La Nuova Europa - anno II - n.1 - 7 gennaio 1945
,.-- 7 scnn. 1945 -------------- LA NUOVA EUROPA --------------'--~--9-- L-A E PO·LI_TICA LE MASSE N ELLA nomenclatura politica il ter- a eclific:irc, avente per impulso una mine nws~w ha, specialmente oggi, Impazienza di dominio µn'eslgenza ùl un larghissimo Impiego, Sl parln affrettare con espedienti pol1.t1ci J~ di partiti di mf!sse, come per dare una conclumonc d~ un processo troppo hm• specificazione. una qualifica all'Idea gc- go. E' mollo più dlfficile e faticoso nerica di partl~o; e,, accentuando questo educare le masse, anzichè servirsene carauere, s1. parla dl aspirazioni, di di sgabello per realizzare le proprte .volontà del1e masse, del peso delle ambizioni. mosse sulla bilancia politica ecc. A Io non commetterò l'errore di deflnl– poco per volta, un Indifferenziato ele- re economico o euco il primo rno'/1- mefllO <1uant1tatlvo è ven,uto assu- mento e PoliUco H secondo. Politico l! ~~~ p~g;,1ofl!~r:i~~u~l~t~U~~~\i~~ -~;~ I~ ~~~~~St!e1~~~~~~~ ~:1 ~ ad elevarsi al grado d\ soggetto, o ad· tere. Per il !atto che tende a un d1C· dirittura di protagonista dell'allività ferenzlamento della massa, e quindi n po)Wca. una ptù larga partectpaeione delJa li· E' lecito domandarsi: si tratta di bcrtà e del reali diritti <.H cittadl· una organica evoJoolone del termine, nanza a un gran<.le numero di ùi-scrc-– oppure di una· progressiva deformazio- dati, esso ha un vero e schietto valore ne'! E nel secondo caso: è un innocuo politico. Ma allora il secondo, che abuso Jingulstico, o tmpl!ca un pe.ù tende a Car leva sulla massa per pro– grave pervertimento concettuale? cacciare un. immediato vantassto ·po-- Storicamente, l'uoo di quella deno- Htico, merita piuttosto il nome dl t:le– mlnaz.lone rl.Sale al periodo In cui ha magogico. corninciato ad atfennarSli. la democr,1• A ognl. motlo, quel che a me prem~ :ti.a, polchè quesrn, facendo scaturire notare è eh.e l'atteggiamento verso ie u potere dal popolo, doveva neceSlia· masse è nei due casi opposto. Nel prl· riamente rip<>rre net più larghi stJ•aU mo si tratta, si, di andare ·verso di es– di es.50 la fonte delle r2ppresenta11ze se, ma per educarle ed elevarle, non polUlche. Tuttavia nella nomenclat11- per a<lularJe o i.nduls~re alla brut.illU rn <lemocrat:c:1 dell'Ottocento, è più della loro natura. Ciò che conta, è fa fre<tuente l'inlJ.\lcgo del termine: e Il qualltà delle l<le,e e dei programmi, rnucs;tor numero• ·oa valeutJor pars che (leve avere In sè steS6a una capa· d1 M_arsilio da Padova). come soggetto cHà d:. attrnzlone o di espansione, tn• -e come oggetto (p. es. e la fellcltà del d!.pendentementc dal favore lmme– masglor numero :t) ~eJj'azlone politi• diato delle mat:,\S,C; .sarà la sua bontà ('a. Et.I è s)) lcgatt.te che questo modo Intrinseca che creeri1 il masf,"ior nume– dl <lire apparisse più familiare, quando ro J)06Sibile dl <.