Nuova Repubblica - anno II - n. 15-16 - agosto 1954

L. 35 Spedt&lone in abb<.'Damento po■tale (Gruppo H) A pag. 2 : Finestra sul Mezzogi Anno Il • N. 15/16 (39-40) QUINDICINALE POLITICO T. C.: L'uomo e il rni10 (pagf(. I e 2) - BRNIA~II O FJNOCCIIIARO: I so11ofoncli della Cassa (pa-g. 2) - f.NZO SI PIONE: La piC'cola ciuà (pagg. 3 e 4) - FRANCO MORANDI: Non rno1i1e do1>0 Napoli (1>ag. 4) • Cl,iesa Cat10/ica e opnai: GUIDO FUBINI: li Conc-01da10 .!il>agnolo; Il gregge sma11i10 {1>af(. 6) - MERCUZIO: Operazione .Morlion (pag. 6) - TF.KZA B: I giovani per una f'dut"a1.ionc democ1ati<'a (pag. 8). AGOSTO 1954 F orse eia 1nolti anni non cnpi– tuvu un n1cse di ugosto così denso di decisivi avvenimenti internazionali ed inlerni: uv,•eni- 111e11tila cui 11ortuta ~ di1Ticile un-· ,·ora vulutare, nrn che ccrhunente scg11u110 l'avvio d'un corso poli– tico nuovo. Se l'uzione di Mendès-France e lu crisi della e.E.O. rappresen– tano il punto centrale di tuie e,,o– luzione, altri tre fuui di grande in1portanza politica si sono ,•erifi– cati in ((uesto tnese: il viuggio della delegazione luburistu in Russia ed in Cinu, l'approvazione dellu leg– ge anticornunislu in A1nericu, lu morte di De Gasperi in Jtuliu. Sono tutti fatti slrettun1ente legati .fra loro, che concorrono u formure un c1uudro dellu siluuzione internazio– nale ed interna ussui diverso du <1uello rlella pri mn naf'tù di qu.-·– st'unno. Non crediamo clte il viaggio dei lnhnrisli in Oriente 11ossn essere ~011sidero.1to un episodio murginale: non soltanto perché Ju delegazione i.· rup1>rcsent..1th•u di 1t111e le cor– renti del partito, n1a unche per– ché vi è evidente, unche se sotta– ciuta, una colJuborazionc fra go• verno ed opposizione, imrnagina• bile forse soltunlo in un puese corne l'Inghilterra. i tratta in l'eultù di una n1anifestuzio11e parti– colarmente significntivu di quel processo, già in utto da qualche tf"mpo, aura,•erso il quule la 110- li1icu inglese tende a rilrovare lu sua au1ono1nia rispetto a quella un1ericana, e a fursi centro d'una 'terza for?..:.l internazionule', capace di aprire il d.ialogo con l'Oriente co,nunistu. Questa volta, il tenht– tivo sc111bra pnrticolarincnte impor– tanle, 1>erché coincide con uno stu– Jio di evoluzione della politica sovietica probabilmente favorevo– le all'incontro; e con una posizio– ne di prestjgio jnternazionule del• la Cina, che Je consente muggio1·e libertà di nu,novra nei riguardi della Russia, al fine di conseguire un più rupido rinnovumento della p1·opria economia e un 1nigliora- 1ncnto nel livello di vitu del 11uc– se, con immissione in massu cli beni slrumentali e Ji consumo dall'Oc– cidente. L'« assaggio » diplo1natico che l'Inghilterra sta compiendo in Oriente è dunc111e un f~llto effet– tivurnente nuovo, cd i risultati chf' potrnnno tlerivur11f' l>Olranno t·•s– sere in1prevedihili: rua.·lte sul piano d~lla politica intf"1•na britannica, poi,·ht! se .~ vero daf" il governo t·onservatorl' si ,,ule, in tJIH~S1o,·aso, della rappresen1nnzu laburista (il sigaro di Churrill, ha ossen•uto un giornale estero, fuma ntlra,•erso le fessure dellu vuligia di A11lee), ~ altrettanto w~ro che il purlito la– burista sia ass111nendo, con questa iniziutiva, un ruolo ed un prestigio d1e non potranno non giocare in suo favore nelle f111urc elezioni. 1\fentre qucstu iniziutiv:1 di di– stensione hu luogo, il Senato e lu Camera umerin1ni volano una leg– ge che inette il partito con1unis1a fuori dellu ,·os1it11zionf' nml'rit·ann, e i coruunisli stessi 11ussibili, so– st:♦nziulmente per 'reato idcologi– <·u', ,li i,:anzioni o.uu· l1e 1,cnuli. (.: C(UChlO il .