Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944

- 33 - ool mantenimento, per tutta la durata .della @Uerra, delll8J situa– zione buroor,atico-<sdeiale esisbente a!IJ',in:izi,o, 001 pnetesto. di evitare scosse e, paralllelamente, iin una stt,ategia molto p:ru.dentle, molto at– tenta ad .evitane colpi troppo duri del nemi,co, incline ad attendere con Je operazioni ofrensive, finchè non si a ben chiara la suip erio– ratà di forre; dall'altro lato, ;i m~ d emooratlik:o-rivoluzi.on ,a,rio, consistente nello scaitena:ne le masse pop olar; ,oonitro gli inva sori, nel farle combattere non già nei quadci dell'esercito regolare, ma in nuove formazioni volontarie, audaci, capaei •di agire anche K:On– tro le regoJ,e tradizionali dell'arte bellica, e nell'instaurare, paralle– larnent:<\ un nuovo 1regime dei lavoratori, sch.iiettarnente antifasci– sta, anoticarpitalistico senza essere rigorosamente socialista, antibu– racrattri.<:o. Su,perate alcwne esitazioni, i partliti comUiristi si pronunciano per il metloclo democratico-rivoluzionario. Grazi-, a ciò ottengono un trionfo 'Senza ,precedenti ialmeno in un paese, in JugoslaV<ia. n pao·tito comunista jugoslavo, J"idotto ncll'illegalilt:à già ,pochi mesf dopo la sua •costituzione n<>l ,1920, ha sempre avuto un btron nu– mero di magnifiei m.ilòtanti, simili sotto =ti aspetti - non vo– gliamo defmlne se grazie a certi pretiesi tra~ comuni alla psiche sk,,va o se grazie alla maggior vicinanza ka studenti, opera.i e con– tadini che esiste nei pal?Si agriool:i sfruttati e ,-[belli - ai bolsoevi– chi russi di prima, del 1917. Però esso non aveva una ,b~e di massa. La classe operaàa, ,,elativamente debole, arveva il suoi stlndaoati ri– rormisti legali, che ,anche la dittatura, esistente in Jugoslavia sin dal 1929, tol!Jeirava. Le masse contadilll.e erano as&ai largamente, or– ganizzate in partiti agrari, differen'ziati a seconda delle rispettive nazionalità: serba, croata, slovena., eoc. Ma tuitlle q ueste orrganizza.. zioni furono tra,vol~ dal crollo dello -stato ne.JJ 'aprile del 1941, dopo un tardivo e vano tentativo di resisten. z.a all 'esercito tedesco. Rimase in ,piedi, specie nelle montagne della Serbia meridionale, l'organizzazione dai solldati irregolari, coma:ndalta dal colonnello Mikhai.lovic (che il governo fuoruscito si affrettava a riconoscere come suo 1esponenbe), Jl1JaJ ,ara un'o11g.anizzazione m,ilitarista-autori– taria -che le stesae masse serbe non v;edevano di buon occhio e tanto memo 1quelle cr oate e sloviene, chè anzi ad uomini oome M-ik– hailovic atl !ribuiva.no l'aboliztlone della democrazia e foppressio11e delle nazion alità nella Jugosliaivia dopo il 1929, li lferneln-0 era sgom– bero per ili pa,,tito comunista jugoolavo. Scegliendo il metodo de– mocratico rivo1uzi:onariio, ,esso si rivelò aJ1'a1tiezza de1la situa2ione. Inv:ece di offu-ke l'unione sacra 1a Mikhailov:ic, i comrunisti jugo– slavi forrnairono, insieme con elementi democ,ratici jndipendenti, un c<>mt'tato di liberazione na.tionale, che si appoggia direttamente sulle masre 1~ari, le chiama <alla guema partigiana e alla par– tecipazione <liire,tta ed ;m,medlalla ad un nuovo iregime progressivo, in tutti i viHaggi, in tutte le citroadine sl!rappal:e agli invasori. Non è qu' il luogo di fa:re la croonaicadi q.uest.'epc,pea gloriosa. Basti wre che essa si è tradotta nella prima ,graondèrivoluzione popolaire an– tifascista che l'Etll'Qpa abbia visto, dopo l'imxio della guerra at– tuale. Mcvi.menti analoghi, seppure su soa1'a_m.inone,si sono sv.ilJup-

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