-onsenbi. Nel secondo la popolazione v1veva ancora SJ>arsa caso, si tratta di abbassarsi al JlvelJo e Je recenti esperienze dell'indlvldu:1- della massa e d! sollecitarne gll ele– lismc Jiberale mnntencvano ancora vi· mcntmi lstimU, per cercare J)OI. lll far~ vo il sen.so della cllscontAnuità tra un Impeto col suo peso brutale. E_ Polch~ U1divlòuo e un altro, flia pure attenua· il mezzo più facile per conses-uir~ tn a-1 t,'Tado di un discret·um nume- questo fine è dl dare alla massa l'ap– rico. pal'enza dl fn,r da sè, l'arte consumnta o 11 tennJne massa Invece hn fln:to con l'imporsi nel p.,ssast,,"io dnlla d~ mocrazia - ~l senso generico dello J>rima metà dcJl'Ottocento ·- al socla, >i8mo, per effetto del i:randc concen– tr:m1ento di uomini nl'lle fabbriche e del. loro prosrcss>vo livellamento, che annullava oen~ dlm~renza u·:r l'uno e l'nlt.-o e J'endc-va C-061 il loro agglorne· 1·ato omogeneo e conUnuo. La totale quantificazione ·degl'inòiVidui umam, cioè la :oro riduzione a masse amorfe, non è pc-r1.anto che li 1~;ult..1to della prima fase ùc11'industr'ia1ismo, e quns1 la rem:ione dell.-. m,1cchina, che assor· blva e aissimilava a sè il libe-ro lavo rotore. H termine massa ricorre per conse· . gUenza molto fre<1uente nella lett.t:r,1• tura SOCia1lSUca. Ma nel prillli tempi et.80 nolf.4 ha c1uel significato demaso· gteo che ha assunto plì1 tarch. An2\, ('$':K) serve soltanto a ùenot.,re quelle larghe e <Useredate plaghe de-Ha J>OPO– Jiki'.ione,nelJe <1uaU si esercita l'a1.tohe del nuovo parUto, per sollevarle n una corn:Hzione di vtta più umana. E' un compito di emanOipazlone, qul·nùl cli disintegrazione de-lle masse - per ciò che v'è in esse di bruto e di amorfo - <1ueJloche il socialismo s'è lnlzkll mente Pl"OQOSto. E n risultato di que– .sto lavoro è stato appunto un diffe– renziamento e una progressiva quaU– .tìcazione del Ceu Operai perchè l'elc– vazi~ne di e&t a un Hve)Jo dt vita J)lù alto poneva n:iLuralmente in luce ic capacità e le nttitudlnl approprtate ;, forme di lavoro più alte. Questo pro– cesso fiè acc-ompagnato - e in par– te notevole l'ha promosso - a un'e· volmionc -h1dust.rlalc, che rendendo più complessa la struttura delle mac– chione, e quindi esigendo maggiore abl· lità ed tnt.cl► igcnz,:i nel loro lmJ>iet:o, richiedeva la formazione di tma mnno d'ope1~ spec!.allzzata, ctoè cmergentc– dn (JUelle nrnsse brute che e-rnno state i;li origin;u-11 strumenti e le primi.? Vittime del macchinismo. ll tra<le-unlonlemo lngJesc et offre l'esempio «;pico di questo drnerenzla• mento qualitativo, attraverso il <1unle si creano delle vere ar\stocrazi<:: ope– raie, che pongono li loro Impegno ~~ 5-1 lOl'O orgoglio nel distinguerst dalla massa non c1uallfica1a. Nel trade•un:o- 11H;mo infatti l'Intrusione d'lntere$Si pol~tici, capaci d'interleril·e ooJ de· rentto ProceS60 e dt turbnrnc la pu– rczz.,. è statà molto tardiva; quindi h,1nno avuto Hhero gtoco le forze che tendevano a conseguire, insieme col miglioramento delle comM~oni econo– miche, l'elevazione tecnica, intellettua– le e morale dtA ceti OJX"r7:\';. Ma neH<\democrnzih Civi comprcto Il soolal-i~mo) non s'è dal.o soltanto q.uc · sto moto ascensl.vo, per necessil.