Nuova Repubblica - anno IV - n. 38 - 16 settembre 1956

11-UOVll UDIO esso Bonomèt tì Via Q. ·seda, 20 r~plt1!Jv, R o M A Comitat0 direttivo, TRISTANO CODIGJ'JOLA (direttore· resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI.• Segr. dì red~zione: GIUSEPPE FAVATL Direz. e redazd Firenze, Piazza J Lih'ertà 15, tel. 50-998. Amm.1 Firenze, Piazza lndlpendenza 29, ,t~!. 483-207,8. AutO'riz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. 1 Printed in ltaly. St. Tip. de «la Nazione>, Firenze, Via Rtcasoli 8. · 128 • -ANNO IV • N. 58 Un numero l. · 40. Estero l. 50. Un numero arretrato l. 50. Abbonamenti: annuo per Italia ~ Francia L. 1500, sem L. BOOi trim. L. 450. Estero: l. 2000, (100, 600, Sostenitore L. 10.('100: CIC, post 5/6261, t:(a Nuova Italia., Firenze. Gli abbonamenti de– corrono da'll'inizio del mesè. Pé pubblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazion·e. Tariffa: L. 15.000 perllnserzionl di mm. 70 per colonria. ESCE LA DOMENICA e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, regiStrato presso Trib. •di Firenze èon decreto ·n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per rutti i Paesi. 11periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne ·faccia richiesta Spediz. in abbonam. postale Gr. Il: 16 SETTEMBRE 1956 • L. 4Ò LAVORATORI TJNITI Ma anche il problema sollevato dalla do11rnnda va •i11quadrnlo nella più ampiA p1·0Spetti,·a della Uniti~ sin– dacale, per il conscg11irnento della quale ho gii~ avuto occHsione cli dil'C che la questione della affiliazione inlcr– ntn•,ioni:de non può costituire ostacolo insormontabile. (Nostra intervista con l'on. FERNANDO SA1'TI) ]i.J) - · Domanda: « Ritieni che il vrob.lema sindacale, o.Ilo.stai.o attiwle della sit110:~ionesoci<,fista i.n Italia, potNJa eslle,.e trile cfo comvrometlel'e l'auspicala 1mificazione so• cialista? >. Abbia·mo posto alcune domande aU'on. Fer– nando Santi, segretario defla CGIL per la cor– rente socialista, sui problemi che si pongono sul terreno sindacale in ordi1ie alla prospettiva di un partito socialista unificato. Diamo qui sotto il testo cleLL'intervista A) - Domanda: « Qual·i sono, secondo te, i r·i/lessi del– l'trnifi.cazione socialista sul terreno .:,ir,ci(icole? >. Rispo.:,ta: L'unificar.ione soriafostu ha giù segnato un punto al suo attivo ponendo in termini di maggiore aitua– litù una esigenza du tem1Jo avanzata nella vila sindacale . italiana, anche se non ancora affrontala e clibnU.nta in ter– niini concr·eti: quella della unità di tutti i lavor·,11 .. oti, sem:a. disci-irnina:-'..ioni e clifl0rcn:,;iazioni, in un sindacato ckmocratico autonomo (dalla classe capitalistica della quale è il natu!"ale anb1gonista) e indipendente da partiti e governi. Questi mi sembl'al)O i l'iAessi più notevoli ed i,nrneclinti della unificazione socìalista sul terreno sin– dac·ale. B mi pa1·e che non potrebbe es~òro diversamente se clol)hiamo considera1·e, corne io consicle.ro, l"unificazione un l)!l!'-SOavanti di tutto il movi nwnto opr ntio, ntnl.aggiosa oioè p~-r tutti i lavorntori i quali, indipendentemente dalla Joro milizia politica, san,nno poi-tali a giudica1;e l'unifica– zione sociali°sta un h1tto Altamente positivo pc-r tutta la 'classe lavorati-ice. Ben diverso sarebbe il giudizio dei lavorn.tol'i se alla 11nificazione dei socialisti sul terreno politico dovessel'O corrispondere ulteriori sci~sioni sul teneno sindacale. A questo punto desidero rilevare che su questo questione Ja posizione di Unità popolare e clell'US1 con·isponcle SOf'itanzialmente a quella ciel PSI, mentre sarebbe augn– i•flbilo una chiara pronuncia del I'SD1. Rinviare o cer– ca1·e cli eludere certi problemi non giova certo a sollecitare il processo nnificatOre. 