Nuova Repubblica - anno V - n. 43 - 27 ottobre 1957

NRS/31.12.5 7 CESA CLAUDIO Via casstan Bon, 7 nuova repuhhl1ea Comitato direttivo.: TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione I GIUSEPPEFA.VATI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, tel. 50-998. Amm.1 Firenzè, Piazza 'Indipendenza 29, tal. 483-207/8. Autoriz, Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. . P~lntad in 1.ta! y. St. Tip. de «la Nazione., Firenze, Via Ricasoll 8. 186 • ANNO V • N. 4,5 'CONGEDO C ON QUESTO numero, Nuova. Repubblica cessa le sue pu~bl.icazioni. E' una decisione dolorosa per tutti Co– loro che intorno a questo_ fog1io si sono riuniti fin dal lontano gennaio 1953, e ché intorno a quèsto foglio hanno combattuto delJe battaglie non facilmente dimenticabili; ' ma una decisione necessaria, che abbiamo preso nella con– sapevolezza che qualche cosa si è· concluso nella nostra storia di gruppo, e una nuova fase si apre, alla quale occorre_ predisporre strurrìenti nuovi. Le grandi difficoltà finanziarie, contro le quali Nuova- Repubblica era abi– tuata a combattere fin dalla sua fondazione, avrèbbero potuto forse essere •ancora superate, grazie alla soli– darietà ed al sacrificio dei leltori e dei compagni; ma per il nostro foglio non si trattava di « sopravviver~». Esso aveva un senso ed una giustificazione in' una certa_ situ.azione politica: e· poichè questa situazione è giunta ad una· svolta decisiva, anche grazie alla nostra opera, è doveroso prenderne atto E! trarne le conseguenze ne– cessarie. Ma è appena il caso di aigiungere che questo non significa né diserzione né 'rinuncia:. anzi, inse1;·Zione più diretta nell'impegno ·politico. Le idee che ~ci hanno uniti su questo foglio e che - ripercorrendo 1a colle-· ~ 2,i~ di Nu.ov..a.Repubblica - ci sembrano siano state seguite Con esemplare coerenza, saranno portate avanti coh non minore energia in avvenire, qualunque sia la condizione. del nostro operare: e siamo certi che in– torno ad esse non soltanto continuerà a raccogliersi la solidarietà di quantj. ~da tempo le cÒndividono, ma si ritroverà quella di molti altri, che stanno onestamente cercando la via d'uscita dalla « gratide crisi » del socii;!- lismo e della sinistra italian·a. ' Fondammo questo foglio -nel gennaio del 1953, subito dopo Ì'uscita della sinistra so,cialdemocratica dal PSDI sulla questione della legge elettorale. Scrivevamo al– lora.: « La nuova piattaforma alla cui c1;eazione inten- /-diamo contribuire potrà identificars'i anche con un nuovo / schieramento politico. ~uttavia non abbiamo fretta. Dopo le vane unificazioni, dopo le esercitazioni di superfi– cialità e di trasformismo politico di cui siamo stati te– stimoni in questi anni, siamo persuasi che occorre hon Soltanto tempo e pazienza, ma soprattutto una estrema, inesorabile volontà di chiarezza ». E' a questa divisa, volontà di .chiarezza, che Nuova ÌN:ipubblica si è costan– temente ispirata nei cinque anl1i della sua vita; è a questo fine, costruzione dJL un nuovo schieramento po– litico; che Si ·è diretta la sua azione. Oggi, a cinque anni di distanza, il problema di questo schieramento ha ormai contorni netti e distinti per tutti: è la costruzione della nuova sinistra italiana, centrala su un grande· partito socialista, ma aperta, articolata e dinamica; è 51 ri– conoscimento definitivo che solo attraverso una politica d'ioi~iativa socialista è possibile· raccogli~re il massimo di forze di rinnovamento, per cercare di riaprire uno sviluppo democratico alla situazione italiana, bloccata - a dieci anni dalla Liberazione - dal 'prevalere del con.furmismo conservatore ~ dell'-0ffensiva clericale. La storia di Nuova Repubblica s'identifica, ovvia– mente, con qllella