Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 66 - tl'Jl'PO ste5so, Jiberairsi da ogni obbl~9. ~ c_ontribwre direttamente 0 ' indirettamente al <>astegn.o llnanzt1at110 dè1le Chi~. . Lasciando la Ch'."""1 libera di reggi,rsi secondo i propri sta– tuti ·:rendendole ciò ché le appartiene e libera.i,do lo Stato da tutte Je ~bbligaziOl!li finanziarie verso le m,ganiz_zaziOllli religiooe, la ~ parazione della Chiesa dallo Stato m Italia potrebbe iass~re rea,– lizzata nello spirito più amich€Vole che una demop-azta possa offrire. . Rego_lamento ji1).llnziari<, col Vaticano. - L'aCJCOrdo finanzia– rio tra il Vaticano e H regime fascista fu parte mtegrante del trat– tato del La-teirano del 1929. Il Vaticano ha ricevuto una bella iµ– dennità. come abbiamo già fatto rilevare; e se, come abbiamo sug– gerito, il governo democratico italiano diel dopoguerra accetta._ e rati.flèa il '!lrattato di conciliazione, deve anche accettare il d<!,blto fatto QOl Vaticano nell'accordo finanzi.a,rio. Con una clausola special<!, il Vaticano, che, dopo questo ac– cordo,· e,-a diventato uno dei più larghi detentori di titoli diello Statd italiano, acconsentì di astenersi dal venderli per un oorto nu– mero di anni. Il prof. Bmchy deplora la decisione del Vaticano di accettarie questi titoli come pa.gamento parziale dell'o.ndennità, dando così « !'.impressione che il Vaticano ha a,:qwstato un inte– oesse ,permanente nella prosperità delle finanze pubbliche ita– liane» (Churclt and Sta/te vn Fascist Italy, pag. 314). Berchè solo « l'impresslione,? Chiunque detenga titoli del debito pubblico ita-– liano per ]'.ammontare di un miliardo di lire è certamente molt,, interessato nel buon andamento del tesoro italiano. Abbiamo a che fare con ben più di una impressione; abbiamo un fatto. Abbiamo anche a che fare con un altro fatto, che è triste: il tesoTo Italiano– è ora in :fallimento. Se la Santa Sede non ha ,già venduti questi <tlitoli i,n ba.se a qualche suooessivo ed ignorato accoroo con Mussolini, ,pairteciperà cogHaltri creditori del governo Italiano o alla perd!ita totale del suo credito, "Il il fallimento è dichiarato, o alla riduzianie dell'interesse dal 5 all'l 0 /o, se il fallimento è 1evifato. • Se il prof. Binohy fosse stato papa invece <li Pw XI,. avrebbe preferito « un unico e definitivo pagam,ento in •contanti anch,e se ciò a.vesse richiesto -una drastica riduzione della primitiva do– rn.an, ja ». Dato che però Pio XI ha preferito corr,:,re il rischio di porre I~ sua fiducia nelle finanze fasciste, non resta piµ nulla da ·sisterà per ottenere la sua libbra di carne invocando « la BIUl.tità . fare. Accetterà il Vaticano la sua perdita ,;,n rassegnazione o m,. dei trattati »? ' Ric<l')'çiamo 0,e la politica del Vaticano jn questa que;tione· ooconçaria, come m molte al~ que;tioni, saxà detemtlnata dalla sua gezi.erale attitudine di fronte a tutto, il problema della rico– struzione d.ell'Italia del dopogue.ra. Per ora la ,politica del Vati• cano semb~~bbe essere q~ella di . cercare di eviwe con ogni mezzo poss.bile 11 sogere di un regune democratico antiiascista dalle rovine del fascismo. In ques-ta politica la, Santa Sede ha l'appoggio della politica estera britannica ed ~€rlcana e special-
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