Nuova Repubblica - anno IV - n. 29 - 15 luglio 1956

nuova ·repu/J~ Comitato direttivo: TRISTANO COOIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATl. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, te!.. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza lndipencfenza 29, . te!. 483-207,8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in .ltaly. St. Tip. de «La Nazione•, Firenze, Via Ricasoli 8. 119 · ANNO IV . N. 29 I CONTI SENZAL'OSTE .DU~QUE, la montagna ha pa1{01·ito il topolino. Dopo . una fervida sel'ie di consultazjoni. per il go~1er~o di . , Firenze « per Jo svilnppo d~lla Sl,IA funzione divi– naLl'ice » ( comè testirnlrnente si espt·ìmcva il Gior'nale del M'<iiti1to cli domenica 8), ecco improvvisa la decisione del• ·fon." La Pir3, trasmes:-a con un coni11nicato aHa stan;pa. da Palazzo Vecchio: Giunta monocolore. Era la soluzione recisamente scartata, collie a::;solutamente inaccet.tnbile, . fino alla vigilia: ma già ave,·amo appreso, d8.Ùa medesima. fonte giornalistica, che « l'avvenire di Fire,nze nel tnondo ed il benessere dei fiorentini non possono essere legati so}. ta,_,to a poche piccole operaz'ioni matemd.tiche; viziate dalla int1·An::;igenza di piccoli gru,ppi »; d'alLi-ondc, le ·opere pnb• bliche progettate da. La Pira « sono il frutto cli nna unione Ol'ganica della città e della illnminata compt·ensione della n1caziol1e di Firenze». Fa parte cli questa prospettiva p1·off'tica (non per nulla si 'è tenuto qui, pochi giorni fa, il ('(llwegno de11a pace e della civilt.ù cri$tiana, proprio su t<>n1icli pl'ofezia e storia) anche la decisione - 1·ipetiamo, J"('"Pinta fìno al giorno prima - « per i.I decoro ed il bene """ '-rl< ,.,1'TOvlm'l,;-<-n Un numero l. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato l. 50, Abbonamenti: annuo per Italia e Fumda l. 1500, sem. L. 800, _trim. L. 450. Estero: l. 2000, 1100, ·600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, «La Nuova ltàlio, 'Firenze. G!i abbonamenti de• corrono dall'inizio· del mese. Per pubO/icità rivolgersi all'Ammi• nlstrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per col~nna. ESCE LA . DOMENICA · ~-SaJ..to~;;– ,Vta.. ~IM~-v ~~to _ReMLQ_ • , ·'. 1' ·,i. e Nuova Re~ubbli~a • e :..,...... ,_ ' ' & ~nchs giQrnale murale, registrato presso Trib. di Firè'nze 1.V .. 5ecreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 15 LUGLIO 1956 • L. 40 cli:-:pet,to dell'aritmetica, e della volontà dei cittadini. E La, Nazione, di cui nessuno 'av1·à dimenticAto i viole,itissimi toni Antila.piriani nell'etù delle requisizioni e delle Cascine, annuncia a grandi titoli, e con màlcelata soddi~fazione, che ,~ei prossi·,ni quattro unni l'(mt1ninistmzione del nostro Co• ?Hm1e sa.rà governata da mm {Jiunta monocolore democri– stùma. Si vede che a forza di sentir parlare di profet.i, ~111cl1e Alfìo Russo s'è faf-to cornggio. . N"on sarà male, a questo punto, mette.l'c i ponti sugli i. Qual(' sia la situazione nurne1·ica, dei rapporti di fol'Za, nel C'on$iglio comunale di Firenze, è noto a tt1tti: 30 seggi fra comunisti (17), PSI (6), UP (4), PSDI (3); e 30 seggi fra DC (25), liberali (2) e mis::;ini (3). Poiché i dernocri• R1Ìi:tnidi Firenze hanno 1·ecisarnente espluso, fin dal primo gio1·no, ogni possibiUtì~ di coJlàbo.razione con libèrali e n1iskini, la soluzione el'a cl'Ùbbligo: accordo fra democri• slioni e socialisti. I.a DC ha perduto rrlolto tempo per