Nuova Repubblica - anno IV - n. 47 - 18 novembre 1956

8 Milano, nel 1919. E sarà l11i a organizza1·e le squadre· cli a;,;ione fasciste, le qualj qualche anno dopo metteranno a l'erro e fuoco, con l'ausilio degli organi di uno St~~to che non sa più difendersi e non sa più adempiere ai su(,j com– piti, le campagne della Val Padana, e gradualmente èli– strnggernnno tutto il meraviglioso cornple,:;so di\.-.,rganiz;,,a- ·..:. zione economicà ~ sociale, di cl.ife.sa e di edifica,;-,ione de– iùocratica, che_ i socialisti. han sapntO ciostruire· ,.fn ·po;.o più di un deceriiiio,-élevando a popOlo una._ plebe. }F.'umata e tRgliata fuori dai dl1·itt-i di cittadinirn~a. ~ - Le dolorose scission'i· del dopogue,;rn coincidono éon 10 "-COppi_o della rabbia rcazional'ia, e i;;cìanò ,:;::ii,1,-:,.to un enor!lle squarcio' all'irrompere dell'avventura fascista. L'Avanti! scriverà la sua ultima pagina. di gloria ~uhito dopo il delitto Matteotti: e san\ !'unica voce-, fra ; lmnenti ,·ani che si levano dalle oppo~i,,;ioni, a chiedere rnhusta– mente, con la penna di Pietro Nenni, la solleve..z:one del popolo, lo sciogliinento della milizia, le dimi.s$ilni· del governo di MuSsolini che ·sembr-a preso· da.I panico·. Orrnai è troppo ta.rdi. · · · Poi verranno le leggi ecçcziona.li a strozzai·e in Itc.lia, nel 1926, la voce dei socialisti, che si leverà flebile in esilio. ]~ si apriL·à un ~lt;o · periodo storico, del quale diranno i cronisti futuri. La. appassionante vicenda del giornale dei Sodalistì è stata trattata d~ _Gaetano Arfè in questa sua Storia del-· l'Avanti!_ (Edizio~i Avanti!, Milano-Roma, lire 3.'iO) con lma obiettività e un distacco dav,'.ero singolari per 1m'opera del genere. Era facile cadere nell'apologetica o nelta. bfJna• lit.ii : Adè non vi è caduto. Ha avuto penna. leggeri ·e sco1·.· l'evole, ma soprattutto l'a.tten,ta cura di metter tutto in luce, virtù e difetti dei prob1gonisti della storia, socialisti e direttori del loro giornale, sì che l'opera i!lnmina e nmmo~ nisce, senza nulla concedere a,lla facilità dell'inclinRzione po.litica. Ed· è per questo, apptmto per questo, cl1e s.e ne trae la validità del grandioso contributO · del rnovir~ento fio– cialista italiano alla trasfonna,,,ione del,l'lb,lia. in 11n 'Paf'ISe nleno infelice e' pilt unito. In quest'ora là testi1~onrnnza ha il suo valore e il su_o incitamento. · , ' PIERO CALEFFI MiSter Eden si diverte ( IJis. di Dino IJo,tcl•iJ lii===· ==L====E===T===T E R E ·A=L======D I R E=T=T O===R=E=· = Il SCELTA CONFESSIONALE .ROMA, 9 novembre 1956 Caro Cod.ìgnola, cort , la fine· di De G~E-pet·i e della sua pOlitica il cJ.e::.:t.ino della, DC. era segnato: nessun politico di s~atura --t.ale da impò"rsi alla vasta opinionr, pubblica· e da· poter i1;npegnare il partito in una po·litica sia. pur limitatamente alltonoma. ' Per qnesta rag.ione si sténta a da.re: u~ qualsiàsi· valore al .recente Congresso di Trento: questo avVenin1ento in- . fa.t.t,i non è se.rvito ad altro che a conferma.re la massiccia 811perio1·ità in .seno alla DC del p,iù .piatto e peno3:0 con~ f~rrnisnw. Ai giova.ni insofferenti di que~to progrèssivo in– to1•pidi1·si, agli aryzia.ni con_sape.voli di atteggii,me~ti più, liberi e autonomi del laicato cattolico non -è i'estato che .rOnol'e di battersi con la. consapevolezza di a;·er già perso. ~1a. è. p.l'oprio tutto ciò 'che ci spinge a cercare i germi ,della fut11ra evoluzione politica non "gii'~in questo con– g_resso, bensì in coloro che oggi effettivamente contmllano .