Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

220 NU0\11 QUADERM DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ lupp;wa, scindendosi e dando vita a due distinti reparti; e così al l Settore di pianura in Cuneo e nella zona sulla riva destra dello Stura, e nl ]] Settore di pianura in quella sulla ri\Ja sinistra, fino a Fossano incluso. Lo nuova sistemazione, la quale soddisfece formalmente l'esi– genza pratica di tenere due comandi tra loro <:ollegati, ma autono– mamente funzionanti, uno da un lato l'altro dall'altro del fiume. fu do\'uta, più ancora che all1incremento n.umerico r di -"'fficiPn7..a dell'organizzazione, alla topografia dei luoghi. Infatti, nella pia-– num cuneese lo Stura, con i ponti disseminati a grande distanza l'uno dall'altro, e di questi i centrali. quelli di Cuneo, rigorosa– mente controllati dal nemico, si poneva come una barriera difficil– mente transitnbile e divideva proprio due zone partigiane dalle cara11eristichc e dallo stile ben distinti. Così. come per diverse vie accessibili dal piano, da una parte e dall'altra, le differenti forma– zioni alpine cli nawrale contatto. La denominazione di sc:11ore,che ,·enne molto discussa e restò per lung-o l('mpo in ballo11aggio contro quella, ritenuta allora più modesta. di zona. presun1t1osa forse per il numero e l'efficienza d(•i ,olonrari, fu giustificata dall'importanza o dalla ,·astità d~i ter– ritori partiuianamen1e dipendenti e corrispose alla trasformazione analoga, nello spirito e nell:1 forma, che si era verificata poco prima in monrn,:.rna, dove dal Gruppo Bande u Italia Libera 11 erano sorti il Il,, il 111 Settore alpino. 1 r. - Il I Settore di pianura, al comando di Pietro Bellino, oltre C111wo,tcne,·a organizzati i centri di :\lontanera, Castelletto Stura. ~lorozzo e frazioni dipendenti, limitandosi cioè al patrimo– nio già della ,• Comp. R. C'. Gli era che una ulteriore penetra– zione nl ('Stcnsione incontrava serie difficoltà sia nella presenza. oltre qt,esti confini, di formazioni dh-ersc e con cui tuttavia filava l'accordo perfetto, sia, sopratutto, nel fatto che la cura di C'uneo assorbiva la maggiore e miglior parte delle energie di Pie– lro e compagni. In qucsr:i città, capoluogo della provincia più partigiann d 1 Italia, l' appara.lo poliziesco e mili1are nemico sf era andato, più che non nllro,e, perfezionando e potenziando. N'e C'onseguh'a, per gli elementi della resistenza, un aumento da un lato delle difficoltà, dall'altro della mole di lm·oro. Verso la fine di aprile, nella direzione del mo\·imento, con funzioni di responsabilità politica nei confronti del CLN, si affian– r~~:• a Pietro, di,·entato ufficialmente anche primo comandante par– figiano di Cuneo, il douor Giuseppe Scagliosi, portando con la sua gt>rH:rosairruenza un' ;iltra corrente di vita. Con il concorso _di un wrzo elemento, uomo maturo e posilivo, e che diventerà 1n seguito il commissario della Brigata II I. Vivanti II della I Divi-

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