tenhtt·e di' dimò'strare ai socialdemocratici fiol'0ntini i van• b1ggi di un accordo a due: ma poiché il PSDI ha già fatto delle er-;pel'ienze, il tentativo continuamente ripetuto in quf•r,;lo senso da La Pira è fallito. Né, essendo i liberali già <~f-;cluki dalla precedente Giunta, una soluzione di tal ge. TI<"t'e avrnbbe rappresentato - a Firenze - un passo avanti. Al coi:itral'io, fra socialdemocratici, PSI ed U1?, è stato i:;ti-etto un accordo di azione unitaria, che ha creato un blocco socialista forte di 5G.000 voti (si tratterebbe di quei « piccoli gmppi » che secondo lt Mattino credono « di mol• tiplicarn le proprie forze sopravalutando una pili o ·meno pref-;unta insostituibilitlt >). (Ro1n,a, capitale della Repubblica democrattca, ha (Dis. di Dino Boschi) · • Si aggiunga qualche cosa di più importante delle con• Riderazioni numeriche. Tntti sanno Che la DC fio1·entina n1ppresent.a una delle punte avanzate verso si~istrn., verso una real!='volontà di ape1·tm·a e di dialogo in direzione so• (·ialista. da pa·rte dei cattolici cli tutta Italia. La Federa· zione fiorentina è in mano a un g'ruppo di giovani Che non hanno mai mancato cli 1·ipetern la loro avversione all'im• mobilismo cenirista, la loro volontà di dare alla prima occasione una battaglia politica decisa.. Di questa batta– glia, La Pira dovrebbe essere 1o strnmento e il vessillo, :·ttnche se non sembra si tratti cli strumento o vessillo fa. c.ilrncnte maneggiabile. L'avversione fino a ieri dimostrata alla Giunta monocolore rispondeva coerentemente a questa pòsizione. Ora, come si spiega che proprio .nel momento in e;ui i democristiani di Venezia danno co1·so, senza a•natemi •e senza scomuniche, ad una apertura a sinistra (che a Ve• nezia assume una qualificazione precisa); nel momento in ·cui i socialdemocratici di Milano mostrano una insospet– Ùth energia e costringono la DC a piegare senu, che pe1· · qvdsto si faccia o si voglia fare a.lcun(, crisi di governo: come si spiega, dicevamo, che pl'Oprio La Pira si volga alla s9luzione monocolore. a li'irenze? Ci si pel'metta di un sindaco eletto in virtù di 10 voti fascisti) TESCHIO DI MORTO - ((Signor sindaco, facciamo un gireUo verso ~e Fosse Ardeatine?n. dubitnre che si fratti d'imposizione fon[aniana: nel rnondo cattolico, La Pira ha oggi un peso 1he va al di là di Fa-nfani, e nessuna segreteria politica potrPbbe costrin• ~gel'lo ad un'azione da lui non voluta. E' dunque da i-i~ ·tenei·~ (e le informazioni in nostl'O possesso lo confer. mano) che la rinnovata intrnnsigenza lapil'iana abbia una pili precisa e di1·etta i~,'irazione vaticana, secondo nna di1·ettrice politica che va molto al di là del problema delle Giunte. Qhe oggi La "Pira svolga, per conto del Valicano, una certa politica di contatti col mondo orientale, è a tutti noto; forse non è noto invP.ce che, pdrna di affer• ma1·e la sua «chiusura», ver~o i socialisti, La l"lira ba tentato di concordare col pa1·tit:o comnnista di Fi.l'enze un acco1•d'o,di benevola asbnsione o eventualmente di appog• gio alla sua politica «sociale>. In sostanza, a La Pira interessa cli piÌ'1 il dialogo diretto coi comunisti (su un piano d'incontro finalistico o, Se vogliamo usare una. parola che gli è cara, escatologico) che non la modesta operazione politica di dare una Giunta funzionante a Fi• ·renze, mediante un chiaro e leale accordo coi soci~1listi. Ora, non saremo certamente noi a negare