Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

VENTI MESI DI GUERRA PARTIGIANA.~El CUNf.ESE 69 "'era ri\'olto non a<l un,1 formnzionc u militnre·n, ma ad una for– mazione H politica 11. E qui, port:uo in un mondo nuovo, a con– tatto con uomini c-d idee dh·ersc, a11rm·erso una nuo\'a ,alutazion( delle esperienze pnssate e presenti, cd un più chimo apprcu .amcnto delle prospetti,·c future, pote,·n formnrsi una di,·crsa coscienza, al– larga,·a il suo orizzonte mentale, intuka il rarattrrc em inentemen te· politico e popolare della guerra partigiann. Così dall'uffici:i.le ef– fettivo, dal II badogliano n imbozzolato in rig-idi ed angusti schemi. ,·eni,·a fuori il comandante giellista. aperto a nuO\c idee, sensibile ai molivi profondi della lotta, capace di intendere i ,·alari morali e politici che i partigiani dovc,·:rno affermare e difendere. E pili ollre, dal comandnnte giellista veni,·a fuori il militante, convinto e deciso. del Partito d'.\lzionc .. \nalogo interesse presenta il caso– d'un gruppetto di ufficiali, quasi tutti di ca,·alleria, facenti parte· della Il Divisione Alpina u G. L. 11. Tutti questi (eccellenti com– battenti, decorati di \:arie campagnC'. con ek•vate qualità professio– nali) eran andati in banda con un bagaglio di rigide convinzioni monarchiche: e si raccontava persino che uno di essi avesse inchio– dato al muro, sopra il suo giaciglio, un ritratto del re con la scritta– fatidica: udum fata vocant, pro rcge nostro moriamur 11. Ebbene, nel nuovo mondo partigiano·, nell'ambiente giellista, questo blocco• di convinzioni monarchiche, in apparenza granitico, si incrinò e sgretolò: qualcuno di quegli ufficiali finl per passare addirittura nl Partito d'Azione, qualcun altro si. arrestò a una posizione di gicl– lismo. e se qual cuno potè serba rsi fedele a un '"ago ideale monar– chico, lo fece.i dichiar:i.tament e, ((solo per 1notivi ~cntimentali 11: respingendo cioè risolutamente tutto quel che di reazionario ed anti– democratico, tutto quel che di odioso e di pernicioso dietro la mo– narchia si nasconde. Era dunque unn profonda e vasta trasformazione ideale che si compieva nell'ambito delle formazioni u G. L. 11: e se dovessimo, caratterizzare con unn sola parola lo spirito che prcsiede\"a a queste trasformazioni, e che animava queste forrnnzioni, dovremmo ripren– dere un accenno già fatto, e dire che era uno spirito di u serietà,,. in senso gobettiano. Veramente pensiamo tah-olta che se Gobetti. a, esse potuto vedere un reparto di giellisti del Cuneese, perfetta– mente e modernamente armato. con una preparazione tecnica ed un inquadramento tanto curati, ed al tempo stesso una così pro– fonda coscienza politica, una così spiccata forza morale, un cosl vi– gile senso dell'antiretorica, avrebbe provato forse la stessa ammi– razione clw propava davanti agli operai della Fiat. C'era anche là .. in fondo (e chiedo scusa per le parole grosse che s10 per dire}. quell'insieme di tecnico e di umano, di ideale e di pratico, di li– bertà e di disciplin;1, di popolare e di eletto, c:i organizzazione e di spontarwità, che do\"c,·a esser il segno della gobe11iana rivolu– zione liht'r:ile. (' che sarà la sostanza della nostra ri,·oluzionc de– mocratica. C'er;: 1 una profonda nota morale. di dura intransigenza,

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