Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
-51 - Latierano, il governo italiano aVI>ebbe il dòritto di chiedere una re– visione oompl,,t,a di tutto il trattato e l'abolizione non solo degli articoli l e 23, ma di Vl8llÙ al tiri articoli che contengono concessioni che sono state fatte in vmt.a del fatto che il Vatican,p sarebbe ri– masto fuori da ogni assemblea e competizione pol!itroa. L'aoc,,ttazione da ,paTte diel V"'ticauo di entrare come mem– bro in una futura oaganizza:l!ione internazionale implicherebbe un rovesciamenro completo della politica « isolaziarrista! • di Pio XI. Vorrebbe dire ohe la Santa Sede, prendendo pa,rte alle discussioni e decisioni dellii Lega, parteciperebbe anche cogli altri. membri alla responsabilità dellia sua ,politica e della sua, azione. Noi dubi– tiamo iassai che il Vaticano sia disposto a simile radicale cambia– mento. In ogni modo la garanzia internazionale che in questo caso SaTebbe accordata alla Città del Vaticano non saTebbe wia speciale accordo internazionale di'retto alla ,protezione del Vaticano contro l'Italia, ma sarebbe semplicemreflllte la general.e garanzia dell'mte– gcità territoriale e dell'ind:ipendlerula che tutti i membri della, Lega, e tra di essi l'Italia, ,prometterebbero, reciprocamente e ,singolar– mente, di rispettare e cli proteg,gere. Nel secnndo caso il problema sarebbe ,più difficile e carico di pericoli; significherebbe la internazionalizzazione del trattato del Laterano per atto delle potenze vittonooe. La cosa non è oosì sem– plice come potrebbe sembrare a prima vista. E.ssa involve molte ·questioni della più grande importanza: ne indichiamo alcune. L'internazionalizzazione del tra<tta(,odel Laterano nella sua forma attuale verrebbe dire che lo Stato italiano assume un solenne ob– bligo internazionale di rimanere uno stato comessionale, con la re– li.µone cattolica come Ila , r,eligione di stato? L'intemazionalizza– zione del trattato porterebbe seco l'internazionalizzazione del con– corda,t;oche, ""?(lndo la Santa Sede, è in<lissolubilmente unito col trattia,to e forma un solo accordo con ,quest',ultimo? L'internazio– nalizzazione del trattato imporrebbe all'Italia un obbligo perpetuo di sopportare il grave peso finanzianio dellia Ohiesa, qualunque ,ia la situazione economica del Paese? Altra e non ultima questione, gli obblighi assunti ncll'a~, ed anche quelli che sono con– tr,ari ai principii ed alla pratica della demoorama, diventerebbero obblighi intiernazionali che legherebbero il nuovo gove'l'Tlo? Riflettendo a queste questioni anche ,s ofu pe r un momento, ci si rend€\ conto di quanto sarebbe assurda nel.re sue conseguenze l'intJernaziona!izzazix:me del tra,ttato del Lateran o. Quest e conse– g,uenze assurde sono il seguito inevitabiLe della politi.ca del « cir– colo vizioso » che Pio XI desiderò perpetuare face ndo dipendere l'esistenza del trattato da quella del ooncor<mto e viceversa. Seb– bene questo principio non ·sia ""ìJ)ressamente dichiairait,o in alcun ptutto del 1Jesto<!<,gliaccordi la,teranensi, non pu,ò negarsi che l'in– terdipendenza del trattato e del concordato sia, stata un pun{o fondamentale nello spirito di Pio XI. Non solo ieg1i lo confermò durante le sue poliemiche con Mussolini, ma, finserzione nel trat– tato di articoli come quelli 1 e 23, che trattano di materie, di com– petenza del oonco:vdato, non aveva altro scopo che quello di stabi-
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