Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
zione tedesca 1 con l'attegiamento del partito comunista italiano e con la coscienza che gli operai avranno delle loro possibiliµ. I due primi fattori sono ovviamente incontrollabili, ma il terzo è indubbiamente in atto. Quando i lavoratori dell'industria bellica si erano incontrati col ministro Piccardi, proposero che le maestranze fos.::ero fornite del ,materiale necessario per la ricer struzione delle città d'.strutle dai bombardamenti: il lavoro sa- · rebbe stato eseguito gratuitamente nelle ore libere e nei giorni festivi; in cambio la proprietà degli immobili ricostruiti sarebbe passata alle organizzazioni dei lavoratori e sarebbero stati ammi- nistrati secondo criteri cooperativi. ' D'altra pari.e quelle che nel periodo badogliano erano ancora richieste democratiche (licenziamento dei fascisti squadristi, abo– lizione del cottimo, dim,.inuzionc delle ore lavorative) è più che probabile si stendano all'allontanamento dei padroni e al con– trollo della produzione. Più che probabile, dato che la pressione delle autorità tedesche tende inevitabilmente ad aumentare l'ur– to tra le masse e gli industrfali mentre il carovita e la cresc.ente diseguaglianza distributiva moltiplicheranno la tensione econo– mica e spingeranno l'operaio non solo alla richiesta di un con– trollo1 ma al controUo diretto della produzione alle sue fonti. Supposto anche ohe il movimento operaio non assumesse forme più violente (dato che le organizzazioni miUtari in senso proprio rimangono sotto il controllo dei p;trtiti}, il futuro governo italiano si troverà egualmente ad un bivio: o accettB!fe il fatto compiuto e di conseguenza estendere ad altri rami l'azione degli operai, o cercare di difendere la proprietà capitalistica, ponendosi in netta opposizione alle masse. Nella seconda eventualità gli stessi partiti di sinistra dovran– no unirsi alle masse e probabilmente separarsi dai liberali e dai cattolici. Ciò significherà una rivoluzione sociale e forse (nel caso in cui i pa•rtiti di destra, incoraggiati da11a Chiesa e dall'eser– cito non cedano) una guerra civile. In definitiva, molto dipenderà dalla costituzione e dalla coe– sione del Comitato di liberazione nazionale: costituzione che è sperabile si sposti sempre più a sinistra, escludendo gli elementi di colore più reazionario, rinsaldando così la fiducia delle masse. Da questo punto cli vista il Comitato di liberazione nazionale ju– goslaVo •rapp11esenta, da quanto ci risulta, l'ideale in una fase di lotta e di preparazione alla ricostruzione. In Jugoslavia, proba– bilmente, a ciò si giunse grazie alla selezione determinata. dalla lunga lotta contro l'invasore. In Italia i 'fattori determinanti per la costituzione di un Comitato di liberazione nazionale sempre più rispondente alla situazione concreta sono le capacità ,e la for– za di resistenza dei partiti di sinistra alla. reazione, la loro capa– cità e forza di organizzazione. Mar:zo 1!144. B. \
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