Nuova Repubblica - anno II - n. 24 - 25 dicembre 1954

15 nel 19iornl uaondo l)A.L RAZZISMO MlA o~Mo~nAllA ..~nonm .. O UALCHt: giorno fa l'Assemblea Plenaria delle Nazioni Unite ha approvato a grande maggio– ranza, con qualche voto contrario e un'astensione, una iclazionc che de– nuncia gli alti di razzismo compiuti da uno degli stati aderenti all'O U, l'Unione sudafricana, in violazione dl'lla Carta dei Diritti dell'Uomo del– le Nazioni nitc e elci principi che stanno a fondamento della solidarietà internazionale; poiché chi tollera, o ~cldirittura propugna, l'odio di razza nclPambito elci confini nazionali, di– mostra di essere improprio a una pa– cifica convivenza internazionale, al– l'amicizia con gli altri popoli e le altre razze nell'ambito di una comu– ne società internazionale fondata sul diritto. Se l'olocausto di sci milioni cli ebrei sacrificati da Hitler alla sua follia criminale deve servire a qual– cosa deve servire almeno a dimo– stra;c che chi comincia a praticare l'odio di razza nelle proprie frontiere finirà fatalmetnc, se ne avrà la forza, per praticarlo anche sul piano inter– nazionale e per intraprendere quelle guerre di sterminio, quell'omicidio a larga scala, che oggi è messo al ban– do col nome di « genocidio ». Il richiamo al governo sudafricano era particolarmente opportuno in questo momento, in quanto il regime di quel paese sta avviandosi verso forme ancora più aspre cli odio di razza. Il capo ciel partito nazionali– sta, Danicl Malan, che fino a qual– che settimana fa era stato primo mi– nistro ciel Sud-Africa, si è ritirato dalla vita pubblica per ragioni d'età cd è stato sostituito nella sua carica da quello elci due candidati alla sua successione che aveva posizioni pill estremiste sul piano razzista, Johannes Strijdom, leader nazionalista del Transvaal, regione di origine boera, detto anche per la sua ferocia verso i nori il < Leone del Transvaal >. L'avvento al potere di Malan e del partito nazionalista, alcuni anni fa, aveva segnato il trionfo della politica dell'apartheid, della completa sepa– razione fra bianchi e neri e del rico– noscimcn,o formale dello statuto d'in– feriorità permanente delle popolazioni cli colore. Ma qualche remora era stata posta all'azione di Malan dalla Costituzione sudafricana, dall'inter– pretazione datane dalla magistratura, dai legami con l'Inghilterra, che l'ex prirno ministro aveva rispettato for– nwlrnc·ntc. Al suo sucn·ssore si presta il proposito di inst:,urarc una forma t:[)trr11wdi totalitarismo razzista bian– ro, calpestando la Costituzione r le d,·cisioni 1Ziudiziarie l' rompendo de– finitivamente i lt:nti vincoli che a11- cora esislono con PJnghiltcrra. li voto dell'ONU, pur avendo il v,dorc- cli una semplice raccomanda– zione, di una pressione, quindi, di natura puraml'ntc morale, era quan– to mai opportuno, come si diceva. Ma ad t·sso si sono opposte alcune potenze europee, il cui elenco sem– bra una spaventosa voce cl'oltrctom- .. ba, la voce cli un colonialismo che non si lascia uccidere. Gran Breta– gna, Francia, Belgio. Olanda hanno votato contro. Ad esse si sono unite l'Australia. il Canaclà, la Nuova Ze– landa e l'Africa del Sud. Gli Stati niti si sono astenuti. Che la Gran Bretagna votasse con– tro si poteva spiegare, anche se non giustificare. Il governo britannico. Ìin da quando erano al potere i la– buristi ha cercato di evitare ogni atto cÌl.C potesse offrire al governo sudafricano un pretesto cli uscire dal Commonwralth. Con questa politica, purtroppo, esso si è spinto molto in là poiché, per non dispiacer? ai sc~'ltimenti