Nuova Repubblica - anno IV - n. 51 - 16 dicembre 1956

·.···n,,' ·O T 7 n :~~·CLAU010 . ' . . I/ ~ - Istttutod4ag1strale repu/JJ::::~- I Comitato direttivoi TRISrANÒ CODlGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Seg,. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, tel. §Q.998. Amm.i Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-207;8, Autoriz, Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printad in ltaly. St, Tip. de t:la Naziòne», Firenze, Via Ricasoli 8. 141 • ANNO IV • N. 51 Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti I annuo per lralia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim, L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post 5/6261, «la Nuova Italia., Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio ·del mese. Per pubblicità. rivolgersi all'Ammi." nistrazione. Tariffa t L. 15.000 per Inserzioni di mm. 70 'per colonna. ESCE LA DOMENICA ------------------------------- IL GIGANTE LEGATO I t. CONGRESSO comunista di Roma non è stato uria · delusione; mà neppure è arrivato ad essere un.a nuova speranza della democrazia italiana. Togliat– ti, a_prendolÒ, ha premesso che non sarebbe s_tato un cgngresso di ordinaria amministrazicne. Su questo pun– tO, Si può conselltire. Sarebbe fuori luogo dichiara;e che al Congress~ non siano arrivate voci di dissenso dalla :politica direzionale; e che esse non .si siano e"spres– . se coh una lranchezza a volte controProctucente, m'a 'non contenuta. E' -il caso di Giolitti. D'altra parte, le voci di differenziazione interna si sono manifeState ill.– ~!reitamerÌte ma potentemçnte attraver~o -tal!,mi inte~·– , venti di dele~a.zioni estere: fondamentali, in primo luO– go, quella polacca, e a suo modo ··quella jugbslaVa·. Il primo caratt~re del ,congresso comunista di Roma · è stato dun<;Iue Questo: regiStrare; ·con\e uno specc°hio -fedele,, la ·condizione del com:unismo- riìondiale, nella su 3. incrostazione ancor dt:1r.a, nella sua testardaggine opac·a (ricostruzione dei fatti d'Ungheria Sul consueto pretesto ·della -~di;ersione » imperialistica)'; nia · ìnsieffie -anche « Nuova Repubblica • è settimanale pofitico e di cultura. e• anche giorn.ale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 102,7 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an-, che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti• ·riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio i. chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abb0nam, postale Gr. Il. 16 DICEMBRE 1956 - L. 40 (IJis. lii' Di1w Ho~cltiJ- ·nel suo lievito fluido, che séorre ancora:' in troppé poch~ :delle sµe vene,· ma, che· ·~·ar~bbe impro~vido contestar~. restando ..,alla imm.agine, - preminentemente interessata 'ed ·elettoralìstica, ..della ·sua catastrofica immobilità.' La 'timideZzi a·ei coITlullisti italiani, nell'impostare una Cri– ·tica di f◊nao· alla. gestionè Passata d~l pàrtito, "s'.tava al ì:>a'ssocon la èaute'la c~fi 1à quaie, ~~eilè democfaZie· 1)0:. Polari più. evolute (siano pure Polonia e Jugqslavìa), s_i iITlpongono tuttora limitazioni di libertà, volute (si dice) da una effettiva maggioranza, ma non per qllesto meno ~pprensive e contraddittorie (come la condanna, recente, di· Gilas o l'energi~ della vigilanza interna - nella Polo– nia stessa). Naturalmente, alla timidezza dei comunisti italiani è sottintesa una causa, che non sta a lloi docu– mentare, ma che è tutta locale: la pressione con la quale si sono dominati i congressi sezioriali e provinciali. Il filtro ne era divenuto-così efficiente, da restringere a b_en pochi gl'interventi di opposizione: mentre il rintuzza– mento, l'insabbiamento loro, impiegava .un apparato di forze, ed una forza di apparato, tanto cospicua, da 4ive– nire grottesca. Tuttavia il fatto resta: il comunismo mondiale è in movimento, malgrado l'Ungheria, e forse a causa della vergogna stes·sa, non celabile sino in fondo, dell'Ungheria; preme in più sensi sullo stesso com_uni– smo italiano; e solo che questo trovasse una diecina di nuovi capi (quanti sono stati, infine, gli uomini del ciréolo dirigente di un Gomulka, e dello stesso Tito?)_ capaci dì scuotere una vecchia classe dirigente incep– pata dall'astuzia o. dal timore dell'ignoto o da vecchie deformazioni mentali dell'epoca staliniàna, anche il PCI potrebbe mutare seriam ·en.te, e rimettere 'in discussione tutto il movimento della sinistra italiana. Quasi un pesce in barile Questa condizione, invece, di una nuova classe diri– gente comunista, a Roma, non si è avvertita. Ovviamen– te qualche nuovo « quadro » più spregiudicato e tolle– rante, incomilìcia a· compa!'ire (citerem~ fra gli altri Fa-· biani di Firenze); e noi li ~ttendevamo, li spiavamo, presso quegli oratori, che incominciavano con. un ec– cessivo tributo ài condiscendenza a Togliatti, sapendo che subito dopo sare~bbe subentrato, cauto ma effettivo, un «però». Non si è vista una condizione, e se ne vede invece un'altra, profondamente tj.annosa. Chi guida oggi il PCI resta ancora Togliatti; il quale mancia sempre in prima linea le considerazioni internazionali su quelle interne; e, in secondo luogo, la sua diagnosi del momento inter– na?