Nuova Repubblica - anno V - n. 17 - 28 aprile 1957

Comitato direttivo I TRISTANO COOIGNOLA ( direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPEFAVATI. Dlrez. e redaz.t Firenze, Piazza Libertà 15 1 tel. 50-998. Amm. 1 Firenze, Piana Indipendenza 29, tel. 483-207/8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed In ltaly. St. Tip. de «la Na?:ione», Firenze, Vla Ricasoli 8. 160-. ANNO V • N. 17 Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50, Abbonamènti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. t. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuova ltaliu, Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi• nlstrazlone. Tariffa I L. 15.000 per Inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA LETTERA APERTA A GAITSKELL di PAOLO VITTORELLI Mr. Ga.itskeU. il vostro viaggio in Italia era molto atteso, susci– tava molte speranze; la vostra partenza lascia qualche rimpianto, ma forse soprattutto molta malinconica de- lusione. · L'Italia è forse 11 paese dove il peso politico dell'In– ternazionale Socialista si è fatto di più sentire, in questi anni, dove si attribuisce maggiore credito alla sua autorità. E' uno dei paesi che più ha giubilato, quando, nell'agosto del 1945, in piena conferenza di Potsdam, si apprese che il maggiore partito socialista del mondo aveva conquistato il' potere in Gran Bretagna. Voi eravate atteso come il leader di questo grande partilo; come l'esponente, se non dell'Internazionale, per lo meno della forza politica che gode di maggiore pre– sti ·n seno all'InternazionaJe, eh.e esercita la maggiore mftuenza, che è in grado di avere attorno a sé consensi unanimi anche quando chiede la conda·nna di un grande partito fratello, come quello, francese, per l'azione mili– tare intrapresa dal governo a direzione socialista contro l'Egitto. Avete precisato fin dal primo momento di non essere fovestito di nessuna missione dell'Ir..!ernazionale; ma il vostro partilo ha sempre francamente ammesso di essere interessato alla presenza in Italia di un grande partito di massa, nel quale fossero raggruppati tutti i socialisti, sotto il simbolo della democrazia. E voi stesso non era– vate indifferente a questa questione che travaglia il movimento operaio italiano. ' Forse non ve ne sarete acèorto, ma, mentre gli espo– nenti ufficiali del socialismo italiano erano ansiosi di farvi condividere le loro vedute di parte, mentre Cii:\– scuno vi esponeva il proprio punto di vista, nella spe– ranza che diventasse il vostro, vi erano mqioni di umili socialisti, di uomini di base, i quali, sapendo che, per dirigere il più grande partito democratico di lavo– ratori del mondo, non dovevate essere sprovvisto di senno, attendevano da voi una parola di pace, di disten– sione, che facilitasse, affrettasse, stimolasse il processo di unificazione socialista, dal quale ormai tutti i socia– listi italiani, e non solo i socialisti, attendono esclusi– vamente che risolva la crisi della democrazia italiana. Forse non avreste avuto il tempo di visitare qualche sezione di base dei vari partiti socialisti, o di fare una capatina alla Fiat, o di incontrare qualche esponente sin– dacale, o di interrogare il sindaco socialista o socialde– mocratico di qualche grande città. Forse non avreste avuto il tempo di conoscere in profondità il difficile, il duro paese conformista nel quale le forze democratiche e socialiste sono costrette a lottare ancora. dodici anni dopo la fine della guerra di liberazione, per~hé non torni il iascismo, se non nella forma di una volta. tuttavia in forme non meno pericolose e preoccupanti. Forse non· avreste avuto il tempo di andare a cercare in mezzo alla valle della penombra che è costituita dalla vita pubblica italiana quei pochi lumi ai quali si richiamano ancora coloro che cercano le vie per ricostruire un grande strumento democratico di lotta. Avete dovuto naturalmente, come capo dell'opposi– zione di un grande paese democratico, fare molte, molte visite di cortesia: dal segretario della democrazia cri– stiana, il quale non vi ha dissimulato di volere un nuovo 18 aprile, che, sotto il suo controllo, potrebbe portare alla salazarizzazione del nostro paese; al nobile, ma im– potente, presidente del consiglio democristiano; al presi– dente della Repubblica, cui si vieta di avere rapporti diretti con i suoi colleghi degli altri paesi democratici; al Pontefice. Avete incontrato molti ..ministri, molti am– basciatori, molti parlamentari, molti esP'oneftti di ·appa– rati politici. E forse anche voi lasciate il nostro paese con un velo di malinconia. Forse anche voi, come molti turisti che sono costretti a fermarsi solo pophi giorni, ve ne andate pensando che l'Italia sia meglio dei suoi abi– tanti, o per lo meno dei suoi uomini politici; e che l'Italia antica sia meglio di quella moderna. che voi, diversamente dal turista frettoloso, abbiate indu– giato, prima di venire in Italia, in conversazioni ami– chevoli con chi già conosceva i Jvoghi e gli uomini che voi vi apprestavate a visitare, e che, dopo la vostra. partenza, consacriate un attimo di meditazione e di ri– cerca ai problemi dei quali avete solo potuto