à Jen· to e graduale, pet·chè a!fid;.1toalle tor• zc orgnniche_ dell'educaZtone, bensl an· cora ·un altro moto pili rapido e tJnpe– i.uooo. qutnd! più auo a travolgere che del demascgo si palesa nell'attr1bu~re a,,1 essa la paten1,Hà de)Je proprie escl>– E,,~taz;oni non sempre confessabili. E' perd:ò da diffidare ogni qual volla sl 9E.'nte 1ipetere: e ln massa dice,, « l:i massa vuole,. e altre simHf frasl; m realtà, la m.issa è per definizione (Jt1ella che non sa ctò che vuole. St:'m· Pl'e che essa è ru;sunta come un sot::• setto attivo della po1it.'tc<1, v'è d:1 giu– rare che dietro II fantoed-0 v'è un :tc– corto burattJnnlo che muove l fili. Non 6i. creda che !l proceeso dege– nerativo da mc dfflC1itto Sia un fenl)– meno sJ)Or.idlco e tsoJato. Es..."'O è l»· vece n mnJe più <HffW:K> e p,iù grave che con-ompc l'Odierna democ-rnzta. Questa oi pr~senta, forse ln egual ml• ~i.ira, uno sp:egamento di -OJ>J)()6te ~~z~n !~:niio~ealnf:lic~~ u<~la !:."., 1 ~~~ oocu1-ee sotten-anee verso la luce •Jel f:iorno, che dà loro un rilievo e un co– lore; dall'altra, v'è un torbido mareg– giare d'lstinti e di passioni, di cui a! giova una demngogia senza scrupoli, per fondarvi un suo inconfessato dornl– nio. V'è una reale den;ocrazia In cam– mino, e nel tempo stesso v'è. una de– mocrazia di pai-Ata, simile a una fai.!· clata decorooa che nascon<.le t J)l\l sor– didi e ab!etU tuguri. Nei tempi che precedettero l';wvento della diUatura, questa dt-mocrazta di mirata aveva la sua principale espres– sione neJJ'elettorallsrno che dava ml)– do al dema,:;oghl di acc3parrarsl ·u voto d_elJe··masse, èlargerido favori retlll o presunti, atu pli.1ttosto a forp1ai- cllen• tele, che n promuovere uno gplFho shle(!ramente democratico. La soprils· giunta dittaturn pretese J)Oi di S01>Prl• mere i ludi cartacei; essa In renltà non Cece che :igJ,,-ravarc {i corvo dtd male, esc0t:,"'itando meu.1 pili 1mm1.."' diali per entrare in contatto con la plazz., e solletlcarrne i brutali Istinti. e mnsse, che pri-m:i apparlvaiJo fuga– cemente sul1a SC{'na nel g-:orno delle elezioni, divennero un perm;meme coro a servizio del nuovi corlfei O,;nl cura fu rivoltn a renderle il più 1,ossl– blle amorfe e ~ ind:fforenz.lnte, In mod;> che d-iventab'Sero doci!i strumenti JJelle mcini ciel dominatori; e questi ult.iml a loro volta cercarono di ad~ guarsl al livello d! e-sse esplicanrlo u11'nttlvltt1 pollt:ca atta a ·soddisfvrne gl'lmpuls; pili elementari. Oggi, finalmente chiuso quel perio– do, il pericolo più grave che ini-;ldln la rinaseente democrazia è la dema· gogia elettoralisticn, che potrebbe ri– prendere la u·ama del lavoro Inter– rotto venti anni fa, con un materlolc umano peggiorato da venti ann.:. di conformismo e (li servilità. .. 