13- Donianda: « Esclmli dunq11e l'idea di tm "Sùidac(,lo socialista"? E ritieni possibile che il Pc,rtito u.nifica.to <:on.yentaai p1·opri isc1·itti di militare in oroouizzazioni sin– tfocoli diverse!». Hisposta: Escludo Jliclea di un « Sindacato sociulista » pe-rcliè non voglio un Sindacato comunista, perc.:hè non voglio un Sindacato democristiano o cattolico, pe,·chè non voglio nn Sindacato repubblicano e via dividendo. I la– voratori vogliono sincenimente l'unità e c'ondannano tutto ~1uHnto può impedirla: dall'assenza di clernocrazia sin– dacale alla ingerenza dei partiti, dalla SuboJ"dinazione a governi e formule governative all'ossequio a schemi e miti estranei alla realtà italiana, ptH nello spirito del– l'internazionalismo proletar·io. Attraversiamo un periodo nel quale produzione e pl'ofilti capitalistici crescono impetuosarnonte, mentre i salal'i restano inadeguati, la disoccupttzione stugnante, gli orari di lavoro inumani. E mai come oggi le lotte riven– dicative incontrano così tanta ostilità da parte dei pa– dl'Oni che cercano di mettere il piede sul collo degli operai, senza distinzione di tessera sindacale o politica; 0.-a giustamente i lavoratori attribuiscono alla divisione sindacale molte delle loro difficoltà. Nelrassenteismo sin– clacflle di cui tutte le organizzazioni sindacali risentono, chi più chi meno, è la condanna della divisione. Occorre 1·ivalutare il Sindacato, ridare fìclL1cia in qnesto insosti– tuibile strumento cli emancipazione ope1·aia ai molti la– vorato,·i che l'hanno smanita. Bisogna riportar·e alla vit ~indacale, alle lotte sindacali tutti i lavoratori. Questo non lo si ottiene ce,·to aprendo nuove botteghe all"inse· gna di partito, rna ncconclenclo nell'animo dei lavoratori, 1111a grande speranza, una grande fo1m111a animatrice: quella dell'unità. Jn questa visiono orientativa il problema della pre.· s0nza dei socialisti del Partito unificato in. organizzazioni sindacali diverse non può essere considerato in tern:fini meccanici e disciplinari. Se tutti i socialisti si compor– teranno in ogni sindacato come ogni socialista unificato o no dovrebbe comportarsi, se saranno cioè i difensori accaniti ·della democrazia sindacale; gli interpreti fedeli e tempestìvi delle giuste esigenze dei Ja,toratori; se si butteranno per una politica sindacale seria, -responsabile; se avverseranno fieramente demagogie e improvvisazioni; se, infine, si batteranno per promnovern tra le differenti Confedernzioni l'unità d'azione qnale premessa aU'unit'à sindacale, nessun problema cii 'coerc-nza e tanto meno nes– sun El questione disciplinare PJ.lÒ sorgcrc. C) - Domanda: « Gotm 'flC veni1i della ventilata pto– vosto di una Confedernzio,u~ di• Sincfoca.ti di corrente?>. Risposta: Confcs~o elio non ho opinion.i' decisive al riguar·clo. Vi è in rnnte1·ia nnit e~peYienza oust1·iucll che 8Hl'Obb~ oppotU1~0 st..11diare per vcclc1·e se e in quale n1i~11r·apuò essere t1·Hdotta presso di noi. li giudizio di– pende in definitiva dal fatto se la Confederazione di Sin– dacali di corTenle può vPnit·e considerBta una tappa ne– ce~sa1·ia sulla viR dell'unificazione organica, oppure nna ori:-:;talli:,;zazione che impeclinì tdleriori pas:-:i in avanti. Se prnso tuttuvia che la Confederazione cli Sind~cati di cor– rénlo può significare il l'Ìr:onoscimeolo più o meno espli– cito clolla legittimità dell'jnt0rvento d€'i Pnrtitj nella vita d(•llA Confedel'azione rilf'ngo, tutto sommato, che l'idea sia da scartare. D) - D~mand(i: « Come 1·itieni che si vossO. conci.lù, re l°f1ppartenenza. del PS 'l.mificalo all'lnler-na::ionale Socia– list", con l'oppartenenza dei ,wcialisti di detl.o Portito olla 0071, che aderi.Yce allo lìednazione Sindacale Mondiale'!