Nuova Repubblica - IV - n. 33-36 - 2 settembre 1956

(125-126) nuova repubbUca 3 '·HUlUAN RELATIONS,, A.LLA VITTORIO NECCHI LA. NUOVA FABBRICA Il moltiplicarsi delle gerarchie e dei controlli nei reparti ingenera sfiducia re,ciproca, produce in ognuno la sensazione di es– sere sorvegliato dal proprio vicino, ostacola la solidarietà; me'n.tre le "classi,, di retribuzione frazionano largamente gli 'interessi. In tali condizioni, riesce logico e facile rispondere alla vittoria della FIOM •togliendo finanche i premi di nuzialità e di natalità di I I L 29 LUGLIO. dello scorso anno il Corriere della sera pubblicava un articolo di Gaetano Baldacci in cui si citava la « V. Necchi », una grançle fabbrica di ·macchine per cucire, quale prototipo di « fabbrica del– l'avvenire»; una fabbrica in cui « non passa giorno senza che la velocità della produzione non risulti accèlerata », 'i cui dirigenti perseguono << la liberazione d~ll'uomo dalla t,chiavitù del. lavoro che coincide con l'altro ideale del benessere·, divertimento e riposo». Il 5 ottobre del '55 si svolgevano alla « V. Necchi » le elezioni per il rinnovo dei membri della Commissione Interna; i risultati delle votazioni erano i seguenti: FIOM voti 2141; CISL voti 717; .Uib voti 181. Cinque giorni dopo, la Direzione face,va affiggere' in fabbrica il comunicato çbe ripo'rt,iamo: « La DireziQile generale della Società, preso atto del pronunciamento delle maestranze in occasione delle elezioni della Commissio:1e Interna di fabbrica effettuate il 5 otto– bre corrente, accogliendo i principi ancora oggi espressi dal– l'organizzazione sindacale che ha avttto la m~ggioranza, se– . condo i quali de_ve essere rigettata qualsiasi forma di .cosid– detta politica paternalistica, comunica che con decorso immediato abolisce tutte le concéssioni attuate sino ad oggi a vantaggio degli operai, qvali: - finanziamenti diretti e b~ncari - anticipi sulle retribuzioni con rimborsi rateali ..:_ finanziamenti ai gruppi ricreativi, sportivi ecc. -· sorteggio « Lambretta » - premi di nuzialità e natività - pTemi vari e assistenze varie. Faranno eccezione le concessioni ar Maestri del lavoro ed i finanziamenti del fondo assistenza interna; per: quanto riguarda il FAI si riserva di l'iesg.minare il prob_lem;, Firmato: Manidi (capo del personale) » L'll ottobre la locale ·camera del Lavoro decideva di affiggere il seguente manifesto: « CITTADINI LAVORATORI La _Segreteria della CCdL porta a conoscenza di tutta la cittadinanza il testo integrale del comunicato emesso dalla Direzione dello _stabilimento Vittorio Necchi subHo dopo le elezioni della Commissione Interna (segue i! testo de! comu– nicato che abbiamo sopra riportato). CITTADINI LAVORATORI, Dopo il proclama presidenziale dell'on. Giovanni Gronchi, dopo le circolari del Capo· del Governo on. Segni per ciò che riguarda il rispetto, il diritto, l'avanzamento dei lavo– ratori nella vita della nostrà Repubblica fondata sul lavoro, lasciamo ad ogni cittadino giudicare l'operato della dire– zione Vittorio Necchi. E nello spirito ·e nel contenuto degli appelli lanciati da così alte personalità, invitiamo i cittadini ed i lavoratori a difendere i diritti acquisiti, tra cui la libera espressione di voto, base fondamentale di ·una società democratica. LA SEGRETERIA » La Questura vietava però l'affissione ritenendo il mani– festo « atto a turbare. l'ordin'e pubblico» (ed il Procu– ratore della Repubblica, in data 19 ottobre, su ricorso della Camera. del Lavoro, ratificava· l'operato dell~ Questura). I L ~5 OTT?BRE si dec!dev~ in fabbrica un~ colle_tta_fra gh operai- per raccogliere 1 fondi necess·an .ad mviare una- delegazione a Roma che esponesse la situazione deter– minatasi a Segni ed a Vigorelli; pochi giorni dopo la Direzione· licenziava due operai « per colletta abusiva », e subito dopo ne licenziava altri due. In reazione, il diret– tivo della FIOM, il 23 ottobre; dichiarava uno sciopero alla Vittorio Necchi per il giorno 25, dalle ore O alle ore 24. Di. fronte alla proclamazione dello sciopero, si verifi– cava una mobilitazione generale della polizia, mentre si ·stab'ilivano collegamenti organici fra questa e la vigi– lanza notturna per· impedÌI'e le scritte murali, nonchè con le guardie daziarie e la vigilanza urbana. Qon sorpr 0 esa generale lo sciopero • falliva completamente, registrando - un'astensione ,dal lavoro sì e no del 2 % ; questo in una. fabbrica in cui, in occasione degli scioperi politiGi per la legge elettorale del '53, l'adesione delle maestranze era stata altissima (un'astensione dal lavoro del 97-98 %, so– stengono i dirigenti della FIOM). Il 10 novembre '55 altri quattro operai (notoriamente A.DRIANO VANZETTI sinipatizz;anti della FIOM) venivano licenziati con la se– guente lette-ra: « Previa valutazione della Vostra posizione nei confronti çlell'azienda è stato deciso· di procedere alla risoluzione del rapporto con Voi esistente. Vi comuni– chiamo pertanto che cesserete dal prestare la Vostra opera con oggi 11 novembre, mentre Vi sarà corrisposta l'inden– nità sostitutiva del preavviso e l'indennità di anzian.ità, che, in una coi Vostri documenti, potrete ritirare a par- ' tire dal giorno 14 novembre presso l'Ufficio Personale Operai. S.p.A. VITTORIO NECCHI Ufficio Personale Ope– rai - f.to Ripa ». Di questi licenziamenti la Commissiòne Interna non veniva neanche avvertita, e più tardi la Direzione si rifiu– tava di riceverne i membri; all'intervento delle Associa– zioni provinciali, dei primi quattro licenziamenti (quelli per colletta abusiva) non si potè più far questione, essendo inte1·venuta per essi l'agitazione operaia. Per i quattro licen– ziati. con la. motivazione contenuta nella lettera su riforita, , la Necchì rifiutò- di convocare il Collegio di conciliazione e arbitrato, così che il caso è pendente dinanzi alla ma– gistratura. '- Anche in questa occasione la Camera del Lavoro deci– deva l'affissione di un manifesto rivolto alla cittadinanza, e regolarmente la Questura la vietava; ed anche stavolta il Procuratore della Repubblica conferma\ra il diviet.o di affissione della ,Questura. Il manifesto vietato, contenente una ripToduzione fotografica della lettera di licenziamento che abbia~o sopra trascritta, protestava contro i provvedimenti della Direzione invitando tutti i cittadini a prender atto della necessità per i lf!voratori di m;a·pìù efficace tutela e difesa della loro attività di prestatori d'opera, nel quadro e nei _principi della Costituzione. ... ~)t~ * * * o GCI CHE da più lati si è disposti a ripensamenti, au- tocritiche, revisioni, i fatti della Necchi costìtuiscono senza -dubbio un caso ch'·è estremamente istruttivo esami– nare. Gli avvenimenti che abbiamo sin qui schematica– mente esposti, vanno evidentemente inquadrati nella _situa– zione aziendale di. cui sono il portato: la situazione cioè di una delle fabbric_Qe italiane che maggi'ormente• ha mu– tato le proprie strutture per l'introduzione delle. catene di montaggio, nonché ai tutte quelle tecniche produttivi– stiche che insieme alle « Human Relations » le, nostre in– dustrie stanno importando dagli USA. A cònclusione di qu~st'~same si delinea un quadro estremamente chiaro della gravità e · della portata della nuova battaglia in corso nelle fabbriche; nonché della situazione· e delle prospettive in essa del mo".imento oper~io di fropte alla dura e moderna iniziativa padronale. E si tratta di un quadro, diciamolo subito, piuttosto sconsolante. · La Necchi, cr'eata da un artigiano pavese, si. ingrandì durante la prima guerra mondiale, ma compì la sua mag– gior crescita in questo clopoguena; quando raddoppiò il proprio personale, e si espanse, fra l'altro, con_una produ– zione eccellente da ogni _punto -di vista, sul mercato ame– ricano. In corrispondenza con l';wmento e la razionalizza– zione della produzione, mutarono pure le relazioni intern.b di fabbrica. Vittorio Necchi, che ai tempi della Libera- 2iione avevà saputo conservare 'intatto il' proprio prestigio fra gli operai, ed anzi consolidarne l'affetto impersonando la figura del «padrone-papà» (è un'espressione questa che ricorre di continuo, citata da ogni parte, quando a Pavia si discute della Necchi. Nell'immediato dopoguerra, Nec– chi scendeva in maniche di camicia fra gli operai, affer– mava di essere pronto a « socializzare.» la fabbrica ed a partecipa.re personalmente alle riunioni della C. I.) ; Vit– tQrio Necchi, dicevamo, con1inciò nel '50 ·circa a diradare i propri contatti con le maestranze. Il fatto coincideva;' ed era la 'conseguenza, dell'arrivo di tecnici americani per l'impostazione alla Necchi della prima catena di mon– taggio, la costituzione di uno dei più attrezzati gabinetti di psicologia