11 peri-colo appare 1n 'tutta. l:i su3 csterH;ione, se 81 considera che le di· 8t.ruzioni de,Ua guerra, aggiunte all.:I lenta degradazione prodotta dal f:lscl– smo, hanno condotto il nostro paese ai livello di Wl brul,O e amorfo proJeta· riato. Lo sch!acclamento, o per mesl!o piano ptù alt~, asptrnno a dlvent,ir.? dire, la palverizzaz!one det cctl mcd:I, partiti di masse, rischiano di C(Xk:e che potevano essere il Hevlto dl un alle stesse suggestioni, assumendo for· nuovo differenziamento, aggrav.i an· me mimetiche, le qunli, per il falle, tll che più il male òl cui soffri.imo .. Se essere meno approprirtte alln !ore~ ori· vi aggiungiamo il contributo di una ginarla struttura, appaiono più sfotatc politica denrnsog:ca, a base di adula- e non prive d'Ingenuità. zione e d1 solleic1t~.zio11e c?egl'UìUntt Chlun<1ue abbia coscienza det srav! delle masse, finiremo con l'adagiarci e tischi che questa degradnzlonc d~•I ~~~ra 01 ::,~:Rfl11à~\ 1 ~~e~~ bg~n~ 1 ~~ ~':tu~~~ ~ ~ ~t~rtaa coq"uc1~· ~li~~ mo che ragion\ vede invece che la via della recente allocuz:one pap:iit!, In eia seguire è precl.same·nte l'opposta. cui è espressa una recisa antitesi tra Poichè è vero che Je nos1re fone «popolo» e «massa,,_ « n popolo - superstiti son <tnelle <lel lavoro, dOU· -ha.detto !I Pontefice - vive e si muo– biamo far df tutto per educarle e per ve per vita propria; la mas~m è per sollevarle dal grado di prostraz~one sè inerte e non può esser mossa che In cui son cadute; dobt.tiamo andarn, dal di fuori. 11 popolo vive della ple– sJ, -verso le masse, ma c<,n lo scopo nezza. delln vita degli uomini che 10 <f. al"ticolarle dall'Interno e di organlz· compongono, ciascuno del qualt - al zarle in forme be,n differenziate. Solo proprio PoSto e nel proprio modo -– COE!l si può sperare· che nelle compe- è una persona consapevole deJle pro· U_z.lonidi domani, di fronte ad econo- prlc r~ponsabllltà e delle proprie con· mte straniere solldame-nte attrezzate vlnz!on1. La nrnssn invece nspctta l'lm– l'ltalia abbln modo di guadagnnrS: uri pulso dal dl fuori, facile trastullo nelle posto onorevole con le Corze del su() mani di chiunque ne sfrulti gl'lstin1l e lavoro. le impressioni, pronta a seguire. voita Preparare questo avvenire sarebbe a volta, oggi questa, domani queJl·a:tra n compito principale deJ p.1rtlt1. Ma è ?andlera ». E conclude affermando che, un lavoro duro, a&.1duo, stnz.., soddi· m uno stnto democratico lasciato al– sfazloni Immediate. senz..1 grandi op· .l'arbltrlo della mass..,, e la libertà, In portunltà per gli ambiZlosl. E molto quanto dovere morale delln persona, più f.1cllc invece, come l'esempio della si trasforma In 11na pretensione t!ran• dittatura ha dimostrato, ronQulstnre Je nica di dare libero sfogo agli Impulsi masse, sfruttando la loro lmprepnrazlo- e agli nppetlU umani a danno degli al• ne, la loro rozzezza, la loro stessa uni• trl. L'ui:uaglhmza degenera ln un Ji(rel· formltà, ~he richiedono un assai mo- lamento meccanico, In una uniformità d~o lmplego di mezzi ln_tellettunll e monocroma ... E sopravvivono soltanto, pratici, e che consentono di mantene- da una parte, le ~ittime muse <iai fa· re, sotto apparc-ntl forme di Ubertà e scino