Nuova Repubblica - anno IV - n. 14 - 1 aprile 1956

nuovt1 repuh ·Comitato direttivo: TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp. ), PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRl, PAOLO VITTORELLl. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Oirez. e redaz.: Firenze, Piazza Ubertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, t~I. 483-207,8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de •la Nazione•, Firenze, Via Ricasoli 8. 104 • ANNO IV • N. 14 Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim. l. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000. CIC post. 5/6261, cla Nuova Italia:., Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi• nistrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna. ESCE LA DOMENICA LAVIA. DEMOCRATICA di PAOLO VITTORELLI V J SONO duo modi cli valutare il Congresso di Mosca e le renzioni che esso ha determinato nel mondo t·o111unisht int.rrna;,,iomtle e nel mondo degli alleati ch•i partiti comunisti: quello che consiste nel dire che è tuttu una trnffa, per ingannare rneglio il mondo occiden– tttlc, e quello che consisto im·ece nel ce1·care d'intendere jl pl'ofunclo tnwaglio intt>.1·noche ha accompagnato e ac– compagna quello che, per eufe'mismo, si è' chiamato il e ridimensionamento> della personalità. di Ste.Jjn i e ridi- 1ncnsionnrnento > che, oltl'e a ricordare la sorte di chi avev,i la di$grn;,;ia di capitare su un celebre letto che s01·viva a «ridimensionargli» i connotati, costituisce pro– baliiltnente l'inizio cli un processo di revisione dei principi stessi del llla1·xismo e di alcuni degli ele,nenti essenziali della dottrina della « dittatura del proletariato>. Ai cl'ilici che seguono il primo modo cli valutazione cl0ll11 ,·evi:-:ione ciel comunismo, con un metodo che oscilla fra gli estremi della pu,,.:~in1111lit1\ e della superficialità, lo urgotnento princ·ipale \·iene offe_rto proprio dalle lentezze e clttlle e~itnzio11i con le quali la classe politica comunista internazionale reagis;ce alle conclusioni raggiunte a Mosca. l.."i-ttleggiamento impacciato dei capi comunisti, special– mente nell'Europa occidenh,lc, 1·icorda un po' lo sgomento di Cltnl'lie Cliaplin, nel film 'l'empi Moderni, quando il clircltu,·e del carcere gli annuncia che è stato graziato a. causa della sua buona condotta. Il suo eloquente silenzio, quando apprende cli do\"ere lasciare la sua. prigione dorata, sembra significare: e Co,ne, io? Ma siete proprio sicuro che sono libero? Non si commette un errore di persona? Non mi si potrebbe fare la grazia di lasciarmi ancora un pochino in prigione, invece di respingem1i verso quel mondo libern così pieno d'inganni e di misteri?>. L'imbarazzo dei partiti coTnunìsti occidentali deriva c1· i-tltru parte dall'impossibilità. in .cui si trovano quasi tutti questi partiti cli fare il processo postumo al loro Stalin ·nn;,,ionale. I coinunisti sovietici si trovano in ratti nella co– .moda posizione di fare questo processo a. Stalin morto, cli seppellire, sia pure con ritardo, un cadavere che, per quanto imbalsamato nel suo mausoleo, accanto a. Lenin, è pur sempre un cadavere. Mn i comunisti della Cina, del– dell'Europn.' orientale, dei pnrtiti occidentali! Non possono fol'C un processo vostwmo a chi è vivo e vegeto, non solo ·fisicairicnto, ma anche politicamente. · J•erch0 il processo al culto .della personalità abbia un senso, in Cina, in Ungheria, in Francia, in Italia, biso~ gnerebbe che gli esponenti comunisti di questi paesi, che a\·ovan9 in seno al loro partito comunista o al loro Stato nna posizione analoga i\ quella di Stalin, si trovassero nella stessa situazione fisica e politica di Stalin. Ma, pe1· fod,una lol'O, Mao 'l~se-fung, Rakosi, Thorez, Togl.iatti sono sen1pl'e vivi ecl anclie se la loro posiziona nazionale è stntn almeno in parte un riflesso della dire;,,ione personale assunta da Stalin nell'Unione Sovietica essa non è neces– SBl'iamento esposta alle stesso critiche o a tutte Le critiche cui è esposta la posi?.ione di Stalin in Russia. D"ttll1·a parte, mCntre la sostituzione cli una dire– zione collcltivn alla direzione personale cli Stalin è, nel partito comunista so\"iet ico, una. conseguenza de11a morte dd dittatore, doll'ini:,.io del suo processo e di un concorso