Nuova Repubblica - anno IV - n. 21 - 20 maggio 1956

n U O Vll :,t;~ ·-, 6 repuhb:::, Comitato direttivo! TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp.), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di ,redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. ·e redaz.: Firenze, Piazza libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, te!. 483-207,8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. P.rinted In lt~1y. St. Tip. de «la Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. 111 • ANNO IV • N. 21 Un numero l. 4'0. Estero t. 50. Un numero arretrato l. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim, L. 450. EStero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuo\/a Italia», Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese, Per pubblicità rivolgersi all'Ammi• nistrazione. Tilriffa: L. 15.000 per Inserzioni di mm.·10 per 'colonna ESCE LA DOMENICA e Nuova Repubblica • è settimanale politico e di cultura. E' anche giornale murale, registrato presso Trib. di Firenze e.on decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie. disegni an,. che se non pubblicati, non ·si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio 11 chiunque ne faccia richiesta. Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 20 MAGGIO 1956 • L. 40 L'OPERAZIONE F RENZE razione riuscirà., e per questo combattiamo, avremo a li'i.. renze una maggioranza di sinistra, ma con accento spo– stato verso i socialisti anziché verso i comunisti, com'è nell'ordine naturale delle cose. Se l'operazione non rin• scirà ... che cosa vogliono gli umici radicali? fo,·se il con_,. rnissario pre(ettizio? o l'alleanza col MSI? Se maggioranza di sinistra non ci sarà, il problema dell'accordo coi demo• cristiani della sinistra fiorentina si porrà, piaccia o non piaccia. Questo problema "si potril risolvere con maggior peso da una posizione socialista e democratica. che abbia di TRISTANO M J SONO divertito, in c111esteultime settimane, a leg– germi accuratamente i ritagli di stampa. relativi · all'ope·razione Fir_enze, cioè a quell'acco:rdo eletto– rale [ra. PSI ed UP che, nella. particolare situazione fio– rentina, ha determinato commenti e reazioni vivaci; e non mi sarei mai deciso a replicare se, fra un comizio e l'altro, pochi giorni fa un amico non mi avesse avvicinato chie– dendomi, con aria fra preoccupata e sorniona: « ma è vero che Calfrn1andrei sta attraversando una crisi religiosa!?>. Mi venne a.lJora in mente che l'amico Pavolini, in ,m vivace servizio pubblicato recentemente sul Giorno, aveva fatto un racco11:to pieno di brio quanto povero cli veritìt delle cose nostre. Da quell'articolo avevo appreso cose che non conoscevo: di miei ripetuti 1 viaggi a Roma per ricevel'e direttive (da chi?); di accordi già stipulati con rndicali e repubblicani e roVesciati di colpo per mio inte1·vento; di drammatiche assemblee concluse di mi– sura. Il servizio finiva così: e Qualcuno parla perciò di conversione e di miracolo: certi maligni dicono che ai nuovi santi di Firenze, indicati dai burloni come San La I'ira Yergine e San Fir~nze Martire, s~ ne sono aggi11nt.i due nuovissimi: San Calamandrei Vescovo e San Codi– gnola Novizio». Queste fantasiose illazioni venivano ri– prese da stampa di vario colore (p. es. dal molto demo– cratico ~l'empo del 5 maggio e dall'autorevole 'l1ravaao del 6), e. confem1ate dall'ultimo numero del Mondo, dove l'amico Del Bosco interpreta Ja decisione di UP a Firenze come e una mano tesa:. per l'estremo salvataggio di La Pira. La 4:: crisi religiosa> di Calamandrei, la «conversione> di cui parlava. Il Giorno sono dunque farina dello stesso sacco? .Converrà"' una volta per tutte, mettere i punti sugli i. C'è un modo classico di essere laici, que11o di fare continue e violente affermazioni anticlericali. Questo modo à tradizionale del e laicismo> alla Guerrazzi, e vale a soddisfare in foro interno le proprie propensioni ideolo– giche. Che poi quel modo non serva politicamente a nulla, è un altro discorso: ma uno si sente soddisfatto. E' qual– che cosa di simile al massimalismo di campo socialista.: si afferma. con •rotondità di frase e yiolonza di eloquio che non si può, non si deve per nessuna ragione al mondo fat·e accordi coi borghesi; che l'immancabile rivoluzione verri\, e sarà. finalmente il sole dell'avvenire. Dopo di che ai fa. una inangiata, e si va a letto; paghi del dovere compiuto . . C'è un altro modo di esserlo, quello di porre conti– nuamente il problema della partecipazione allo stato mo– der.no del massimo numero di forze sociali, comprese quelle cattoliche, per indurle a portarvi un contributo «laico> al di fuori delle ipoteche confessionali, Anche i ciechi in– fatti vedono, o dovrebbel'O vedere, che la soluzione del problema dei rapporti fra cattolici e laici jn uno stato mode1'110 risiede nella partecipazione di entrambi ad una lotta politico-sociale che spezzi le divisioni manichee ideo– logiche e confessionali, e determini nuovi schieramenti politici, d'interessi. Così i cattolici come i laici possono essere conservatori o socialisti: schierare i socialisti di ogni tendenza contro i conservatori di ogni tendenza è operazione politica più utile ohe non isolare i laici in qtiunto tali in una posiziono di protesta. Anche perchè costruire delle strutture sociali moderne e de1nocr'atiche a cui chiamare anche i cattolici è la fo1:ma pil1 sicura, l'unica forse, di «laicizzarli>. Lorenzo Bedeschi, in un servizio pubblicato il 10 aPrile su I/Avvenire d'Italia, ha dimostrato, ahimè, di compren– dere queste cose assai meglio dei laici nostrani quando ha parlalo, sempre a proposito di Firenze, di un 4:: filone ghi~ bellino piuttosto che anticlericale». « Il ghibellino toscano non è l'anticlericale scomunicato tipo Manfredi. Glie lo vieta il suo gusto critico, la sua natura civica. Esso si è mantenuto custode geloso cli una tradizione di comporta– mento non sacro, insofferente di commistioni del religioso col profano.... Spno evidenti i programmi di Salvemini e Ùalamandrei: rigorismo moralistico, contral'ieià. ad ogni patteggiamento, tolleranza di tutti i culti, attuazione scrupolosa. della Costituzione e lotti;.. al neoguelfismo italiano:,. E' curioso come i radicali. fiorentini si sjano adontati. CODIGNOLA - ottenuto una valida affermazione spost~ndo effettivamente per •la decisione presa a Firenze da UP di arrivare ad a sinistl'a una parte dell'elettorato, o per il tramite di un un'alleanza quanto più possibile qualificata col PSI. consigliere repubblicano, direttarnente o indirettamente Questa decisione era così nella logica delle cose e dei compromesso con la precedente giunta comunale? Questo ra.pporti di forza, che l'assemblea fiorentina di UP, messa è il problerna, ai cui termini è inutile sfuggire. Se l'oven• di fronte alla scelta di un'alleanza laica, non ebbe reali ·tuale intesa fra socialisti e cattolici sarà fatta su un piano esitazioni, e votò per il 00% (non di stretta ,ni.m1·a) per accettabile o no, questo dipenderà da entrambe le pa,rti, e la prima soluzione. E' noto ::.nche alle pietre che la poli- dalla misura in cui la lista dei socialisti e di UP avrà tica generale di UP persegue il massimo allarSamento avuto il consenso degli elettori. La politica del « tanto possibile del terreno socialista, p~r la creazione di un più peggio tanto meglio> si diceva che fosse una Yolta la. àmpio schieramento di sinistra democratica. A Firenze, politica dei