Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 64 - blàghi dovrebbe ess,ere accordato a tutto il· clero degli ordini mag– giori. Col disarmo completo del!l'Italda del dopoguerra. il pro?1ema del servizio mili~ ,per 'il clero cesserà di es.tstere e non v,. sarà più bisogno di una larga o~ganizzaziooo di cappellani militari sot– t.opostli ai un vescovo. Regolamento eoonom'.co e fi,,,.nziario. - Il nuovo Stata- ita– liano tro"\'erà che questo problmna è il più preoccupante ha -tutti quelli che deve trattare passando da un regime concordatario al regime -diellaseparanione tra Chieisa e Stato. Ogni _rpIBnocc>nc"!Pito per risolvere questo prob1ema non dev,e perdere di V1Sta due con– siderazioni: in primo luogo, 1-econdizionli economiiche della na– zion.e e delle finanze statali nell'Italia del doipoguen-a; in secondo luogo, il pruicipi<i che nessuna contribuzione dello Stato ad una religione od a un cullto è ammissibile in uno Stato democratico sotto il regime della 5"1Pararionie.-Come abbiamo g,ià visto, il nuovo governo democratioo ,erediterà dal fascismo una disastrosa condi– zione di fallimento finanziario. Se il fallimento sarà dichiarnro, di– rettamente o indirettameme (sopprimendo ogni bairriera •all'mJ'la– zione e <ancellando di colpo il deb;,to di 600 miliardi dii lire), la più ,grande parile degl'irnve<Stimenti e delle dotazioni della Chiesa e quelli delle altre istituzioni ecclesiastiche, &a.OC 'à s pazzata via, in– sieme ai risparmi 'El<! agli investJiment:i dii tutto il popolo italiano. Lo sforzo che deve essro-e fatto per evitare il fallii.mento andrà a giovamento delle ehiese, ma !imporrà a tutta lJa nazione <l"'Ì sacri– fici enormi. Vi è Ta~one pel'chè le ~stituzioni ,e ,person:e ecclesia– stiche non soppolltino J.a loro parle di questi sacrifici? Sie le -chiese so.no profondam€111teinteressate nel ·salva,re l'Italia dal fallimento, perehè sare.bbro--0esonera,1iedal contribuire allo sforzo comune? Le chiese sarano povere·nel periodo del dopogue.ITa; e povero sarà an– che il pqpolo- italiano. Il clero· italiano sentirà il morso della mise– ria ieconomica; e lio sentirà anche la popoJ:azione ita1iana.. Se pro..– prio la classe che si suppone debba vivere secondo le regole di •ri– nunc:ia e di automort.ificazione e avend01 cli mira i valori spirituali piuttosto che quelli te.ITenl reclamasse privilegi ed esomm dalla, co– mune miseria, twtto l'efletto della religione ne sarebbe distrutto. Sopratutto, simile (Pretesa non solo fa11€bbe perdere al popolo ogni rispetto per il clero, ma lo porterebbe arrche ad odiare sia il clero che i principil che €.'ISSO ;rappresenta. Il gov>erno italiano del dopo-guerra non pub ritornare al si– stema pr-efascista, in cui le dotazioni e i redditi ecclesiasttici erano sottorpooti a tasse ,g€111erali e speciali. mentre poi i redditi eccl.esra– stici godevano di supplement:i tratti dal tesoro• pubblieo. Tanto meno potrebbe conservare il sistema fascista, secondo cui furono abruite tutte le. tasse e i tributi prima pereepilti su proprietà e red– diti ecde~1ast1,c1 e furcm.o raddoppiati i contributi gowmativl alle istituzioru e persone eccl<.ISlastiche. Il nuovo governo italiano deve risolvere questo problema dei beni :ecclesiastici dellie contribuzioni stat:ili e delle ~ nel oolo modo possibile, conÌormemente ai prin– capu della giustizia democra,tica ,e diell'uguaglianza dei diritti e dlOven.
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