Nuova Repubblica - anno III - n. 25 - 28 agosto 1955

Comitato dirett., TRISTANO CODIGNOLA (dirett. resp.), PIERO CALEFFI,PAOLO VITTORELLI. Segret. di red., GIUSEPPE FAVATI. Direzione e redaz., Firenze, Piazza della Libertà 15, tel. 50-998. Amministraz., Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-207/8. Autorizz. del Tribunale di Firenze, n. 678 del 30 dicembre 1952. Printied in ltelv. St. Tio. de cla Nazione»,_ Firenze, Via Ricasoli ~- 75 · ANNO III • N. 25 SCELBISMO DOPO SCELBA ~Ì ,\RRA.'O LE CRONACHE che !'on; Scelba, reca- 1~ tosi durante le ferie in Sicilia a 1·ivederYi la madre · (atto di omaggio che non sembra rivestire caratte• 1·istiche spiccatamente politiche), sia stato ininterrolta– ménte scortato, fin dall'anivo nell'isola, dalla fol'Za pub– blica che - forse per ragioni di autonomia regionale - ignorava che da qualche tempo egli ba abbandonato la carica di presidente ciel Consiglio. Non è escluso che a considerazioni psicologiche di eguale natura si debba far ris~lire la resistenza che lo « spirito scelbista > continua a dimostrate al Viminate, nonostante l'avvenuto cambio della guardia. ' Noi abbiamo sal utato con la simpatia che· gli era dovuta_ l'on. Segni, r.he apprezziamo come galantuomo, come democratico ap erto e sincero, come uomo di studi: qtialità che abbiamo ritrovato nel suo discorso di Trento, durante il quale, ispirandosi alle più caratteristiche qua– lità di De Gasperi e mostrando di voler andare anche oltre di esse, egli ha affer!Jlato due cose impo,-tanti: che la DC non ha da essere un rinnovellato partito guelfo, atto a da·re nuova giustificazione· ai ghibellini; e che un capo di governo democristiano può anche andare, quando la pro– pria valùtazione del pubblico interesse lo richieda, èontro le posizioni ciel suo partito. Cose importanti, dicevamo: e poiché sono affermate clall'on. Segni, dobbiamo consid!l· ra1·le come viatico sincero, e non farisaico, della sua azio– ne cli governo. · E allora, se cont,·adclizione· non ha da esservi fra. con– cetti di così illuminato governo e azione p.ratica, ci con– se11ta ]'on. Segni di ricordargli che la prima prova ch'egli sarà veramente in grado cli metteré in atto le sue idee liberali dev'essere data da un energico colpo di spugna su quelle inutili, e perché inutili particolarmente odiose, mi– sure vessatorie che 11 suo predecessore, sotto l'abituale manto della difesa della democrazia, fece approvare nel dicemb1·e scorso dal consiglio dei ministri: misUJ'e che ri– specchiano una mentalità meschina e poliziesca, un con– cetto borbonico dello Stato, ed una totale impermeabilità alla maturazione in corso della situazione e dei rapporti intemazionali; e che rivelano una sostanziale e preoccu– pante debolezza di uno Stato che, per difendere se stesso da potenziali pericoli, ·non si sforza cli migliorare la legge ed - entro la legge - la societii di cui è espressione, ma esce per il primo dalla legge, abbassandone la maestà ed il vigore. Fra codeste misure Yessatorie, quella che stabiliva l'immediato sgombero di edifici cli proprietà demaniale eia parte di organizzazioni sindacali o partitiche o çulturali non era fra le ìninori. Nessuno contestava e contesta allo Stato di valersi per i propri fini degli edifici cli sua pro– prietà: ma non sarebbe stato difficile a.rrivarvi attraverso stl'8de pi/, legittime e meno poliziesche, senza quel carat– tere fazioso eiettato da una urgenza inesistente, ed esami– nando caso per caso le situazioni, cle1·ivanti quasi tutte - è bene ricordarlo - da circostanze straordinarie ciel pe– riodo resistenziale (da cui trae la sua origine la Repub– blica italiana), o da situazioni gi1uidiche ancora. più an– tiche, come quelle fondate per esempio sul contributo volontario dei militanti operai alla costruzione, ancor pri– ma ciel regime, delle case del popolo (diventate successi– vamente sedi fasciste e come tali incamerate çlallo Stato). L'on. La Pira, nel suo recente «pronunciamento» a pro1)osito degli sfrattati fiorentini, ha avuto il merito cli 'richiamare l'attenzione di tutti su un aspetto particolare di questa politica vessatoria: la sua inutilità. La Pira ha infatti documentato che a Firnnze gli immobili dai quali si sono sfrattate case del popolo, sedi sindacali, organiz– zazioni operaie, ecc. non sel'vono affatto a nessun ufficio statale, ma soltanto ai topi ed ai ragnateli, che se ne sono 1·apidamente impadroniti, col lasciapassaa·e dei sonnolenti custodi della Finan»a. Rivelazione di grande importanza, per dimostrare che i criteri che guidarono allora l'onore– vole Scelba nella sua azione non furono affatto dettati eia ragioni di ur.gente recupero a fini collettivi, di parte ciel patrimonio dello stato, ma pinttosto da una mentalità da « maresciallo d'altog$io », che interviene con le requisizioni Un numero L. 40. Estero L.· 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti, annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. 