>. Hisposla: Da un punt.o d1 vi!Sta di p!'incipio non vedo it]compatibilità di so1·ta. J.\ parte che i confini politici della lntArnazionale Soci~distn sono larghi quasi quanto le brH(•cia della Divina. Pt"Ovvidf'n'l,a, il J>artito è il Partito e il SindacÌf°Q:. è il Sinchu·ato. JI mio arnico Cesari come membro del PSDI adel'i:sce. fin dal 1947 alla IS e come scgretnrio della Federazione l.avoratm·i Elettrici della CCTL aderisce, fìn dal 1945. alJa~FSM. Non mi 1•isnltg che questa diversa appa1-tenenz.H internazionale abbia nociuto alla Sthl salute. Del resto i la,·oratori comunisti inglrsi, rnembl'i dei Sindacati britannici, acle1·iscono alla Confe– ,clera?.ione Internazionale Sindacati Liberi. La stessa ro~a avvif'nc in molti alti-i T 1 uC'si. Risposta.: Non ritengo ohe il proble,na .sinclac.:de clohlJa compromettere l'nnifìcazio11e socialislu. J ndubUiamcnle l'Httegginrnonto dei due Partiti sulla questione può aS– s1ngel'e a segno tivelatore dl effettiva volontà unificatrice. Ho rilevA.to, 1ispondenclo nllil prima domanda, che la po– sizione del 1-,SI al riguardo è assai chiara. Meno, molto mc-no, quella del PSDI. l\fa :-:e si tiene corito che tutti im;ieme dobbiamo puntare al Sindacato unitario, demo– cratico aulonomo e indipenclC'nte (vedremo, o meglio ve· dnrnno i lavoratori le forrne., i modi, i 'tempi, le garnnzie e gli strumenti delflunificHzione), pen.:., che una intesa ~arà facile fra i socialisti delle varie h rJem:e. l'n questo senso ripeto che il prohJema sindacale rn sè non puù e non deve compromctte,·e ,l'uni.fÌcfiziorn"J ;-;oci<tlista. Corto è da nngnr-arsi che non cnpiti in avvenire di leggere af'fer– mazio1,i corne. quelle appurse su ha Gùa1ti;;ia df"ll'U cora-ente. Commentando l'idea esptr$sa dall\.4norP.,·ole rroglialii cii-ca una particolare intesa fra CGJT_, e UJ L {idea clie non mi pare opportuna e che comw,que non condivido se non altro perchè mette in un :rngolo la ClSL), l'organo 11fficiale ciel PSDI, pai·lando 8busivan1ente a nomo dèi « sincla·cnlisti socialisti», snive\'a: « .1n q11este condizioni (c'ioè quelle interne d·el PGl!) va.rlare di 1m·ilà d'azione sindacale con i comuni.<tti diviene mo 1 eri(ilmente impos– sibUe! >. Poiché i comunisti sono nella CC!L, clo,·e siamo noi socialisti del PSI, e poicliè l'nnitù (fa'l,ione fra CJSL, UJL e CGJL è oTmai sempre pili freq•uinte, mi domando se un tale linguaggio - lf'ggermente il'l'e~ponsabile e che gli stessi dirigenti della C.IST., non hanno mai ton11to - rapp1·esenta l'opinione uffici;1lu del PSDJ in materia sin~ cli1cale. Non lo voglio croclerA perChè altnmenti ~i potrebbe sospettare cli vero e proprio sabo.taggio della giìt non facile e tuttavia auspicata unificM•,ione socialista. "'JEU DE PAUME,, A PALAZZO VALENTINI VIA. I PREFE1"TI di FEDERICO COMANDINI N ELLA NOTTE del giol'no 13 agosto, il prefetto dì Roma ha sospe~o dalle sue funzioni il Consiglio prn– vi11ciale in base all'ari. 105 della legge comunale e prov.inciale 30 dicembre HJ23, perchè il Consiglio, ri– chiamato dallo stesso prefetto in data 11 agosto a for– mare senza ritardo una regolare amministrnzione ~ {Pre· sidenza e Giunta), non aveva ancor provveduto, ve~ti– .quath'ore dopo l'intimazione prefettizia, alla duplice elezione. Che cosa e.