-isultato di una c-oudi– zione d'isteriu ,·olle1tiva in ,·ui l'America ;. c·aduta, come in isluto morboso, ,lu molti 1ncsi, e tli cui i• diflit·ilc dire se l'11hi1no CJ>iso– dio siu la conclusione, o solo il 11rhno Jei siutorni gruvi. Un csper– lo di cose americane osservuva re– centeruente che il fenorneno 1>iù serio dcll'uttuale ,•ita amcri,·ana i: dtP lutto il 'virus' unticomunisla di cui il 1>nese è 1>ieno si conccn– lra nella « 101111ulle streghe » al• l'inlerno della repubblica stellala (do,,c i comunisli sono in reuhù Jlot·hi, dcholi e senza alcuna cu1>a– e·itì1 di attrazione sulle nrnssc), 1nentrc, con1cn1poranenmcnte, si diffonde lo shtlo d'a11in10 OJ>posto, di rinuncia, d'isolarnenlo e di pas– i:::ivi1ù,sul piano internazionale, do– ve i comunisti rappresen1uno la più potente e cornputta tra le forze J>Olitiche in giuoco (l'isolamento americano u Ginevra ne è l'ultima conferma). Non dircn10 con <1ues10 che gli htli Uniti si vuduno dav• Vf'ro uvviundo a una situazione interna di tipo fascista; inu se poniamo a fronte questa involuzio– ne della 1>0litica amcricnna con la .-·ontemporanea r·apacità d'ini– zi:,,h1u, f::mt:tsia f'J :..~:litù poJilicu di cui dunno provu russi e cinesi, non 1>ossiamo sottrurci all'i,np1·es– sionc, ed alla prcoccupuzionc, clte le migliori forze dellu dcn1oc1·a– zia americana sliuno per perdere nel inondo <1ue1la funzione equili– brulrice e liberalrice che ~i eruno 1>roposta. La rnorte di De Gas1>cri si ag– giunge, sul piano della poli1ica interna mu unche di cruclla intcr– rutzionale, co1ne elemento nuovo e non trascurabile. Se è vero che egli, dul 7 giugno dello sco1·so an– no, era ornrni all'écart llella vita 1,oliticu attiva del noslro J>aese, i· vero anche che la sua sola esi– ~lenzu ra1,1>re~enhH 1 n c111nl,·l1c ,·osa di molto i111portantc così per la D. C. come JJer la 1>olitica curo– JlCistu. Sul piano inlcrno, quali clic siano le con1ingenti dichian1zioni degli uomini politici responsubili, è cerio che l'unità di dirclliva del nmggior partito italiano ne trnrrà un indeboli1nen10, che potrà di– ,·cntal'e soslanziulc e addirittura definitivo nella 1nisura in cui altre forze della dernocruzia italiana sapranno profittarne con cl1iarezzn di vedute e di obie11ivi. Lu O.e. t·o1nc coacer,•o di forze di diverso orientamento sociale, uccumunate dul ,·onfessionalisn10 1>olitico, .~ staia e·crtumente, in buona parte, ope,·a di De Gas1>eri: la riduzione di t111esta ,nassa, che tunto li~l 1,e– sa,10 ~ulla ,,ita puhblicu i1uliana, a 1>il1 legittime JH"OJJOrzioni, sarà 0J>eru delle altre tendenze poliliche itulia11c, f' ~opr·attulto dt>i so<"ia– li!!lli, :.unmesso che essi sa1lpinno J>iÙ chiarumen1e, nell'insieme, •··lie cosa ,•ogliano, e crualP 11olitica :ulottnre pPr 11erseguire quello che vogliono. ~1u sul piano europeo, lu morte di De Casperi, coincidendo t•on la crisi della C.E.D., as~urne 1111 !!liguificuto anche pila vasto. t tut~ to un sislenu, di ullcunze (allean– ze di clussc spesso 1>il1che allean– ze di popoli) che viene u1esso in c·risi: con J>ericoli evidenti u chiun– ((nc, nrn anche f•on prospettive nuu,,c: (llutlche ('Osa di mollo si– mile a <1uel che accadde nel no• slro paese il 7 ~iugno, col crollo SOMMARIO JI del quacfripul'tito e"pressione <lei 18 nprile. Purtroppo, lu no~lra funzione lii t·ussunlll't' sta pe"r a,,,,._ rf> unu nuova t·onft-rma da <11iun10 t· act·3dulo in tJUt"""iigiorni a Bru– xelles e da quello d1e 14 .. git1imn• mente possiamo ultenderd nei prossimi giorni: o.,bl,iamo detto c_o ripetuto ui nostri a1uici fcdcralisli che aggundnre tosi co1n•ttlsun1entr– l'ideule curOfJCO allo strurn<"nto della e.E.O. cru llll imJ>Crdonubile errore pro1>rio J>Cr i federalis1i, che rischiavano di far lravolgcre il lo– ro iJeule politico insie1ne con le rovine di un tralhtlo nml conge– gnato, e s01>raltutttJ anacronistit·o ris11e1to alla nuova situazione del inondo. Oru, pro11rio Cf ucsto blu avvenendo: lu C.E.D. n1de e~nt– t..unente sulla <1ue~tio11t' della so– vrunuzionalitù, ed i.