=ionale è quella. del ripristino, per colpa del campo àvverso. il capitalismo, della guerra fredda. In queste condizioni, Togliatti non è in grado d-i accentuare quanto dovrebbe il dinamismo e il differe!lziato articolarsi del « sistema degli stati socialisti :it, che egli stesso ha so– stituito, come valore orientativo, allo «stato-guida)); deve, invece, sottolinearne la esig'enza di coITlpattezza. Ne deriva, nello stesso tempo in cui ~gli critica l'URSS per errori, tutto sommato, veniali (ancora l'insufficiente ·approfondimento del krusciovismo),. che questi _rilievi scà:dano di e_fficacia; dinanzi all'istanza di « quieta non ni.C?Je_r'e », di . non turbare l'equilibrio di quel sistema çon ~un'esperienza. seriamente autonoma del comunismo -italiano .. Togliatti .ha del resto un pretesto (e non solo ·un :Préte:Sto} di non mutare nulla alle_ radici, nella tesi c~e _egli abbia sempre pratic_ato la « via italiana ,. del Comunismo, dal tempo di Salerno, e giù giù, sino alla C0stituzione e alla politica di costituzionalità oggi pÌ-e– dttata, e ,-tU.tt(/ c0ns~dèrato, praticata. Entriamo cosi in U'nà·c0ntraddizione (si accetta, il kruscioviSmo: che san– ~i0l1a ~ la . plural,ità ·di _a~tonqme esper,ienze socialiste; ma _lo sl accetta come la formula di un sistema da stret– tamente; realizzare, anzichè "é:ome ricerca di una regola tlà inventare ·per ciascui10 dei termini del sisteina, quale fàttore, eminentemente, di unità internazionale dei paési ·e dei partiti·- socialisti). IÌ.varito ~i Togliatti non è priv~ di fòndam~nto, ·nel senso che egli 'non ha Qui importato Pari pari i modi s0vietici. Ma· non ha da gloriarSene: forse che lo--poteva, nell'ambito della democrazia rap– pr~sentativa, il).cÌiscutibilmente garantita dalla norma occideptale della sfera d'influenza alla quale l'Italia •appartiene? Ciò che invece Togliatti non ha prodotto in passato, né inventato ora per ~l futuro, è una « for– ma>> (un tipo di democrazia interna di partito, ad esem– pio e per coIT).inciare: -e di qui un tipo di proPoste discu– tibili da chiunque per un decentramento ed un arric– chimento dell'esperienza democratica nazionale). del co– munismo italiano. In fondo, ad accettarne un contenuto nazionale, non c'è gran merito, in Italia almeno. Chi ha scisso Togliatti dagli errori delle 'democrazie popolari non è tanto la, sua accortezza, q~anto la geografia, e il destino ·italiano nella terza guerra mondiale. Ecco. perchè,-·riconosciuto che~il congresso non ci ,ha deluso in quanto hà dato un certo spettacolo di diversi.:. ficazioni interne e di· virtuale fluidità, esso ne'ppure ci ha dato concrete Speranze di una svolta del comunismo italiano. La maggiorania d~l p~,rtito, stragrande mag– gioranza, non ha il coraggio di sconfessare ·un certo Via.: nello, « fedérale )) di Venezia, che giura dover il parUt0 avere una politica sola e una verità sola. Il rischio della sintesi a priori politica non sarà corso, per ora, dai ~ munisti italiani. E varrebbe la pena di spiegarlo anche teoricamente. Comè compensa Togliatti il suo partito della r.igi– dezza che intende mantenergli? Rilanciandolo alla con– quista del ceto medio urbaÒ.o e agricolo, per stornare l'isolamento del partito stesso, e cercare di dargli l'in– coraggiamento di - un successo singolo, per esempio nella lotta antimonopolistica. Ma il difetto resta qùello: p~r questo rilancio all'esterno, ci vuole la i;iforma inte1;na; ci vuole il corag·gio di ammettere ·1•organizzarsi di una minoranza; di eventuali cor"renti: In breve, TogliaU'i n<m appronta gU strumenti per la politica che preàica. Ogni sospetto di doppiezza resta pe1"tanto intatto. E l'opposiZione? E' per il momento sparpagliata, sle- · gata, ridotta. Non c'è collegamento sensi-bile tra un Ber– tini e un Gullo, tra un Giolitti e un Dìaz, tra un Terra– cini, eventualmente, e qualche altro. Se si volesse trarre dallà. miriorariza una pur impercettibile incidenza ·nel prossimo Comitato Centrale, è dubbio che la sua disper– sione le Consenta di nominare cinque soli membri sl.loi (a cui pare si restringa tutta ia libertà di modifica, entro le liste bloccate, di una lista predisposta da una com– missione, praticamente di nomina direzionale). E questa opposizione, poi, resta dispersa anche nei suoi motivi. Quella di Giolitti rasenta concetti decisa– mente socialisti, che i suoi compagni non possono an.: cora, o non poSsono più, accettare; quella di Terracini, assai più abiJej non, va nelle conclusioni fuori di una J,egue a pag, 2, l.a col,).

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