appariscente della dcmocmzia, di :rntonomlfl, una permanente schla· confuso Ingenuamente con Io spirito vltù. Sarebbe Istruttivo fare, da <JUC• stesso della democrazia; e d'altra par– sto punto dl vista, un esmne del cosl te, I profittatori più o meno numerC'si ~~i\;~~~~tlll : ~li~~~;:~rl~~~o c~~1l! ~~~ t>~~~~l~z~~~~t~;1ii~~r:::,.sugll altri vlt:rp611tlca, Introducendo .uO 8 empl\ci• Questo monltO può riuscire molto er– smo inl<>llettuale atto a far presa su ficace, J)Olchè muo\'e da un'altn autori· mentalità prlmltive, un f:icile scandali• tà a cul direttamente s'lspira uno del mo che solletica le immaginazloni gr~- cosl detti partiti di masse, e che per oolane, un abuso di fcrmule, dl gesti, di il suo prestigio morale e religioso è In ritt. che hanno -risonanze emot:ve sul grado (Ji esercitare una grande lnfluén· sentimento popolare, e scuotono e agi• za anche sugli altri. it tano, F~nza persuadere, nè cduc,1re. E :mche i _partili che, s~ru sopra uil DUE MALI E UN SOLO RIMEDIO I L passato ventennio ha acu/.1zzatn iii noi due mali, elle scmbrann a prima vislci in:comJ'{JtibiU J'11110 con l'altro, e che pure si completano a vicendt1. Il primo i statti chiumoto - co,i un termine coniato apposta pc,· noi - megaloma11ia. Non era -un male originariamente molto tliff1,so, traunc in qualche regione ,l'ltalfo e iu q1wJche circosc:rlllo' per~o<lo ~torico,· una certn lctteraturt, patri-0ttiN1 l'lw assiduamente colthJalo; il fasdsmo l'h,1 fatto esplodere, fmo a un delirio di grandezze, dt p1·imati. d'imverialfsmO mondfrlle. L'altro male i it provi,1cit1Usmo: un mole che si origina, in fondo. d,1 uno virt-ù della nostra g€1He,cioi: clall'altac– C'amento e dall'amore olla propria ter· ra, e- che s-i mrtta in vizio, solo qum1do (Juest'11more divc11t.n troppo e.c:rluslvo. e si preclude 00111 conoscenz11 e 00111 Interesse per ciò chr acc11de al cli fuori. Provatevi a cormhmgC1'e il provJn· cia11smo ç la megalomania, ciot rcmle• te più 011ousto l'isolamento provl,icia· le, creando intenzio11almcnte una bar• r-iera insonnontabile verso l'esterno; 11onfiale poi con lo pompa dclln meuw loma11ia il -piccolo interno paesano Ji· 110 a farlo ,liventnrc gratule quanto un mondo. Che cosa avrete ver risiùUAto? ~ ~::: ;.';c;~~'!:,fa cc~:ra" str:c~;:'~-1,ttt 1 due -mali in una vcJta: aprire, spal,m· CQTelè finestre s:ll mondo. No11 si le• -ma così di ,,cr,lere i -propri co11notali nnzio,rnll. Pci popoli, 110,i ,neno che pe-r gl'i11di11id1d,l'cm,plforc 10 sfera del· le proprie csper1c,1ze ,wn è 1rn sOppri· mere rimli.vid1wlit,i. quasi che q1iestt1 fosse mi lmcn nel bozzolo; ma iJ un ar– ricch irla e tm te-mpmrfo. pcrchè essa è wi"nttivftil che si co11ser-vae si raf· forza esercUatulosi, e che qucmt.o più. si espande, t1mto pitì acquista capadtà di tornare e di ripiegarsi su se .,;tessa. g. d. r. GUIDO DE RUGGIERO il quale aveva preteso di co11fi11are la domu, a una /1mztone esclusivome11te dmnonraficn e domestica, che svinoe ad 11Jfretlarc il riccnascimento di nuovt e più 1(1rghi cliritti. Ma c1uali saranno i prcsumlbiU ef– fetti tli q1usta concessio11e? Con ogni r,robabiliftì, se- ne avva11tao11ermrno le forze reazionarie. AcCadrà come <Jtttm· clo l"cvoll1zlo11e politica impose il pus· soo(Jio ,1111 fJOto _ristretto "' suQrc,yio univer,wle: quest'11Wmo agi 1U senso om:wslo all'c.doenza che l'aver1a pr~ "Vf,CtltO. Ed I qui imo degli aspetti più COII· trastmili della tragedia che 11oi ·vivia· mo. L'ltnp11l.