smoe tll cru- coordinato e retto eia un accento mo- no una partlcofarc e qunst «csempTa: gnare tm ritratto assai c<;>mprenslvo ~o verismo. di lngemu~à e di stranez• ml-e. di umana l)lctà. L'Ironia consue• re li Intensità. Come mostrano questo del due poctl romantici n~t loro esal' e (61 'J)Cnsa. in più d! un punto, al ta al Botto qui si fa trepido umorismo, sue prose. amorosamente raccolte di tau Q cruccios\ rapporti d amore. ~archetti), ln Meno di un olorno, in: mentre la minuzia analitica dà 1uogo su giornali~ .riviste, o edite per la prti ARNALDO BOCELLI

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