Nuova Repubblica - anno V - n.32-36 - 8 settembre 1957

VES'l'l'l'l ALLA .l\lE'l'A DELLASTIRPE L A GUERRA d'Algeda non conla.: <luni da tanto tempo e ci siamo abituati. Tra i conflitti s0condari, invece, alla guerra dello Yemen e a quella cli -Oman ba fatto seguito Ja battaglia- dei calzoncini corti. Si sono avuti sconhi <lm.:issimi, combattuti fino a.ll 'ultima contravven– zione e all'ultimo_ prete. Com'è universahnente noto, lo scarso sviluppo pro– duttivo e la connessa disoccupazione dopo dieci anni di gover-no clernocristinno, lasciano al turismo estero. una fun– z.ionc economica di primissimo piano. Il guaio è che nei paesi più progrediti (tutti laici8ti o protestantici!) non viaggiano soltanto i ricchi e i benestanti: il tu.rismo di massa, popola.re , porta sulle strade e nelle piazze, italiane qunlcosa che somiglia molto a un colossale spogliarello, realizzato con nessuna malizia e, per lo più, anche con sciusa attrattiva. Pudore cattolico a parte, a.nche gli ita• liani poveri o miserabili dei bassi e delle campagne si trovano spesso senza vestiti, talora. per comodo talaltra per indigenza: però non hanno i pochi soldi per viaggiare e farsi vedero in giro, dove abita la gente petbene, e quindi, qua.ndo non se ne accorgono i giornali, il proble• ma. non esiste nein"meno. Guen·a- ai.pantaloncini, ai « due pezzi», al turismo l~i• cist,a e protestantico! A un colpo di bacchetta magica, Ronrn. è stata invasà dai giovani « turisti» de1la gioventù cattolica operaia. La loro familiarità con il pudore e gli abiti lunghi era senz'altro più spiccata della consuetudine con le docce e i pediluvi. Invece di consnmare cibi e be– vande entravano negli esercizi per gridare « Viva il papa» in tutte le lingue. Una pacchia! Li guidavano, « a pretoni affiancati», corpulenti curati e. atletici assistenti spirituali, che li sospingevano continuamente all'attacco, puntando l'.indice accusatore sui seni, le gambe e gli ombelichi di più audace provocazione .. Una scaramuccia senza. vincitori nè vinti, perchè i tll• fr:.ti cAttolici non sono una fonte di reddito, e insistere troppo significherebbe disgusta.re , alla vigilia delle elczfoni, tutti coloro, e non sono pochi, che vivono cli turismo e dintorni. Il questore di Roma. l'ha capito al volo: con li. cenza de' superiori il suo comportarnento di fronte all'Os– serva.tare Rom ,a.no è stato ambiguo, e in sostanza mene– freghista. Se questo non ha contentato nessuno, comunque l'atteggiamento del ministro dell'interno verso Ja novella crociata è parso a tutti piuttosto tiepido am~ichenò. E si capisce. Ma, a questo punto, sono entrate in campo le deputa– lesse dell'.Azione Cattolica in seno alla DC. E' stato rispol. vcrnto alla Qamera tm disegno di legge da tempo giacente per la istituzione di una polizia femminile in borghese (q_uindi segreta), per la difesa del buon costume e della « integrità, e sanità della stirpe». Equivoca defini'.l.ione, invero, e senz'altro infelicissima, i)e1·chè di schietto sapore na.,1ifascista. Per l'integrità e sa• nitù della stirpe (e quale sti?"pe, di grazia?), si potrebbero rnandare in camera a gas luetici e tubercolotici, ebrei e malati di mente, e anche, perchè no, e·ret-ici e mulatti. I nazisti, che Dio li abbia in pace, ci arrivarono partendo 'dagli stessi presupposti - non c'è bisogno di cambiare una virgola: le ottirne deputate si esprimono proprio nello stesso modo - e p1•obabilmente ci sono diversi « cattolici :i,, i quali, pur pieni di orrore per le cl:lmere a gas, non di. sdegnei-ebbero, ogni tanto, di ridu1Te qualche Giordano Bruno in salveminiana «bistecca>>. Niente paura: le intenzioni della onornvo!e Cotelli e delle sue temibili colleghe sono, pel' il momento, soltanto clcmogrnfiche. Alla Ca-1nera giace da tempo immemorabile un progetto per l'abolizione del famigerato a1tico1o 553, quell'a1·ticolo fascista che vieta di spiega-re ai ·liberi cittadini della Re-' pubblica come debbono fare per