Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.4 nov-dic 1944

104 - sposizione; fino aJ 11920 fil nwnero non superò mai. ~5, e non si ar– rivò a 50 ohe nel 1938. Si ricor1<1bbeperò che ben srarsi risuJtati si ,potevano 0'11te– nere affidanlc1osi esclusirvacrnente .al1ie iniziativ,e di privati: si trat– tava per <li più di una p,rocedlUra oocess:ivam ,e.nt- e -costosa. Pe.reiò nel 1939 J\art;tuale presidente Rooswelt aum,antò notevolmente il fondo a disposizione della Divisione; i consulenti legali furono por– tati a 200; per la prima volta dall,a sua areazione ìa Di'Vis:i.0111e anti– trust era ora in grado dé funzior,ame irn modo soddisfacie,,.te. e di dare un serio assalto ai monopoli. I risultati conseguiti non pos– sono Jasciare alct>n dubbio: la legi•sl.azione aintim<ll!lopoùisticapuò divenire u111'arrrm temi 1 bilissima· .conbro i monopoli, 10 può ,far ri– .s,parimi.are al i:;U:bbUcodetlie soonme imponenti. Possiamo dunque traroo run primo insegnamento dall'esperienza americana: per quanto possa esswe desiderab.ill,e di incoraggilare •azioni leg1tlì di privati fPe.r ~! 1 sa,r-cimento dei danni, La massima fiduciJa 1 deve essere sO'J)iI'atuttoposta in un'razione diretta <la parte d1 un ufficio gov:er– nativo 1chiesia prOV!V.i:sto d:i mezzi atd'eguati. La migù.ior soluzione sacebbe quol!a di orea,e un nuovo spec\ale organo statale. Do– v,ziebbe lffiSeneun argano munito di. ;poteri di poli'zia. e -che avesse per collaboaatoti deg!i uomim capaci di vieder chiaro in m.ezzo a prove oon:tr,astanti e a file immen:se di documenti complicati; un organo ohe dovrebbe av>ere a sua d:isposi.zicmJe d,igJ.i economisti qualiJìcati prer analiz~are il crurattietre ·,dé una• dlata :industri.a e gli effetti <li un pairtico,lat1eme>nClpolio;· e •che !)(lSsedes.se un certo nu– mero di CIOO'lsulenltli .legatl di v<>lorte.Bisogill'1 oreame un « Ufficio di controllo dei ·monopoli ». Abbiamo esaminato ,l'esperieM.la americana sotto l'aspetto aro,.. ministrativo. Ma che se ne ipuò dlill'edal ,punto di vista legale? E' davvero P"''<Siblleche una legge ,ìesca a m.antenere in viti' la ld– bera ·concorrenz.a? Per Tispondene· a queste domande bisogna di– stingiu•er,e prim1a1fra i due tilpi oairatteristici di ,monopolio: .iilcolosso unitario ed iJ gruppo di imprese. · L'esperienza .amerJicana ha effletti,vamente pr,ovato che è va.no cercane di impedilre a ditte concorrenti di f001,diersi. in una: grande società. La maggior parte della confusione •e dell,e delumoni che si sono .avute daLl•'esperi.ienza •anti-monopolistiicia in America, sono dovute ai!' furtto che la 1egg,e S>herman non chiariva :se M!i fu– sioni ,erano ptrcdbite o ·meno. La Jlegge si limitruvia: a proibi,re « agni monopolio :e ogni tentativo di cO!Stitu~e un mon:qpo,lio· ». Dapprima la Corte suprema interpretò qrc,esta disposizione nel senso di vi.e– ta.rie le fusioni che condU,oessero aJ'la creazione di m.ortOJ;poli, ma più tardi '.'arnbiò._d'opinione. La sussegwente legge Clliey·ton era più esphcata, prooihetndo &l.Jie g11and~imprese di .acquista!t'e azioni runa d~',ail~a., e ~ino ~etando ?gni t~tercom:nerss:ioniefra i consigli d ammm1i1straz1one { « intJerJoddinig: dir:ecto.rates »); mla' i giuristi delle. ~aintli soCllJetà (l'iuscircmo facilrrnente a giira,z,~·intorno ia que– sto d1rv1eto:per 1elruder;~o basta infatti ,che un'imipresa in!VleCe di comprare J!e azioni di un'altra, ne ,a,cq,uiisµdiriettame'nte gli un.– pianti e gli stocks. Se dwe di1te non vogliono più fam c.onc(I!'-

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