Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945
164 NUOVI QUADERNI DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ ':'anti (250 uomini circa) per circondarli,. accett?rono bat~aglia. Co– raggiosamente si aprirono un varco tra il nemico conqmstando al– l'assalto una mitragliatrice, e poi ripiegarono ordinatamente sem– pre a conlatto di fuoco. Bilanrio di due ore e mezza di lotta furono oltre venti nemici uccisi, ma i nostri perdettero cinque ,alorosi par– ti~iani e quattro feriti. Tale scontro oltre a collaudare le risorte for– ?.e battag-liere dimostra l'nho spirito di eroismo dei nostri. Epico ,\ il gesto di Felice che, colpito alla mano destra da una pallottola rc;plosi,·a, lancia il dito maciullato contro il nemico e riprende a :;parare con la pistola; oppure dei tre che si succedono al fucile mi– tragliatore nel giro di poco tempo per sostituire il compagno pre- ·-cedentc caduto sparando; o quello del Comandante che salva con precisa raffica il compagno, già innanzi al plotone di esecuzione. L'ultimo giorno dell'anno seppellendo i caduti, tra il dolore di chi · li conobbe. ognuno ha la certezza di aver ritrovato la coscienza del dovere e il proprio indomito coraggio. Nella sera, mentre si attende un lancio tra i colli, chiari di luna, netl'addiaccio improvvisato, incominciava il nuovo anno 1Q45. 11 ,ecchio '44, era stato un anno tutto di combattimento, anno di spe– ranze e di delusioni, di dure battaglie sui monti, di violente scara– muccie in pianura e di rapide azioni in città. Avevamo appreso -coll'esperienza tante cose nuove sulla guerra partigiana, avevamo vicino a noi ancora i compagni caduti da poco. Chi farà la storia ·nostra fra qualche decennio lo definirà forse anno di transizione tra i primi slanci e la liberazione finale, ma per chi l'ha viss·uto, -quanto sudore e quanto sangue! · E con l'anno nuovo vennero le forti nevicare. il freddo intenso, che significava una maggior difficoltà negli spo~tamenti e nei col– ·1egamenti, ma una maggiore sicurezza contro gli atttacchi nemici. li lavoro militare subl una certa sosta 1 quello organizzativo au– mentò: il piano preparato in dicembre si attuava pure attraverso molte difficoltà. Vennero i lanci in maggior copia, armi, muni– zioni, materiale di sabotaggio, e vestiario; si poterono apprestare nuovi distaccamenti che poterono crescere velocemente, si strinsero relazioni cordiali con gli autonomi della ~lonferrato e coi Garibal– t.lini della 19" Brigata e della 4r. Con essi si definì il territorio di nostra giurisdizione e di stanza dei Reparti. Esso era all'incirca: L,1 zona sud rispetto alla Torino-Alsti, cioè Valfenera e Cellarengo ·\Brigata Tamietti), quella nord-est della collina torinese, cioè Bal– ·~dissero, Pavarolo, Sciolze, Moncucco, Cinzano ( Brigate Montano ·e G. Augello; qLiclla Casalborgone, Berzano, Schierano, Passep rano, Castelnuovo (Brigata u Giaime 11 e Comando IX Div.); quel– la di Aramengo (Brigata Montano). Infine la 70na di Montafìa, Soglio, Settime, Villa Corsione, Tonco, Castellalfero ( Brigata Bal- 1)is). 11 Gruppo Celere u Brosio n, pur 3\endo sede mobile, aveva · -entro a Viale ed a Viarigi. Il problema del vettovagliamento fu risolto completamente con
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