aver figli solo quando vogliono e possono, senza ricorrere, come troppo spesso succede, a pratiche abortive. Il progetto potrebbe passare, specialmente se lo scrutinio segreto consentisse a qual– che deputato~ democristiano, magari oberato da troppa prole, l'uso della ragione. E' per questo che la giunonica onorevole saita fnori con l'oscura minaccia della polizia femminile. Il ragionamento è semplicissimo: bachlte, se voi abolite l'art. 553 e la competenza del pretore, noi met– tiamo su le poliziotte segrete dell'Azione Cattol.ica, le quali non si limiteranno a sorprendere - gaudiosamente - le donne seminude e le coppiette che si baeiano al parco, mfl, ogni volta che sentiranno parlare di metodi contracettivi, stenderanno fior di verbali, dove risUlteranno in modo in– controvertibile chissà quali reati contro l'integrità, ecc. ecc. Quindi, invece del pretore, si a1·riverà. direttamente in tribunale: uomo avvisato .... Ormai siamo fritti: se si abolisce l'art. 553, chi ci sai. ve,·i~ dalla Cotelli scatenata, e dal feroce risentimento che le donne poco avvenenti covano da decenni contro il sesso maschile e le esponenti di quello fe,nminile pili dotate dalla natura? Il solo scampo alla feroce persecuzione sarà, rifugiarsi ancora una volta in Vaticano, sotto la virile protezione della Guardia Svizzera. (175 179) nuov1trermb_bfica L'eterna vocazione PAESE CHE VAI La Pira, biblico approssimativo ·E' NOTO come il p1·0L Giorgio La Pira appoggi spesso e volentieri i suoi prnclami colla autorità. deJla Sa• cm Scritturn, che per lui è la Parola Divina stessa. Così - come abbiamo riferito sul n. 168 di NR, del 23 giu• gno 1957 - lasciando la carica di sindaco di FirenZe, ha fatto diramare daUo zelante ufficio stampa del comune una dichiarnzione contro il « fronte» dei suoi avversari politiÙ~· -ç.he , essendo tali, sono anche avversari e « inimici di Cristo». Contro di loro scaglia, nel 4° e ult.imo paragrafo della sua d-iclriarazione, « le parole severe e ammonitrici della Sacra Scrittura: Con/ringmn eo8... et delebo eos. (P_s. 17) > ( = li spezzerò e... li farò scomparire). Dunque, se abbiamo ben capito, nel Salmo 17, Dio, con quelle parole seve,·e, ammonirebbe, minaccerebbe 1a futura. distruzione dei Suoi nem.ici e, secondo la interpre• tazione del prof. La Pira, pure quella degli avversari di lui, uniti solt.a.nto dal cemento della « inimicizia di Cristo». Questi avversari sono anche sta,f:i.indicati nominativamen– te, all'atto della consegna all~ stampa del singolare do• cumento lapiriario, nei capigruppo Codignola, Bondi, Ra– mat e Galluzzi. Già altre volte le citazioni bibliche del prof. La- Pira mi avevano sorpreso per un certo sapore di approssima~ zione, ma l'autorità di tale stndioso e il suo conclamato ossequio alla Parola non mi permetievano dnbb.i. Questa volta ho voluto risa.Jire alle fonti e ho trnvato: Salmo 17 (nella traduzione della Vulgata): Con/1··ingam illos, nec votenmt stare: cadent subtus pedes meos ( = li spezzerò e non potranno più reggersi: cadranno sotto i miei piedi); qua.lcosa di diverso, dunque, dal testo offerto dal prof. La Pira:. e, per di più, niente affatto « parole seve.1·e e ammonitrici» di· Dio, ma racconto storico, sulla b0cca. di David salmista, che canta le proprie vittorie sui suoi nemici e nella successione al re Saul. Tanto è vero che si tratta di avvenjmonti passati che nella stessa tra– duzion~ vaticana del 1945, dove molte mende ed ebraici. smi sono stati corretti, quel testo diventa: Con/regi illos, nec potuenmt surgere.. ceciderunt sub ped·ibus mei.s, cioè « li sp_e½zaiecc. », che è il vero senso, storico e non pro– fetico, del Salmo. Che dire? il delebo, poi, citato dal prof. La Pira non s.i trova in quel Sa.Imo, ma in Deuteronornio, XXXII, 26, Canticum Jlfoysis (trnd. vaticana). Ma se questa fosse Il, fonte, a cui risale il prof. La Pil'a, peggio ancora, perchè allol'a egli l'avrebbe inqninata parecchio. Ci sarebbe da farne nn