•!~ ne. · Nf1lla G.e1·11;rchia p1·evare· una posizione es_trema che iwn terne e for'se dél:lidern il pt~cipitarn di cer·te situazioni: ir\ questo irrigidimeflto dei veri reggitOJ'i della democraC" zia cristiana noi crediamo di vedel'e .i sintorni pil1 inquie– tanti di una involuzione defìnitiva della situazione politica del nost rn paese. • Ormai si a.vvicinà l'ora della scelta .. definitiva: o il gOvem(• allargheJ'à la sua base politica ·alle forze esistenli n~ll'ambito democratico o sar·à costretto a una penosa in– vvluziOHi! determinando cosl la creazione di due ~locchi c?n:-rappo8ti U'rimtdiabilmente separati, e di conseguenza lt~ fine, p1·atica01,eQ}e, deffesperiènZ~- democratica iTI.Italia.• . La 0f'rarchia cattolica dovendo affrontare questa scelta cfelhl'it:iva sap;·à 1:innnciare a ·tutti i vantaggi detèrminati d~llo strapotere decennale deli'a DC, al conformismo con– fos.<;iouale che gra\,a · sl, t8.nta parte délla vita socia le del p,ae;e, alla. s~?urèzza offertale da un· tl'Oppo f~cile e inte~ i-ess1 ;1.to antibolscevismo delle classi: dirigenti it!liane? · Se questi sac',,i'fìci fosse.ro rileriuti troppo gravor,;i non 1·~8terebbe. che, _tlna soluzione: ~olu,r,ione già adottata in alfi·i. paesi e che ,anche per 1 1'1talia è caldeggiata da molti. , Se ciò che tefni'amo ~vvenà, è ov-vio che non sa~à ne- cessal'io che al-cuno· chieda a.gli ones~i di uscire dalla DC: p'.e.1:_,ogni cattolicO f~delo ai suoi· idea),i non rnsterebbe ."altro clJe · ,; $traçla già p~rcorsa da De Gasperi, da Don Si;ul'Zo, cfajJronCh~, 09n\lla; R8.vajoli e molti altri ai tempi in cni Fanfani scriveva libri· fascisti. : Siamo oert~.'9he 1!1olti salverebbero la lol'O coscienza e la loro çligni,tà:· i· vecchi del Pai'tito Popolare, i giovani P.iù , se~sibili del -Nord, peT esempio mostrerebbero che non t'.1t_to.1l cattoliqesimo nostrano è disposto a subire l'e~pe• nenza spagnola o -1a salazariana. · Se però, còffie si spera, que8to momento critico venisse supe.rat.0 1 unf l~zione dovrà esse/e tratta. La DC in què8to 'partito confe,ssionale è in antitesi alla vita. democratica: in e9Efetti mentre il regime democ!'atico presuppone la. responsabilità --individuale dei cittadini, la lib~rtà di scelta tra. le forze politiche, la possibilità di con– tl'ollaTe i governanti; il partito confessionale basa la sua e8istenza sui. voti procurnti non da ragionamenti e senti~ menti politici ma· da valntaziom e legami extra politici; esso !)on rìsponderà delle sue azioni ai suoi votanti ma ad.. un -orsano di natl!-ra P,rett-amente spi.rituale. Perc~ò si' deve concludere che il regime democratico deve riecessàdaniente lottare contro Ogni forma di partito confessionale. · · Questo nOn vuol àire lottare Contro i cattolici. Anzi significa che se- la DemocraZia vuole· risolvere questo pro– blenì.a còsì delicato deve cei-care di inserire nel suo ambito 'le masse cattoliché: lnsèrimento ir~e·alizzàbile senza una offerta.: di gar~nzia che rerida possibile alla coscienza. 