razzisti dri governanti na– zionalisti sudafricani, esso ha impe– dito il ritorno in patria di un sovrano 11<'1'0 rhe avt'\':, sposato una bianca. lrn incluso }:, Rhodl'sin del Sud. ron una forte minoranza bianca, nella nuova frclrrazionl' africnnn, ronfr- rendo a questa una composizione raz– ziale e prospettive di sviluppo rasso– miglianti al Sud-Africa, e ha applica– to alla repressione dei Mau-Mau del Kènya dei sistemi che forse altrimen– ti sarebbero stati meno brutali. Per tenere compagnia alla Gran Bretagna, hanno votato nello stesso modo gli altri dominions bianchi ciel Commonwealth, che hanno cosi asso– ciato tutta la parte bianca dell'im– pero alla politica antincra dei suda– fricani. Privo di ogni giustificazione - e anche scarsamente spiegabile - è in– vece il voto della 1 7 rancia, che cerca cli cattivarsi la simpatia delle popola– zioni nord-africane dei protettorati marocchino e tunisino, promettendo loro maggiore autonomia e maggiore parità di diritti, e che contempora– neamente non ha il coraggio di con– dannare il peggiore caso di razzismo_ bianco. L'Olanda aveva in corso in questi giorni un conflitto con la Nuova– Guinea olandese, che sperava di ot– tenere i buoni uffici dell'ONU per risolvere la sua vertenza con una potenza· imperiale dalla quale brama di staccarsi per unirsi al resto della Federazione indonesiana. Mentre il Consiglio Politico dell'ONU aveva, con una fortissima maggioranza qua– lificata, raccomandato l'intervento dell'ONU, l'Assemblea plenaria ha bocciato questa decisione in appello, riducendo la maggioranza al di sotto dei due terzi necessari e rendendo quindi la proposta caduca per la mancanza cli una maggioranza qua– lificata. Il voto olandese contrario alla condanna della politica razziale sudafricana aveva preceduto di pochi giorni quello cicli' Assemblea sul con– flitto con la Nuova Guinea. Grazie a questa sua solidarietà coi razzisti sudafricani il governo olandese è riuscito a conquistare un numero suf– ficiente di astensioni per avere mar'lo libera nella Nuova Guinea. Il pi,, inspiegabile cli. tutti è l'atte– giamento del Belgio. Ma anche in questo caso, la spiegazione forse c'è: per procacciarsi future solidarietà nel caso in cui qualcuno voglia fic– care il naso negli affari ciel Congo Belga, la delegazione belga ha ritenu– to opportuno di sottrarsi alla censura contro il governo nazionalista di Strijclom. In queste condizioni dobbiamo lo– darci che l'Italia non sia ancora sta– ta ammessa all'ONU. Nonostante non abbia avuto il co– raggio cli rompere completamente la solidarietà « colonialista > manifesta– tasi con questo voto, la delegazione americana va tuttavia lodata almeno per la sua -astensione. Il razzismo è lungi clall'csserc finito in alcuni stati nord-americani. ma si vede che la decisione della Corte Suprema di mettere al bando la segregazione raz– ziale nelle scuole, i rui effetti, lenti ma profondi, sono molto più impor– tanti di quanto non sembri, per l'in– tera società americana, non è priva cl'inAuenza anche sui rappresentanti degli Stati Uniti all'ONU, che non brillano tuttavia sempre per la loro saggezza. A favore ha votato il resto del mondo occidentale, con tutto il mon– do orientale e il blocco arabo-asiatico– sudamericano, tranne una o due ec– cezioni di governi fantocci sud-arr_ie– ricani che hanno votato contro. Fin– ché 1: grandi nazioni occidentali non saranno completamente guarite da questa piaga del colonialismo, _sarà assai difficile che possano esercitare un'azione persuasiva sulle nazioni che non hanno ancora regimi politici