-a accaclulo p.-ima del!' I .L agosto? Cbe cosa accadde poi?· NoJ Consiglio provinciale di Roma la rnaggionrnza si el'a costituita (per un solo voto, qnello dell'unico consi– gliere socialdemocratico prof. L'Eltore) a favore dell'av– vocato Anclreoli, clemocl'istiano, già prosindaco nrll'arnmj– nistrazione comunale Rebecchini. Andreoli era stato eletto · presiclenle. Poi, il pendolo della maggioranza aveva oscil– ., lato perchè il consigliere SO(•ialdernocrntico pl'Of. Riccardi - subentrato a L'Ellore che aveva optato per Ja carica cl! assessore comunale - si era sch.ierato con la sinistra. Ne era risultata'" una. giunta mista, composta di assessori democristiani e di assPsso1·i di sin.istra; gli assessori de– mocristiani si erano di1:nessi (non così j~ pr·esidente An– dl'eoli); e la situazione era estremamente confwsa quando, pe1· iniziativa non delle sinistre nè della DC, ma cli un consigliere liberale, tutt,i si enmo dimes!'-i per rinnovare 1e votazioni e arrivare - nelle forme di legge - alla costit11zione cli una amministrazione omogenea. Nelle forme di legge: cioè con la presenza dei due terzi e a maggioranza assoh1ta di voli nei primi scrutini; a nrnggioranza reh1tiva, come la legge prevede, negli scru– tini successivi se la maggio1·Hnza assoluta non fosse stata raggiunta. Tntto ciò doveva avvenire nelle sedute del 13 · e clol 14 agosto. Acco1·cli con la DC por proec-dere alla votozionc- cli nomi pi-eventivamente conco1·dati non avevano sortito alcun esi– to. l democ1·lstiani si ernno Hvvalsi cli un lol'O incontensta– bile- diritto assentandosi dall'aula la sera del 13 agosto per impedire i primi scl'Utini: pei: mancan~a di numero legale il presidente di,11issio11ario, And1·coli (il solo clemo– Cl'istiRno presente nell'aula), a,·e,·a sciolto Ja. seduta ricon– \'Ocandola per le dieci antimeridiane del giorno dopo . E il giorno dopo a)le dieci il Consiglio si era riunito validamente ed aveva eletto a maggioranza assoluta (23 vot;i su 45 consiglieri), il nuovo presidente nella persona del consigliere avv. Bruno, socialista, presenti tutti i grup– pi, ad eccezione del grnppo cl.e. Ma nella notte era ma– turato il· proposito - lungamente covato - del signor pl'efetto. Il signo1· prefetto, quando fu certo che l'amrni– nistrazione sarebbe stata costituita senza ribHdo, ma non nel senso politico a lui gradito, V(?lle impedire che essa si costituisse; e per impedire che si costituisse adottò (come i consiglieri appresero dai giomali del mattino) nn prov– vedimento dì. sospensione del Consiglio - come si è <let.to - in base Rll'art. 105 del T.U. 1923, per non avel'e il Consiglio stesso ottemperato· alla sua ingiunzione dcli' lÌ agosto di costituirla: provvedimento adottato proprio nel momento in et.ti il Consiglio a questa ingiunzione, il ]4 ngo,sto mat· tina aveva in pnrtè otternperato, e per il resto si pre– pa1·~va ad ottemperare subito dopo: il che non poté pili fare, perché trovò sbarrata e presidiata l'aula delle riunioni. Soltanto la sera del 14, i consiglieri ebbero comunica– zione ufficiale della sospensione, che prima, nelle ore an– timeridiane, aYevano appreso dai giornali; ma di quanto i giornali avevano pubblicalo non tennero conto alcun?, e fecero benissimo. Il perché iji legge in una famosa stona

RkJQdWJsaXNoZXIy