Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- 101 ?as_tarct 1 perichè ne rimane ancora uno molto potente, .che super;a m importanza fa.utti gli a!ltri. Ciò che sopratutto pare deponga in fiaivoriedel m'anopolio, sono i brillanti ,risultati che sembrano de– rivarne nel campo della te.cntca. Noi ci r:affiguriam-o facilrn!€!1.tie i monopolisti come propr.ietari di grandi fabbriche che lavorano su vastissi'ma scala e fom~te di superbi macchiniaTi, ,con cui gli operai poswno ;produnre in un igiorno quel che ,gLi 1 al1!ri rproducono so:lo in mesi. Non v'è dubbio alcuno che in derte ind'UlStrie la ,produ– zione su vasta scala è fOIIlte di igran!dissime economie, e in quei casi grandi aziende monopolistiche hanno quin:di lia ,possibilirtà di produrire a •minor p:rieizw in confrcmto a picc,ole fabbriche chie la– vorino in t1egi 1 me di concorren'Z!a. Questo è fuor di dti.saussione, e così puriedl fatto che ,ogni legge che mirasse ad impedire la crea– zio,ne d1 simili complessi di produzic,nre ,costituirebbe 'un ostacolo 211 progresso economico. M·a cosa ha ra-che far.e tutto ciò ,con i monopo'li ·c.ostituiti1 dai con:orzi commJerciali? Noi -cadremmo grav;emente in err,ore se non djstingue;simo subito fra il tipo di monopolio nrel qua~e una ditta, a causa della: sua imponenza, domina il m.er.ooto, e. l'altro tipo nel quale ·un ,gruppo di ditte ,conclude un'jntesa aiì fine di limitare la prlldui.ione e mantene11e i prezzi ad un ,oeirto!livello. Il rprimo tipo può ,porta.r;e a delle economie mediliante una ,prolduzione su vasta scala, ma ben diverso è il secondo caso. Potranno forse -esserci dl9lle modeste economiie nei ,costi di vendita: m.a ,poichè hanno per ristùtato di :ries.tringere la J.ibertà di scelta, dell consumatore, esse non isono nece~:sariamente desiderabili; jn ogni modo aueste eco– nO'rn~escompaiono quasi sempwe ·di fu-onte alla perldita di ·efficenza dal ,punto di vista della produzione. Peirchè <effettivamente i con– sorzi. 1 r,omcrnerciatlidjminuiscono di solito i1 rendimento delle im– prese, e quesito inon d~pen1de- ~9m,plioemente dal fattol "Che è scom– parso lo 1stimolo rdi~Haconcorrenza. La ragion d'essere effettiva d_i , simèli ~aggruppamenti è in gene"1ale di impedina ,.ne di.tte che pTO– ducono a costi bassi di dimin-uirrei i 1prezzi di vendita a detrimento di quel1e che hamm dei costi più .alti: in ig1en0rale si ricorre alla fissazion12- di quc 1 ,e che impediscono lo siviJiwp,po delle im-prese a costi bassi e conte1m1poran-eamente permetto:n.o alle meno reffdoenti di continuare a produrr-e. E' un sistema Che danneggia àl pubblico dei consumatori ,e allo s11essotempo protegge il iproduttore m~no efficen1Je.Qualun4ue cosa ;poosa esseir detb8: in favoce delle gIDandi impI1ese,, null:a ,può esseir detto in dirfesa di :quJestn.consorzi. Per quanto bene intenzionati !Possano essere sta.ti i giudici, essi hanno a·perto una portia dhei può soltanto pro.voca-re un danno 4>er la co11ett1vità. Basti qiulesto per quanto àguarda i riaggruppament:i commer– ci'a11i;ma ,che dire dell'altro 1ipo di monc,pc,lio,,alllorchè un'impresa girunge a dom·~n:are i[ mercato grazie alla ,SUI~ ìmponenz-a? E' v,ero che l'a-ppariz.ione di que3ti colossi provoca ta~volta un aume..Yltonell'efficenza p:roduttiva; ma non per questo dobbfamo subi1to comcludiere in favore deil monopolio. In pri1mo 1uo.go non è da cre-dere che il volume optimum (.più desiderabile) per ogni in– dustria sia neoessa,,iamente qu1ello del colosso industriale. II fatto

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