Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944

- 59 - tica interna e sociale non ha fatto eccessi.vi progressi; ma si è sal– vato ed avrà un avvenire perché nei giorni difficili del 1940 ha· capito quel che non avevano capito i socialismi eU'ropei: che esso <lov.eva mettersi alla testa del partito della guerra a fondo coniro l'hitlerismo. Con questo semplice .fatto ha trasfonnato la guerra, che fino a quel momento .era una guerra conse.rvatrice (da parte di ~chamberlain e di Daladier) in una guerra ideologica. Certo, l'ideologia da sola non basta; bisogna anche operare sulla realtà &eonomica e diplomatica o si sarà, alla fine, sopraffatti da questa. Ma intanto, J. 'ideologia ha aperto la porta al nostro operare. Se in Italia, forse, potremo fare qualcosa (cominciare in Italia la dvo- 1uzione europea), sarà grazie al fatto che il laburis~o inglese (.e sulle sue orme il sindacalismo americano) - ora potentissimi, , avendo ~mch'esso preso, sulla guerra, l'atteggiamento degli inglesi - ci considera come suoi amici e sostiene la nootra causa, nei con– fronti dei 1gov.erni (che lasciati a sè preferirebbero Vittorio Ema– nLLele).E quando parlo di ci e di no.rtra, alludo nella fattispecie al p. d'a. e correnti affini, che queste simpatie vanno proprio a noi e non ai ,comunisti, che gli anglosassoni naturalmente considerano coone troppo legati alla situazione russa e neppure ai socialisti ufficiali, coi quali il laburismo inglese ce l'ha rudemente. perchè nel 1940, quando -si trattiva di vivere o di morire, hanno detto che prima di decidersi avevano bisogno di garanzia contro l'even- tuale imperialismo britannico.. . Naturalmente queste simpatie del laburismo ufficiale (al quale bisogna aggiungere alcuni conservatori di sinistra, come il Carr, direttore del -Times - di cui avrai letto il libro << Conditions of pace», discutibile, ma molto interessante - ed alcuni amerieani clell'entourage del New Dea!) costituiscono solo la cornice del nostro operare. Di collaboratori attivi potremmo trova•re: in In– ghilterra, tra le grandi firme, Cripps: G.D.H. Cole (cerca il suo li– bro << Europ,e, Russia and bhe future» - ancora molto più discu– tibile di quello del Carr e tuttavia eia leggere), Harold Lasl<l (cerca il suo litro K The revolution of our time», pure diseutibi– lis~imo), tra la gioventù il gruppo « Commonwealth » diretto da Sir Richard Acland, composto di socialisti indipendenti di varie tendenze, il cui programma si rias2ume in questo: all'interno d~l– l'Inghil.terra tentativi arditi di nazionalizzazione e di socializza– zione, senza giungere ad un regime economico monolitico, nella politica estera abolizione o limitazione della sovranità nazion3Jle e fusione politico sociale dell'Europa non russa con l'Inghilterra. Questo gruppo presenta ora, con qualche successo iniziale~ candi– dati autonomi aille elezioni parziali inglesi. Si tratta di giovani molto intenessanti, che al socialismo e al f•ederali.smo eufopeo giun– gono senza essere passati attraverso il marxismo. 1n America di oollaborato1i potremmo trovare i .s,e,guad del filosofo (già liberale ed ora socialista indipendente) John Dewey (i cui libri soho degni di lettura, malgrado i pregiudizi europei contro tutto quello che pone i problemi partendo dall'empirismo, anche in sede cigoro-

RkJQdWJsaXNoZXIy