Nuova Repubblica - anno IV - n. 46 - 11 novembre 1956

6' (156) nunva.repubblica I CATTOLICI E LE SlNIS'l'RE UNACCORDO P SSIBILE di NICOLA Persuasi della necessità d,i conl,inuare il dia– logo, già aperto su queste colonne, fra cattolici e socialisti, pubblichiamo questo scritto di Nicola D'Amati anche· se - ovvianiente - non possia– mo concordare su 'molte sue affennazioni. I 'ARTI COL.O di Tristano Cod_ign?la («I. cattolici e .J le sinistre», in N1:ov_a R_~vubb!·tca, n. ~9), r~:ppre– senta senza dubb10 Il prn serio tentativo d impo– stare il problema del colloquio fra cat~olici e socialisti. Na– turalmente, punti di dissenso non possono mancare, ma, a patto di far salvo un certo grado di reciproca compren– sione, è questo il corollario stesso del la nozione <li dialog~. Ciò premesso mi sembra, quanto alla sostanza, che 11 punto centrale di questo articolo sia costituito da_ll'inter: rogativo del « perchè il cattolico di sinistra ... sente 111 tanti casi il bisogno di restare tuttavia "politicamente" nell'am– bito cattolico, e non affronta la sua prova politica nell'am– bito laico». Il fenomeno, certo, è troppo complesso per poterne esaurire l'analisi in questa sede: si può pet·ò dire che esso in parte è provocato dalle ragioni esposte· da Ca– pogrossi, Emiliani e Leon («La scelta laica», Nuova Re– vubblica, n. 40): ma in maggior misura (anche a volere prescindere dal vinc'olo di· obbedie~za alla Chiesa, dai cat– tolici sentito in modo fortissimo) dall'impossibilità di tro– vare uno spazio laico nel quale potere esercitare un'azione politicamente avanzata nel pieno rispetto dei propri prin– cipi religiosi. Né si può dire che questo costituisca solo la cc.nseguenza del sempre denunciato· prepotere dei catto– _lici al governo, troppo noto essendo il carattere decisa– mente anticattolico della polemica laica, che in Italia affonda le prnprie radici nella tradizione illuminista. Nè d 0 altro canto si pensi possibile, una volta che questo UP E UNIFICAZIONESOCIALISTA POLITIC·A O MATEMATICA ? L' UNIFICAZIONE Socialista - giustamente afferma l'onorevole Nenni - è destinata a _sbloccare l'at– "tuale situazione politica del paese. In questo senso ci saremmo attesi che si fqsse pronunziato l'onorevoJe Ma– tera nel suo ultimo comi:do su « gli sviluppi dell,a politica di unità sociali.sta», tenuto nella sala Dante di Foggia. Ne siamo invece l'Ìmasti delusi, sentendo impostato il probl_ema in termini aritmetici: PSI+PSDI. Dunque, per l'onorevole Matera, 1mificazione vuol dire confluenza dei voti social– democratici nel partito socialista unificando, e un avveni– mento politico, come l'unificazione socialista, vien ridotto alla proporzione di un semplice calcolo matematico a solo scopo elettorale. Al contrario, noi pensiamo che l'unificazione socialista debba dar luogo a un'alternativa di governo allo strnpotere democristiano, ad una forza capace di co~trastare quella della DC, li che' vuol dire che il partito unificando deve 'conquistare una capacità politica da superare elettoralmente il PCI e da assumere esso stesso la guida della classe la– voratrice. In tal modo le giuste richieste dei lavoratori po~ tranno essere realizzate mediante l'attuazione d~lla Costi– tuz,ione r6:pubblicana.. Il partito_ unificando potrà assume1·~ qnesta importanza solo ~e avrà sgombrato il terreno dagli errori del passato, cioè 1·idando fiducia alle molte forze deluse e disperse a e ~usa della graduale involuzione politica dall'ultimo dopo– guena ad oggi, eliminando gli intrighi, il setta·rismo, la slealtà ver opz>ortunisrno e lwrivisrno. , Anche a Foggia UP da tempo auspica una collabora~ zione con tutte le forze social~ste. '.tempo fa è stata inviata al cornitatù direttivo pro_vinciale del PSI una lettera in cui si, chiede di riallacciare i rapporti politici con lo stesso par• tito. Fino ad oggi nessuna risposta. Bisogna uscir fuori dal vicolo cieco: 1·iabilitare i com– pagni maltrattati ingiustamente nel passato costituisce il primo dovere da pa1·te dei responsabili> che dovranno sfor– zarsi di riJ)rendere la strada d.ella lealtà politica e ,morale. Per questo è essenziale il discorso suìlo Statuto: che non deve ispirarsi al militarismo, ma alla democrazia, ammet• tendo le tendenze politiche e il voto seo,reto come condi– zioni basilari per un partito socialista ~nificando. Infatti ~o:foélo~ìsi potrà svuotare il contenuto arrivistico di gruppi ch~ntclistici e di apparato,• e dare vita a un pa1·tito che t· \{a parte potn\" avere nella stotia. av~'enil'e del nostl'o p;-1ese. MARIO IANNELLA D'AMATI' spi1·ito fosse superato, pervenire ad un l'aggruppamento che insieme accomuni laici e cattolici; per quel senso di realismo che deve sempJ'e dominare