Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

VENTI MESI DI CUERRA PARTIGIANANEL CUNEESE 81 Questa esperienza internazionale della Brigata u C. Rosselli" (e con essa, per un ·certo tempo, del comando della T Divisione /\.lpina HG. L. 11) presenta interesse sotto vari aspetti. T n primo luogo, è da mettere in rilievo il fatto che la brigata - forse unica fra tutte le formazioni partigiane sconfinate in Francia - ha sem– rc potuto mantenere, sostanzialmente, la sua autonomia, il suo or– ganico, la sua fisionomia .. \nchc quando essa ,·enne a dipendere dal <e Groupement Alpin Sud " della l Armata francese. fu eh ia– rarnente specificato, nel documento gottoscritto dal colonnello co– mandante di quel u Croupemént n, che si lrattava soltanto di di– pendenza operativa, e cbc per tutto il resto (disciplina, organìci, comandi. gradi, armamento, ecc.) la formazione restava autonoma. In sostanrn, i rapporti della brigata con i reparti americani e con le forze francesi ( FFl prima e armata regolare poi) eran quelli ehc· passano frn alleati: si concerta•vano in amichcv(\le accordo azioni da effettuarsi in comune, si costitui\ano dei capisaldi con presidi misti. si nsscg-naYa ai partigiani italiani un settore di fronte e via dicendo. Come ttsLimonianza di questa situazione, valga una lettera autografa indirizzata ai giellisti da un ufliciale superiore americano, il tenente colonnello Yarborou~h. comandante del 509° Gruppo di combaltimcnto di paracadutisti in Valle Vésubie, let– tera che, Lradotta dall'inglese. trnscriYiamo nella sua parte essen- ziale: · (( Siamo molto orgogliosi e lieti eh<!voi operiate nel nostro settore. Le vostre valide e coraggiose azioni son già note persino in America. Miriamo a una viHotia nel prossimo futuro e siamo certi che la parto che state svolgendo in'{l.uirà in misura non piccola sulla totale 'disf'atta del nemico u. l In altro punto eh<: merita, d'esser posto in rilievo ~ questo: il cr,ntauo e la comunanza di ,·ita con reparti americani. I giellisti della Brigata H C. Rosse-lii 11 sono stati forse i primi. ed anzi, forse, sen'allru i soli, fra i nostri partigiani del nord, a ,·edere davvicino, e a vin:'re a lianco a fianco. come formazione organica d'una cena entità e per un certo periodo di tempo. con unità dell'esercito ame– ricano. E l'imprrssione ritratta da questa , icinanza cd intimiU1 è slata profonda: l'imprc-s~ione cioè d'una società di uomini liberi, riflesso ed espressione d'una grande civillà democratica. lTn terzo rilieYo da fare è infine quello che concerne il signi– ficato della prc-Sénza, in terra di Francia, di partigiani combat– tenti, come m11ono111c· forze italiane, a fianco di americani e fran– cesi. Già era comr un simbolo il fatto che la formazione fosse in– titolata al nome di Carlo Rosselli, di quel grande italiano, cioè, che proprio dalla Francia aveva saputo, per primo scorgere e de– nunciare il pericolo del fascismo come fenomeno europeo, come crisi della civiltft. e dalla Francia aveva lanciato i suoi insistenti.

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