· naturulc ehc sia così, perché 1101, intorno n<l 1111 patto di allemtzu rnilitare, privu di responsabilità i>oJiticu (corn'l· appunto la e.E.O.), si polevu cle– cenlen1enle i1npost:,1·e il 1>roblema dell'unità politicu europea. Forse, si sarebbe po1uto uscire dall'em– passe seguendo, a 1en1po debito, il nostro suggerimento; di f'orzurc i ten1pi dell'integt·uzione politica europea, proponendo d1e le dau• sole tnilitari della t·on1nnitù euro– pea andassero in vigorf" solo dopo che fosse costituito un principio di autorità polili•·a ,~,..;i 1 ...:, .... n: u ,,uf"Sff' condizioni, si sarebbe anche 1>0 4 tuto ratificare il trattalo, e si ~a• rebbe probubilmente evitato clic la resistenza francese fosse costretta sullu trincea 01>1>ostu, quellu dellu conser,•azione degli stuti nazionu'li. Mu i soliti « politici », i rnaestri dell'arte diplonu.llica, ci hunno an– cora una volta considerali degli ingenui, o forse soltanto degli s1r11- 1uenti di altri, ed ora possono un1- n1irare soddisfutti i resti della lo– ro OJ)Cl'U! Non 1ilure,no 1uttavia trop1>0 pes– simisti. Co,nc non abbia,110 cre– dulo c·he, respingendo la lc,;gf'– truffa, snrerumo caduti nel caos dPlla dominazione cornunista, (_·o:--ì non crediamo c·he l'obiellivo del– l'uni1ù europeu, che l· unu f'si– gcnza 1>riruordiulc, sia distrutto tfol fo.dli111cnlo di una scioc,·u po• litica federalista. La reultì, è d1e codesto obiellivo non può csse1·c perseguito in as1rallo, come nelle provette d'un Jaboralorio di chi• 1nica, ma deve essere inserito in una realtà internazionale, in cui restano centrali il problcmu della unità tedesca, la capacità dell'Eu. ropa di costituire una linea poli– ti,•a autonoma rispetto all'Amerit·u, e fluindi la creazione d'una 1>iat– tafur1nu nuovu su cui sia possibile un int·ontru col mondo orientale. on si J>lli) J>eusare a ferlerurf' l'E1no1,u 11rimo ('hc quesli J>rol,I(". ,ui siuno in c11rnlche ,nodo risolti, anzi in funzionp negati,,a ed ug• gressivu ris1>e1to ud essi: l'unità europeu si farà al contrurio nei limiti ·in cui PSSi suranno risolti, e 11recisurnente in funzione di essi. La morie di De Gasperi, clw fu il paladino di c.1uellu politica t"uro– pen che è oggi entrata in crisi, appare ,,erciò come unn ,·oiru·i– denza <JlUlSi fatale; ma occurr(' """ quanti sono alla ricerca di una 1>oliti,·u e11ro1>ea nuova, aggiornata con lo stadio di svilupJ>O dcllu si– tunzione internuzionale, trovino unu loro uni1ù d'azione, dentro e fuori il nostro 1>ue- se. É lo sforzo più difficile, mu 1>il1 K' in11>ortunte, eh e dobbin~no compie- re ogjl1. RASSEGNE: Italia, 01~i: Poli1it"a in ,·ac-a11111 p. osa, , . ,1 .,11011(' ,r , Ji,vblemi: dopo la Cl D?, di PA01o V1nosu,;111 (p:uf. ~) - I ifo , Jab, s11ut1u1e :ui<'ncbli, di c. s. I .• (pag . .:',) - Pllgi11r rii rult111a contr, «onomic-a in 1·egirn1' dt•moc1atico (VII), di C:1NO Lu77..ATTO {p$1t– J9j'l: P,oce\SO Pa11i, di Kf'n31o Catli Ballob (P1t-RO C.\LFP...-1) ,i). ALCIDE DE GASPERl. -L'UOMO EILMIT P Er.. quanto facile e s1·:>erfi– cialc possa sempre riuscire il giudizio sulla Jigura e sul– l'opera di un uomo, che solo la prospettiva storica sarà capace di . porre nella sua giusta luce, non ci sottrarremo al nostro dovere di giornalisti dedicando un breve ri– cordo ad Alcide De Gasperi. Dc Gasperi non fo un politico geniale, se con queste parole si vuol designare lo statista capace di esprimere grandi idee nuove e di realizzarle; ma ebbe un mo– mento di genialità immediatamente dopo la Liberazione, allorché com– prese che le forze del rinnovamen– to, o per immaturità organica, o per verbalismo massimalista, o per di– fetto di reale autonomia politica, non erano in grado di esprimere dalla Resistenza quel nuovo asset– u, ,.,._: k-, -Pl"-lÙ '11:.J UUO\ O tip< di Stato, che la Resistenza portan. in grembo. Egli fo allora l'uomo, che con una ,hiaroveggenza di cui gli va dato alto, impersonò, con decisione d'idee e di propositi, la necessità della « ricostruzione » del vecchio Stato, e quindi del rias– setto, anche