scorgere l'entità e la complessità. Purtroppo, nelle poche cose rapidamente dette o fatte nel nostro paese, avete già offerto o rinfocolato molti. motivi di passione o di rancore, vi siete prestato in– volontariamente a molte manovre, avete creato una si– tuazione ·che certo non giova airunificazione socialista, e che giova ancora meno al movimento democratico italiano nel suo complesso. Questo giudizio potrà parervi severo o imprudente. Eppure non lo è. Riconosco che avete proceduto con la massima cautela; che avete O.etto, con la massima mode– razione possibile, quanto vi pareva indispensabile dire; che non avete commesso alcuna. imprudenza o indi– screzione nei vostri colloqui. Ma ri.. m bastava. Gl'italiani sono meno machia\•ellici di quanto non pensaste. Machiavellici sono fo•'Sl: ,Ja-r11ente alcuni poli– tici, alcuni funzionari di partito. Non i lavoratori socia– listi che accolgono sempre con giubilo la visita di qua– lunque esponente del movimento operaio occidentale. Costoro, che~~o quelli che prendono le tessere di par--– tito, che le pagano, che sorreggono con i loro voti i partiti che si sforzano di difenderne gl'interessi, che si lasciano magari ingannare - ma, di solito, in buona fede - dal miraggio della propaganda unitaria dei ·co– munisti, costoro attendevano da voi qualcosa di più di questa prudenza, di questa abilità nellO sfuggire alle situazioni ·compromettenti o iffipegnative, attendevano da voi un invito all'unità: all'unità nella ch_iarezza, ma all'unità. · Voi avete indicato le vie della chiarezza. Non avete indicato le vie dell'unità. Avete indicato la mèta, quale si può definire da un osservatorio straniero, e quindi obbiettivo, ma astratto; ma non vi siete soffermato sulla / e Nuova Repubblic11 > è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. · 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se no? pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti I Paesl. Il periodico viene inviato gratuitamente In saggio • chiunque ne faccia richiesta. Spediz. iri abbonam. postale Gr. 11. 28 APRILE 1957 • L. 40 via laboriosa e faticosa per raggiungere questa meta. Avete rilevato la difficoltà di abbandonare la via decen– nale della collaborazione fra comunisti e socialisti; ma non avete' lanciato un invito pressante, disperato, a chi vi aveva invitato, affinché tendesse una mano fraterna a chi deve compiere quest'operazione. Avete condannato il frontismo. E lo avete fatto in termini sui qu.ali non vi è nulla da ridire. Avete spie– gato quali sono le incompatibilità ideologiche fra socia– lismo e comunismo. Avete chiesto ai socialisti di mi– rare allo sgat:1ciamento completo dai comunisti e di vo– lere essere anzitutto e solo socialisti. Non altro ci si poteva attendere dal capo del maggiore partito socia~ lista, che è diventato tale perché aveva fiducia nella sùa missione, perché credeva nel socialismo e perché è riu~ . scito, a causa di ciò, a conquistare la fiducia dei lavo– ratori inglesi e a tradurla in una fiducia nel socialismo e nella libertà. Ma vi siete sforzato, con molta diplomazia - almeno nella vostra conferenza stampa -, di dimostrare che, se gl'italiani, o gli europei del continente in generale, avessero la saggezza di contare· solaÌnente su due par~ titi, come in Inghilterra, essi non avrebbero da affron– tare il dile.mma della collaborazione al governo con altri partiti. E siete giunto alla conclusione che' non si può, in un paese con molti partiti politici come l'Italia, esclu– dere in modo permanente la socialdemocrazia dal governo. Permettetemi di dirvi che questi giudizi erano piut~ tosto inaspettati da parte di un uomo che è stato di– scepolo di Hugh Dalton, che è successo a Clement Attlee nella funzione di leader del partito laburista, che, insomma, deve la carica che occupa al fatto di avere accettato gl'insegnamenti, la politica e la .disciplina degli uomini che cacciarono via dal partito laburista uno dei suoi fondatori, Ramsay Macdonald, per il reato di avere formato un governo di coalii.ione con i conservatori. ... Senza dubbio, non si può escludere in linea di mas– sima la partecipazione socialista a un governo di coali– zione. Ma a quale governo di coalizione? Qui sta il pro~ blema. Ad un governo di coalizione a direzione socia– lista, in cui i socialisti siano la forza preponderante della coalizione, o ad un governo a direzione conserva– trice o comunque nel quale i socialisti non siano la forza preponderante? Quando lo stesso Macdonald, nel 1923, aveva formato un governo del primo tipo, a direzione e a preponderanza socialista, con la collaborazione libe~ rale, il vostro partito lo appoggiò, e fece bene. Quando l'esperienza si ripeté, nel 1929-31, il vostro partito conti~ (segue a pag, 2, 2.a col.) '(Di1. di Di110 Boschi) Vedete, on. Gaitskell, l'Italia è piena di falsi cice .. roni, che non conoscono il loro mestiere e che presen– tano un quadro deformato del loro paese; ma sono certo (Da molte settimane si parla di una lelltra .<iell'on. Uoruita imlirizzata al Compagno X) - Com1>agno X, mettiamo. una pietra sul passato e... leggi la lettera

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