l'impor• tanza dell'azfone· che il pl'of. La Pfra svolge, o presmne di svolgere, sul piano internazionale. Ma ci sembra che a questo punto gli ele!tori fiorentini abbiano il di-ritto di chiedere un po' di chia1·ezza. Suì piano della « vocazione mondiale» e della « funzione divinatrice, essi possono anche sentirsi rappresentati, a scala universale, dalle ini• zia ti ve cli La Pi1:a; ma sul piano de!Famministrazione, dei problemi concreti e irnrnediati della città, essi hanno il di• ritto di chiedere che, intorno a un programma, si formi. una maggioranza omogenea. Se è vero che il programma di La l'ira vuol essere un progrnmma avanzato, biso• gna ch'egli si adatti à discuterlo e ad attuarlo insierne con coloro che sono disposti ad accettarlo: senza pretendere da nessuno delle cambiali in bianco. , Quanto ai demoèrist.ial)i 'fiorentini, si porie a loro, in modo patetico se vogliamo, l'eterno dilemma politico dei cattolici. Al momento decisivo, la loro scelta è determinata da'lla « ragion di stato» ,~aticana o dalla propria volontà politica? In questi tempi cli destalinizzazione ( nOn abbia• mo dimenticato la violenza della polemica elettorale de• mocristiana contro la « ragion di stato» so\·ietica deter– minante della politica comnnista nazionaleL occorte che anche i giovani deJ11ocristiRni facciano un po' di esame di coscienza. Essi sanno che, pe1· noi, il tema dell'aper– tura a sinistra non è mai stato nn terna di tattica contin– gente: siamo persuasi, lo siamo fino in fondo, che solo nn ridimensionamento dell'indifferenziato mondo cAttòlico, solo una «scelta» di fondo d'una pa1'le dei cattolici, solo una collaborazione non casuale ma programmatica fra forze cattoliche democratiche avanzate e forZé socialiste coscienti della necessità del proprio apporto al rinnova~ mento dello Stato, può ftll' nsci1·e rapidamente la situ~– zione italiana dalla spirale delle contrapposizioni mani– chee, e quindi dall'im,nobilisn-10 stagnante della conser– vazione. Queste cose le sappiamo, ed abbla'mo agito ed .agiamo in conseguenza. Anche i socialisti del PSI mo– strano di fare àltrettanto. Che cosa intendono fare, al di Hi delle enunciazioni e delle formule, sul terreno polit,ico concreto, i cattolici di sinistra? La scelta., oggi, sta a loro. E non dilnentichiarno che nessuna politica, alla. fi:ne, può sopravvi.vere alla constatazione della sua inavplic(ibilità. Se è manifestamente impossibile avviare la politica del– Vincoiltl'o, da noi auspicata e perseguita, c~è sempre di ricambio la politica dello scontro, che rimetterà in onore formule e prospettive che •speravamo supel'ate ma che riacquisteranno piena validilil se il paese si renderù conto che non c'è altra strnda. Per ·la Giunta di Firenze, si giuoca dunque una par• tita irnpo1~tante. E non ci faremo spavental'e né dai « de• creti » di Palazzo Vecchio, né dalle compiacenze di Alfio Russo. Bisogna che La Pira. abbia pazienza: che si rirnetta a fal'e un po' di conti. Egli non sarà il rnppresentante dei fio1·entini, se i fiorentini non lo vorranno. Potrà essere sol– tanto il rappresentante dei democ1·istiani fiorentini. Ma è ridotta a questo la sna vocazione? L'offerta.che i socialisti hanno fatto a La Pi.-a resta e resterà ferma: ma esistono anche .·altre alternative. Perché, prima. di tutto, va ri. spettata, de1nocraticamentc, la volontà democrntioa. degli .elettori.

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