Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

VENI! MESI DI GUERRA PARTIGIANANEL CUNEESE. o della propaganda, e simili, e lascia,a che il comandante pensasse da solo a dirigtre la formazione, a <( comandare 11. Era invece un ,·ero ccpanecipc del comando>,. sullo stesso piano e pari grado del comandante, col quale eser<,itava u in solido 11 (sah·a natural– mente una pratica di"isionc del lavoro secondo le competenze per– .sonali) la funzione del comando. e col quale do,·cva formare un ,·ero ((. tan~em ))'.divid~n~one il più possibile la vita d'ogni giorno e persino I modi cstenon (p. es. porto delle armi). Al riguardo, crediamo di non esagerare affermando che buona parte del successo 011enuto dalle formazioni partigiane del Cuneese in genere, e da quelle ((G. L. 1> in ispecie, è do\:uta ad un intimo e perfetto ac– cordo, e ad una permanente comunione di vit~, che faceva in qual– che caso del comandante e del commissario politico, come scher- zosamente dicevan i partigiani, due ((coniugi 11. . Ma per i giellisti la costituzione delle divisioni e delle bri– -~ate non significa l'abbandono di un nome oramai forte d'una sua 1radizione, e ricco di sapore partigianesco, come è la ((banda>,. I,n banda rimane, ed è l'unità che viene, in scala discendente, su. biro dopo la brigata. e prima del distaccamento. Vorremmo dire che. al lume dell'esperienza concreta, la banda deve considerarsi, almeno nel partigianato di montagna del Cuneese, l'unità tattica fondamentale, capace di operare organicamente e con una certa nutonomia. Con una forza variabile di 40-60-80 uomini, essa non è 1anto grossa da non poter tenere in pieno i collegamenti e da dm·cr rompere l'unità d'azione, e al tempo stesso non è tanto pic– çola da non rappresentare una forza consistente. un'apprezzabile massa di manovra: qualcosa di simile, per intenderci, e natural– mente (e mutatis mutandis n, ad una compagnia alpina. [n generale, l'efficienza militare è eccellente. L'armamento è migliorato in modo notevole. fn luglio sono arrivati, in Valle Maira e in Valle Grana, i primi a\:iolanci; e si è già prodotto. nel seno stesso della famiglia giellista, il primo incidente, provocato da una iniziativa che diventerà poi costume in tutto l'universo partigiano: ,·alr a dire, un lancio destinato ad una formazione u G. L. n che viene dirottato e captato nella valle yicina da. un'altra formazione, pur essa u G. L. H, con una indebita accensione di fuochi ed altri artifici. Certo, tutto ciò può apparire scorretto, e sleale, e antigiu– ridico: ma chi vive ben dentro l'ambiente partigiano, e ne parte– cipa le esigenze ed i modi di sentire, non si scandalizza poi troppo. li ,·ero è che per un comandante partigiano il H porro unum ne– cessarium >1 è l'armamento: pur di trovare armi per la sua forma– -zione un comandante partic:riano non arretra di fronte a nulla, e sarebbe anche disposto a ve;der l'anima al diavolo: figurarsi quindi se ci pensa due volte a u soffiare n un lancio. d_estin.ato_a~ al.tri ~ Solo più tardi, nell'inverno, quando, col molt.1phcars1 dei ,anc1, ~1 sarà raggiunto, se non un grado di saturazione, q~a~tomeno il livello d'un minimo. d'esigenze, anche queste quest1on1 potranno

RkJQdWJsaXNoZXIy