Nuova Repubblica - anno I - n. 18 - 20 settembre 1953

L. 35 - A pagg. 7 e 8: La riforma sanitaria in Inghilterra, di A. BEVaN 31/1-:!/53 C'":iA CLl\UDIO e/ 0 :Bendinelli Via Ch:l.arini, 4 LIVORNO - - - ~ l!i:iir .-. Anno I • N. 18 QUINDICINALE POLITICO Firenze - 20 Settembre 1953 UAUDIO et;SA: Iu Germania ba vini<> il principe di Bismarck (pogg. 1-2) - u;uo LAGORIO: Salvezza. per l'Europa (png. 2) - 4/tsBandro Lein (pag. 2) - DiBC1188ione uperta: TRISTANO C'ODIGNOLA: Una nota stonata; FIIANOO IIIOIL\NDI: Dal pelago alla riva (pag. 3) - Tutti liberi i fascisti (pag. 3) - Procisa.:::wni (a modo loro) (pag. 5) -A. Cl.: Hussta. al bivio: L'opera di Stalin (pag. 11- CJ,\ltLO PINCIN: La eouola degli 11blJl– tllentt (pag. 8) - CJ. L.: L'one,·e llscale degl ltalla1ù. L'esercito è ditutti I 1 caso Henzi-Arislarco, dei due giornalisti di 'Cinen1u nuovo' den1mciuti dUI Procuratore ~fi– litare, arrestuti e tradotti alle car– ceri roilituri di Peschiera sotto l'ac– cusa di vilipendio all'esercito, non è un caso che ri~uardu particolar– mente alcuni ristretti circoli in– tellettuali né tanto 1neno detern1i– nute correnti politiche: è un caso destinato u far riflettere ogni cit• 111clino sulla fragilità ciel nostro ordinamento democratico, sui pe– ~icoli a cui è costunte1nente sotto– posto, sullu forza che il fascismo mantiene non soltanlo nella n1en– talità e nel costu1ne, nu, anche nelle istituzioni e nelle leggi. L'articolo incrirninato « L'armata s'agapò » (cioè « L'arJnatu ti nino ») è una proposta di ten1a per un .film, dettata da Renzo Henzi sul fascicolo dello •~orso febbraio di « Cincnm nuovo», la bella rivista diretta da Guido Ari– sturco. Il Renzi propone che si faccia oggetto d'un film la clisgra– ziaht ctnnpuguu di Greciu, dte con• Jul.'lse il nostro pbese u cu1u·.1r&1 d'infamia aggredendo, assoluta• mente intpreparato, il piccolo po• polo fr:itello, per servire alla fol– le ambizione cli Mussolini. Che coaa sia stutu la cun11>ugna di Grecia, quuli in finite ed inutili n1iserie abbia determinato, quale stato di. prostrazione 1norale ubbia prodotto più nel vincitore che nel vinto (qucst'ultin10 ebbe modo in– fatti di riscattarsi in pagine eroi– che di resistenza partigiana) è or• mai noto a tutti; corne è noto che in ,1uesto punorarnu, tra i più vergognosi della nostra storia, ri– fulse un atto di autentico eroi– sn10, Cefaloniu, la piccola isola greca legata al ricordo del 1nuni– polo di italiani che non cedettero ai tedeschi e si fecero nuassacrure. Ma il Hcnzi fu, di tali vicende, testimone e partecipe, e giusta– rnente scrive che « Ju nostra ge• nerazione deve parlare di queste cose »: perché solo « parlandone » (anche nel linguaggio cinemato– grafico) si può sperare che esse non si ripetano per l'uvvenire e che, sotto il falso nuu1 to della re– torica patriottarda, non ubbia an• cora a nascondersi il vuoto 1nora• le, la slupicUtà e la violenza. Il film che Henzi propone do,•reb– he essere centrato intorno u due nuclei fondtunentali: la degenera• zione di certi ahi contundi italiani tli allora, per cui la nostra occupa• zione si concentrò nella « caccia ull'amore » delle donne greche, prostrale clullu disperazione e dulia fume; e insie1nc In tra• gicitù ilnplicihi in ogni regirnc Ji occupuzionc 1uilitarc, che si :,erve delle fucilazioni di iner– nti come di norntale struruento di dominio. iono tre belle pugi• ne, du cui truspul'e 11011 soltunto una vibrunte sensibilitù urti~titn, ma unche una 11rofo11du, serh1 protestu 1norule ,·erso una n1entuli• tà ed un n10ndo che sono in 11ur1e sopravvissuti e che possono pre– purare ancora lutti e ro,•ine. <lini in congedo: e - previa uu• torizzuzione del giù l\linistro dellu llifesu on. Pacciurdi (che fu, se nun erriamo, co1ulu:t1tcn1e au1tifu. cista in Spugnu!) - hu spicci . 