Nuova Repubblica - anno IV - n. 28 - 8 luglio 1956

._-, nuova Comitato direttivo: TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp.), Un numero L. 40. Estero L 50. Un numero arretrato L. 50. PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI.Segr: di Abbonamenti: annuo pe"r Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, redazione: GIUSEPPE FAVATI, Direz. e redaz., Firenze, Piazza trim. L. 450. Estero: L, 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000, Libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, CIC post. 5/6261, «La Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de- tel. 483-207;8. "Autor"iz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952, corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi- P __ ri_n_te_d_i_n_lt_a_ly'-._S_t._T....:ip_._d_e_«_La_N_az_i_o_n_e_».:.,_F_i_re_n_z.:.e.:.,_V_ia _ R i .:.ca_s_o_l_i ..:.8..:.. __ _ n_i..:.s.:...tr..:.a..:.z:..:io:.:.n:..:e:.:.._T:..:a:.:.r.:.;ifl:..a~: :. L;.: ._l:. :5:;·. .:000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. 118 · ANNO IV . N. 28 IL NODO O RMAI il nodo delle giunte si avvicina al momento della soluzione o del taglio. Genova, Roma; -Pe– scara, Palermo, sono altrettanti esempi di una ten– denza pericolosa, che dovevamo tuttavia prevedere. Ri– prendiamo le cose un po' lontano, al vero punto d'inizio. Questo risale alla campagna elettorale, quando nella DC si presentarono due fondamentali tendenze, apparente– mente, allora, in contrasto. Una era la tendenza Fan– fani, delle « chiustHe stagne» a destra e a sinistra. L'altra, era la tencl\mza Gonella, alla quale con qualche superficialità fu riservata, dalla sinistra, una accoglienza eccessivamente simpatica. Gonella sosteneva, è vero, che non si dovesse appagarsi né delle giunte di minoranza, né del ricorni:J al commissario; che dovunque si dovessero tentare estensioni alle mezze ali; ma non bisognava tra– scurare il fatto che, benché incline per qualche suo rico– noscimento a tener conto dell'evoluzione del PSI, Gonella metteva sullo stesso piano, il piano ciel « caso per caso », l'apertura ai socialisti, e quella ai monarchici. ESCE LA DOMENICA • lCll « Nuova Repubblica » è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie: disegni an– che se non pubblicati, nòn si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 8 LUGLIO 1956 - L. 40 Oltre a Gonella e Fanfani, si udirono allora, da parte soprattutto cli Tambroni, moniti di cautela. Tambroni, in particolare, doveva facilmente prevedere, attraverso le in– formazioni del suo dicastero, che i casi dubbi riguarda– vano i principali centri italiani; e già egli doveva aver calcolato che la soluzione commissariale avrebbe impli– cato a breve scadenza nuove elezioni, che riguardavano cinque milioni di elettori. Egli raccomandava perciò, dap– pertutto dove fosse possll:iile, la formazione, larvatamente più possibilistica, di giunte di coalizione. E dietro Tam– broni, c'era Segni: Segni che non si è battuto nella cam– pagna elettorale, certo perché era malato, ma certo anche perchè non ne condivideva l'eccessiva politicizzazione, da cui gli era a,~evole prevedere che sarebbero derivate, lo si volesse o no, conseguenze per lo schieramento governa– t1vo. Frattanto la DC, sferzata dalla sfida delle sinistre, gridava sui tetti che essa aveva un ben preciso pro– gramma per le autonomie locali, e premeva sul governo per il lancio di progettini di legge, cl.i cui è inutile ridi– scutern ora il sapore schiettamente, elettoralistico. ( Dis. di Dino Boschi) ROMA CIT'l'A' APERTA ... A DESTRA - Regista: Amintore Fanfani . Produzione: « Clerico-film "· Che cosa succede oggi? Tutti questi dati confluiscono, confusi, nella situazione di questi giorni. La tesi fanfa– niana delle chiusure è rimasta formalmente in piedi. A Milano, per esempio, a sostegno di una DC non assolu– tamente contraria a trattare con il PSI, è intervenuto con la sua indiscussa potenza il personale del Comitato c.ivico; e non si è riusciti sinora· a farne nulla. A li'i– renze1 proprio perché la persona di La Pira non dà alla DC tutte le desiderate, assolute garanzie per il futuro, si dichiara, attraverso l'agenzia «Italia», che la situazione è confusa. Ma a Genova è chiara, a Palermo, è chiara. A Roma la perfetta• chiarezza non è venuta dalle di– missioni di Tupini, _ma dal sùo candido, immediato stu– pore, nel momento in cui Saragat gliele richiese. Ora che éosa signifi_cano questi esempi? Significano c.hf sotto l'apparenza della tesi di Fanfani, va in applicazione, ma a senso unico, la tesi di Gonella. Naturalmente si è pensato anche al pretesto, alla giu– stificazione. Si dice che anche se l'appoggio proviene dai partiti dell'estrema destra, non conta, perché esso non è negoziato. Ora questo argomento è di un so 6 gettivismo. così puerile da far sbalordire. Obiettivamente le giunte che si vogliono di minoranza e centriste ottengono i suf– fragi che richiamano esse stesse con i loro programmi. Fate prograrnmi di municipalizzazione; generalizzate il sistema :gscale applicato a Bologna da Fortunati; pro– muovete indirizzi di pubblico investimento, e vedrete natura !mente dileguare i voti della destra. Sembra strano (ma è un paradosso così frequente che ha finito di sor– prenderci) che si debba ricordare proprio a uomini di· formazione specificamente religiosa la logica della vita morale: mà ciascuno ha esattamente quello che ha vo• luto, ciascuno è giudicato per le sue autentiche intenzioni. Come al par1amento Segni ottiene naturalmente (anche se gli dispiaccia) i voti delle sinistre per le leggi social– mente progressive, così nei comuni i democristiani otten– gono i voti delle deshe là dove i loro programmi, o perché troppo generici, o perché decisamente indicativi, logicamente li richiamano. E qui si viene forse all'autentico «nodo» delle giunte. Se questa politica non impegnata permette oggi tutti i pateracchi più sturziani, lo si deve al fatto che un auten– tico impegno di politica ·amministrativa, secondo un in– dirizzo preciso, è mancato sin dall'inizio. Sotto il · fra– stuono delle esenzioni fiscali elettoTalistiche dell'ultima ora si è celato il vuoto, la carenza perfetta cli un orien– tamento generale. Su questa base Fanfani può natural– mente adottare finalmente un Gonella dimidiato, e, con qualche piccola soddisfazione, raccogliere ancora una volta quella che egli ch.iarna l'« unità dei cattolici». Un mese fa, il simbolo di questa unità el'a il commissario; oggi è il compromesso, tacito ma come sempre possibilisticamente motivato, coi fet;cisti. Quanto sia di corta veduta questa politica, diranno probabilmente gli sviluppi della generale politica italiana. La meschinità del trucco non può non produrre conse– guenze, in due sènsi possibili: che si formi, dietro al PSI scioccamente respinto, il « fronte repubblicano », o che si prepari, rnalgrado tutto, una nuova conyergenza di azione tra socialisti e comunisti. La DC avrebbe avuto ogni interesse a favorire essa stessa la prima formazione: a lungo andare, un «fronte» guidato dai socialisti asse– gna alla « libertà religiosa» margini meno insidiati, anzi, nori insidiati affatto, nel conh;onto di un fronte in cui riappaiano i comunisti. Ma la DQ non cerca la libertà re– ligiosa per se stessa, come dice, bensì un certo grado di potere oggi, improvvida per il domani. Così qualun– que « fronte» si formi, repubblicano, o, alla lunga, popo– lare, essa lo avrà voluto contro se stessa. Non tocche– rebbe a noi preoccuparcene, se non stesse a cuore a noi stessi, malgrado tutto, che il grado di adesione che molti cattolici hanno dato ormai, con sicura lealtà, alla vita pubblica italiana, 110n dovesse essere rimesso in questione da incresciose poi.emiche, e da stati cl'animo aggressivi, che i democristiani vengono, con le loro pro– pensioni clericofasciste, pr?vocanclo con pericolosa super– ficialità. NUOVI GUARDIA ALLA RAI-TV ROMA, luglio I L CAMBIO delle alte cariche alla. Radiotelevisione ita– liana era atteso da tanto tempo, che non ha sorpreso nessuno. L'attacco più duro alla gestione dell'inge– gner Filiberto Guala risale all'atitunno-inverno scorso, quando la Radio, ma soprattutto la Televisione, dimostra– rono una inesplicàbile fiacchezza nella ripresa delle tra– smissioni dopo le vacanze estive. Bi ogna dire che l'idea della «vacanza», in un'azienda e in un tipo di produzione come quella radiotelevisiva, è priva di senso. Nello stesso tempo il varo di alcuni tentativi abortiti di varietà (il fa. moso « Telecipede », ad esempio), danneggiò la Televi- · sione italiana a segno, che occorsero spettacoli come « Pic– cole donne» e infine l'enorme successo di « Lascia o rad– doppia?», p~r riabilitare la Televisione. Questi attacchi «tecnici» alla -gestione Guala non co– stituivano però se non il centro visibile della polemica; e sarèbbe stato equo riconoscere che, sul piano tecnico e di direzione aziendale, il periodo Guala è stato, per altri versi, eccellente. Basti pensare alla ttiplicazione degli abbona– menti televisivi; alla estensione della rete televisiva al Mezzogiorno; a servizi· notevoli per virtuosismo, come quello delle- Olimpiadi della montagna; all'attrezzatura di nuovi studi che portano l'apparecchio tecnico della TV italiana ad 'un livello non inferiore a quello della televi– sione eul'opea notoriamente più avanzata, quella inglese. I motivi della polemica sulla gestione Guala erano in realtà, in largo senso, politici, anziché tecnici. In P'.·im_o luogo è inutile nascondere un paio di « gaffes» nei n– guardi del presidente della repubblica, di ovvia gravità._ ':i si rimediò poi assegnando la priorità assoluta alle notizie che riguardano il Quirinale, nel giornale radio e nel tele– giornale; qualche commento, come quelli dello Zatterin alla TV seo-narono una deliberata riparazione. Stando alle ' b l'" nostre informazioni, di fatto è accaduto che, superata 11·- ritazione del primo momento, proprio dagli uffici ~ttine_nt~ alla presidenza della repubblica è venuto, negli ultnm tempi, un leale sostegno alla persona dell'ing. Guala. . Che cosa, allora,, gli si rimproverava? Guala proviene (segue a pag. 2, 2.a col.), o o e r ·- c o e ·- (9 r o (]} ~ -o .e ·- c

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