di Aut~nomia Socialista e di Unità Popolare. Il suo battesimo è il grande discorso tenuto da Piero Calamandrei alla- Camera il 12 dicembre 19q2, contro la legge truffa: il discorso cQ.e aprì la crisi del PSDI e del centrismo. Il 18 gennaio 1953, la sinistra so- . cialdemocratica, abbandonato il partito, si costituiva in movimento di Autonomia Socialista (Convegno di Bo– logna), ché, affermando il proprio impegno ele'.ttorale , contro il tentativo di strangolamento della democrazia italiana, si presentava al paese: con Greppi, Codignola, Zana_rdi a Milano, il 15 marz'o 1953. Di lì a poco, la crisi del Senatò e l'uscita di Parri dal Partito RepubbLi– cano · (Teatro Valle, Roma, 12 aprile 1953); e il lancio delle liste di Unità Popolare, nelle quali si ritrovarono la dissidenza socialdemocratica, la dissidenza repubbli– cana, gruppi di resistenti, alte personalità non confor– miste (è della fine di maggio il discorso di Jemolo ai « prudentissimi·»). La battaglia elettorale èombattuta da Unità Popolare in quei mesi, senza organizzazione, senza mezzi, fra sfiducia ed irrisione, resta· un atto di co– raggio politico -collettivo non comune: la sua presenza fu la condizione necessaria e sufficiente per la grande Un numero L. 40. Estero t. 50. Un numero arretrato l. SO. Abbonamenti I annuo· per Italia e Francia L. 1500, sem. L 800, trim. L. 450. Estero: l. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post ~/6261,.cla Nuova Italia., Firenze. Gli abbonamenti de• corrono dall'inizio del mese. Per pl.Jbblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa I L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DÒMENICA e Nuova. Repubblica• è settimanale po!i,tico e di cultu,ra. E' ancM giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 195:5. Manoi;crittl, fotografie, disegni an, d,\? se non pubbllcatl, non si restituiscono. Diritti riservati per tl,!ttl i Paesi. Il periodico viene inviato gratu,.itarnente M'l saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il_; 27 O'f..'.I'OBRE 1957 • L. 40 <t Vi piacc1·cbbe fare un bel yiaggio, compagni?" , (Dis. d! Vino Boschi) vittoria del 7 ,giugno, che travolgendo la legge-truffa travolgeva anche ogni legittimità politica e inorale del centrismo in Italia. Segue allora il difficile periodO di assestamento or– ganizzativo; la discussione interna diretta a creare una effettiva posizione unitaria fra J_ .., gruppi che- avevano combattuto la stessa battaglia; la ,._r'icerca di un terreno politico che non si limitasse a quello della « frazione socialista», ma ponesse, 'in nuoz, il più complesso pro– blema della sinistra democratica italiana; la formazione organica di Unità popolar•2, non come· partito, ma come gruppo unitario deciso .a spingere avanti la forma– zione d'urta nuova piattaforma politica del socialismo in ItaHa. Nel novembre_ del '54 questo processo poteva dirsi coffipiu'to, anche se le prove che dovevano cementare l'unità politica tle_l Movimento dovevano seguire suc– cessivamente: prima, la politica da seguire nei riguardi del PSI al ÌnomentO delle elezioni siciliane; poi,' la crisi della sinistra libera1e, e la formazione del Partito Ra– dicale. Attraverso questa serie di momenti, spesso con perdite dolorose e superando non facili crisi, si andava sempre più scoprendo 11 centro d'interessi fondamentali che dava unità ed origin1lità al Movimento: la ricerca di una politica idonea a dare corpo all'alte1:nativa socia– lista irl Italia, e insieme il riconoscimento sempre più chiaro che lo struméTtto di questa politica non era da creare di sana pianta, o da costrllire attraverso opera– zioni fusionistiche, ma esisteva già, anche se imperfetto, èd anzi in parte riluttante a farsene cosciente: il