110 1u:.,nduto di cntturu contro lo 8Crit– tore e il direttore responsubile, u distunza di oltre sette 1nesi ddl• ]u pubblicazione dell'articolo in– crin1inuto (forse perché la ' vibrun• te' nt1nosfera creutn dalla que– slione triestina, è parsa ndattu ullo scopo). Du 1>ur1e nostra, nell'as– sociarci senza riserve alle proleEte di tutti coloro che vedono in que• sl'atto non sohanlo un altenh1lo allu libertà cli stnmpu sancita dal– la Costituzione (è n1>1>ena il caso di dire che nessun estren10 di vili• pendio è contenuto nell'articofo), nia unchc un pericoloso risorgere d'unu n1entulità che crede di di• fendere l'« onore» nazionale e ]u « dignità » dell'esercito stenclenclo uu complice velo di silenzio sulle responsabilità c sulle incapacità degli uornini, nffcr1niamo che è giunto il mornento di eli1ninurc dal• la nostra legislazione tutte le nor• 1nc che rappresentano l'eredità del fuscisn10, udeguundole allo spirito e ulla lettera dellu Costituzione; e di soppri1nere ogni tipo di giuri• sdizione speciale (e quindi uru:he ]a giurisdizione 1niJitare in tempo di pace), restituendò olla n1ugi• struturu ordinaria il potere di CO· noscere dei reati con1piuti da cii• h,Ui .. i cvggtit.i uJ uLbUgo militare (inutile sofi'ernrnrsi anche noi sul• la bestialità clellu distinzione per cui, se Aristarco e H.enzi avessero avuto un torace più strelto e Jos• sero stati- quindi riformati, 11011 potrebbero essere oggi arrestuli I). L'esercilo non up1>artiene né ul Procuratore l\1iliture né ai si_;g. Generali: appartiene, prhua di lat• 10, a[ paese. li puese ha non sol– tunto il diritto, 1na anche il dovere civile, di criticarne la slrutturu e lo spirito, non diciun10 in sede storica ed artistica ( corn'è il c1tso cli Henzi), ma in sede politica ed attuale. E: anche per questo che l'8 settembre è staio riscattalo dal– la insurrezione partigiana: perché il popolo si è fatto esercito, rer– cnndo di riporlare sangue nuovo e suno in un orgunisn10 che ]a n10- narchia e il f uscis1no a vevun "Or• rotto e - ullraverso le guerre iJnperiali - depresso e spiritual• 1nente distrutto. L'on. PeHa, ('C– lehrando a Ro1nu ln guerrd parti• giunu, l'ha esultata conte il t=econdo Risorgimento: è ora di lrudul'rC questa afferntuzio• ne nei fatti, int• K' peclendo che episo- di così vergognosi ahhiuno ancora a ripetersi. SOMMAtHO te \SSJW~t: 1'accuino dcll'econom.ista: Vantaggi e porfooll di una agrlooltura industria– lizzata, di ÙINO LlY.<ZATrO (pag. 4) - Cose di Francia: Gli epaventaPll880rl (pag. i) - J.'; uiorni nel 1ll01UIO: Llbera.zlooe, di PAOLO VI'ITORELLI (pag. 6) - Pu11/o contro punto (pn,g. 5) - Pagine cli cultura contemporanea: La rUorma sanitaria tu lugbllt.erro, ,11 ANIWRlN BEV,\N (pag. 7) - Poeta del direttore (l>ag. 8) - DISEGNI " •·u~rnTTt di ÙAO. ALLARME PER ILNUOVO PARLAMENTO DIB NN INGERMANIA HA VIN • • il pr1nc1pe di Bismarck .