Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

- 81 pe,- attuare con successo la riforma agraria, specie nelle grandi a.-iiende a coltura intensiva della valle padana» (Quaderno G.L. n. I, pag. 20.) Dunque sarebbero gli stressi prqprietar:i e affittuari espropriati che dovrebbero trasformarsi in tecnici di,rigenti delle coopeTative 'et<JJ)ropriatrici. Ed è perfettamente veoo che di qu;esta 1tasformaz:i-oinenon, si potrebbe fare a meno, e per la mancanza di altrj t,ecnliCi da sostituire, e per 110scarso affaidamento ohe si pa– tirebbe fare a questn fine su:i tecnici «·puri», cioè non ca,esci.uti nella pratic" agricola. Ma è altrettanto certo <ihe, quando pure qu:egli ex proprietari ed ex aff.ittuarH si acconciassero, iin mancanza d! altra o~cupa.i.ione, allia Joro nuova funzione in seno alle coope– rative (nè sarebbero tutti probabilmente i migliori) lo spirito eh.e li animerebbe non sarebbe verosimilmente il più !PfOpizio, sia al buon succes$o ,òeUe aziende, sia aHa cordiale conv:ivenza -con i la– voratori. Essi non dimenticherebbero facilmente Ja « diminutio ca– piti5 » subita, e nel loro animo non potrebbe: non [l',estare un fondo dtì.dispetto che si ripercuot€Tr€Jbbe im.:!vitabilmente, a dir poco, in una .sica•r~ad:€'dizione :all'azienda e in un atteggiamento di sorda osblità ver\SO gli c,pe:cai: i quali, o avrebbero l'ultima, pa,rola nelle decisioni e reru:fceirebber<> la. vita impossibile all'ex principale; o sa– rebbero S"Cizgettì.nel caso contrario, alle di lui vessazi.onli.; el nel– l'ipots,,i di un equilibrio di poteri, trascinerebbero la vita del– ['az.ienda att.rav,erso una serie di litigi interminabili. Men o grave sarebbe la siiuazione, mm.e è ovvio. in quelle az> en.de che g ià oggi sono dirette da agenti o fattari, i quali potreb– bero rim ar.re: riea dinig€tre le coo perativ e. Ma non è da disconoscere c-he anche questi tecnici, abi1:U' ati.ad una pooiizi one .di contrasto di interessi ,con i contadini e di comando su di loro , in.on sono psioolo– g:kame,nte molto adatti ad un rove sciam.€ ill.to improvvi 1 so di posiL zione, [F:èr cui dovrebbero divieni.re !i mandatari d~i eontaclini stessi. 2. - Ne; vuoti lascial!i dagli -ex proprirla:ri od ex affLttuari. o d,a; loro agenti dovrebbero subentrare coloro che or ora chiamavo dei tecnioi puri; e poiché non sarebbe neppur da pensare di distogliere tecnici già esperti dalle funzioni ispettive e consultive (che anzi dovrebb€'ro ricevere fortissimo impUJlso), si dovrebbe ricorrere a giovani, seppur se nr trovassero in numero sufficiente, iruppena o da poco u.sciti dalle scuole, oppune ad elementi provenienb dalla· lhbera professione (geometri, eoo.). Ora la mia modesta conoscenza. pratica dl cooe agrarie mi f,a ·considenarre lai sosti tuzione di code;tà te.cnici W veochio personale direttivo come molto pedcolo.sa. Da u.n iato ~1a loro· stessa pireparazione, diretta a· svilU!PPa!re al massimo appunto Je .conoscenzé tecniche, non dà loro di iregola che nozioni teoriche di .economia e di ammilllstrazione, le quali non sono: ov– viamente 1astessa cosa che la capacità di gesitire 1praticamentei. con vantaggio, un'azieil1da concreta. Da un altro lato, il tecnico ru>n. cresciuto nell'agricoltura pratica tende spesso a sottova~utare, im– bevuto come egli è di nozioni teoriche e quindi necessarriamente generali, le particolarità delle singole imprese_ del loro tierreno, della loro situazione, dehla mentalità stessa d~ lavocator:i, partioo– larità dl gTan J.unga più importanti <lhe non siano cli r,egola quelle cli un'impresa ind,ustriaùe. Di qui la -fac>lità di tentare mutamenti'

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