Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.5-6 gen-ago 1945

J VALLIGIANI DELLA Il DIVISIONE 11 ·c. L. u 115 sono vecchi antifascisti. uomini onesti che abbandonano ogni altra ,11tività per dedicarsi al bene di tutli. Sono rappresentati i partiti pili attivi nella zona: il P. d'A., i socialisti, i comunis1i. Rapida– mente in ogni Comune si costituiscono attorno al CLN di valle :-dtrcttanti comìtati comunali che si mettono rapidamente al lavoro, (• lavorano bene. Perchè l'importante in quel momento non era di -.rn?ilirc organi di parata o demagogiche esibizioni, ma lavorare sul :-:n10. Cosa straordinaria, in brC'vc quegli stessi montanari che da lungo 1empo non consegnavano più un litro di !atte, o un kg. di burro :;,gli nmmassi statali ubbidiscono in massa agli ordini del comitato. sono essi stessi che si radunano per prendere decisioni, ner stabilire prezzi, per accordarsi sui quantitativi delle razioni. Le formazioni partigiane non gravano pilt direttamente sulla po– nolazionc. Per la valle è un andirivieni del camioncino del comitato. Poichè è lui che provvede, con un'equa distribuzione, tanto ai bisogni nostri e dei garibaldini, come a quelli della popolazione civile. Ad ogni paese il camioncino scarica la carne. il burro, il formaggio, la farina destinata ai reparti che in quelle località fanno capo. Forse è questo il momento in cui si rinsaldano maggiormente i vincoli tra di noi e la popolazione civile; quegli stessi vincoli che permetteranno di superare le prove più dure. Perchè essa ci vede in quei giorni accanto a lei come forze di ordine. Siamo ormai i u suoi H soldati, le forze di polizia e i suoi difensori strettamente collaboranti con le ((sue ,i autori Là. Ed è tanta la fiducia che la popolazione ripone in noi e in se stessa, che all'approssimarsi dell'ondata nemica a11a fine di luglio, si assiste ad un esodo imponente degli abitanti della città. di Dronero, di– retti alle nostre lince per cercare protezione e collaborare con noi. Insomma la ptrfezione del sistema inaugurato nella I\·laira dava veramente l'impressione di qualcosa di duraturo, di consolidato; una vera e propria repubblica autonoma. , Fu questo spirito, fu forse soprattutto l'aver sperimentata una libertà larga ed intelligente di autogoverno, quale ancora oggi non abbiamo, che ridiede fiducia ai valligiani e diede loro forza di com– battere e di affrontare le cupe ore del secondo inverno partigiano. Vennero infatti le orde-nemiche alla fine di luglio del '44. Val– ligiani impugnarono le armi accanto a noi. 11 Comitato alle spalle provvedeva ai collegamenti e ai servizi (in quel tempo ogni distaccamento era collegato telefonicamente con il comando, ogni valle con linee che salivano oltre i 2000 me– tri, con le ,alli vicine). Le donne curavano i feriti. E il nemico non passò. Fu bloccato daavnti alla seconda linea di resistenza. Sfogò la sua rabbiosa rappresaglia compiendo uno dei delitti più esecran– di della sua già pur così turpe tradizione: San Damiano e Carti– gnano, popolose cittadine della va11e, furono completamente di-

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