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(In l'iferimenlo alla ~~oluzione prou1Ji.rnl'ia dei prohlemi della .. ~cuoia, - apanzala dall'o11orevole Paolo Uossi~< Soluzione J>ontcu e i sequestri molto oltre la necessità, per il gusto dell'auto– rità e della mano forte. Ora, è intervenuto il caso dell'Istituto « Rinascita > di l\Iilano, caso che passa veramente il segno. Come tutti sanno, si tratta di un istituto laico d'educazione, soste– nuto anche dai comunisti (ma non 3oltanto d<,i comuni– .11ti),. destinato a5 figli od agli orfani di combattenti parti- giani, e condotto secondo criteri educati~i e didattici avan• zati e moderni. Lo Stato stesso ha in pifa riprese stipu– lato delle convenzioni di carattere finanziario con questo istituto ed assicurato determinati riconoscimenti giuridici ai titoli da esso J'ilasciati: segno non dubbio dell'apprez– zamento dovuto a questa istituzione, cl'inclirizzo prevalen– temente professionale e destinata ad assicurare un aiuto a fìgli di cittadini che (in qualunque formazione militassero) hanno ben meritato della patria. In pieno ferra.gosto, l'Intendenza di Finanza di Mi– lano ha intimato a questo istituto, di pt'oporzioni ormai abbastanza complesse, lo sfratto, in esecuzione alle note disposizioni, per collocarvi - si afferma - una Tenenza dei Carabinieri e l'Istituto Bl'itannico di Milano. Ora, co– desta Tenenza è già regolal'mente sistemata nello stesso palazzo; e quanto all'Istituto Britannico (quanta cavalle– ria del nostro democratico governo verso la perfida Al– bione!), esso ha sede in via Manzoni 43, né sembra ab– bia intenzione di sfoggiare (questo almeno afferma il con– sole cli Gran Bretagna a Milano, che dovrebbe essere al riguardo persona infom,ata). Si aggiunga che l'Istituto Ri11ascita non fruisce gratuitamente dell'alloggio statale: ma conisponde regolarmente alla pubblica amministra– zione un canone annuo cli quattro milioni, che probabil– mente lo Stato non incasserà più nel caso che la sullo– data Tenenza dei Carabinieri possa allargare un po' i suoi attuali locali! E' vero che al Convitto Rinascita di Milano non sono appesi crocefissi alle pareti e non s'insegna 1·eligione: ma, on. Segni, quante sono le scuole in Italia tenute eia preti, eia frati e da monache? Non ci risulta che esista una di– sposizione costituzionale che consente di mettere a dispo– sizione gli organi dello Stato per il sempre maggiore po– tenzianiento della scuola religiosa, ·e che renda invece praticamente impossibile l'esisten»a di una scuola laica. L'on. Rossi, assicurando che lo Stato garantirà ai figli dei partigiani colpiti dal provvedimento la pe1·man'enza in istituiti ·c1ello· Stato, ha testualmente aggiunto: « Tali do– verose prestazioni sa.ranno fomite direttamente dallo Stato, e non da private istituzioni che si avvalgono di beni pubblici per obiettivi particolari». On. Rossi, gli obiettivi degli istituti d'istnizione clericali, che a centinaia inva– dono ogni angolo del paese ed ottengono dall'ammini– strazione qualsiasi aiuto e qualsiasi privilegio, non ope– rano forse « per obiett.ivi particolal'Ì »? TRISTANO CODIGNOLA OPERAZIONE F4t\.LLITA A S. MARINO L ' AN_TICA REPUBBLIC.\ di San_ Marino è r~tta da un Consiglio Grande ( 60 seggi), che corrisponde press'a poco al nostro parlamento, presieduto eia.i ·c1ue Capitani Reggenti, con attribuzioni simili a quelle del nostro presidente della Repubblica, eletti ogni sei mesi dal Consiglio Grande, e rieleggibili soltanto dopo tre anni; e infìne dal Congresso cli Stato, cioè dal governo, articolato in dodici Commissioni o Dicasteri. Le elezioni ciel Consiglio G1·ancle hanno luogo ogni quattro am,i, e dal '45 la maggioranza dei suffragi è an– elata al PCS (Partito Comunista Sanmarinese) e al PSS (Partito Socialista Sanmarinese), che hanno quindi sem– pre governato insieme. Principale antagonista cli questi due partiti è sei:npre stata la Democrazia Cristiana San– marinese, alleata dei fascisti clell'APIL nel '51, do! Partito Sòcialista Democratico Sanmarinese quest'anno. Nel '51 DCS e APIL insieme arrivarono a 29 seggi su 60, con uno sèarto di soli 135 ,voti rispetto alla maggioranza. Ciò spie– ga l'accanimento e l'impegno con cui si è svolta la recente campagna elettorale. La stampa. italiana si è occupata abbastanza ampia– mente cli queste elezioni, ma nessun giornale, nemn,eno la Stampa, che pure ha scavato in profondità pifa di tntti gli altr.i, ha saputo condurre un discorso esauriente e spregiu– dicato. Per questo abbiamo voluto informarci personal– mente, indagando, interrogando, intervistando: per off'.·ire ai nostri lettori un quadro sufficientemente esatto e ob1ct– tivo della situaz.ione. Esaminiamo anzitutto il bilancio dei dieci anni cli go– verno socialcomunista. Esso presenta all'attivo: eliminazione della clisoccn– pazione e ·della mendicità (resta soltanto un'aliquota di sub-occupazione agricola invernale); patto colonico con attribu¼ione al colono ciel 56-59-62 per cento dei prodotti a seconda del tipo di terreno; passaggio da 19 a GS del numero degli impianti industriali dal '45 ad oggi; aumento delle spese per lavori pubblici dai 9 milioni del '44 ai 214 di oggi; soppressione delle imposte sul reddito-lavoro de– gli open1i, dei coloni e dei coltivatori diretti; al passivo: mancata attuazione clell'assislenza. sociale, sulla cui neces-

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