1el cattolico Fespe1ienza··demoeratica .. Per qu ·es.ta ragione bi– sogna .considerare Co~- timore qualsiasi atteggiamento an• ticattnlic.o. (:coftl~ fu ed è ancorà un aspetto di cer 0 to ariti-·, cl~.i}.ç__alisrnòdete·riorè). E per questo ancora gui!-rdiamo con's·ospetto a Certe equa.zioni sul tipo: essere cristiano = éssere a sinistra: a.nche còsì infatti non si pro.Pone nna impostazione ba::s·ata sulla· s·celta · politica dei cattolici in quanto coscienze individuali ispii-antisi alla dottrint\. della Chiè'.sa in base alla Joro perSonale se'nsibilìtà,: si auspi- '·cherebbe·invece soltanto una DC più a sinistra. , Chi cònosce la spil'itua.liti1- e la vitàlità .di tanli giovani cattolici, ransia "di rinnovamento· e il desiderio di· giusti– zia che li· possiede, chi. considera d'altra pa1·te la. funzione di equilibrio e di moderazio_ne _deÌla· c8.mpagna, trad{zio– r'lalment.e m,.ttolica, pnò ·comp1·endere il no8tro discorso. Cordialmente t1ÌO · · Luigi Capogras,,i Oolo{lnes-i FASCISMO A SCUOLA MILANO, 13 novembre 1956, Caro Codignala, leggo_ con ainarezza l'articolo Fascismo e gramma– t-ica di· Maurb Soldani su N. R. dell'll novembre, Vo– lantini· sconcia·mente {ascisti sono ~tati distribuiti, fra gli stu1enti medi e Universitari non solO a Bologna, Dap– pertuttò si ·sollo avute le gazzarre e le indegne specu– lazioni di parte cli.e sappian;o, 'con -la complicità ..,più o rrieno scoperta ·dèlle autorità scola.stiche, Qei prefetti, dei questori, in una parola dél Governo. Una deg~a risf)'osta a tutto ciò è stata data dagli studenti universitari milanesi in un comunicato dei loro oi-ga.nismi r.ipprèsentativi (Interfacoltà): il Governo ne prenda· nota. L'am.arezza resta per quel che l'articolo del Soldani rifer,iSce ·sul comPortamento degli insegnanti delle scuole di Stato, degli « educa.tori », i quali fiuterebbero già la << licenzé!, dei superiori » e non arrischierebbero di com– pr0:mettere la propria carriera di fronte al « patrfotti– sino » di- un inaesJro di ginnastica,- come è avvenuto al Liceo Scìen..t:ifico di F.irenze, dal mornento che" la « mar– cia su Roma>> · dei quindici studenti fascisti-cattolici, annuriciata dai gio'rnali, ha trovato a Roma l'accoglienza di trecento attivisti D.C. e plauso in alto loco. - Nèl giudizio sugli uomirii si può essere pessimisti quanto lo era Machiavelli. Ci si può chiedere tuttavia se è proprio vero che « le Scelte che incombono agli insegnanti di schiena diritta » siano tanto « difficili ». Compito della stampa è, ad ogni modo, segnalare i casi di resistenza, olfre che quelli di conformismo. Mi pare doveroso perciò far conoscere il caso del Liceo Scientifico <<. Leonardo da Vinci » di Milano, dove venti -profesSor"i hanno firmato la lettera che accludo perchè non costi– tU.isce alcun segreto. Cordialmente, Luigi• RodeUi Ecco il testo deL 1locu11l)•11h1_ •ip,y)at9ci 1ill-1l'amico Uodelli: ·Ai -Preside .;del'':Lìceo Scientifico « Leonardo da Vinci», e' p: C: dÌ'.P-Mnweditore agli Studi. , Milàn.Q,:.