comunisti; i radicali fiorentini l'hanno forse la soluzione astrattamente vagheggiata di una lista laica. fatta propria? . desiderata dai comunisti allo scopo evidente (e per lol'o Infine: c'è il problema dei 'socialdemoc1·atici, di cui legittirno) di evitare una troppo larga affermazione del i «laici> non sembrano Tendersi conto. I sot:iHlderno- PSI, non aveva in verità alcnn senso politico. I repub- cratici ufficiali hanno regolarrnenle collaborato a Firenze blicani fìorentini 1 del resto con pochi voti, hanno sempre coi cattolici, nelle peggio1:i condizioni di forza e senza tenuto un atteggiamento cli shetta intesa coi cattolici gloria. Si rendono conto i laici che, con la politica della (inconvenienti che capitano appunto agli anticlericali di terza forza, essi avrebbero •offerto proprio ai socialde,no- professione), i radicali restano una stella occulta. L'ac- cratici la possibilità dell'arbitralo politico, cioè avrob- cordo di questi due gruppi con UP a Firenze avrebbe, bero favorito la rjcostituziono dell'attuale maggioran;,:;a.! presumibilmente, bloccato la situazione, giovato a favore Molti elettori della sociaklemocrazia erano, a suo tempo, dei repu})blicani al di 1iì del Joro .ole.ftorato reale, disperso elettori del PSIUP: se ne slaccal'Ono per gli eventi che voti e§tremamente utili alla qualificazione ed affermazione tufti conosciarno del -socW.lìsrno it·aliano. Nel momonlo "i11 della nuova. linea socialista. Si aggiunga che la. storia cui li socinlisino mette nuovumente· l'accento sulla sua dì Unità pon la.re di Firenze è una storia socialista; e càratte1•jzzazione democratica, quei voti sono recupol'abili che la riprova; HèlJa polittca nazionale diretta al massimo più facilmente dal.l'alleanza socialista e democratica, o di appoggio allo sforzo di allargamento del PSI non poteva dalla terza forza laica? I socialdemocrntici fiorentini J'hanno non venire da Firenze. cosi ben a.vYertito, che hanno messo in ,azione l'arma Che significato. ha dunque l'insistente affermazione da 3egrela Pieraccini. Ma ·quest'a l'lna non pare destinala ad pa1·te laica della nostra 'decisione di "dare una mano a La una sensibile offesa, poichè si fonda su considernzioni Pira"? Mi pare che significhi scarsa o nessuna compren- politicamente invecchiate di qualche anno, che non ten- sione dei termini politici della nostra azione, e anticlerica- gono conto della situazione nuova in potenza. e in lismo assai stantio, che rico1·da chv vfoino il bigottismo. La atto nel mondo socialista. E allora? situazione della città è chiara: le sinistre classiche, nono- La conversione Calamandt·ei, l'arma. segreta Pieraccirii., stante il buon ricordo dell'amministrazione Fabiani, dif- la -campagna di stampa dei «laici> di destra e di si• fìcilmente sono in grado d(, sote di ottenere la maggio- nistra, · fan tutte parte di un unico quadro: la. soprav- ranza. Per questo fine occorre lo spostamento deciso cruna vivenza cli posizioni arretrate 1 la paura del nuovo, ri- frazione di elettorato, alla quale bisogna presentare un'al- spetto alla posizione di forza che i socialisti, insieme ternativa forte, e non l'incerta alea connessa. a.Ile piccole con Unità popo.lare, tentano di costruire come reale & formazioni. L'unico mezzo per dete1·minare questo sposta- se1·ia alternativa democratica in Italia. Di que~la alter• mento è dunque quello di dare ai socialisti una nuova nativa anche i radicali, evidentemente, debbono fnr pari.o, capacità di attrazione, e l'allargamento della loro lista come uno degli elementi di essa: purchè la capiscano, agli uomini di UP aveva e ha questo slgnificato. Se l'ope- e Ja· vogliano. Bussa.te e vi sarà chiuso

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