Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 57 - Que,-to esperimento darà ·al tempo stesso al Vaticano l'occasione di govemo ,provvi.sorio di richiedere a!l. Vaticano, per ovvie ..-agioni di tlfdine pubblico, di « purgare» l'a,lta gerarchia ecclesiastica dai ""scovi u.lJtra--fascisti della Clù€sa italiana. Il diritto governativo di veto per ragioni politiche potrà essere usato contro la nomina a benefici ,ecclesia.stioi di membri del clero notoriamente iascisti. Questo esperimento darà al tempo stesso ai! Vaticano l'occasione cli manifestare la sua attitudine verso il nuovo .regime demooratico, e questa conoscenza aiuterà il governo nei piani da p~ara,rsi ncl futuro. La decisione ci.rea il sistema delle relazioni tra Chiesa e Stato da adattare ne!J'Italia demooratica dowebbie poi essere presa dal– l'assemblea costituente. Nel prendere questa decision<> si dovranno tener presenti molti fatti importanti. ln primo luogo, l'Italia non può ritornare all'ibrido sistema del periocld prefascista in cui lo Stato, per i motivi storici che ab– biamo riccxrdati occupandoci del trattato del Laterano; esercitava un oorto controllo sopra le nomin<! ecclesiastiche e sopra l'ammi– nistrazione dei beni eccLesiastici. Lo Stato Italiano prefuscista aveva hlsogno di questo potere oome di 'un'arma di difesa fin quando La questione romana rimaneva una minaccia per l'unità nazio~ o per lo meno era un fattore per alimentare l'ostilità di vari strati del clero {specialm.ente !'ailto clero) contro lo Stato. Questa Tagim>e non esisterà più nell'Italia post-fascista, perchè, qualunque cosa faccia il V·aticano, la questione romana è morta e ,epolta. Noi abbiamo fiducia che le menti direttive q,el Vaticano abbiano a·bbastanza buon senso per rend<!rSi conto che, dopo aver fatto la girande ,ed iroevocabile rinuncia e dopo aver intaoo..to un mili.axdo ,e tre qwtrti di lire come ,pre<zzodel mercato, non posso= espon,e la Santa Sede al ridicdlo di reclamare ancora le antiche provincie dello Stato Pontificale. In ogni modd, ; principii dello Stato dlemocratico, se sono in– terpretati ed applicati con logica. non lasciano posto per l'antica giurisdizione dello StatO' sopra la CJùesa. In una vera democrazia, la libertà ili religione Ìll\l>lJ.ca in ,pratica che .Ja credenza rel!igiosa e l'appartenenza ad crgan.izzazioni religiose sono questioni di scelta in;d~viduale; non vi potrebbe quindi es.sere una giurisdizione di stato che <1hblig-ltiad accettare una fede in luogo- di un'altra, o che ne favorisca una più di un'altra. Questo ,punto di vista fa pensare che il niEpetto del vecchio si– stema Tenderà impossibile per la democrazia italiana di accettare e ratificare ili concordato fascista. L a prim a -e ,principale ragione per cui queato concordato non può esse.re aoet.tato da un regime democratico è che è stato negoziato da un a dittatura a beneficio del suo regime totalitario ., come strumento della paliti<:a fascista. Nel suo spirito e nella sua lJettera, il c:m.cordato è così profonda– menlle .f.a.scistacome lo sono le molte altre leggi e pratiche del re– gime fascista. Il gìuram<!llto di sottomiBsione al' regime, che i ve– scovi e j preti aventi carico di anime cattoliche dovevano pronun– cia.re - uno sopravvivenza dalle monaTchie assolute medioevaili i,
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