Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
VENTIMESI DI CUtRRA PARTIGIANANEL CUNEESE 3' fu fatto con Cumar, un pugile che era il seviziatore titolato dclh frderazionc fascista di Cuneo). In generale. la pili attiva e la più in vista, ripetiamo, è in quef periodo la banda di 80\·es. Ciò che la distingue, è appunto un r,rande attivismo, un appariscente e rumoroso dinamismo, un fcr– ~ore quasi febbrile e taholta, verrebbe voglia di dire, parossistico. di iniziative. Chi porta questa nota è non tanto il comandantt'. \'ian, quanto piuttosto due altri ufficiali: gli stessi che han pro~ mosso e guidato le azioni di cui si è fatto cenno. Uno è quello c_he– ,·oleva uccidere il suo colonnello: l'altro è quello clic aveva comrn– riato a fare il partigiano a Madonna del Colletto. La nota perso nale è cvidcntc, spiccatissima: prima ancora che sotto il segno di una idea o di qualcos'altro, la banda di Boves si presenta sotto il -;egno di quelle dinamiche, ardimentose, av\enturosc e spericolai(• personalità, che scorrazzano su rombanti automezzi, sempre prime· nelle imprese più arrischiate. Anche sotto questo aspetto, marcata è la differenza rispetto :tlla Banda u Italia Libera n. Qui non è che si stia colle mani in mano. ma l'atti\·i1à è assai meno appariscente. Anzichè concentrare ed t"saurire og-ni energia ed interesse sul piano attivistico. si cerca di la\'orarc in profondità, di rassodare le basi, cli pcrfczionnre l'inqua+ dramento. C'è come la preoccupazione di costituire delle riserve - delle riserve morali e di quadri, - per i giorni duri che ver– ranno, per i più vasti compiti che si presenteranno. E c'è coml· uno spirito di ((serietà 11 (saremmo tentati di dire, in senso gobcl– tiano), che fa passare in seconda linea anche le imprese pÙJ bril– lanti, e, più che a gettarsi a oapofitto nell'azione immediata, inducl· a guardare all'essenziale, a procedere t( lento pcdc 11, a non fare il passo più luneo della gamba, ad affinare e completare la prepn– razione morale e tecnica. Fu per questo che la banda non prese mai alcuna impronta e colore personale, nonostante le personalità di prim'ordine chc– C'ssa comprendeva. C'era allora in banda un uomo come Galim– berti, ma non c'era una u banda Galimberti u. C'erano allora in Valle Grana, da S. Matteo ai Damiani, gli uomini che formeranno poi i quadri superiori di quasi tutto il partigianato del CunCl'M· (per non parlare di altre zone, come le Langhe e l'Astigiano - senza contare gli elementi, come il grande martire Pedro Ferreirn. passati in zone ancor più lontane, o eh iamat i ttl comando regio– nale), ma nessuno di essi diede il suo nome o comunque una into– nazione personale alla formazione. La banda era. e rimase la Banda u !t~lia ~ibera 11: i suoi cardini erano e rimasero gli idc·ali di giu– stizia e libertà, e una profonda serietà. Il segreto dell.:i sua fortuna probabilmente, è tutto qui.
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