Nuova Repubblica - anno V - n. 19 - 12 maggio 1957

.n U O Ull~ ~~~~~ rejJ_llh~ ~ .. :•::~ C~mit~to ~irettivo: ~RISTANO COplGNOLA ( direttore resp. ), . Un numero L. 40 .. Este10 l. _,,so-~·7Jr;<numero arretrato L. 50. P!ERO ·CALE~FI. FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELU. Segr. di Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, redazione, GIUSEPPE FAVfTI. •qirez. · e i-edaz.: .Firenze, Piazza trim. L. 450. Estefo: ·L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. Libertà 15, tel. 50-9-98. Amm:1 'Firenze; Piazza lr,dipendenza 29, CIC posL 5/6261,.cla N,uova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de- te!. 483-207,8. A.,Ùtoriz. T(ib". Firenze del 30 dicembre 1952. · corr~mo dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi- Printed In. lta.ly . St. Tip. de: «La Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. nistrazione . .Tariffa: l. 15.000 per lnser.zioni di mm. 70 per c01onna. 162 • ANNO V -.N. '19 ESCE LA DOMENICA · TEMPO D'ARRESTO di TRISTANO CODIGNOLA C. I SONO, mi sembra, sufficienti motivi di preoccupa– zione in questa torbida primavera politica. NOn è più casuale, ormai, il fenomeno del progressivo al– largamento elettorale della DC, con erosione a destra, ma insieme anche a sinistra: e il nuovo consolidamento del PCI, che fatalmente ne consegue, ·non argina l'inde– bolimento generale dello schieramento di sinistra e ad esso attribuisce comt:tnque un irrigidimento che si po– teva sperare di vedere orma-i superato; dopo il XX' Con– gresso, dopo Budapest, e le ripercussioni in Italia di que– sti macroscopici fatti. L'avanzamento. della DG ha tutte le caratteristiche di avanzamento di regime: çompatto e grigio, fondato su una crescente pressioq.e della corru– zione e del clientelismo, che tutto invade, e· insieme su una organizzazione centralizzata, opera di" Fanfani, che punta su una continua e coerente osmosi di parrocchie, A.,CLI e sezioni di partito sotto l'ombrello della prote– zione vaticanesca. Sicché, l'allargamento elettorale che si riproduce ad ogni parziale elezione sembra da interPre– tare come il crescente élssuefamento di una notevole parte del paese ad un conformisffi0 quieto e rispettoso delle ge– rarchie tradizionali, ad uno spegnimento progressivo di lotta Politica, di fede nelle posizioni e nelle opposizioni, di personale e responsabile intervento: ·pericolo fra i maggiori in un paese per tanta parte papalino e quie– tista, che ha il fascismo ancora nel sangue, e la cui re– cente storia pontificia e borbonica non è dimenticata affatto. Anche le poche volontà di dialogo aperto, di movi– mento, che pur persistono nel mòndo cattolico si trovan costrette a muoversi in questa atmosfera ovattata di con– formismo, cercando di. mostrar poco il fianco e di trovar coperture sufficienti per poter esprimere qualcosa delle loro esigenZe. Perché esse possano esi:>rimersi distesa– mente, e dunque predisporre· le condizioni df,un'azione politica, manca la possibilità del confronto estern_o, di ·prospettive politiche portate ayanti fuori dal _mondo cat– tolico rna interessanti la parte più vitale di esso: che era e resta compito dei socialisti, ma per ora compito ine– seguito. Dei socialisti, non dei socialdemocratici: i quali, lungi dal proporre temi ·e prospettive che facilitino l'emergere entro il mondo cattolico di posizioni di ·rottura, di pole– mica, di rinnovamento, rappresentano al contrario l'ala marciante del conforll1ismo, nella paludata parodi3. del– l'ordine democratico che Saragat impersona. Essi sono ormai la· parte più retrìva del quadro della conservazione politica italiana: al quale concorrono ad assicurare luci fatue e penne1late" di falso colore attraverso Iè es~rcita– zioni acCade·mich"e del' loro ·1eader,"che per og"ni congresso del suo partito puntualmentè rinnova l'antica" manoVr1 di svuotare la sinistra per rafforzare la destra e Tiro-. mob'ilismo quadrip~rtitico, · mettendo a soqquadro ogni voÙa il paese: per una tempesta" in un bicchier d'acqua. E' in questo quadro, .sonnolento e sornione ed insi– dios·o, èhe predispone' un passaggio ·de plano a forme di regime (la éui democraticità sarebbe rappresentata sol– tanto dalla presenza al governo del 'campione ·permanente della derriocrazia · italian·a, on. GiuseÌ:>pe Saragat), che molti di noi, molti italiani, assegnavano, assegnano· ai ~odalisti, _e dunqué alla formazione partitica che •li ·rap:; presenta; il PSI, una funzione risolutrice e decisiya, la capacità di proporre un'alternativa combattiva ma pra– ticabile, capace di svegliare forze cattoliche oggi indotte ail'obbedienza e alla prudenza,' di rendere utilizzabili al– razione politica repubblicani e radicali, di ridare slancio e fiducia ai molti che (nella imprevedibilità di uno sbocco po!iticò) si rassegnano spiritualmente al qualunquismo o al solitario mugugno. quale altra strada poteva esserci per cominciare ad· of- · frire qualche cosa: di nuovo e di diverso d?lla ste1·ile contrapposizione di clericalismo a frontismo, che l'inter– vento in persona propria, con proprie caratteristiche e proprie prospettive, dei socialisti sulla scena politica italiijna? Nonostante gli inevita6fH errori, e la Pesantezza di un partito per troppi anni anchilosato in una politica di passività, e in i:ina quasi totale assenza di analisi originale della propria funzione, questa azione di ripresa, Questo difficile tentativo di proporre una via d'uscita a11a