Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

1l6- massimo Jo sforzo rnilime, anche se, in conseguenza, molti citta– dini saranno, costretti rai più d-U!I'i 6.a.orifbci, avrarrmo i loro focolari. distrutti .rubfranno ~€' sofferienze e mutilaziond o ver-ranrno U1CCisi, mentre .àltri individui -continuerianno ,comodamente la Joro vil6a e mag.ari avanzeranno nella carriera 1edotterranno onori e ricchezze;· ccd una riforma agraria qua.l'è necessaria ioggi in Italia per modi– fìc.are sostanzialmente la struttuira ecio,nomica ,e politiClalnon potrà e:sr'1E.!re attuata ,con la bi1ancina del farrm 1 acfsta, stando -attenti a nolll fiar. torto a •nessuno, in rapp:na;to ailla esistente distribuzione dlella proprietà ed ai diritti acquisiti sulle basi delle Leg,gi passate. ,Essa non 'POtrà che essane un provved'.m,entd di .caratìtere rivoluzionario. ll ,gov,erno che si proporrà seriamente di -0ompiere la riforma agra– ria, dowà essere disposto a commette.re le « 1:ngiUJStizie » favore– voli al suo succes:w e rifiuta,re solo le « ingiustizie» ohe, su.sc.il– t,ando l'opposizione di forze cne andrebbero portate a collaborare alla su.a attuazione o di forne troppo .potanti, porterebbero al falli– mento deTu>riforma stessa. D'rutm parte, dobbiamo im.maginM"ci le condizioni in cui ci l-l'mreir,emonell'immediato dop,o guerra: grandi fortune acc\liffiulate, renza .aloun merito, con la manovra po.litica, le forniture miMtari, H m,eroato nero, e~.o.; la plutocrazia fond:iarila, industriale, bancaria·, complic-e dir€1jta o inJdiretJta del regime fascista, desiderosa di una. su.a re:;,taur-azion.e; impossibilità di un U'ifaciimento dei danni ,pro– vocati dai bomba,rdam<>nti o dall'invasione; la maggior ·parte dà. ,iatrimonl dei piccoli rispa,rmòatori volatilizlati iJ'lJ seguito alla sva– l•urtiazionemonetaria; nece.3sità dj d.i.9JK')ri,e d'e~ case esistenti per aUoggiane : senza tetto secondo un rpiano genemlle. le-CC., eoo. Son queste le circostanze più ada,tte ad una politix:a Tiv>:>lu– z:on.arfa. E .senza una ta1e politica non c'è eperarnza. dj consoli.dalre un .nuovo ordine corr.ispondente a.i nostri idea.ili. Se prendessim& delle mezDe misure, se temptJ1reggiassiJr:rio,se noo de"~o soddisfa– zioJ11e ai ceti dei quali desjderiamo ottenene l'appoggio, e no:n rto– gJies:dmo risolutam,e:nte +ai ,ceti ,che ci sono icontr,a:ri le [':iicchezze~- 1'1nfluer:1za che adoprerebbe-ro ,contro di noi, iiarr,emmo falli.menOO come l'han fatto i troppo legalit.a;r; demcorat\ci tedewhi e spagnoli. Ben s'intende ,ohe la riforma agraria non potrebbe stare a sé. Dovrebbe ieis:3ereinquadrata in un piano di rifonme radicali, <:he. ooc.:mdo noi, dovt!ìetbbero -esoor.espe.cial-m-ente dirette a ripartiire :più eql:1amente ila II'~za, a dare -aiilavoratori, dove sia poS3dbile e socia,lmente ccnvemen11e, il possesso degli strumietnti di produzi.cxroo anche n:sJJ,eattività non agricole. ,a m.ett-ere g,li individui nelle me– desime posizioni di 'l)artenza nelJa 1otta per la vita, ad assicurare a tu.tfa - anche ai ip1ù llrucapaci ed ai più sfuir,tuna:ti - un miinim.o. di 0ta civile, a distruggere le posizioni di monopolio, e a megli9 oonl'rollare, nell'mteress,e dell'intera collettività 1e principa,Ji lev,a di comando <lella vita ,e,conomiica. ' . 2. - Ci sembm che A. F. sia eccesslvamente preoccu.patx, do! p_er.1colochie una riforma - la q,ual 1 e pass,asse senz'altro ila proprietà delia t,'=rra a coloro che la ,coilitivano - farebbe cor.rene di una ri– clu:z.ionedi prodwttività. Prima di tutto eh.i ha letto gli 6tudi e le m-01110g,rafie puhbli<late

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