le previsioni è bene infatti, se si. vuole evitare çli accorgersi solo con ·ritatdo di essere incorsi in un grossolano equivoco, sottolineare fin d'ora che vi sono e saranno molti problemi di fondo, sui quali impossibile sarà l'accordo (e non diciamo ·per colpa degli uni o degli altri, ma 5""0lo per il fatto che la di– vergenza delle soluzioni appartiene al rispettivo patrimo– nio irrinunciabile) fra i gruppi cattolici e quelli laici, e so– cialisti in particolare: sono questi i problemi della scuola, la disciplina giuridica della famiglia, la tutela. della mo~ ralità pubblica, per non richiamare che i più significativi. Meglio allora impostare fin dall'inizio i problemi relativi a questi punti in tel'll1ini di pura legalità, ossia attuazione delle rispettive soluzioni nel l'ispetto delle fondamentali libertà politiche (ciò che mi sembi-a non pot.1·à trnvare al– cuno dissenziente). li:sclusa dunqu·e la prosi1et.tiva d'un raggruppamento cornunque comune a laici e cattolici, il solo punto d'in– contro possibile· mi sembi-a quello della discussione su problemi di natura tecnica (come ad es., Piano Vanoni, at– tuazione della Costituzione, riforma fiscale, industriale, lot– ta ai monopoli, ecc.), nell'ambito di sedi (siano essi cir– coli o giornali), in grado di fornire ai partecipanti._ qtfelle garanzie di paritaria considerazione, chf: rendano possibile una collaborazione effettiva senza reciproca sopraffazione. Altro disco1·so si deve poi fare per quanto riguarda le conseg·uenze pratiche di questi incontri: discutere e cono– scersi fra pochi eletti può avere anche la sua impottanza, ma si tratta d'uni} importanza Jjmitata, se non appare in grado di provocare effetti politici degni di rilievo. Perchè dunque l'azione comune dei cattolici e dei socialisti possa p1·odtll're effetti concreti, ·è necessario che il moto evolu– tivo dei primi tl'ovi un pnnto d'appoggio nell'opera dei secondi. E' chial'O però che quest'azione dei socialisti non dev'esse1·e .impostata in termini di ricatto, ma di base con– creta offerta ai cattolici per agevolarne le scelte, così in. teme (di uomini propri; cioè), come esterne (alleanze con altri movimenti). J1 sé quest'opera sarà·sei-ia e fatti'-'a, non c'è dubbio che prir:na o poi produrrà le sue ·conseguenze, e le Alte Gerar– chie riprnncleranno nei dovuti termini in esame il problema dei rapporti fra cattolici e socialisti: la Chiesa infatti non p~::.essere per definizione çonservatrice, e la Sua diffi– d.enza nei confronti del socialismo altra giustificazione non ha, che i presupposti ideologici, a tutt'oggi condizionanti l'azione socialista. Ma questa posizione, pure se si con– creta in termini polemici, non per questo conduce ad una assoluta preclusione del dialogo con i socialisti, come condi– zione per 'un'eventuale rimozione degli ostacoli ad una più stretta collaborazione. D'altra parte, neppùre è possibile a questo rigual'do dimenticare che analoga diffidenza la Chie. sa nutrì nei confronti della idea democratica, derivante dalla filosofia illuminista; e,.che poi, Qisgiunta che fu dalle premesse ideologic_he, venne perfino definita, nella deno– minazione del movimento cli Murri prima, e nel partito cattolico ufficiale poi, «cristiana». S'è trattato forse d'una adesione, con riserva, data sotto la spinta dell'urgenza delle cose? Il sospetto, quando si guardi ad alc_uni uomini poli~ t.ici di parte cattolica, è legittimo. Non lo è più però, se si ripensa alle tante voci libere ·che si levarono dal Vaticano nel ventennio nero, od ai numerosi Martiri cattol.ici della Resistenza, alcuni dei quali anche Sacerdoti. Non è dunque da escludere, quando il socialismo fac– cia, come già fece la dottrina derriocratica, una netta di~ stinzjone fra l'aspetto politico e l'aspetto morale dei pro– blemi, una maggiore comprensione, da parte della Chiesa, dei suoi principi. Qui però, neppure ci si deve nascondere che un ostacolo ulteriore a questa comprensione può deri~ vare dal fatto che la dottrina cristiana ha la sua base nel giusnaturalismo, che pone a precetto fondamentale la pro– prietà privata. A_ questo l)J'Oposito è però possibile ricordare un doppio ordine di fatti: e cioè che anzitutto correnti cattoliche di stretta osservanza tendono oggi a superal'e le impostazioni giusnaturalistiche tradizionali (su questa li– nea, anche il mio saggio « Tecnicismo ed eticità nella nol'ma giuridica», in Fil. e Se. del dir., Milano, Giuffrè, 1956); ed inoltre che socializzare, non significa abolire la proprietà· privata, ma solo ti'asformare Je forme esteriol"i in modi. più progrediti. A questo, ovviamente, non s'inferisca che la Chiesa debba far prnprio il programma socialista: è in– fatti di tutta