Nuovi Quaderni di Giustizia e Libertà - n.1 mag-giu 1944
- 33 - nazione, dovuto alla durissima lotta sostenuta in condizioni par– tioolarmentle sfavorevoli, è tale, che l'abituale corruzion<1 degli i– deali pohtici (esprimentesi sia nel-I.a gara di promesse dema:gogi– che, nazionalistiche o economiche dl coloro che poi in pratica si accomodano ad un timidissimo trasformL'-llllo, sia neMo soetticismo cinico degli uomini di governo) non può più essere .neutralizzata dalla libertà della critica politica, pur nei suoi· eccessi -educativa. Il parlamento è paralizzato, l'esercito si mette sulla stnada della se– dizione, la burocrazia rivela la Stl•a incapacità di agevolare il pas– saggio, in ,condizioni di crisi mondiale, dalJ'economia di guerra al– l'economia di pace. Se d fossero, in numero sufficienue, i rivolu- 1zionari, sarebbe il momento della •rivoluzione. Ma i rivoluzionari sono pochi. Le masse dei proletari anelano al socialismo ma non hanno idea (i loro capi massimalisti non ne hanno n:e.ppure) di <:ome abbattere ·e rivoluzionare lo stato burocratico-militarista che, pur nella sua· crisi, iresiste. Una minoranza delle mass.e, so– pratutto la piccola borghe,'ia clle ha dato più figli alla guerra, crede di intravedere la soluzione rivoluzionaria non tanto sul ter– reno sociale interno, ma piutosto nel miglioramento della situa– zione internazionale, ed il proletariato socialista italiano effetti– vamente non è aiutato da vittorie espansivie dei SUOi fra.telli di classe esteri (lo spartachismo è sconfitto e la. Russia bolscevica; è in ritirata), l'idea della lotta dell'Italia povera .per avere una parte maggiore delle ricchezze del mondo ha libero corso: essa trova de– gli uomini d'azione in Mus.5olini e nei fascisti e, vedendo in questa evoluzione il minor male per sè, ·Io stato burocratico-militarista comegna il potere al sovversivismo nazionalistico <,dei ·fasci. Te~ri– camente potrebbe anche essere l'inizio di una rivoluzione ,(sia pure bairbara e retrograda come sa:rà quella nazista in Germania),. ma pnaiticamente non lo è. I socialisti volevano abbattere lo stato sabaudo esistente, ma non sapevano ,come abbatterlo e ch,e cosa mettere al suo posto, I fascisti vogliono fansi cedere parte del_po– tere dello stato sabaudo e questo sanno ottenerlo. Ma anch'essi non sanno praticainente <:he cosa mettere al posOOdello stato CPP.– seDvatore che sussiste pur dopo la limitazione dei suoi pote-ri; n.è osano tentare l'attuazione di certi loro programmi repubblicano– sindacalisti, programma rai quali - accecati come sono dall'egç>i:– smo arrivista - neppure credono. Perciò (estensione dei poteri dei prefetti, rif-onna penaLre Rocco, esaltazione del minuscolo sovra– no quale, a suo tempo, non si erai mai avuta nei confronti di Vit– torio Ema:nllele II, solo sovra:no italiano dotato di forza di _carat– tere) il fascismo finisce col rafforzare lo stato burocratico-poli– zies'co di cui ~veva cominciato coll'usurpare i poteri. Rafforzan– dolo, in una situazione diplomatica ie sociale in cui è manifesta la insufficien~a di questo stato, ne rafforza s9pratutto i vizi, E Mus– solini idealizza questo rafforzamento statale negativo con la dot– trina - linlprovvisata ad usum dephini dai vari Gentile, Solmi, ece, - dello stato totalitario sacro ed onnipotente, In realtà - come è provato dalla Russia e dalla Germania - la caratteristica dello
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