Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
28 NUOVI QUADE'.RNl01 CIUSTIZIA E LIBERTÀ 1rcrc questo delirn10 (• rischioso \a,·oro), il qtwlc- Yi <:n'cva impif~n– ~llo un \"Crù e proprio ufficio d'arruolamento, per la_ra.cco_lt~e I.('.– samc delle domande, e lo ~mistamcnto dei ,:olontan, 1_nd1nzzat1 a qursta o (Jt1ella formazione- a seconda dei casi. Quella t~pogr~fi~, <~ causa della natura e della mole del \a,·oro espletato, 1 ~art 1 gia1~1 la chiaman1110 ~1rgutamente <1 il distretto 1,: e nonostante il. suo di– rettore fosse uomo di parte, bisogna riconoscere che egl~ s~ol:--c: l'opera sua con imparzialità, a beneficio di tu11e _le _formaz1?111, d;~ Boves alln \'alle Grnna (per menzionare quc:lle <l1_ dl\crso tipo): I·, quando un comp~1gno di partito gli rimproYer~ d1 non app~gg,an._• maggiormente le formazioni u politiche 1i, egli per tutta risposta ;-idottò un nome di battaglia che era tutto un programma: « Pan– filo ,i! Questa ,·olontà di azione comune, di mutuo appoggio, ebbe a manifestarsi non solo fra le formazioni di montagna, ma anche tra queste da una parte e, dall'altra, una cosiddetta organizzazione di pianura, alla quale si erano appassionatamente dedicati alcuni gio– vani ufficiali (1m questi, in primo piano, Pietro Bellino), e che sembrava prendere un avvìo assai fmorevole: è la stessa organizza– zione da cui usciranno poi la XX e la XXI Brigata (1 G. L. )), sulln destra r sulla sinistra Stura, da Cuneo a Fossano cd oltre. Tutta– via, in drliniti,a, ,illora non fu possibile congiungere e saldare cf– licaccmente In ,l10ntagna colla pianura. Si fece molto da una parte t' dall'altr;"t. ri furono incontri, si fissarono degli accordi <;Jimassi– ma: nw sul terreno pratico, si concluse ben poco. Oltre tutto, poi, i dirigl'nti di quella organizzazione di pianura (in parte ufficiali di carriera) .1,·cvano una mcntaliLà cc badogliana n ancor più rigida. c scontros.i. su uno sfondo di intransigente e diffidenLe moralismo, che non fosse quella in auge nelle formazioni di tipo bovesano: non era quindi facile intendersi, su una base di piena fiducia reciproca. Per di più, in quel periodo iniziale, per alcuni la montagna e la pìanura r[lppresentavano in fondo, anzichè due termini compl(;– mcntari, due termini antitetici del movimento partigiano, in posi– zione di allcrnatività. Il problema veniva sentito e posto come un dilemma: è meglio organizzare il partigianato in montagna o in pianura? E chi opta,·a per una alternativa non era nelle condizioni di spirito mig-liori per collaborare a fondo, senza risenc o dubbi, coi fau1ori dC"ll'altra. 8. - Pur atlnt\·crso difficoltà e incertezze il movimento parti– giano del (~uneese, nell'autunno '43, fu in p 1 rogr_essione continu:i. E se volessnno usare delle parole grosse, e valerci di reminiscenze crociane, pOLremmo dire che questa proo-ressione si svolse in un ambiente e per effetto di vero ((entusia~1~0 morale 11 • C<:Hnunquc, superato il periodo iniziale dell'assestamento e Jcl consolidamento (che, all'ingrosso, si può far roincidere con otto– bre e novembre), in dicembre il partigianato è oramai un:i salda
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