Nuova Repubblica - anno IV - n. 30 - 22 luglio 1956

• Comitato direttivo: TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione, GIUSEPPE_FAVAli. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, tel. 50,998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, ts?I. 483-207i8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de «la Nazione:., Firenze, Via Ricasoli 8. 120 - ANNO IV • N. 50 Un numero L. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato l. 50, Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. · CIC post. 5/6261, «La Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de, corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersl all'Ammi– nistrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di nim. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotogratìe, disegni an– che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritt_i riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene Inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 22 LUGLIO 1956 - L. 40 ------------------------------- LA POLITICA DELL'INTERNAZIONALE di PAOLO VITTORELLI N ELLA ORMA l 1unga polen.1ica sull'unità socialista, gli oratori e gli scrittori socialdemocratici, non solo della conente di destra, hanno spesso posto al PSI, come condizione pregiudiziale, la sua « adesione ai prin• l'ipi (o alla politica) dell'Internazionale Socialista:.. Al la Carta. ideologica dell'Internazionale, varata nel Hl5l a Francoforte, non sembra che i vari pal'titi socialisti occidentali, ad eccezione dell'uSo tattico che ne fa la socialdemocraZia italiana, prestino ancora una gt·ande attenzione. Quel documento non è dei più Colici ed è pro• babile che un rito1·no dei socialisti al potere nei mag– giori paesi europei imponga una seria revisione di quei principi, almeno per quello che riguarda la politica eco• nomica e socia.le . 'Quol prograrnma è una specie di au ... titc:-ii 1·iformista al massimalismo comunista del periodo c\f•IIR guena fredda e, col superamento di quE>st'ultimo, dovl'ebbe tornare donde proviene: cioè nell'arsenale degli st rnmenti tattici ammantati di falso ideologismo. li di• battito attualmt"nte in coi·so in seno al paTtito laburista b1·itannico, la clisc1J,ssione attorno ai problemi dell'energia atomica e dell'automazione al Congresso socialdemocratico tedesco tenuto in questi giorni a Monaco di Baviera e rimpostazione data dai socialisti francesi al dibattito par• hrn1elltare sull'Euratom sono già. un inizio di revisfo:1e di ql1el programma. Alti-o discorso merita invece l'adesione alla «politica» dell'Internazionale Socialista. L'Internazionale SociaJista, a dire il vero, non pretende di avere una politica. Le su.e mozioni sono semplici raccomandazioni indicative dello indirizzo prevaJente sn alcuni problemi di carattere asso• lutamente generico. Ma i partiti che ne fanno parte hanno una propria politica. La loro politica interna, evidente• mente, può solo essere argomento cli studio e di para• gone da parte degli alti'i partiti s.ocialisti. Ma Ja · loro poi itica estera offre invece la base per un'impostazione pfogrnmmatica comune. Del resto, l'Interna:z-ionale si pro· iwncia generalmente solo su pl'oblemi di politica inter• nazionale. Quando si chiede l'adesione di un pa1·tito - come, per esempio, il PSI - alla « politica », cioè alla « poli– tica estera» d~Pinternazionale, conviene dunque cono• scoria con cura, anche perché qnesta politica, nell'elabo- 1·azione che viene fatta dai val'l partiti aderenti, non è una cosa immobile, ma si adegua agli svHnppi della si:. tua,-,ione interùazional_e. Il socialismo italiano ha quindi un interesse diretto a seguire da vicino 1a revisione pro• gtammatica in corso in seno ai vari partiti socialisti stra• nieri sul terreno della politica estera. Tre di questi partiti, i maggiori, ossia il partito labu· rista britannico, il partito socialista francese e il partito socialista tedesco ham10 consacrato, nel corso delle ·due· ultime settimane, la loro attenzione, a questa 1·evis.ione progl'ammatica: i labnristi in una nuova piattaforma di polHica estera appl'ovata il 4 iuglio scorso dal loro grnppo parlamentare; i francesi e i tedeschi nel pro• gramma di politica estera approvato nei loro congressi di Lilla e di Monaco di Baviera .. Dall'analisi di questi documenti risultano alcuni punti comuni, .che conviene indicAre brevementeJ in una specie di p1~omemoria per i socialisti italiani: 1. P.iano Pineau di a.foti alle zone depresse; questo piano, che prevede una politica cli aiuti nol quadro dèl– l'ONU, ossia in collaborazione anche con l'URSS, esclude quindi il progetto di aiuti nel quadro della NATO. Esso è stato approvato non solo dai francesi, ma anche dagli inglesi, nel loro documento precitato .. Purtroppo, non è stato appoggiato• dal governo italiano, del quale fanno pa1-te anche i socìaldomocratid, e ad esso si è riferito fugacemente, nel recente dibattito di politica estera, solo un oratore del PSI, l'on. Corona, mentre è stato abbon– dantemente ignorato dagli ora.tori socialdemocratici. 