Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

LINEAM. STOR. DEL MOV. PARTIG. u G. L. 11 NEL MONFERRATO 16::; le cooperative comunali, sircbè quasi più nulla venivn rec1uisito di autorità ma do,·e,·a essere consegnato d.:d paesi dopo averne con.– certato il quantitati, o sotto forma di tassazione necessaria. Così pure quello finanziario sotto forma di oblazioni in città e nei paesi con e1nissione dei Buoni éli Liberazione del P.d.A. Difficile fu 1n soluzi0ne di questo problema, ma anche nei momenti più ardui fu risolto senza rhe gli uomini ne patissero o senza che succedes– sero atti di indisciplina nei prelevamenti. Coll'inizio di febbraio ricomincia l'at!ività militare. Ripren– dono i sabotaggi sulla Torino-Asti. specie ad oJ)era della Brig:ita Tamictti; e fra l'altro viene eseguito un attacco alla Stazione di Villanova e l'interruzione del viadotto riattivato di Villafranca. Si inizia un'importante attività sulla Torino-Milano (otto sabotaggi per opera della sola Brigata« Giaimc n nel mese di febbraio, tra rui uno portò alla liberazione di una tradotta carica di prigionieri in– viati in Germania nei terribili campi d concentramento). Nei pressi di Asti abbiamo diYersi sabotaggi sulla Ast--Alessandria, catturn di prigioiiieri e nei pressi di Cinaglio il 4 febbraio la prima batta– glia dell'anno nuovo. Costì giunsero all'improv, iso provenienti da Asti oltre soo della u brigata nera II e tedeschi con mitragliere· da 20 m/m. Il piccolo presidio (circa <;Iodiciuomini) in parte resistette sul posto sino all'arrivo di rinforzi da Soglio. Vista la resistenza 1 nazifasçisti dopo breve ripresero la strada del ritorno. Presso Set– time per li aspettaYa una forte squadra nostra che operando corag– giosamente ne sgominaYa la formazione infliggendo dure perdite (una quindicina di morti nemici e fra il materiale abbandonato per– sino la macchina del federale di A~ti). Questa azione stroncò neT nemico ogni velleità di fare puntate e lo costrinse, d'ora in avanti. ad eseguire soltanto pesanti ((rastrellamenti I). Le formazioni partigiane del 'Monferrato si andavano intani-o+ ingrossando, sia ad opera di un risveglio di quelle già in sito che riprendevano poco a pocn la ,,ita di banda, sia perchè altre pro,·c– nienti dalle valli montane del Po, Pellice, da quelle di Lanzo e dell'Ossola stavano orientandosi verso questa regione così adatta per la nostra guerra. fn tt1lt0 ciò ha avuto una non piccola parte l'esem– pio dato dalle formazioni G. L. le quali non solo non ccssnrono mat la loro attività, ma furono le prime a preparare {]uella nuova or~a. nizzazione che doveva essere così preziosa nell'ultimo periodo della lotta, sia per quanto riguardava l'a1ti,·i1à militare, sia perchè tutte le Formazioni raggiunsero quella dignità e quella disciplina che-– sole distinguono un vero esercito dalle bande armate. Infatti nelle nostre Formazioni in tutti i mesi di permanenza nel Monferrato non si , erificò mai. attriti con la popolazione, rtttl di rapina da parte di volonlari o di sbandati od altro. I i\fa ciò che ha significato moltissimo e che segnò l'inizio della· collaborazione che do,·eya condurre più tardi all'unificazione com– leta di tutte le formazioni del C.V.L., è la distribuzione intrapn::s;.;.t

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