Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

112 - genericamente democratica con quelli.a organica e di democrazia. comba~biva ed attiva dell'organizzazione per corrritati di J,,.voro. Natura1rntente non oognamo di dare oggi, -in fase< dandestina di lotta, uno sohema definitivo di organizzazione, si tl'atta sopratutto di descriV'el10 UJ1 processo e di vede-re verso quale dfrezione esso tenda. Se si riicorrosconov:alide Lebasi su cui, più o meno conscia– m ente, e sso posa, dobbiamo gua-rdaTe con fiducia al suo sviluppo e fa.re, tulilli gli sfmzi p"1rllè <eSso si esplichi sempre <più libera– me nte, SeJnzatimore pter questo d; cadere in forme anaI1Chkheg– giant.i o comunque inorganfohe. Anche la società italiana, con la sua reazione profionda di fronte alJo sfucelo che la porta alla crl!<l– zione di molteplici organi nuovi. alla' nasd.t.a di nuovi organismi ~litlci ,può sembrar tende,ie ve,:,so l'anarchia se la si guarda su– per,ficia.Im<ante.Eppure questo processo ha la sua logica interna ed è compilbo di scoprirua per il politico peT quanto riguarda la so– detà e per ~•organizzatxxre per quanto riguard:a il partito. Comlitato c-itt1<1d1no e comlitato sindacale. Accentrando,sj 11a lotta politica nelle città e sopratutto nelt. grandi città (se naturalmente Si astrae un mom1mto della guerra partigiana) è naturale venissero subito ad assumere grande. im– po:rtanlla i comitati di organizzazione cittadirn e sindacali. I prirrri avrebbero dovuto esser-, gli organi centTaJiidelJa vita politica del partito nei grandi .cenhi, i. secondi avrebbero dovuto rappresen– tare il nostro contributo iad una libera e democratica ricostruzione dei sindacati o meglio del sindacato, dato ci)fe fin dall'origine il p. d'a. si pronunciò per il sindacato unico. Questo il punto di pa:r– tenza. E cioè il comitato citbadino avrebbe doV'Utoessere puro or– gano territoriale ie il c omitato sindacale un puro strumerutio di estrinsecazione di UJla attivi.tà subordinata del partito, di una at– tività in fondo non puramente , politica ». Oggi la s1éuazibin,e; è ra– dicalmente mutata ed è interessante capire il P""Chè e il come ciò s'a avvenuto. I comitati cittadini, poggiando su celi professionisti ,e piccolo borghesi, non se,ppero eroe Taramente 1iener testa a quella che è stata l'accelerazione del movimento " all'inbensificarsi della lotta. I ceti 1che in essi si ri•specchiavano si attivizzarono per ,individui, non per categorie: da loro furono tratti quadri eccoellenti e talvolta eroiCi ,per la Jot,ta militare e cospiratoria, non energie collett1ve sulle quali potesse fondaTs\ 1.m~ solida organizzaa,ione pohtioa. Prevalsero -eLementinte1leth.tali e cioè ,elementi ,meno strettamiente legati alla ,rappresentanza di interessi te plù orgarucamente 1€ga,ti ai problemi genecali della lotta. I comitati cittad\ni rischiavano di divem~are una ,remora sulla via,_dello sviluppo de] partito, proprio perche la loro attiwZ'Zazione pohtica Testava individuale e non col– lettiva. GJi individui '-SÌ 11-asfonnavano in quadri di <partito e non più di organizzru:ione locale, eppure, per tentar di difendere una posizione politica ch!e non aveva dietro a sè un rea1e movimento di massa, si rinchiudevano in una dif-esa spesso meschina diel pa.T· titi o Ilealtre organizzazioni, ma "'-lme unica form.i irealc di m,gatniz-

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