cli circostanze che hn pel'mc~so di evitare che un'altra dire– zione 1wrsonale succedesse n quella di Stalin, come Stalin succos;-.e nella direr.ione pcr::tonale a Lenin, negli alt1·i par– titi cu111unisti, invece, la sostituzione della direzione collet– tiva i:dle attuali di1·c;,,ioni personali di Mao Tse-tung, di Rakosi, di Thorcz, di Togliatti dovrebbe compiersi a freddo; -S('nza rnorte fisica prngiudi;,;i;tle del capo in carica 1 se1na un processo n1nguri privo delle giustifìcazioni di quello inlen– t11to nlla fìgura cli Stfllin, scn;,,a qnel concorso di circostanze pc" cui il partito sovietico nun hn \"oluto scegliere fra i vari pos:-:ihili candiclnti alla. succes~inne di Stalin e li ha investiti invece tutti insieruo cli un potere collegiale, mentre negli kltri pavtiti la GgurH del c·apo in carica ha spesso offu– scnto a tal punto quella dei suoi collaboratori che nessuno, lui vivo, apparo qualificf\to, in fott.o di prestigio, d'autoritìl, d'espcrien;,;a e 1nagari anche cli capacità, a succedergli in condi;,;ioni di paritù, né a titolo indiYiduale, né in una direzione collegiale. Il fatto che gli stessi uomini, l,;lbricht in Germania, 'J'oglia.tti in Italia, Thorez e Duclos in Francia, dopo avere esaltato la figura cli Stalin fìnchè questo fu in vita e finché il partito russo non ebbe deciso di sbeatifì~ cario, siano chiamati oggi a e rjdimensioname > la figura di fronte ai rispettivi partiti comunisti e di fronte al prnletariato dei rispetti\"i paesi, facilita senza dubbio il compito di quei critici superficiali che, per la legittima suspicione che pesa su chi è chiamato in sede locale a cele– bra1·e il p1·ocesso, ritengono si possn inficiare Ja validihl ciel p1·ocesso iniziato sul luogo stesso del reato. Una' suspicione quasi altrettanto legittima potrebbe pe– sare sulla maggior parte degli attuali dirigenti sovietici. Ma le responsabilità di questi uomjni sono assai disuguali e, lutto sommato, esse si possono meglio paragonare a quelle di un Badoglio, il quale, dopo a\·e1·e collaborato con Mussolini senza essere interamente corresponsabile della SUR politica e senza avere verarnento il potere di modi– ficarla, accettò, più tardi, quando le circostnn;,,e lo per– misero, di scalzarlo dal potere, che a quelle di un Vittol'io Emanuele Hl, il quale, pm· avendo il potere di eliminare anche prima l!ussolini, aspettò im·e~ di esservi costretto dalle circostafiM' per farlo. • E' vero che gli attuali dfrigenti sovietici non hanno scalzato Stalin dal potere. Ma forse iwssuno di loro avrebbe avuto la forza di farlo. Ne hanno tuttavia fatto rnorire la figura politica dopo che era morta la sua figura fisica. Anche questa azione non era completnmente priva di rischi, come i germi di e repubblichinismo » staliniano che sussistono nei vari partiti comunisti e fors'anche in quello sovietico stanno palesemente a cli111ostrnro. Nei vari paesi dove i partiti comunisti hanno ini1.iato anch'essi, sulle orme di quello so\•ietico, il processo a Stalin, si l'imane però sco.ncertati nel vedere che, proprio nel momento in cui si apprestano a demolire lo stalinismo, questi partiti danno la pl'OVl\ di esi;erne tanto impregnati da non potersene quasi liberare. In qualunque partito, anche a tendenze totalitarie, ma che abbia. conservato un minimo di democr37,ia interna, in qualunque gruppo di uominj, dove imperi veramente la legge della maggioranza, quando un capo sbaglia, quando un gruppo di dirigenti sbaglia, qu1:1,nclo i dirigenti locali, nazionali, sono coinvolti, per faccettnzione della- politica ciel capo supremo cbe viene condannata 1 nella condanna generale di questa politica, la figura dell'accusatore pub– blico non si confonde mai con quella dell'accusato. La legge della democrazia è che al gl'uppo che ha sbagliato si alterni al potere il gruppo che aveva visto .giusto. Nel pm·tito comunista italiano, nei partiti comunisti degli altri paesi, i cui dirigenti sono semp·re apparsi e sono effettivamente stati degli staliniani convinti e ortodossi, che non hanno mai espresso la. minima riserva sullo stalinismo e sui suoi metodi, il processo a Stalin e allo· stalinismo viene condotto dai vari Stalin na;,,ionali. Non solo, ma, nella maggior parte dei casi, si lia perf:ino l'impi·essione che se la direzione