Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
82 NUOVI QUADERNI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ profetici appelli per l'intervento in Spagna, per l'aperta lotta a11- 1ifascista. ln realtà la presenza e J'attivitlt dei giellisti italiani dal– l'altra parte del fronte alpno, se·gnavano in modo evidente l'unit~l della lotta e la comunanza, su un piano europeo e mondiale. di tutte le forze combattenti contro tedeschi e fascisti: la linea che i gieflisti tcnc,.,ano sulle montagne di 1 Francia si congiungeva (e non solo idealmente) con quella assa.i meno regolare. assai meno visibile. ben più frastagliata cd intricata, che le formazioni rimaste nl di qua del fronte costituivano nelle vallate itailane. Di qua e di là delle Alpi, la battaglia era una sola, uno il nemico da battere. 26. - A I principio di ottobre, il comando della 1 Divisione A 1- pina u G. L. n, lasciata in Francia la Brigata H C. Rosselli ,1, pa'-i– sava le linee in Valle Roja. e poi, di \alle in Yalle, si portava in Valle Grana, alla quale si afTacciaYa il 10 ottobre, proprio meni re era in corso un attacco nazifascista, brillantemente frontcg"giato e contrastato dai partigiani della valle, e in particolar modo dalla Banda H Pradleves n della Brigata II P. Braccini n. La situazione delle formazioni. in complesso, appariva soddi– sfacente, essenzialmente per ragioni psicologiche. Già si è detto che, nonostante il grande spiegamento di forze, il ciclo operati,·o tedesco dell'agosto non era riuscito a distruggere le formazioni par– tigiane. Queste eran rimaste sostanzialmente intatte, anche se, dati i mo\;imcnti prima, e la presenza stabile poi delle truppe nazifa– sciste, avevan dovuto mutare le dislocazioni precedenti, e adattarsi a vivere in condizioni, talora, di disagio e cli difficoltà estrema (ricordiamo. p. es., i reparti della Brigata u 1. Vivanti )) che dal fondo della \'alle Gesso eran stati sbalestrati al Rifugio Pagarl, a 2700 metri d'altezzn. o quelli della l3rigata H S. Dclmastro ))' chr, in- Valle Roja, ancora in pieno inverno vi\-ranno in località comr Pejrafica). -Qual più qual meno, tutte le formazioni erano state scosse dall'ondata dei movimenti tedeschi, e tutte eran sotto la pres– sione delle forze nemiche che occupavano integralmente le valli (tolta la Valle Grana); ma 1utte erano animate da uno spirito ele– vatissimo, piene di ficlucb e d'entusiasmo, ed apparivano portrne a trascurare. nello slancio e nell'esaltazione degli animi, la rcaltit delle condizioni obieuive, tutt'altro che liete. t che allora. specie dopo la ,ittoriosa conclusione della battaglia di Rimini, si a,·cva un po' tutti ln stnsazione che Jlora della fine stesse per scoccare, e che fosse in procinto di co,ninciare l'ultimo (( round n: la qualt impressione vcniv:1 confermata dallo stesso comportamento delle forze tedesche, che continuavano a partire ed arriYare, con inc<:.<-– santi giri, trasferimenti e cambi, e con l'apparenza d'una ccr1a con– fusione e disorientamento. Tutto settembre e la prima metà d'ottobre, può dirsi, trascor– sero così in uno stato d'animo euforico, in una fervida tensione. nell'atte:;a dell'atto finale, e in mezzo ai più minuziosi preparati\·i
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