Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
ispecie, filosofo e uomo di. profonda e solida cultura e maestro, pareva preclusa, ma che per quei tiioti stessi poteva nella pub– blica opinion~, durante un certo tempo, essere anche !~cambiata per· !'<ra ciel far parie per se stesso e consentire intanto una tre– gua e le condizioni di un abile gioco: la via insomma degli accor– gimenti e <lei compromessi. E questa via, come già s'è detto, non soltanto ·rispondeva alla normale riluttanza. umana di fronte al sacrificio e al rischio e alla lotta, ma a una specifica stanchezza e confusione morale e ideologica Seguita all'altra guerra, che pur .. contribuendo e:ssa stessa alla crisi rivoluzionaria per l'implicito disgusto dell'as.setto vigente, ne ritardava però e impacciava lo sviluppo, offrendosi come una sufficiente anche se infida massa di manovra alle forze reazionarie e conservatrici. Gentile ebbe l'in– tuito di questa particolare situazione, intuito del resto mediato in lui dall'ammiria.zione per Mussolini. Al quale bisogna 'riconoscere che egli fu coerentemente, incrollabilmente fedele fino all'ultimo. Che una fedeltà così fatta incida sulla vita individuale, egoistica, ~i personali interessi e affetti, e po5sa anche esimersi da giusti– ficazioni logiche è ovvio; ma non ha a che spartire con quella pro– fonda e perpetua fedeltà ai principi, al giusto e al vero, per la quale soltanto può l'azione di un individuo esercitarsi sul piano della storia ,e sostenere il giudizio della storia. A questa fedeltà Gentile venne meno, consapevolmente, e in ciò stia la motivazione irrefutabile della sua condanna. La corruzione crescente, come ideologia e come pratica di governo del fascismo, la sua inconci– liabilità sempre più aspra con la cultura in ciò che essa ha di es– senrial,e e vivo - culto della verità, esercizio della critica, espres– sione libera e spregiudicata - non sfuggivano a Gentile, tutt'al– tro. Egli si dava anzi proprio questo vanto, di essere solo a difen– dere la cultura contro lo scempio che i compari suoi tentavano di farne e tuttavia facevano. Ed è verissimo che, quanto più l'at– mosfera diventava irrespirabile, particolarmente dopo che il fa– scismo, riconosciuta la sua intima inferiorità e incapacità rivolu– zionaria, cominc.iò a 'Tipetere il nazionalsocialismo e fu risucchiato nella sc ia di questo , l'efficacia in Italia di un uomo come Gentile, pronto sempre ed esperto a salvaguardare e giustificare alla me– glio imprese non ortodosse, a soccorrere uomini perseguitati o esclusi dal diritto di vivei,-e, fu sensibilissima. Tuttavia era pro– prio il oaso dell'uomo che con la sinistra rende in parte quel che la destra ha tolto. Peoohè a dover difendere la cultura ital.iana in questa forma episodica, di -carità spicciola, si era giunti proprio dopo che la difesa di essa cultura in blocco, la difesa come lotta aperta e virile, non come occultamento e fuga, era stata resa im– possibi1e per l'irruzione proditoria del nemico entro la cerchia più stretta del nobile castello. E chi di questa irruzione s'era fatto compJice, chi l'aveva preparata con la ,persuasione e l'allettamento e l'mtrigo, ,facendosi guida agli assalitori e al tempo stesso ga- 1 ante ai difensori della convenienza di un accordo, era stato per. l'appunto Gentile.
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