mortificante 'immobilità del centrismo, segnò dei punti a proprio vantaggio. ~e amministrativ,e del '56 incorag– giarono quanti si erano impegnati su "questa ·strada, fe– cero intravvedere la possibilHà di raccogliere intorno ad un'unica piattaforma politica molte forze della sinistra socialista e democratica, per un nuovo corso della. situa– zione italiana. Più confuso ed il).certo fu il cammino dal maggio '56 al febbraio '57, dalle amministrative a Venezia. E ciò per molte ragioni. La prima, è fonda_p1entale, lo stato di smarrimento, di preoccul)aziofie, di àgitazione in cui la ·sinistra ~arxista (sociali;;ti compresi) fu gettata dagli eventi dell'Europa orientale. La seconda, una valutazione affrettata ~g)i orientamenti del)'èlettorato emergenti dalla consultà:Zìone del maggio: valutazione che fece in– travvedere, erroneamente, in una immediata unificazione col PSDI in quanto tale (cioè con Saragat) la soluzione dell'annoso problema di un efficace e solido strumento di alternativa socialista, verso cui sembravano orientarsi larghe aspirazioni del paese. La terza, il precisarsi e coa– lizzarsi delle ostilità contro la nuova politica del PSI da parte di tutte le forze interessate: socialdemocratici, de– mocristiani, comunisti_: e l'insufficienza del PSI a fron– teggiarle, e per la sua struttura (ancora incapace di ga– rantire ampio dibattito d'idee ed alternanza di posizioni) e per la sua- cultura (rimasta per -troppi anni arretrata ed immobile) e per l'inamovibilità della sua classe diri– gente, non predisposta a prevedere e parare le rea– zioni che inevitabilffiente sarebbero derivate da ogni parte verso la nuova politica iniziata dal :partito a To-· e_Nuova Repubblica ~ è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso TriCI. di Firenze con .decreto n. 1027 del ·2( luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che 'se non pubblkati,, non si restituiscono. Diritti riservatì per tutti i Paesi. li pçricdico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 12 MAGGIO 1957 • L. 40 rino e proseguita di poi con sufficiente e crescente pre– cisione. Lasciando da parte ora il problema connesso agli eventi di Budapest (problema di grande portata politica ed ideologica, che ·resta sottinteso nel discorso), basterà qui osservare, sul secondo punto, che la spinta dimostrata dal paese nel maggio del '56 verso le prospettive di. alternativa socialista assai erroneamente e superficial– mente vennero intese, tout court, come prospettive di unificazione del PSI co1-PSDI. Unità - certo - di una politica socialista; sua autonomia, cioè sua capacità di pl'oporre temi propri di sviluppo; sua originalità, cioè idoneità ad aprire intorno a codesti temi un discorso nuovo, così nello schieramento dominato dai comunisti (in crisi profonda per gli sviluppi della situazione ;.-ussa) come in quèlio dominato dai cattolici (con l'offerta di una possibile piattaforma di lotta alla sinistra all'interno della DC) ... Ma r{°on per' questo unificazione organizza– tiva a breve scadenza col PSDI, per la ragione 3.ssai semplice che Saragat era (e resta)- una delle personalità più rappresentative di quella soluzione politica, di quella alternativa, contro di cui appunto si trattava di creare la nuova alternativa raccolta intorno al,._PSI; e Saragat è il PSDI, qualunque,possa essere il giuoco delle correnti interne di quel partito. Trarre dall'orientamento eletto– rale del maggio '56 la spinta ad accelerare i motivi di alternativa che il PSI aveva sviluppato negli ultimi tempi (chiarificazione del programma di riformà, evo– luzione democratica della propria struttura, tolleranza ideologica, larga apertura al suo esterno, ricerca delle garanzie reciproche atte a portare su nuova· base il dia– logo con la sinist'ta cattolica, $vvìo ad uno sforzo d.i rinnovamento culturale con la collaborazione necessaria di altre correnti di sirÌistra, ecc.) non significava affatto interpretare quell'orientamento nella meccanica dell'unifi– cazione, ma piuttosto determinare a più o meno breve scadenza una crisi di fondo nel PSDI; che costringesse quanto di salvabile in questo partito a conferire su una piattaforma· comune. E' quello che• Nenni ha cercato di portare avanti ed ha effettivamente portato aVantì fino a Venezia, con la disgraziata parentesi di Pralognan, ·in cui l'ansia di una rapida schiarita politica gli fece per– dere di vista il problema di fondo, la creazione di una– riuova valida alternativa che iton poteva eSsere, non può essere trovata insieme con Saragat, ma battendo Saragat sul térreno giusto: che· è quello sopra molto ap-· pi"ossimativamente e scheletricamente indicato. L'errore di Pralognan certamente ci fu: ma lo spi– rito che mosse questo errore era m.olto più importante dell'errore. E.d a Venezia le conseguenze più gravi del– l'errore si potevano dire suPerate nella_ impostazione dala Sotto questa luce è stato visto, seguito,' appoggiato d~ noi di Unità popolare come da moltJ altri il difficile travaglio del PSI, dal congress·o di Torino al congresso di Venezia, attraverso la politica che portò ad una so– stanziale affermazione socialista nelle amministrative del "'56. E non che _nel corso di" questo travflglio-- tutto fosse di segno positivo: tutt'altro. Da queste stesse co– lonne non ris!)armiammo critiche e riserve. Ma insomma, ROMA :. Gare. di « salto alla quaglia u. '(Dis. di. Dino Boschi).

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