Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.2-3 lug-ott 1944
- 29 - dilta del !pl'Olieta.riatoparigmo a:,en5a per un istanrtie ad wna nuova Comune rivohrzi@aria e si fa v,edooe nlal.le' 11Jrn!d<> il 12 giugno, al– l'annuncio dJaitodal!la milio di un ,conflitto ooimalto rovietic~– IOOTidto.Ma quclll'annu'lllcio risulta infondato e comunque l'orien– tmn<>nto dai (Più vasti ~tr'1Jti![)'Olpola,n è g,i.à preso: basta COITI questa inutile guerra ! Se Hltl<tr, ,paidlrone assa!ru.todei destini della Fmamcia,voJess,e consegoore il ,gOV1Br110 di questo paese ai socialilsitipacifisti, ai quali si affianca ,quella parlle dellla oliasse òn1:elliettuale che 1a1bbandona la democrazia in favore dehla pare (ti1p:i:ci gio:ma.Ji « CEuvve » e -« Aujourd'hui » di Parigi, immoosamenitte diffuS!i 1all'lndommi:i del– l'occupazione) forse la 1 collabora,zione della Francia, vin'ba! ie dehla Ge:rananiavincitri.,ce, ,ohe l.11 ,capo del nazismo ·ausp,im a parole. ,po– trebbe realizza,rsi, Jn quafuclhe moob e almeno ,per ,qualch<e tempo. FOirSe:Siformerebbe ln tal oaso, ,a1 posto ,d,eJ movlmel'llto operaà;o. in– ternazionalista, stato il più accanito avv·ersario del ,faiscismo,, un vasto movim-ento :firancese socioailista nazional-p.acifista, ,cooperante oon il l!lazionail~a;lismo g,ermamoo. I pacifisti francesi si dichia– rarrio· pcr-ontia 1ale ,cooperazione e non solo, i smcfacalisti .-irrnasti a Parigi, ma anche i ~litilci rifuJg,iatisi neilla zona detlla lil,wa e che ora hanno come lioro ,cmgano i, « Mi.dc Socialiste» di 'Dolooa (al qu:a1e -co1l,a1bora., in questo oomso, rompendo clamorosamenlte col suo atteggilamento precedlentie, il fomlger,ato Tas<:a-Leroux). Ma il nazionail-scicialiismo .gtermanlco, se pure si serve d,i me– todi rivoluzionari, ,e talwlta con successo i:na,u,di-to,ha una diffi– ~ inrt:imaverso Ogni II'!-Oivimentop,sraio .aniche !Sleprostrato ai suoi piedi. NelJla, ste,Js,a Germaniai, l'hitJLerismo ha sapu.'lo creare Cl01J.w1e o;paraienum,erose, ha partecipato a scioperi op~ai violenti, aillk, vigilia de.la ,p!1€Ga del poter~, ha quasi potuto <Jbbligaoe ,i sin– dacati operai ,socialisti riformisti ,a stacca,rsì ,d,cl,]a :socialdemocrazia e a coJ.laborraTe col nuovo govi;;rn:o nazionals.ocialisfu, ,ma rullaprima oqcasione (già nel magg,io dm 1933) ha sciolto l"'rsino quei sindla– cati colliabor,azionisti e nOl!l ne ha crealti a1tri. Nella sua politica estem, l'hicbh,òsmo fa i soo-risi aJ ~ocialismo pacifista dleiglli 0Jl.tri paesi, quando e finchè :non può farne· ,a meno ,(così a1 governo, so– cialista di Danima[1ca, che l'1l'iParmia, ,runclte dJotpol'<><!cupaziane), ma lo stronca non tllppena:trova, niei ,paesi daiti, U111a forza ,genuina filofasc'sta, amche se ma.Jvista daUa po,polazio:ne,. llll F,rancia, ,tale forza filofiasciSllla ,esiste. Se ipa;rte dei la<vOlralm non sentiva la gum-ra, ,la borghesia e ma casta mtilitaoo l0c sentivano molto :mJenO. « I miiei generali nOll'lvogliono più battersi », 1esalama n'el giugno del 1940 ,l'u:ltimo ,,presidente .della ter:oa 111€1PUbblica, IJebrun. Quei gE\nerali. a comìn,ciare da Pétain, hanno ~ il fronte aJgliiinva– sori e Hitler li ~refoni.sce mille vol~ ai ipacifisfa prov, etrriein.ti dalla sin.1iSttr-0 e li va:lorizza, frg,noaPandO .anernra -che si tnatta di un feno– meno ohe nOlll g,iuacheirà semp~e :in suo fuvore, che gli farà ami =are la ~erna •sotto i pileld.i, i,! g,iorno ilÌl oui ,i generali nOl!lvor– Ta.JlJlO più ,battersi 111eppure in Afriioa, in Italia, nella medesima Germania. E, anche quando eom.inoerà a diffidare dei g-eneraili
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