------------------~-----------------,,i;._ Sul fronte interno,Adenauervuol contrapporre l' organiz– zaziune sindacale al partito socialdemocraticocon la minacciadi provocare, 10 caso contrario, una scissione. L E elezioni politicht, che :,i sono svolte il 6 settembre in Germa– nia, si sono chiuse con un:i gran– de vittoria della coalizione governativa di K. Adenauer, i cui partili hanno in– sieme raggiunto i 16 milioni di voti (su un totale di 27.500.000 voti va– lidi). I socialdemocratici hanno a sten– to raggiunto gli otto milioni, e le al– tre formazioni di sini~tra (comunisti e neutralisti) non sor J neppun: arri– va~e al m;liont. I rirJ.-~".:Hi ,,.. lll ,1m•1 stati assegnati a liste minori, che si dif– ferenziavano dalla coalizione governa– tiva - della quale condividevano il programma essenziale - o per que– stioni marginali - ed è il caso del B.H.E., partito dei profughi e degli epurati - o per una sopravvivenza di quel particolarismo regionale e con– fessionale che in Germania è ancora relativamente forte (il partito bava.re– se ed il Zent,11111 per non citare che i più noti). ll appena il caso di ricor– dare i 300.000 voti ottenuti dal mo– vimento neo.nazista. Ad Adenauer è riuscita l'operazione che era fallita a De Gasperi. Quella cioè di raccogliere sotto le insegne del suo partito (C.O.U.) milioni di potenziali elettori di estrema destra. Non sarebbe onesto parlare per questo di un nuovo nazismo: si tratta piuttO• sto di un blocco nazionalista (e di una particolare forma di nazionalismo europeo e borghese, al quale le or– ganizzazioni confessionali - e in par– ticolar modo quelle cattoliche - hanno preparato e messo a disposizione una struttura organizzativa est.remamcntt: SO· lida. ll importante tener presente tutto questo, per evitare troppo affrettati pa– ragoni con la D.C. italiana, che in fondo rimane un partito cattolico. Il curriculum di un candidato della C.D.U., il principe di Bismarck, nipo– te del famoso cancell ,ere dell "J mpero, ci potrà dare una idea di que,ta situa– zione: ufficiale della guardia fino al 1918, deputato, nel 1924, del p>!tito tedesco-nazionale, nel ·2: abbrac•ia l,1 carriera diplomatica, che continua J1J• rante il' regime nazista (nel ·43 e•·., all'Ambasciata di Roma). Va notato che il principe dj Bismarck è stato eletto nel collegio d, Lauenburg, e che già si parla di lui rnme cli un proba– bile vice-ministro degli e.;teri. rhe \''1 r: .. titn citf:itt" ,.t-.L.;~ .:np,..· rato i 12 milioni di voti, ed abbia rag– giunto, con 244 seggi su 487, la mag– gioranza assoluta in parlamento, è un fatto che preoccupa - oltre che per le immediate conseguenze sulla azu>ne del governo tedesco - perché è un sintomo caratteristico di una pcJ.ico• Iosa evoluzione della opinione pubbli– ca tedesca. I partiti «minori» (tutto il mondo è paese ...), partito liberale e partilo tedesco, hanno perduto voti e seggi, in proporzione però relati– vamente limitata (rispettivamente, in percentuale, dall'll,9 al 9,5, e dal 4 al 3,3). Ebbene, nello stato del Wiirttem– berg-Baden, una delle più forti posizio– ni del partito liberale, retto da un go– , erno misto Jiberal-socialista, i voti liberali sono diminuiti in proporzioni assai superiori alla media nazionale, passando dal 18 per cento. (elezioni re– gionali del '52) al 12,7 (il 6 settembre) ed andando lutti a finire nella C.D.U., passata, ad un solo anno di distanza, dal 36 al 51 per cento. Questo esem– pio, al quale altri potrebbero aggiun– gersi, indica che non è lecito farsi illusioni: l'elettorato tedesco ha scelto la strada che Adenauer gli aveva in– dicato. 