dei vari po.rtiti comunisti dovesse essere trasmessa a qualche avversario dello stalinismo, bisogne– rebbe im·entarlo di sana pianta e la sua creazione appal'irebbe senz'altro un fenomeno artificiale. Ciò non deve però costituire un pretesto per sotto– valutnre l'enorme processo di revisione cominciato in Russia, che a poco a poco non potrà non dare qualche frutto anche in seno al movimento comunista interna– zionale. Ma è un processo appena iniziato, che incontra difficoltil naturnli a trasff'1•irsi rapidamente all'esterno çlel partito comunista sovietico e che, comunque, anche in questo purtito, potrà assumere una fo1·n-Htvernmente CO· struttivH solo quando il processo si ~arà esteso da Stalin allo stalinismo e dallo stalinismo a tutto il socialismo autoritnrio. Stiano attenti i nostalgici dello stalinismo a non aggrapparsi ad una formuln autoritnria che fatalmente sadi s111)ernta dall'anelito cli lihertli. pontica del popolo 1·11sso, forse molto prima che c1uesta formula sia ripu– cliatn dagli epigoni stranieri dello stalinismo. Mentre, perciò, la rovisiono dello stalinismo che è in corso in Russia apre nuove prospettiv~ di dial0go fra. il mondo orientale e il mondo occidentalo, non altrettanto ----- • Nuo.. ~ giornale mu1.. 8 ,- n. 1027 del 21 ••• •., .« e che se non pubblicati, _.:.:, /I A tutti i Paesi. Il periodico viene ,. :t- :i- ... 41' chiunque ne faccia richiesta Spediz. .. " ~:. ~ ~ ~ " { Dis. di Dino Boschi) - Esiti di pleurite traumatica. Fronte russo'? - No, fronte interno italiano. può dil'si per quello elle rigwu·dtt il dialogo, in 'Italia o in altri pae:,;i occidentali, fra te l'orze comuniste di questi pae$i e le altre forze di ~inistra. Jn un cerio senso, ò molto· pili facile oggi fnre un fronte popolare con Kruscev che con 'l'ogliutti. ] I dialogo che si può effeltuaro con ](ruscev e con i suoi compagni sovietici t\\"vieno in condizioni cli chiarezza, an·iene con un interlocutore che, $in pure in un di~corso rimasto finora segreto in Occidente, lta apertamente denunciato il e culto della personalitù e le sue conseguenze> nell'Unione Sovietica. Ma nessuno ha. ancora fatto, R quanto sia dato di sapere, né in pubblico né ~egretamente, il procef,;SO al e culto della pel'sonalilà e alle sue conseguen7.e > in seno al comunismo italiano, frnncose, ,!Jngherese e via discorrendo. Nessuno ha crMto i pre:,;upposti per il ripristino di una direzione collegiale nei. vari partiti comunisti, ad eccezione di qllello sovietico. Nesrrnno ha dato effettive ga1·a1rnìn cli volere seguire sen;,;a involuzione la via della democrA.zia parlament81'C o non padnrnenta1·e. Siamo quindi d'accorcio col giucl\zio com1Jlessivo esprf':-:so dtt Nenni, quando si dichiara «sconcertato> por i modi in cui è stato inizjato il processo a Stalin e abbiamo indicato alcune delle 1·agioni per le quali non si può obbiot~ tivnmente non esserlo. Siamo pure d'accordo con l'esigenza che ha sottolineato di un e esnme critico della rivolu7.ione » al posto del seff1plice e proces$o po,,.:tumo n:-rso l'idolo di ieri>. Ma è carattnistiea di ogni teocrazia di dover prima distrug~ere l'oggetto della fode pN poter poi sostituirlo la ragione. Temiamo però l'he anche Ì\enni ponga un limite troppo ristretto alla sua analisi, limite dal quale non pos:-ono non nascere deduzioni preoct·opantj. E' proprio soltnnto il tema della e molteplicitl, delle \"ie per il socialismo> che ha. detern1inato ai tempi della forma;,,ione della lJI lnierna~ zionale la scissione fra i comunisti, « che covavano allora. la rnalattia dell'estremismo:., e i sociallsti delle vnrio col'renti? Caduto questo «schematismo comuni:,;ta », i so– c.ialisli cli sinistrn non dovrebbel'O più, logicarnento, scnl,irsi divisi sul piano teorico dai comunisti, pu1· continuando ad esserlo dal « riformismo, laburista o socialde.mocrntico ». Ma è proprio \"ero che non avranno altre ragioni tooricl10 o pratiche di di\"isione dai cornunisti ! Anche queste affermazioni di Nenni sono « sconcer– tanti», corne il modo in cui è fatto il processo a. Stalin, pernhé proprio nel momento in cui ci si RSpetterebbe che, egli si compiacesse di a\·ere mantenuto in vita un partito . socialista.. distinto da. quello comunista, cleplora.ndo le

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