Nuova Repubblica - anno IV - n. 20 - 13 maggio 1956

nuova republ Comitato. direttivo: TRISTANO CODIGNOLA ( dìrettore resp. ), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VlTTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Direz. è redaz.: Firenze, Piazza libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, t"!· 483-207,8, Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Pririted in ltaly. St. Tip. de «la Nazione:., Firenze, Via Rìcasoli 8. 110 - ANNO IV • N. 20 IL GRANDE INCONTRO di PAOLO VITTORELLI N ONOSTAN'rE l'intenzione dell'on. Fanfani di respin?" · gere qualsiasi dialogo .con il PSI, questa campagna elettorale si sta risolven.do in un dialogo costante, su tutte le piazze d'Italia, fra Nenni ~ Fanfani, fra socialisti e · deinocristiftni, sia pure per spiegare perché i democristiani 'non vogliono discutere con i socialisti. Ciò dimostra dunque che la situaz_ione sta niaturando · rapidamente per n"uovi schieramenti politici, in cui non si potrà più parlate di collaborazione con le « mezze ali» o di _ 1·iedi½ioni del quadripartito, ma di éJ.nel più vasto incontro - · fra fol'ze popolari cattol.iche e forze dernoc1·atiche socialiste che è già nell'aria. · Se quest'incontro non fosse già nell'aria, fra gli elettori e fra le basi dei partiti, pl'irna ancora di essere penetrnto nella coscienza dei dirigenti democristiani, questi non si a_f. fannerebbero tanto a dimo;:;trare l'impossibilità assoluta del• l'incontro stesso e ·a scomodare tutte le loro. autorità e i loro · santi per dimostrarne il carattere eretico. Un numero L. 40, Estero L. 50. Un numero arretrato l. 50. Abbonamenti·: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. l. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuova Italia., Firenze. 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Il segretario generale della democrazia cristiana, d'altra parte, non sarebbe giunto flno alla minaccia, assai impopolare, di lasciare nominare commissari prefetti,,;i in tutte Je amministrazioni dove la DC non l'iesca a conquistare da sola o quasi la magginranza assoluta dei, seggi, se non avesse sentito la p1·essione incal– zante di que11'apertura a sinistra che, conviene ripeterlo, prima cli essere sentita dai partiti, è sentita dai cittadini. GLI SPAVENTAPASSERI DI I•'ANFANI: t< No 1usserin H (Vis. di Diuo lJuscl,i) La situazione che si è andata sviluppando conferma dunque l'opportunità e la tempestività dell'accordo politico fra il PSI e Unità popolare, che è servito non solo ·a dare un senso più ampio e più profondo - diciamo pure più laico - al dialogo con i cattolici, ma anche a caratterizzarne alcuni elementi che altrimenti avrebbero potuto offrire pre– testi di facile e gratuita polemica, Qual'è infatti il pretesto o il motivo principale col quale 1a democrazia cristiana respinge il dialogo col PSI? E' il patio d'unità d'azione con i comunisti, i1 timore che un 'incontrn delle forze cattoliche con le forze socialiste e de– mocratiche irltroduca una specie cli cavallo di Troia comu– nista nella cittadella della democrazia, o meglio, per essere più J)l'ecisi, nella cittadella della democrazia cristiana. Questo motivo av1·ebbe potuto sembrare valido nella misura jn cui fossè stato obiettivamente possibile caratte– rizzare l'odierna politica del PSI come una politica esclu– sivame~te condizionata e pregiudicata dall'evoluzione delli.i politica comunista. Sarebbe potuto sembrare valido nella misura in cui il PSI avesse posto nelle sue aperture verso la DC e le forze democratiche una rigida ipoteca di colla- · bora:;,,ione comunista. O!·bene, l'accordo con Unità po!)olnre indica che l'a• pel'ttll'a del PSI non comporta ipoteche, che non è condi– zionata all'imprescindibile partecipazione comunista a qual. siasi schieramento di democrazia e di progresso sociale, che non è legata 'Ilé. alla tattica né alla st.rntegia del partito co– mnnista. l\1a il patto d'unità d'azione sussiste, si replica trionfal– n~erite da parte democristiana ..E' v'ero. Ma quale significato ha oggi questo patto? Basta ripensare alla sua evoluzione stor·ica per rilevarne i motivi di ,validità attuale e i limiti politici. Il patto del 1934 fra comunisti e socialisti fu, in un certo ;,;enso, il prodotto dell'avvento al potere di Hitler in Germa.nia, dell'intensificazione sul J1·opte internazionale del• 1a lotta contro il n~Zismo e il fascisn;io, ~nello della guerra di liberazione fu la trasformazione ,di qnel patto difensivo in un patto aggressivo e rivoluzionario adatto alla guerra in coi·so. Quello del 194G fu un patto programmatico, più ]imi– tato e meno generico dei preced_enti, ma anche per questo destinato a valere quanto, le e~igenze ilella. lotta politica in Italia e nel mondo Io avrebbero fatto volta per volta valere. Nel periodo della guena fredda e della divisione anche dell'Italia in due blocchi nettamente contrastanti, anche noi abbiamo avuto ed espl'esso le nostre vive preoccupazioni per l'esistenza del patto d'unità d'azione. Anche noi - e non Jo negheremo o,·a che col PSI abbiamo concluso un accordo politico che si è tl·adotto in numerosi ,çomuni in un accordo elettorale - abbiamo spesso espresso' il timore che il pat.to d'unità d'azione trasfe1·isse nel corpo vivo del paese con– trasti internazionali