del. lavoro d'Italia, la completa riorganizza~ ·zi~ne dell'ufficio tecnico suHa base dei più moderni criteri di « produttività », l'introduzione del « _Sistema di misu– razione - tempo - metodi», ed infine delle (in questo quadro immancabili) « Human Relations ». Conisponden– temente alle innovazioni tecniche venivano introdotte nella fabbrica radicali riforme organizzative ed un nuovo· siste– ma di corresponsione dèl salario, modificl~e che più avanti esamineremo brevemente. In conseguenza delle suddette innovazioni, dunque, i rapporti fra il « padrone papa» e, le maestranze andarono dirnin uendo, fin quasi a cessare, da un lato in quanto l'accresciuta tecnicità dei sistemi di produ;zione esigeva il. ~ubentrare di· una direzione più tec– nica, dall'altro perché, l'applicazione in base sperimen– tale delle nuove tecniche dando luogo a frequenti contro– versie fra la direzione e la C,I., controversie nelle quali la din)zione era costretta ad assumere atteggiamenti ri– gidi, in queste Necchi preferiva non comparire personaÌ– mente. E VEDIAMO brevemente in cosa consistano le riforme ~ cui abbiamo accennato. L'« operazione» ·ha i1iizio nel · '49; innanzi tutto si registrÌ-via via un Rumento nel nu– mero dei dirigenti, corrispondentemente allo specificarsi ·delle funzioni direttive; si verifica un incremento di circa il 40% nel numero degli impiegati (per cui il rapporto im– piegati-operai è oggi di circa 1 a 4), dei quali rnolti svolgono mansioni di studio (soprattutto controllo statistico-tecnico). Contemporaneamente si moltiplicano enormemente le ge- . rarchi~ all'interno q_ei reparti: la fabbrica viene q,ivisa in padiglioni, ognuno dei quali ha una direzione propria (direttore, vice-direttore, vari ingegneri) ; ogni padiglione è diviso in : reparti, e le gerarchie a livello reparto sono le seguenti: capo reparto, vice-capo reparto, operatore o equiparato, controllo . volante; infine, all'interno di ogni ·reparto, si formano i « gruppi» sulle linee di monta.ggio, ed a li vello gruppo (ogni gruppo consta di una vent.ina di opera.i) vi sono le· ulteriori gerarchie del sostituto assent;· e dell'opemio pilota. Alcune di tali gerarchie esi– stevano anche in precedenza, ma se ne modifica il carat– tere: la ngura del capo-reparto, ad esempio, perde via via ' il proprio originario carattere di capo tecnico, per assn– mere sempre più le .funzioni di cqntrollare (e natural– mente scompare man mano la figt~ra del capo-reparto ·che « viene dalla gavetta:», sostituita da quella dell'impie– gato direttamente assunto dalla direzione a quel com– pito). In secondo luogo, abbiamo detto, "i•iene introdotto. un nuovo sistema di corresponsione del salario: al norma.le cottimo si sostituisce il cottimo b'asato sulla « classe;;. IL sistema di retribuzione a «classe». è piuttcsto, complesso: basti qui dire che le varie operazioni lavorative vengono suddivise in gruppi secondo i 4 criteri della coi"nplessità · dell'operazione, dello sforzo visivo, dello sforzo fisico e delle sostan2ie nocive, e che ad ogni gruppo viene att1·ilmita una «classe», con relativa tariffa di retribuzione cl.i «classe». Le «classi» sono addirittura 34 per gli uomini, ed altrettante per le donne, ognuna con una tariffa diversa. Il risultato del cottimo a « classi » in vigore alla N ecchi è una paga ìn genere notevolmente superiore ai minimi dei contratti colletti vi. 411a FIOM si dice che la· combinazione delle innova– zioni di organizzazione e di retribuzione mirava - com0 l'ha otteni1to - all'.isolamento dell'operaio nella fabbrica, all'incrinamento cioè dell'unità operaia là dove dovrebbe vivere, nella fabbrica; cqmunque è obbiettivamente con1- prensibile che il moltiplicarsi delle gerarchie. e dei con– trolli nei reparti ingeneri sfiducia reciproca, produca in ognuno la sensazione di essere sorvegliato dal proprio vicino, ed ostacoli quindi la solidarietà; e che le 68 classi di retribuzione, che si sovrappongono, s.i noti, alla qualifica, moltiplichino e frazio.nino gli interessi, in corrispondenza delle nume1=ose tariffe di classe. E' certo in ogni ca.s@ che tale frazionamento ed isolamento sono. fattori senza i quali i fatti della fine del '55 difficilmente troverebbeto spiegazione. nuova repubblica ABBONAMENTI: Annuo ••• Semestrale Trimestrale L: 1500 800 4,50 " "

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