~o buito al l1be-rallsmo e all-0 democ·razia, verso una espansione ~-cmprc maggiore dell'aWviM volitica, ci s-pinne ad tncluclere ,wovc forze, che finiscono per aoirc contro di esso. La ccntraddl:zione sarebbe sanata. solo se la concessione dt tiuovi dh-ittt fosse commisurata alla COf)acitù di servirse· 11e.Ma 111/0r(I, fatte le debite er.cc :10111, fl diritto di voto alle do11t1edovrebbe Qspet1are' ancoro. «· d. r. UOMIJVISI DlVENT A E FFF;:J'TIVAMENTE uomini non si •asce, st diventa. O, per es– sere phì esatti, si nasce uomi11t e si diventa ut1umi. E' questo 1mo dei motivi svolti da J1tlien Benda ,1em, Gr"ande <-1>rc--:ive des démo– cralles. Meritmio l'uppellativo di uo· mi11i, a suo c1vviso, solo • coloro• che m1e11d-0 .caputo formarsi 1l cou• cedo del ..Diritti dell'Uomo, Intendono rispettarlo tlf?Oli oltrl ». Or(I, elab~m • re. ir.. sè questo concetto e ac,,ms~a• re l'abito di 1\l~ltano t1el m-oimo simile siunlfica rifore, dcntrc ognuno . <li -,1ot' 11cmnmfno cmnpi1itc, dall'iim"· nità v~r ar·••Ji·tAT.e Ji110 a noi: Al _cc,1tr,1 rlegli 11lll?ressi de11wcrntu:l s1 von'.! ,Ju11q1u: ti prc,blenw educattvo di assi– curare a ,m sempre maggior nm11ero ,Ji indivùtut il modo e i mozzi per 1lt· venture Atominl. !tfo ,mcora in molti vaesi fordi1wmento deU' istruz,ione p11bblk:1J è wle da 1wn offrire a .u~ut _. i nati •li donna le stesse posslbillt«1 e.. vrobal)tlit,ì di anivare a essere 1tomt• ni. Noi (,-re(Ji(Wl.Q di (IVCTabolito le ,u– sugv.tJ{)lfrmzc dt mlscita perchè tl Ji· ullo del nobile o del ricco h-0 nit stes,;l diritti del figlio del suo domestico. In Il-, VOTO ALLE DONNE S EMBRA ormai deciso che presto le ttonnc avra1i110 il voto in Italici. In principio, non c'è null-0 da obicl· tare: l'evol11zlone della ,Imma, la sua fJ(lrlecipozione sempre più. lur0<1 oli<, vita cco·,unnic<i, sociale, culturale, flm• mùiist.rativa del paese, fa portauo nahi• rtùmenlc a<l assume,·e la sua pa-rte di diritti. e di responsabilitd anche nella vifa politica. DI pi-il, v'è mia spiegabile ooì&s-nzap!)l,mlca contro il fascismo. effetti abbitimo co5i garantito i dtrlW dell'individuo e non i diritti dCl· l'uomo. Cioè assicurato il diritto cli sentirsi intlividi,o uguale a(l oltri in– dividui deUa stessa specie, e mm uo– mo fra gli uamini. In un certo se1tso abbiamo soltmlto spostato, lll ,li là det processo educativo, gli antichi 1>ritn'· leui di ,wsc.it (I. Prima si. ti.asccvi, 1w· bili. o vlebef; ora si nasc-c con la fJO.'i• sibtlitèi tlt diventare ,wblli o df resta· re plebet. •• p. s. •
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy