Nuova Repubblica - anno IV - n. 25 - 17 giugno 1956

(115). nuova rc1111bblica- ENERGIA ELE'l'TIUOAE INHUSTRIALIZZAZlONE IN SICILlA PREZZI CONTROLLI EPROMES Pc,· l'industrializzazione dcli' iso!a, è cli fondamentale .importanza il problema dei prezzi, tuttora troppo elevati, per– chè si rifanno al "prezzo cli monopolio,, fis ;alo nel '42 pe,· la SGES, quan.do da sola produceva .il 98 per cento dell' energia. Solo la ·Cassa di conguaglio, istituita fin dal 1947, può limitare il prepotere del monopolio, mentre la attuazione della "tariffa unica nazionale,, consentirebbe alla Sicilia di porsi sullo stesso piano delle altre regio1.i di EDUARDO CUGINO HI P ERCHE' effcltivarnente possa avere inizio l'alt11azione del piano cli industt'ializzazione occorre Provvede1·e alla. costrn;,-,ione in Sicilia, di nuovi impianti di produzione di energia elettrica. Dal 1950 al 1055 la pl'O-:– duzione, nell'isola, è passata da 403 ·a 79G milioni di kwh. Se il piano di incl11st1·.ializzazione avrà. concreta attua– zione, per la. copertura del fabb.isogno fino al 1960, sarà necessa.-in una prod11,-;ione di almeno l miliardo e G00 ntilioni di kwh. L'ESE potl'il cont1·iUuire, entro ìl termine predetto, alla produ½ione di 750 milioni di kwh, qualora sin nd esso assicurato il ben noto finanziamento di 25 mi– liardi in 5 nnni. Questa cifra a.ppare assai modesta, in confronto all'anunontare degli investimenti richiesti, in sede naY-ionale, per la costruzione degli impianti pre– visti pel· copl'ire il fabbi:=;ogno fino al 1960. Nella relazione Santol'O è in dicato un investimento medio annuo di ben ft:')5m.i/ ia.rd· i di lire, per ottenere un in.c-rem, en.to medio onnu.o costante della capacità deoli im– piant·i aenenitori d-i 1L~85 milioni di kwh. Però, la pro– duzione nel l!J55. p1·evista, secondo la predetta relazione, in 36.800 rnilioni di kwh si aggi1'a., invece, intorno ai 38.650 lnilioni, con un aumento, 1·ispetto a quella del 1954, di 2685 milioni di kwh. (Suppi. Boli. dicembre 1955 U.N.A.l'.A.C.E.). ]...'jnc1·crnento. medio annuo della produ– zione nell'isolfl, se sari~ 1wviato il pt·ocesso di_ industria– ]izzazione, si p1·es1111w di circa 160 milioni di kwh. Nel seUore eleUrico, dunque, la situazione clclln pe– nisola1 nel prossimo fuluro, appare ·assai più difficile di quella. che si prospetta in Sicilia. Pot1·ì1. sorge1·e il dubbio che il collegamento elctt.rjco oon la. Calabria, ntl ravcrso lo stretto di Messina, possa essere utiliY-zato pel trasporto dell'energia elettrica dalla Sicilia al continente. Oggi, la SME (sebbene contrnllata dall'lRl) svolge nPI meridione d'Italia la medesima fun– zione della , GES in Sicilia. E' noto che la. SME trovasi in difficoltà. Le 1◄'1 1 '.S8. chiedono, inoltre, con insistenza, energia dallA Sicilia. Si. pro.-ipetta la possihiliti\ che, per sopperire alle defi– cienze cli pt·odn:.-;ione nella penisola, possa, nei prossimi anni, essere utiliz:.-;i\tu, l'acqua dei nostri serbatoi duronte l'inverno. Infatti nell'Jtalin settent.rionale lo squilibrio tra produ;,.ione e con:c-un10 è molto più sensibile nella sta– gione invernale che non nei mesi estivi; a causa della solidificaziono dovuta alle basse temperature, si rende assai difficile il fun;,;ionamento degli impianti idroelet– kici nella regione alr>ina. E' da sperare che lo s\,notamento prematuro dei no• stri serbatoi non ubbi1.t a ,·el'ificarsi; se dovesse aver luogo, l'agl'icoltura siciliana. risentirebbe gravi dnnni. Sostan;,;ial,nente la disponibilità (t,nanziaria occorrente oll'ESE nei prossimi. 5 anni raggiunge l'a.mmontore di appena wi decimo deafi investimenti previsti, in sede nazionale, ver 11n solo anno. Anche se la SGES costruirà la 4'. Tifoo :i>, della potenza di circa ·100 mila kw ad Augusta, è opportuno tenere pre– sente che con l'Pntrala jn esercizio nella centrale della STES, del terzo gn1ppo di 30 mila k-.v, previsto per il maggio 1957, non si anù alcun miglioramento nella capa– cità pl'Oclutliva clcll'irr,pinnto, poiché uno dei tre grnppi dovri\ e.c;.:.e1•e destinato idla riserva. Per attuare il piano di industrializzazione è neces.~ario provvedern alla co1-:tnrnione di nna terza grande centrale, della. potenzn di 80-100 ,nila kw, che potrà svolgere la funzione regolatrice del carico. Qu es'ta c entrale non potrà che essere quella giil progettata da.ll' ESE: Questo ente, inoltre, non dovrebbe Pssere privato del diritto di eserci– tare jl compito ir:itituzionnle del coordinamento dell'utli– vità cli tutti gli impi~nti dì produzione e della distribu– zione dell'energia e!eltrica nell'isola. Vogliamo sper n,·o ch e il governo regionale, che sembra O.isposto a dare pie.na libertà al monopolio privato nel– l'attuazione dei suoi programmj, non voglia impone• Ji– miti alla funzionulitù dell ..ESE. Non può essere negata ad un ente pubblico, nel quadro 'della sua legge istitutiva, ]a possibilità. di attuare inte– gralmente, il progn1,mma di. 1avori prospettato il 5 di– cembre dello scorso anno dal presidente Messjna. E' stata recentemente diffllsa la notizia che sareb– bero in corso certe pratiche per la, costituzione di una unione monopolisticR tra la SGES e l'ESE. Sarebbe prevista. l'applicazione di una comune tariffa di ven– dita dell'energia con la. co1_1seguente divisione della Si– cilia in due zone di infltienza. Non è possibile stabilire la vel'idiciti~ di tale notizia. E' però da ritenere « a priori» impossibile un accordo del genere; sarebbe lecito ammetterlo solo nell'jpotesi eh.e a. presidente dell'ESE fosse nominato il direttore ge- (Di&. di Di110 Bo1clti) La Triplice fa il suo giuoC'o nernlo della SGES o qualche per80nfl. di sua fiducia. Cosa c::liefino a questo momento, è du l'iteneJ'Si esclusa. Vogliamo, in ultimo, fare qualche considerazione snlla questione dei prezzi dell'energia., senza lasciarci influen– zare da. arbitrarie illazioni. Il direttore generale della SGES, attraverso la stampa, ha recentemente affermato che il prezzo di vendita del– l'energia in Sici]ja è conforme a quello del mercato na– zionale, in base ai provvedimenti del CIP. E', però, da osservare che la disciplina dei prezzi disposta dal CIP fa,. in generale, riferimento ai prezzi bloccati nel 1942. A parte uria certa possibilità di maggio1·azione concessa alle tariffe-base, a parte i vari accorgimenti spesso esco– gitali pe1' eludere il controllo, è da tenere presente che in Sicilia il prezzo imposto ai consumatori nel 1942 ern un prezzo. di monopolio. La SGES, infatti, produceva allora il 98 per cento dell'energia immessa al consumo. Gli aumenti percentuali fissati d1;1.lCIP opernno, dunque, a partire da pt·ezzi eccezionalmente elevati. E' questo il motivo onde in Sicilia sono praticati 1 tuttom, prez;,;i di speculazione; l'energia, per qualsiasi uso, nell'isola, ha un prezzo assai pili elevato che nelle altre regioni d'Italia. Non è snperfluo ricordare che al 31 gennaio Hl53 il pl'ezzo dell'energia per l'illuminazione privata variava da lire 42,72 a. Monreale, a lire 54,48 a Valledolmo, a. lire GO a Castronovo e ad Acquaviva, a lit'e Gl,60 a Scaflani, ecc. Solo in seguito al provvedimento n. 348 del 20 gennaio '53 relativo alle forniture di energia eleth-ica per uso dì illu– minazione privata, il prezzo fu ridotto a lire 42 per k\vh. E ' risaputo che, i trusts elettrici in atto in Italia, avidi di nuo,·i profitti, chiedono una revi• sione delle tariffe elettriche. Si vorrebbe elevare l'at– luale coefficiente di maggiorazione dal 2300 per cento al 5000 eçl anche al 6000 per cento. Il problema è di in– teresse gene1·ale. Negli ultimi tempi i medesirni trnsts hanno insistito tenacemente per ottenere l'abolizione della Cassa di conguaglio, istituita.· con decreto del 15 set• tembre 11)47, n. 846, che ha la fnnzionc di preleval'e un sopra.prezzo sull'energia. prodotta. I monopoli elettrici in– tendono liberarsi dell'unico sti;umento di cui Jo Stato at– tualmente dispone per limil'are il loro prepotere e uontrol~ lare i· loro bilanci. ' L'onorevole Villabnma, durante il convegno nazio– nale sulle tariffe elettriche svoltosi a Torino il 25 mal",m, ebbe a sostenere con cnlore la necessità. di mantenere la Cassa. di conguaglio. Lo stes::io onorevole Villabruna, in qualità di mini,,;lro per l'jndustria e commercio, fatitui nel Hl53 18. commissione <li studio presieduta dal dottor Santoro. « La. Cassa - egli ha affermato - è l'unico strumento statale che può evitare l'anarchia dei prezzi e salvare la nazione dalla speculazione>. Inoltre egli ha sottolineato che dal convegno è uscito un monito al go– verno. e Se esso non dovess0 intendere ]a. nostra voce - egli ha detto - la batb,glia. sarà portata in sede parla– mentare e sarò lieto di combatterla a fianco dei depu– tati di altri partiti, a parte ogni divisione ideologica>. Siamo anche noi del parere che occorre rafforzare il controllo pubblico, attraverso un efficiente Iunzionamentò degli organi statali già esistenti. Il problema dei prezzi in Sicilia rientra nell'ambito dell'analogo proble1na in sede nazionale; qui, però, pre– senta un particolare aspetto locale. IQ, Sicilia è, infatti, da richiedere, con decisa determinazione, l'attuazione della tariffa unica nazionale, senza alcun riferimento al già lontano 1942-. Se un tale provvedimento sarà attuato, la Sicilia ti'arrlÌ. vanb1ggi immediati. Si· otterrebbe, inoltre, · il notevole l'ÌSttllt1to di pone fuUe le regioni d'Italia, in pal'tenza, sullo stesso piano per lo sviluppo futuro di quah;iasi attività industriale. E' necessaria un'u;,;ione concorde di tutti i siciliani, a. qualunque pal'lilo ~ppa ..tengnno, per ottenere l'indicato prov\'edimento. Nel passALO, sono state fatte, più volte, splenni promesse che la questione sarebbe stata presa in conside1·aY-ione; tutte le promesse finora non sono stat& mantenute. li problema venga posto all'ordine del giorno in sede parlamentare; sin oggetto di esame nelle riu– niopi, nei convegni, nei pubblici dibattiti. Le personalità p_olitiche siciliane esercitino tutta la loro influenza sul governo centrale. Se si riuscirà ad ottenern la tariffa unica nazionale saril fatlo un passo innanzi sul cammino eh.o conduce ad una piì1 equa giustizia distributiva, pe1· i futuri destini delle varie 1·egioni d'.Italia. Le prossime decisioni del governo regionale, in ordine all'elettrificazione, e quindi in relazione al p.rospettato piano di industrializza½iOne, avranno un'influenza. .de– cisiva sull'avvenire dell'Isola. li problema detl'en ergi& elett,·ica in Sicilia è un problema di fondo; esso fa pa.rt& dì un altr-o problema più vasto 1 che interessa l'intera nazione. ·E' il problema del progresso economico della nostra. regione, il problema dell'operosit..\. produttiva, dol– ravvenire stosso del popolo siciliano. · (I due precedenti articoli sono stati pubblicati sui numeii 23 e 24 del 3 e 10 giugno 1956).

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