Jungo discorso, ma il sin qui detto ci pare che bR~-;tJ. Queste confidenze e libertà che il prof. La Pira si prende 'colla Parola ci sorprendono, chi lo conosce come uomo che vive ostenbitamente su quella Parola. Credeva• mo' che il prof. La 1-iira, nella ignoranza veramente pau– rosa <lolla Bibbia tra i caÙo"Jici italianj, fosse una insigne eccezione. Pu1·troppo questo modo sbrigativo di citare la Bibbia approssimativamente, a orecchio, e voltal'lle le frMi a sensi vani e opportunistici, illnm1na diversamente la figura di questo rnmoroso sindaco. Se apprnssimative e alterate da Jui sono le parole sacre, possiamo credere senz'altro che approssimative e alterate siano_ anche le parole profane, c.ioè il groflnvio di accuse che nei primi tre parugrafì. della dichiarazione egli versa sul capo dei suoi oppositori. (Cesare lr'asola) La CECA premia segretari dc L A S'l. 1 AlrlPA di domenjca 18 agosto ci informa 1 e (a togliere ogni dubbio che possa trattaÌ·si di un lapsus calami) Stampa.sera di lunedì 19 ci conforma, c~1e in occasione del suo discorso a Sella Valsugana, l'on. li'an.. fa.ni ha premiato tre segretai/ sezionali della DC trentina, « che hanno maggiormente contribuito all'a'[Je·nnazione del partito nella provincia d·i 'l. 1 rento ». · La notizia, fin qui, non ha nulla cli sensazionale. Ma La Stampa e Stamvpa-se1·a precisano che il premio, è consistito « in un viaggio nel Lussemburgo off·erto dall'Alta Autorità del Carbone e dell'Accia.io ver rendere omaggio a Ds Gasperi ». Om, nessuno contesterà all'Alta Autorità del Ca.r• bone e dell'Acciaio il djriLto di rendere omaggio a De C:asperi, se così le pare, anche se per noi italiani l'on. De Gasperi sembri ancora fa.r parte della lotta po– litica attuale più che della nostra storia nazionale. E nessuno contesterebbe, evidentemente, a.Il' Alta Auto– rità del Carbone e dell'Acciafo il diritto di rendere omag– gio a chi le pare, con l'offrire un Viaggio gratuito nel Lus– semburgo a quei cittadini italiani che avessero, pel· esem– pio, maggiormente contribt1ito all'affermazione in Ita.lia o altrove dell'idea europea. Sembra, pe.r contro, alquanto strano, che l'Alta. Auto– rità del Carbone e del!' Acciaio abbia offerto un vfag. gio nel LtL":ìSemburgo a. trn segretari nazionali di un partito politico, che hanno maggiormente contribuito al. l'affermazione del partito stesso in una p1·ovincia di uno stato che fa parte della CECA, e questo per giunta per il tramite di un signore, che non è né presidente del con– siglio, né ministro degli esteri, né ministro in genere. Che si direbbe se l'Alta. Autorità, o qualche altro Ente internazionale di cui l'Ito..lia fa parte, corne per esempio l'ONU o il NATO, avesse offerto un premio ad un fun– zionario loca.le del partito repubblicano o del partito so– cialdemocratico, o del partito radicale, o del partito so– cialista italiano {non parlo, evidentemente, del movi111ento ài unità popolare, perché difetta di funzionari) per lo sviluppo dato al proprio partito nella pi-ovincia di Vercelli o nel comune di San Mauro TorineSe? (Guido F'ubini) BE4TlllCECENCI (contimwz. da pag. 7) corata e attendibile veemenza, e ha sempre mantenuto un'ammirevole misura. La giovane. Gabriella B. Andreini è stata un po' la rivelazione dello spettacolo: il sofferto, vibrante rilievo 'che ha saputo dare alla protagonista in ogni luogo de1la tragedia la pongono già ne] ristretto nu– mero delle nostre giovani interp"reti drammatiche cui dob– biamo guardare con attenzione fiduciosa. Fernando Cajati ha detto Olimpio con tersa, antiretorica intelligenza: un altro giovane attore che dovrà essere tenuto presente. Interprete umanissima della matrigna è stata Elda Tat– toli; pregevoli Gianni Severoni e Roberto Paoletti. Si trattava insomma di un C< complesso», formato in gran parte da attori non ancora abbastanza conosciuti, che si è dimostrato esemplare per atnatainento e per risultato. SERGIO SURCIII

RkJQdWJsaXNoZXIy