evidenza che l'incontro dei cattolici ·e dei socialisti può avvenire anche nella divergenza dei rispet– tivi punti di vista,, sempre che, naturalmente, unico sia. il fine perseguito: Ed è appena il caso di sottolinea1·e le prRtiche con– seguenze di questa evoluzione in senso sociale della Chie– sa: da un lato infatti essa potrà individuare facilmente chi, sotto il pretesto di dottrine sociali più avanzate, cerca soltanto occasioni per combatterle; e dall'altro potrà an– che sperimentare il grado ,di fedeltà ad essa di quelle forze. conservatrici che oggi si ergono a suoi difensori esclu– sivi: esclusivi al punto da definire « eresiarchi » coloro i quali, prn' devoti ed ortodossi per quanto riguarda il Dogma, postulano solo nna maggiore giustizia sociale, che faccia sentire gli uo,nini realmente figi.i d'un sÒlo Dio Padi-e, e frate.lii fra loi-o. INIZIATI DI"RECONSTR I L COMITATO direttivo dei gruppi di << Reconstruc– tion » (il raggruppamento politico francese di catto– lici d'orientamento socialista che opera nell'ambito della « Nouvelle· Gauche ») ha trasmesso a tutti i mili– tanti del movimento copia dell'articolo « I cattolici e . le sinistre» apparso Sul nostro giorr1ale il 23 settembre u. s., facendolo precedere dalla seguente comunicazione dei compagni Nouat e Gomin: <{ La riunificazione socialista è aU'ordine det giorno in Italia. H rapporto K rusciov ha commosso nume– rosi militanti comunisti e ha provocat"o, d'altronde, una crisi d.i coscienza in Nenni, o - più esattamente - è .stata l'occasione determinante pe"r impegnare il capo deL . PSI suUa via deUa maggiore autonomia. Il successo con– seguito così dai socialisti di destra (Saragat) come da qw2Hi di sinistra (Nenni) alle recenti elezioni ammini– strati.ve ha suscitato U?1-aeffettiva aspettazione nel paese e spinto i dirigenti ad un ravvicinamento fra i• due par– titi, che sono ancora oggi così lontani. « Alcuni. socialis~i stranieri ·sono a questo punto in– tervenuti., più o meno feiioemente neHa questione; infine, una campagna di stampa straordinariamente pesante ha deformato sistematicamente le posizioni di Nenni, che non ha del resto _l'abitudine di scoprire con tanta faci– lità il suo giuoco politico. Con una certa volu"ttà si è data la caccia al sensazionale, e Nenni è s·tato pre– sentato ora come un anti ora come un procomunista, senza che le sue parole siano state · mai riferite fedel– ment>e (p. es., tZ suo importante discorso di Mflano det 16 settembre è stato completamente dimenticato dalla stampa). La riunificazione, per il momento, può darsi che non si realizzi: ma questa semplice eventualità de– Pzrmina già conseguenze importanti nella vita politica italiana. La DC può trovarsi di fronte domani ad una potente organizzazione politìca: in tal caso, come reagirà? Con una vigilante attesa, ha testè risposto, al congresso di Trento, il segretario generabz del partito, Fanfani. La DC non accoglierà se non alleati che concordino sulle grandi linee del suo programma sociale e politico (vale> a dire, sul cattolicesimo sociale). L'« Oss-ervator~ Ro- t mano», in due note politiche, uscite nel numero del 13 ot– tobre, aveva indicato in anticipo le cons,egne ria seguire al congresso trentino. · « Questa recente presa di posizione, successiva al– l'articolo di Codignola, conferma le vedutie di quest'td– timo relativamente al e< partito» cattoNco italiano. Il no– stro MRP non sfugge al rimprovero di <e confessionali– smo», ma non lo si potrebbe considerare un « partito della Chiesa ». Ma in compenso, al contrario del MRP, la DC tollera l'esisPenza nel suo seno di tendenze dura– mente contrapposte. Che cosa si deve pensare, particolarmente, della ten– denza di sinistra, C< La Base », che raccoglie circa il 12 per oznto dei militanti del partito? Potrà essa diven– tare un giorno qualche cosa di più che un piccolo· gruppo di giovani a mala pena tollerati? Codignola, con molto fondamento, non lo ritiene possibile. E' per questo che noi abbiamo voluto comunicare ai co~pagni di « Recon– strtiction » questa testimonianza che ci viene da un so– cialista indipendente che conduce da molti anni, sul sebti.manale socialista fiorentino e< Nuova Repubblica» (organo di Unità Popolare), la battaglia per una riu– nificazione socialista nella chiarezza dei principi ». ll!lllllllllllllllllllllllllllllllll1111111111111111111111111ÌIIIIHIIIIIIIJIIIIIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIU11111UIII ABBONATEVI, FATE ABBONAREA nuova repubblica 1.500 (annuo) 800 ( se mesi raie) 450 (trimestrale) 1l11111111111111111111111111111111111111111111111111u111111m111111u1111111111111111111111111u11111111111111

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