che non dovevano necessariamente ave– re il prnp1·io corrispettivo in Italia, Anche noi abbiamo avuto il timore che il patto servisse a conttapporre, in Ita– lia, un « partito russo» al « pa1·tito americano » che si era costituito col quadl'ipartito e con la adesione dell'Jtalia al patto atlantico. In che misura queste preoccnpazioni e queste riserve sono anco1·a attuali? Nella misura - ed esclusivamente nella misura - in cui, nel momento stesso in cui i blocchi internazionali stanno diventando più sfumati sul piano in– ternazionale, il nostro pl'ov.incialismo c'induca a mantenere in Italia una divisione che non è più altrettanto netta nel mondo. Vi sono due modi di .reagire davanti a questa situazione internazionale: precederla o seguirla. Nel campo della po– litica: estera, 1a cecità dei nostri ministri degli esteri ci ha sempre coshetti a seguirla. Nel campo della politica interna,( anche questa cecità non ha potuto impedirn la caduta del governo Scelba e la formazione di un govemo Segni che, 1o voglia o non lo voglia l'on. Fanfani, è il prodotto della di– stensione internazionale che si trasferisce sul piano interno ed è destinato a vivere solo come prodotto di questa di- stensione. · Al timido passo compiuto dai partiti governativi con Ja fo1·mazione del governo Segni, che per altro fu accettata dalla DC solo perché essa era incapace di fornire altre so– luzioni valide e c11econtinua ad essere contrastata non solo dalla desfra economica e da.i liberali malagodiani, ma anche . da larghi settori della destra democristiana e spesso dalla stessa segreteria della DC, occorreva dunque sostituire, con la pressione del corpo elettorale, un passo più audace, ope– rando in quel settore dello schieramento politico dove Unità popolare naturalmente alberga: il settore di sinistra. Di fronte al PSI e ai suoi rapporti con i comunisti 1e forze democJ"atiche avrebbero ·dunque potuto reagire in due modi: o subendo quella caricatura del patto d'unità d'a– zione che ne fanno Je destr·e, le quali rievocano sempre l'in• scindibilità. dei vincoli fra socialisti e comllnist.i, che non è esistita in questi termini nemmeno nei periodi di maggiore tensione d·ella guerra fredda {basta· pensare che in pieno blocco di Berlino, nel 1948, il PSI si faceva portavoce di 1ma politica di neutralità fra i due blocchi, suscitando la vivace reazione dei comunisti, Jegati allol'a alla concezione di un mondo irrimediabilmente clivie:;~fra buoni e cattivi, propria di Zhdanov e del Cominform); oppure intervenendo attivamente per modificare questa realtà, anche noi suoi aspetti caricaturali, per attenuare Ja tensione interna, per creare nuove possibilib'.t di un dialogo fra il PSI e forze po• litiche che non siano le forze comuniste. li mantenimento del patto d'unità d'azione, in Italia, in questo <lopoguel'l'a, laddove in altri paesi occidentali non ò mai esistito o s.i è naturalmente sciolto, è non solo effetto della pt'esenza di un forte partito comunista italiano, non solo della sua decisiva partecipazione alla lotta dì libera• zione, ma anche dello stato di tensione di classe risultante da una politica economica reazionaria o paternalistica, di una situazione sociale finora incapace di progredire gl'a– dualrnente e destinata a essere spinta in avanti per forza d'urto, d"i una instabilità democratica che ha indotto i par• titi di sinistra a far fronte comune contro le leggi dìscri• minatorie di Scelba, contro i sistemi elettorali anticlemocta• tici, contro un regime di libertà. civili costantemente minac~ ciato da una legislazione sulla pubblica sicmezza che risale ancora al clima e alle esigenze della dittatura fascista. Per spezzare questa specie di spfrale mortale por cui i partiti di democrazia Jaica sembrava.no fatalmente destinati a ricadere in un quadripartito clerico-moderato e il partito socialista in una politica di classe guidata dai comunisti, occorreva, da un lato, che i socialisti offrissero una propl'ia alternativa politica, distinta da quella comunista o fronti• sta, ma occorreva pure, dall'altro, che le forze cli democra– zia laica cominciassero a muoversi in direzione opposta.. a quella nella quale erano state costantemente trascinate, eh@ cominciassero a risalire la china levigata dalla quale sem• bravano d~stinate costantemente a discendere o a precipi~ tare, onde incontrare al ve1·tice Je forze operaie del PSI e creare con queste una alternativa va.licia di democrazia so• eia.lista, suscettibile di còstringere una democrazia cristiana, che si sta dibattendo furiosamente per non rinunciare al suo interclassismo conservatore od equivoco, a rompere con la destra economica e ad avviarsi nella direzione di progresso civile e sociale indicatale dai suoi esponenti più illuminati di sinistra, Questo è stato il senso della politica di Unità popolal'e Jìn dalla sua origine, quando i gruppi socialdemocratici e repubblicani dissidenti e i gruppi democratici della Resi~ stenza si sono uniti per dare scacco alla legge maggiol'itaria, per far risaljre al paese ]a china levigata che ripol'tava. sem- . pre i ·grnppi di democrazia Jaica verso una situazione di as• servimento da 18 aprile. E questo è stato il senso della pl'Oposta fatta su questo

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