in– terni fondati sulla libertà e l'ugua– glianza. L'ugualitarismo assoluto cd astratto, anche quando sbocchi in dittature d'assemblea o in qualche forma di cesarismo, ha sempre posse– duto una leva potentissima per scar– dinare ogni tipo cli ugualitarismo li– mitato, per ragioni cli censo, di reli– gione o cli razza, anche se questo s~a a fondamrnto di una clrmorraz1a protrtta o librrnl,·. l'AOl,O \"l.'TOllf:Ll,1 NUOVA REPUBBLICA H Il,Tatale del Predden te (,eguilo d" p"g. 4) parte del PSI, checché _possa piac~mc o dispiacerne al segretario Malagocl,, ,I quale ha posto acutamente il dito sulla piaga, quando ha ?iflid:llo. Scelba dal mutare maggioranza cammm facendo, ma ha anche dimostrato che il governo italiano è legato, dal patto cli coali– zione a fare soltanto una politica di dispeÌto alle classi popolari, e ad evi– tare accortamente quei provvedimenti che possano raccoglierne !"adesione. Scelba è stretto da queste catene, che nessun altro governo democratico ac– cetta: Churchill non teme di ottenere !"assenso dei bevanisti a compenso dei voti contrari dei conservatori sul pro– blema di Suez, Eisenhower respira dac– ché può contare sui democratici per Ii– berarsi dal maccartismo; e non parliamo di Mendès-France che ha dato per sette mesi alla Francia lo spettacolo di saper giocare una magsioranza ?i « interess! generali » contro le maggioranze degli interessi particolari, sino all'estremo n– schio del proprio governo. Se anche Scelba sapesse giocare nel Paese, oltre– ché nella strettoia di un Parlamento che egli ha voluto così, grazie alla sua legge elettorale ciel 7 giugno; non sareb– be forse Scelba: ma sarebbe il Presi– dente al quale augureremmo di gran cuore il buon Natale, che elci resto, a denti più stretti, gli rivolgiamo lo stes– so. Ma ci permetta, il Presidente: in ltalia c'è un solo grande problema, che li compendia tutti: è quello di obbligare i comunisti a compror_nett~r,i costruttivamente su problemJ 1talian1, o a isolarsi come nuova rappresentan– za di una potenza straniera. Questo problema passa inevitabilmente attraver– so il PSI, che è divenuto oggi per quan– to ne soffrano i nostri uomini del Quadripartito, la coscienza liberale del– l"illiberalismo comuni.sta e di quello governativo. Si tratta, dunque, di gua– dagnarsi il PSI, di ottenerne il voto quando i comunisti si astengano, di o~– tenerne l'astensione quando i comuni– sti si oppongano. Noi, ancora una vo~– ta vogliamo essc:re giusti : con un « v1- ,; » come Saragat, qutsta politica è straordinariamente difficile, giacché vie– ne da lui, più ancora che da un Mala– gocli, la parola d"ordine di . vi~cere Nenni umiliandolo, cosa che s, nvela, del resto, impossibile. Tuttavia questo, che era, obbiettivamente, il fine del go• verno Scelba, è stato sinora respinto e allontanato. Un altro anno è passato, nella vit:i italiana senza rivolte e senza terremo– ti: c'è' stato, appena, raffare Montesi (quello Sotgiu è una sudiceria perso– nale, forse degli accusati, certo dei s~oi primi esploratori), del quale s1 è nu– sciti a mettere a tacere l'unico aspetto serio, quello della immoralità dell_e alte sfere burocratiche italiane. Il Presi– dente, che è uomo per bene, può alme– no respirare senza pena e senza vergo- . gna. Poi, siccome è anche uomo cauto e di piccola scaltreaa, potrà anche allietarsi di aver già provveduto in qualche modo per il futuro. Non più, s'intende, con la legge-truffa, ma con un'altra, più modesta, accortezza, the dovrebbe almeno assiwrargli la mag– gioranza quadripartita di oggi, per al– tri cinque anni. Si tratta della « legge birichina », che dovrebbe impedire a nuove formazioni d"opposizionc di far– si innanzi, per modeste d1e siano: e sono p('oprio quelle formazionj, che gli consentirebbero, finalmente, di n1uover– si in un giuoco politico più libero. Ma Scelba è rimasto Scelba. La sera della Vigilia, avrà trovato a casa l'al_– bero di Natale, con tanti affettuosa, onesti, piccoli doni della famiglia, de– gli amici, dei ministri e dei sot~ose– gretari. Montagne cli biglietti da visita, di cartoline con angioletti e santini, si accatasteranno, ancora nella santa notte, sul suo tavolo. Li guarderi, uno per uno il mattino di Natale. Non dimentichi di leggerne uno più modesto, senza an– gioletti, ahimè, e senza santini. ~ i! nostro che gli augura, dopo tutto, d1 conser~arsi in salute, per i suoi nipo– tini. Nient"altro. Nulla d"incendiario nt di maligno, su quel cartoncino da po– che lire. Ma la nostra tristezza, di sa– perlo carico di responsabilità storiche mentre potrebbe ormai riposare su quel– le non magnanime coperte in passato, e di pensarlo ad una fatica quotidiana di moderatore di passioni non sue, in– capace di mettere mai i piedi in terra suf duro suolo della realt:ì. italiana, questa tristezza, in quel cartoncino, la potrà leggere senza fatica, senza sforzo. E forse, come noi siamo sinceri nel clir_gliela, il Presidente Scelba, in silen– zio, potnì, quasi negli stessi termini, confessarla a se stesso. e !!Pzaerunow ?JUJ?UZioh a G ENTI: 111/esrc~ i ~I/U~l,U.·r/;iri. ~l!.· Jtosi, accoglnm11 1 hNt, ,111111b1/J, elllusiflsli. Ju realtà 11011 .si J111ò dire che 11JJ/Mrle11gm10 ad una 1/1ecie e11ro/1ea,e 11e/1/mre,oggi, italùwa; eSJi 10110 gli 11/timi rt1J1- f,rese11/tmti dellfl « zona mediterm– ueti » i11 /1,llù,, 1it11ili ,, greci, por• toghesì, 1pf/g11oli,ciprioti e "/fi11i; Ja11110 pe,uare "' Iole, ai mandolini, ai piroscafi co11f11mf/ioligialli pie– ni di emigl"fulli in partenza pc,- il 111d-America,ai :;ari delle corazzate, alle avve11t11re colo11iali.Per loro il « 111al d'Africa» 11011 è 111alattia epi– demica, ma elemento bio;psichico costil11zio11ale insieme t'Oct1zione a spostarsi 1 erso 1111a patria ideale, rapprese,//({/(/. <1pp111110 d" quel co11- 1i11e11te nero di c11i, « rigar di ter• mini, fanno parte. Possù,1110 J1m·"· go11r1rl i "&I i « hJ'kJoJ ». Dti buoni coloniali 1e11go110 11 11011 Jjigurare Jn·esso i bianchi. Co– JÌ il congres,o monarchico di Mi– l,1110 eni 1/alo acc11rala111e111e el – zio11alo 116i1ingoli compo11e111i; co11gre11is1i roJ1pomiseri e Jlr11ccio- 11i erano J/ati 1e11111i a casa, 1t1l1·0 qualche ele111e1110 /}(lr/icoh,rmenle rt1ppre1e111ati110, i111ile t1d 1111 a11i- 11u,lee101ico (ipJ1opotr11110, gt1zzellt1, scit1callo o 11ccello-111ca110) o "· 1111 fmno tropicale (b,111a11t1, d me.-o, fmuo del J1a11eecc.). Spou,mdosi dal 111d ·t•erJo il nord vole11a110 ren– dere omaggio ai loro protellori; ti q11egli i11d11s1rirdi /1ad,111i, solleciti del be11ei11sep,m1biledellt1 P,11,-it1 e del 1110Re, rigidi /li/ori degl'i11te– reui /J1'0/1ri, (I/IS/eri(IJIIIIIÙIÙll"fllOl"i dei /"11rimo.11i g à ,•migrali "J/'cste– ro, e de1ider0Ji di t1t'c1· f<J//0111,1110 111/{I forz,, j){)/i/ica di ric11111bio d,, 111obilil,ll"e co111ro dcmocrirtùmi e t1/· fini, qt((llortlqtU!Jli11/timi/atl:SJ<TO i capricci. D11b11011i e fedeli ,trttlri i 111011t1rchici di Co, cli, h1111110 re10 i dor 111i011u1gi;i t1i A1,1r1no11i, 11i Cremisiui, tti /rfa1r1rttzzo che /'"8"· 110 le sJ,e,e del P.N.J\1., i11 10J1i- 111zio11e d l trrms/11ga La11ro, t1/1plr111- dendoli ti romando q1u111do usi /)m·: lr~11t1110, i 11 1 oct111(/o i loro