Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
VENTI MESI DI GUERRA PARTIGIANANEL CUNEESE rag-giunte dal ,·rrsant,· francese, ronw è il rnso sopratulto della Valle Stura: la quale difatti ha tulio un sistema di distaccamenti che pr~sidiano, o almrno controllano, con piccoli posti e pattuglie reg-olari, le zone del Colle della ·Maddalena e del Colle della Lom– barda, percorse da rotabili in buone condizioni. 21. - Se poi vogliamo approfondire un po' l'esame della situa– zione, al di là di quelle che possono essere le dislocazioni, gli orga– nici, la forza e l'armamento, possiamo cogliere una nota degna di rilievo: vale a dire, che le formazioni partigiane del Cuneese costi tuiscono ormai, pur nella particolarità delle circostanze e colla li– mitatezza delle possibili1à che queste circo~tanzc comportano, dcli<' ,ere unità, a modo loro, 11 regolari ,1. Il processo di militarizzazio– ne. del quale abbiamo già avuto occasione di parlare, si è anrora ncccntuato, ed ora è davvero un piccolo esercito che tiene il campo: un piccolo esercito con una precisa struttura gerarchica, una seria disciplina, un netto ordinamento, e un insieme di sen'izi che dànno a tutta l'organizzazione un'impronta di complessità. Questo quadro contrasta naturalmente con l'immagine - che ancora esercita una grnndc attrazione - del partigiano come d'un essere straordinario, u invisibile e fluido come l'aria 11, capace di H Yolatilizzarsi n, 11 inafferrabile ,1, u diabolico n. u fantasma della montagna che compare e scompare n. simile a un a camoscio 11 (ci– tiamo a casaccio da un recente articolo in tema di µartigianato, np– parso su una rivista che Ya per la maggiore). :\la è bene dir subito. e decisamente, che tale immagine, e le altre analoghe, sono - al– meno per quanto concerne·il partigianato cuneese - false e con– venzionali : appartengono al regno della fantasia, non al mondo della realtà. Quando si occupano stabilmente intere ,·alli, quando si tratta di centinaia e di migliaia di partigiani, regolarmente orga– nizzati ed inquadrati, altro che rendersi indsibili e fluidi come l'aria, altro che muo, ersi con la fulminea rapidità ed agilità dei camosci I Si fa presto a dire, stando a ta\-olino: i partigiani de– vono H soltanto ,1 fare imboscate e colpi di mano e sabotaggi, non devono 1c mai n accettare combattimento, de,·ono u sempre II fare il ,·uoto, 11 sparire n senza nemmeno lasciarsi avvistnrc. Son belle pa– role, che però non reggono quando le formazioni partigiane han– no dimensioni e caratteristiche come quelle di cui staYamo par– lando per il Cuneese. Ecco perchè qui, in contrasto coi proclamnti canoni di quella astratta ed immaginaria strategia partigiana, la resisrenza armata non ha preso soltanto l'andamento rotto e minuto della guerriglia. ma ha talvolta assunto l'aspetto d'una Yera - e sia pur, natural– mente, su scala ridotta - guerra guerreggiata, d'una serie di com– battimenti regolari. Ecco perchè è stata cura dei dirig-cnti, quella di creare e addestrare delle unità, capaci di sostenere tali prove, e di manovrare in modo organico. Ed ecco ancora pcrchè, colla
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