·s,' novembre 1956 sòttoscritti .pfofes:sdfi ·diSSoèiarlo la· loro responea– bilità da ql.lanto ·è avvenuto·,.questa- 1 m_attìna quando gli alunni, "iil- seguito a Una comutlicazione · radio inforna, hànno abbandonato· lè aule durante il corso della primà Ora di le'zione e· deplorano che i sentimenti generosi degli alunni_, divengano Pretesto·· di freque'nti yacanze · e ai disordine nellà scuola, che da oltre una settimana è' in· statò di continuo turbamento. Chiedono ·inoltre che l'autorità scolastica provveda-– a tutelare, con ogni mezzo il ·nortnale-sv-olg-i-mentO..::..ctelle lezìoni. (seguono l~ firme) L'amico RodeUi non deve provare « amarezza• 'ltel leggère l'a'Tticolò di sOidani apparso sull'ultimo num•zro del nostro giornale a proposito deUé indegh.e specu.l<t– zioni !"atte · dai fasèisti a proposito -de.gli eventi ungh,c– resì, speculazioni' che - come al , solito ·- · hanno avuto per ·caprO -espiatorio ia nostra scuola.: Siamò infatti ben.:. cOscieriti che non t'ut~ì · gl~ insegnanti sono disposti a chinare la sChi.ina a que·stì metodi 'èd · hanno un al-t.o concetto deUa dignità sociale dellçr, fo;ò missio-rie; e particalarm•znte lieti di darne_ espressa'n1-ente atto pub– blicando il testo deHa lettera inviata da·i doGenti dei Liceo Scientifico « Leonaido da Vìnèi ,, di Milano al Provì,,editore agli Stud;i. Ma eQ'li mi permetterà di os– s-zrvare che non si tratta di sapere se « non tutti » gli insegnanti sono. pronti a C~dere ana demagogia: si tratt.a di sapere in quaie proporzione eSsì · siano rispetto agli· a.itri. Temo_ che qUì ì conti riuscirebbero assai dolorosi. E' tuttavia ovvio che la nostra, segnalazionè si r-ife• riva soprattuttq albe Autorità scolaStiche, cioè ai Presidi e ai Provveditori, che con tro'PPa legger(4zza sono pronti a I concei!,-zre « vacanze scolasitiche », sotto quals{asi pre– testo cosiddetto « patriottico ». Nel · caso deU'Ungheria, l'unico modo snio dì esprim•zre· la propria solidarietà c:on la rivoluzione, ungherese sarebbe stato quello d'in-· vitare le scolaresche a un minuto di raccoglimento, di aprire fra di _esse una sottoscrizione a favore d•zgli aiuti della Croce Rossa, possibilmente di dedicare qualche parola alle origini storiche e §acial'i della rivolta un– gherese, at suoi precedenti (allora, ì giova'll-ì avrebbero capito come gli insorti· ungheresi non potevari:o certa– mente morire per un ritorno dei fascisti dì Horthy - sotto di cui avevano subito perseCuzioni e viOlenze i.n•z~ narrabili - ma per una maggiore giustizia e, final– mente, maggiore libertà). Che cqsa c'entra col · (< pa– triottismo » con.sentire che, coi:i stile non confon~ibil•2,– quattro • o cinque giovinastri si m~ttanÒ sulla porta' deHe– scuole medie e non facciano passare gli alunni;· li in-', colonnìno, e li portino a manifestare davanti alle Ca-'! mere dd Lavoro; e intanto distribuiscano miserabHi {liornaletti della cosiddetta « GioVane Italia>> (pav,era ombra di ·•Mazzini!), per invitare· Yu ig-_nari ragq.zzi ad aderire àl M.'.S.l.? Queste appunto so~o le co~e açéadute normalmente, in occasìone di uno d>zi più tragici eventi della sto.ria contemporanea, nelle ·scuole. m.edie , del no– stro felice paese: ln generale.· con l\,?spre~sa .approva– zione di provveditori, presidi ed alcuni· pTofes'.sori. Che cosa fa il Ministro? gli pare che •sia questa il'.;i modo 4i celebrare la d,zmocrazia? e ritiene eh~ il sistema delle vacanze a catena (anche quest'anno, si è trov·ato na– tur.ale di Saltare le leiionì dal 31 pttobre al 5 novembre) sia salutare per dgte ai giovani. ìt s•,:mso della re~pon- sabilità? · T. è.

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