nomi, 10/– lecit({lldoin og11imodo lt1loro be11e– l'ole11z". Lt, S/(l)Jlpa go1•e,-,u11irt1 r 1•e1·a cer• calo di alimenJ,,re I" f,11•0/adi 1111 regresso del P.N.M., piegt1l0 or• mai dalla scissione la11rhM. Sono f,1role: « /JIIÒ 1111el/eredi /11nu1• re il Ve111vio? » h., d'etto m1 e,po11e11/e del P.N.M. I 11101u,rc/,ici ft111110 /Jarle del /1ae1aggioilalùmo, rouo 1111 ele111e1110 i 1dis1r1111ibile, l – JMte. 1ùchio10. Fiurhé in Itali" l'i Jttrmmo dei /101·eridùu•oli che ji recano e111111ia.s1i a 1•ederei Ji• g11orirhe be/'0110il rr1//è, o t1dt1/J· J,/t111dire l d"me che .rre11do110 d"lle t(lrrozze d111·t1111i nl S. Cr,rln, il mi– to delltl 111011arrhir1 mT,Ì t11l101i, /1/ (111.si , co 11se11ri e ,·oti. f...'tlmmorbi- tl1111t:Ulo del i\l.S.I .. la ron11/h1rJi1 d,:gli .sq11ad,ùti h11ri e /',11,111z,1lt1 degli ,11 l'Oca/i.sic11lu-11,1polt!lfl11i nel– le file dtd 11eo/".scifmo reJl(/enì /JOS• sibile, a bre1 1 e sc,1de11z11, 111 t1cror– do eleuomle Je 110111111a f 11sùmr: orgmricti fra t1111e le de11rc cl,1s- 1iche ilalùme. LJ, d<'bofrzz,, dd « millori » laici farà rifhthre /'011. Pt111f,111i cos1ri11ge11dolo" 11011 lraJrll· r,,re nei 111oic"lcoli le /orze 1011/L dt Co, e/li e di De M"r1a111ch. Que– i/o è l'obbie11i1·0delle destre e 11011 è dello che 11011 rieuano a Mgg1u11. gerlo. A g11a,·dr1rlo i11 faccia e ,, ,e11tirlo pr1rlt1,·e,Co, e/li 11011 /,1 1111ri grande impressione, ".sembrd. t1! meglio, 1111 q11al.siasi Be11i11011i, 1111 L11piJ,1111 Ci/arei/i p11rcheui". J\fo I' 1101110 è .rca/Jro,1e1Mre,ht1 idee fhiare ud/a .sua forza, e sulltl J/lfl debolezza. Sa. che, m1,i rolla est111- ritisi i minori nello 11erile giuoco di dir di sì t1idemocri.stitwi e 1co1il– p,1r1i i tre pt1niti11ilaici, la D.C. 11011,,prrì a quale Jtmlo I o/tirsi, e Ja pure che il pr1rtitodi maggio– rrmzadorrtì per jorza accordt1r1i co11 /11i.Egli (/J/Je/lapr1zie11teme11te quel giorno JeJJe11do Jr, sua Je/a, 111e//e11• do /11ori del p"rtito i l'ari La11ro che pos,0110rect1rglif"stidio, dimo• 11m11doin ogni occasione che è lui il /1adro11e del ,,r,pore111011r1rchi– co e al"1rgaudo le sue alleanze in modo da r111t•tmlr1ggù1rse11e J erso11al– me111e.Qurmdo 1 1 errrì il .suo 1110- 111e1110 dellerà le condizioni, che J0· 110 J10iquelle dei 111oi~iurmzi'1l ori: le terre "i pro/n-iet"ri, le fabbriche ai dirigenti, la ricchezzfl ai ricchi, la miu:ri,1 t1i J101·ui. /11/(111/q ,,I,. ,u,11/ail 1{111iloq11iu om1ro, ·lt: /rcui 1010111/c. !ti 1i111{1JSi J11t1g11iloq11n11c, i 1cr111i11i Pa1rit1,Valore·, Decoro. O11mr.Ideali, Saoi/1C10.Olowm10, l3f111dur,1, /\lare NoJll'o. Poful,, Albione ere., cibo Jn·elib,1101,er 1 /un c•ri JMl,11idel Jo//u/nole111,-ù110 meridionale il q!l{t/e1eg11ilr1 ,, t'0lar,, J,er i Jn·o/1ri « 1101abili >> in odio ,,I go11er110 di Roma, t1I se1te111rio11e, rii/a tecnica i11d11s1rù1/e ed anche "' 111r1/gorer110, ai 1opr11si, t1ll'i11ef• ficie11za.e a/1<1 prepote11w dei de– lllOCl'Ùlùmi e soci. E il re? JJ re è costil11zio11t1le, r – gna ma 11011 gore ,11.1.in /Jnllica 11011 ronlrl pilÌ 11ie,11e 11epp11re fra i suoi. Lo ricordano, lo e1al1a110, lo 111ag11ifica110, lo pù111go110 J1erché ro111 1 ie11e loro appoggùll"siad 1111 mi• /fJ rhe fr1111a rmcom 1•01i,111t1 se do- 111.mi si t1ccorgeuero rhe il Neg111 d'l'.tioJ,i" /1111zio11a meglio di Um– berto di Sa, où1,/1asu,·ebberoron di– si1111ol111ra ti i111•otare Tafari. li ,·e è i11nilio, e ormai d"I Portogallo 11011 re lo leN1 J1ùì11eSJ11110. Pot•ero Bebo, qua.ri q1u,ri al /JJ·orrimore/t'· 1"e11d11111 rnln />erlui. l'AOLO 1 1 \ nu.1~1 7

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