1 Ed ora, passiamo al partito social– democratico. Sembra che sia una tra– gica sorte del movimento socialista tedesco, quella di prepararsi, con una organizzazione estremamente larga e so• lida, a prendere il potere, e di non riuscire mai a battere definitivamente le forze conservatrici. ll un partilo, quello socialdemocratico, che supera i 700.000 iscritti, che controlla pratica– mente la confederazione del lavoro (D.G.B.), unica centrale sindacale del– la Germania occidentale, che al 30 giu– gno 1953 denunciava 6.070.000 ade– renti, che dispone per conseguenza cl i fondi quasi illimitati. Questo partito i.,~ ou.:.1,;.' J pc·t:o più <li otto milioni di voli, guadagnandone un milione nei confronti delle elezioni del '49 (mentre la C.O.U. ne ha guadagnati quattro e mezzo); guadagno che equivale al solo 22% dell'aumento naturale del– l'elettorato, dovuto, in buona parte, ai voti tolti al partito comunista. li nurnero uscito il 5 set• ten1bre, dopo Ja pausa eslivo, corrispondeva ni nn. 15-16-17. Per qucslo Ja presente testata porta il n. 18. Quest'ultimo è passato da 1.350.000 voti nel '49 a poco più di 600.000 nel '53, perdendo quindi oltre- la metil del suo elettorato. Nei primi commen– ti immediatamente successivi alle ele– zioni il leader del partilo comunista tedesco, M. Reimann, ha accusato della disfatta i socialdemocratici, dichiaran– do testualmente: « L'attitudine esitan– te e priva di consistenza del partito socialista nei confronti del regime di Adenaur ha disorientato il popolo, e l'anticomunismo dei dirigenti socia– listi ha aiutato i reazionari ». Questo giudizio, che in generale potrebbe an– che essere discusso, in questa situa• zione non è assolutamente valido, per• ché i voti che i comunisti hanno perdu– to non si sono riversati a destra, ma sono rimasti nell'ambito della oppo– sizione di sinistra, passando alla social– democrazia. Questo si vede con estre– ma chiarezza dai risultati negli stati dell'Assia, Renania-Westfalia e Bavie– ra, ove, alle fortissime perdite del par– tito comuriista, corrisponde un miglio• ramento, rispetto al 1949, delle posi- 1ioni socialiste. li Procuratore Militare ha rite– nuto che in tutto ciò vi fossero ~li estremi di ,•ilipendio ull'esercito, reato per cui è prevista la con1• petenza dei tribunali 1nilitnri nn• che in tempo di pru·e per i f"Ìttu• Quello a destra è il partitodel Cancelliere. Ma, per tornare alla socialdemo– crazia, quanto abbiamo poco sopra detto aggrava la sua sconfitta. Essa è stata incapace di far breccia nella pic– cola e media borghesia, che ha ancora una ripugnanza quasi fisica per il roJJo, ed ha perduto anche qualche po– sizione tra « l'aristocrazia operaia >> delle grandi città industriali. ll diffi– cile definire le ragioni di questa scon– fitta, che annulla i vantaggi ottenuti nelle elezioni regionali del 1950-52: va ricordato che, tra partito ed orga• ni21azione sindacale, non c'è mai stato

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