se in forme d1e sem– bravano superate, della società ita– liana, rotta e scossa dal fascismo, dalla guerra, e dalla Resistenza.' La sua stessa educazione, austria– ca e cattolica, di limitati orizzonti ma di solida mor.tlità, lo designa– va capace «ricostruttore» di co– desto Stato: opera per la quale non occorrevano doti di fantasia né capacità d'interpretazione, ma pa– zienza, sagacia e continuità. Cer– to, non era lo Stato fascista che De Gasperi intendeva ricostruire: il suo antifascismo era sincero, come sfncera era tutta la sua per– sonalità; ma lo Stato prefascista, quello Stato protezionistico del– l'alta borghesia italiana, e insieme paternalista, che con abile mano Giolitti aveva forgiato, e che era entrato in crisi nel '18, dopo il grande sforzo della prima guer• ra mondiale: non lo Stato fasti– sta dunque, certo però lo Stato che del fascismo era stato matrice. M:i nella « rirnstruzione » di esso, che fu la vera opera poli– tica di De Gasperi (il 2 giugno fu la con lusione necessaria d'una parentesi politica, quella dei o– mitati di Liberazione Nazionale, che Dc Ga peri, con accentuato realismo, subì ma che non si iden– tificò mai con la m,1 politica), egli portava due elementi nuovi rispet– to alla tradizione statale italiana: il suo universalismo e fanatismo callo! ico da un lato, la sua sen• sibilità ai problemi funzionali del– l'organismo statale dall'altro. li « senso dello Stato», della s•ia autorità, della sua attiva pre• senza, della gerarchia e della fun. 7ionalità dei suoi organi, era vivo nel suo sangue di trentino, che aveva fatto la propria scuola po– litica al parlamento di Vienna; e perciò anche il senso dello Stato ,opra e al di fuori dei partiti, lOSÌ come lo Stato austriaco s'era ,forzato di costituire un'entità su– periore alle diverse nazionalità che lo componevano, egli lo ebbe in alta misura. Per quanto uomo di partilo, egli conservò una visione dello Stato superiore a quella del suo partito; e sentì che la funzio– nalita degli organi pubblici, in– terrotta e quasi paralizzata dai tragici anni della guerra e della lotta interna, era la condizione prima <li .-inastila dell'autorità del- 1,J St,,l1.:1. , qw..:~tù l 01np!lo eg!i dedicò 11 meglio d1 se stesso; an– che se i risultati riuscirono par– ziali, com'era naturale, dal mo– mento che lo Stato veniva ricostrui– to sì con energia d'azione, ma con mattoni (idee e materiale umano) non certamente nuovi. Nulla di straordinario dunque se la buro– crazia si ricostituì rapidamente in modi che si pensavano superati e con uomini che ricordavano trop– po dit vicino il passato regime; se la polizia veniva ripristinata con metodi e mentalità crispine; se il funzionamento stesso dell'appara– to statale ripresentava, dopo pochi anni, gli stessi fenomeni di ele– fantiasi, di inadeguatezza, anche di corruzione, che l'avevano carat– terizzato nel passato. La stessa intuizione lo portò pre– sto a scegliere i propri alleati così all'interno come sul piano interna– zionale. Poiché antifascista era, e democratico anche (purché a que– sta parola si voglia dare un li– mitato senso di natura tecnico– giuridica), determinate alleanze a destra erano incompatibili col suo spirito: ma era forse uno degli uomini politici più incapaci, anche per naturale sordità ai problemi economici, di coglitre il ;ignificato e la direzione delle forze sociali nuove, che premono per la trasfor– mazione delle strutture. Se la con– t.ingenza internazionale in wi si trovò ad operare gli rese facile di coprire sotto l'eliLhett,1 anticomu– ni,ta questa sua ,o,tanziale chiu– sura, la sua azione sul piano in– ternazionale resta a dimostrare la reale direzione della sua volontà politica. E ciò non soltanto e non tanto per la scelta per così dire «americana» th'cgli fece al mo– mento in cui ruppe con le sinistre, ma per lo schieramento ch'egli

RkJQdWJsaXNoZXIy