2. Rapporti con la Cina comunista: ì laburisti sono stati fra i primi a riconoscerla, quando erano al governo, (Le dichicÌrazìoni dell'on. Saragat sono sempre rtportàte con entusiasmo nelle note det giornali della Confindustrta) (Dis. di Dino Boschi) L'aedo (scmicicco ) della borghesia e i tedeschi propongono ora cli concludere con essa un accordo commerciale. Ma in Italia ...J1Ònse ne parla, nel governo quadripartitç,, e a suo· tempo è stato un delegato socialdemocra.tic0 al governo, l'on. Treves, che ha criticato più asprnrnente le trnttative in corso con la Cina. 3. Unità tedesca: mentre, in Italia, si rimane ancora Legati alle, posizioni ufficiali dei goverri.i occidentali, i socia– listi tedeschi e inglesi propongono ora d'impostare la po– litiéa di unificazione sulla base del 1·itiro della Germania unificata dai blocchi militari, compresa la NATO, e della sua adesione a un patto generale di sicurezza europeo. 4. Revisione della NA'1 1 0: i francesi sono stati i primi· ad impostare concretamente una politica di maggiore indipendenza dell'Eul'Opa nel quadro della NATO, ina conl'rando, ahche in questo caso, l'ostilità dei rappresen• tanti italiani. Ora, i labur.isti vengono in appoggio alla Sli'IO, proponendo una revisione completa delle funzioni della NATO e de.Ha distribuzione delle forze militari messe a disposizione del SHAPE, tenendo anche conto dello sviluppo delle armi termonucleari. 5. Energia atoniica: mentre i socialisti francesi hanno chiaramente indicato, nel lol'o congresso 1 che l'Euratom deve avere fini pacifici, mettendo in difficoltà la delega– zione socLalista al gove1·no 1 nei rapporti con gli altri partiti, clUl'ante l'ultimo dibattito. alt'Assemblea nazionale, i socialisti tedeschi hanno deliberato all'unanimità, a ~1onaco, di chiedern la cessazione delle esplosioni e uno studio approfondito 'dell'utilizzazione a fini pacifici della energia atomica. G. Disanno: i principi sÒstennti da Jules Moch· alla Commissione per il Disarmo sono oggi virtualmente ap• provati da tutti i maggiori pm·titi socialisti occidentali. 7. Svolta sovieticci: in tutto questo lavoro di 1·evisione programmatica dei grandi partiti socialisti europei, la svolta sovietica 1 quale che sia il giudizio che &i formula sulle prospettive interne sovietiche, appare come il punto di partenza per imposta1·e, sulla base del «disgelo> sovie• tico, una. politica di superamento della gueua fredda. Ecco alcuni temi concreti di meditazione, che si o!– fi·ono oggi al mondo socialista italiano in Iermento 1 per impostare su basi non sentimentali almeno una parte · sostanziale del suo lavoro di 1:evisione programmatica per l'elaborazione cli una politica cl-i nnità socialista sul teneno che fu all'odgine delle scissioni del 1947•48. Ne riparleremo. 4 Note ro,nane I .QUOTIDIANI, i periodici e le agenzie di stampa portavoce degli air,bienti gove1·nativi lianno into• nato, con 1a puntualità della cicala, l'abitualo riior• nello di ognj estate. « Tutto è calmo - assel'iscono - e nulla m.inaccia il prossimo futurn. L'estate traworreri~ in )Pace anche per il mondo politico nazionale». E' come con i lampi; dopo viene il tuono e il più delle vo1te piove. Dunque, occorre stare ftll'erta. Dal giorno che presero que• st'abitudine, .precisamente dal l 947 in coincidenza con la estromii-:sione delle sinistre dal governo, vi si faccia caso, non si è più avuta un'estate come si deve: nel 1948 vi fu l'attentato a Togliatti; dal 1949 al 1952 - prescindendo dalle val'ie « cacce allo slip> che resero noto Scelba fin nei tropici - i cittadini vissero sotto la costante minaccia. delle leggi eccezionali, allo studio - puntualmente ogni mese di luglio - dei competenti ministeri; dal 1953 ad oggi si è sempre avuta una crisi di governo, tranne che . per l'estate del 1954 che, tuttavia, fece registrare l'avvio dell'offensiva del « culturame » contro le organizzazioni clemocrntiche. ·1 tradizionali « serpenti cli ma,·e » ,,_ le notizie invon• tale di sana pianta, cioè - di cui i giornalisti si sono semp"e serviti per « vendere> :r:i,elvuoto provocato dal solleone sono rimasti nei cassetti. C'è il capocronista di un giornO:le 1·omano fìloliberale che ne ha tanti che medita di raccogl-ierli in volume. Lo « state tranquilli» della stampa governativa, insomma, ha il valore del « c'è ancora tempo» col quale, rnaliziosamru,te, l'on. Natali tenta rego• larrnento di e,,itare ai suoi ministri, snl plinto di conclu• dere J-a riunione del Consiglio, l'assalfo inevitabile dei 1'ap• presentant-i della stampa. li'o1·se la previsione che quesfestate non si avr·à la crisi del governo è esatta. Ma il governo non è tutto e se anche il parlamento è in. fe1·ie, vi sono i pal'titi, i sindacati o, se •non bastasse, vi è il mondo economico e finanziario, che a dirsi così, con due parole, sembra qualche cosa di vacuo ed irreale, ma che a pensa1·ci bene, con Ja valanga. dei fallitnenji, delle cambiali e degli assegni prntestati, nonchè con l'aumento, davvero pmnoso, delle scorte di magazzino ò a un pnnto tale di rigidità. da. far temere quasi imminente

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