PSI. Furono le glezioni amministratfve del '56 a costituire il punto d'arrivo di questo successivo chiarimento: Col di– chiarato appoggio di Unità Popolare alle liste socialiste e con la presentazione all'elettorato di quella politica di alternativa; che doveva essere poi sanzionata dal Con– gresso di Venezia. Il fatto che in questo Congresso, sotto la spinta dei drammatici avvenimenti internazionali del– l'ottobre-novembre 1956, emergessero or~entamenti e propositi che coincidevano singolarmente con quelli propugnati dai nostri Gruppi, rappresentava il fatto più sJgnificativo di questa evoluzione: il punto d'arrivo, se si vuole, e per quanto esistano punti d'arrivo in Poli– tica. Si vide infatti subito dopo che dallà enunciazione programmatica all'attuazione politica lungo e difficile eta il passo: ma qliesto nulla toglieva· al valore fonda– rùen,tale di quella enunciazione: sottolineava solo la asprezza della lotta che sarebbe stata necessaria per trasferirla sul piano della politica quotidiana. Che a questo punto l'azione nostra st dovesse svo~gere dentro o fuori il partito organizzato divèntava una scelta più. di- natura tattica che politica: una scelta collegata a de– terminate possibilità, ed anche allo sviluppo ed alla tem– pestività di scelte altrui. Ma il problema era posto, la via segnata. Forse, non è il caso di dimenticare che questo iter politico trovò in Nuova Repubblica non soltanto la sua .naturale tribuna, aperta con piena libertà a chiunque volesse port~rvi il proprio contributo sia pure in senso critico, ma anche il terreno' s1:,1 cui l'azione politica ve– niva integrata da un più ampio dibattito, capace d'inse– rirla in adeguato contesto 'ideologico e programmatico. Non si tuò infatti proporre una politica d'iniziativa -so– cialista senza cercar di chiarire alcuni termini e pro– blemi essenziali: po~sibilità e natura di una efficace politica socialista sul piano 'inteinazionale; rapporto fra politica di classe, e politica frontista; capacità ideo– lOgica del socialismo di porre il problema della tra– . sformazione sociale con metodi e fini distinti e diversi dai comunisti; rapporti fra socialismo e democrazia e di' conseguenza idoneità dL un partito socialista d'al– ternativa a raccogliere anche le esigenze delle forze democratiche progrèssive, non ideologicamente sociali– ste; questione dei rapporti coi cattolici, cioè proposi– zione di un piano Pol'itièo capace di cointeressare grandi masse cattoliche alla Costruzionè dello stato moderno fuori della suggestione clericale; ,rinnovamento della cul– tura socialista, cioè sua jdon~ità ad interpretare, al di fuori e al di là delle formule, le condizioni di sviluppo dell'econòmia moderna, e quindi ad apprestare nuovi ~più idonei ffiezzi di lotta; rappÒrti fra sindacato e par– tito, e concezione del sindacato come organico strumento unitario di avanzamento sociale, oltre il piccolo rivendi-. cazionismo salariale e il mitico rivoluzionarismo soreliano. In questa elencazione sta il nucleo sostanziale dei problemi che questo nostro giornale ha dibattuto. E non diremo che il dibattito abbia sempre portato con– tributi essenziali a risolverli. Ma il fatto più impor- , tante è stato quello che appÙnto problemt di questo tipo si siano dibattuti, riconoscendo, molto prima che i drammatici eventi esterni lo imponessero, che non c'era· nulla· di definito e di definitivo nelle formule nelle quali si era inaridito lo slancio vitale del primo socialismo, e che - per ritrovare le fresche acque sorgive, per riàf– fondare davvero le radici nell'animfi popolare - idOli e miti, politi,cr ed , 1 ideologici, andavano coraggios~ente (segue a pag, Z, 3.a c.».J l

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